Scusate: e l'Alfetta?

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AlbertoN
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Iscritto il: 05 gen 2009, 18:33

Re: Scusate: e l'Alfetta?

Messaggio da leggere da AlbertoN »

Con tutto il rispetto per l'Alfetta, vettura di indiscutibile fascino, fa un pò effetto leggere su un forum Lancia che l'Alfetta era "tecnologicamente superiore a tutto il resto intorno a sè" (sugli altri è una cosa pacifica...), tra l'altro l'argomento era già stato affrontato tempo fa...
Riterrei piuttosto (imho) l'Alfetta come un epigono di un certo modo di costruire automobili, evidenziando nel corso della sua evoluzione anche una progressiva difficoltà a stare al passo con i tempi (niente idroguida, niente iniezione elettronica) solo in parte risolta con le successive 90 e 75.
tonizzo
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Re: Scusate: e l'Alfetta?

Messaggio da leggere da tonizzo »

Non lo era, forse?
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Eugenio SILVANO
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Re: Scusate: e l'Alfetta?

Messaggio da leggere da Eugenio SILVANO »

Secondo me lo era, eccome!

E' triste constatare che con la disputa Alfetta-Beta finisce il dualismo Alfa-Lancia, perchè dal modello successivo (Thema-164) la base è la medesima.

In ogni caso il mio pensiero è che nel passato più remoto le caratteristiche dei modelli omologhi Alfa-Lancia erano talmente differenti da indirizzarle verso mercati diversi. Per esempio tra la Giulia e la Flavia non saprei dire quale preferirei in assoluto; per le prestazioni e la guidabilità direi Giulia, mentre per comodità direi Flavia. Medesima considerazione farei per Giulietta contro Appia, Giulia GT contro Flavia coupè o Giulia GT junior contro Fulvia coupè (lasciamo perdere le versioni speciali perchè se penso alle varie GTA, TZ, HF 1.6, fulvia sport 1.6 mi vengono le palpitazioni!)

Al contrario, tra Alfetta e Beta, secondo me non c'è storia, perchè la Beta già risente dell'impronta Fiat che ne annebbia la classe e le finiture, mentre l'Alfetta è una vera Alfa per prestazioni, tenuta, guidabilità. Allargando il discorso, penso che l'alfetta sia vincente anche nei confronti della BMW 2002, perchè quest'ultima, pur con prestazioni paragonabili, era assolutamente inferiore all'Alfetta sia per tenuta di strada, sia per frenatura.
Credetemi, ho avuto un'Alfetta 2.0 L dopo aver posseduto una GOLF GTI 1.6 prima serie: le prestazioni dell'Alfetta, salvo che in accelerazione (per via del peso), erano nettamente superiori, in particolare la tenuta di strada nei percorsi veloci con curve in appoggio, e dava al guidatore una sicurezza di marcia ed una comodità fantastiche.
Ahimè, la sua tecnica era (ed è) troppo costosa.
Gallo Pierluigi
Messaggi: 9963
Iscritto il: 10 feb 2009, 22:02

Re: Scusate: e l'Alfetta?

Messaggio da leggere da Gallo Pierluigi »

Sono proprio le ultime due righe del tuo post la causa della rovina dei marchi alfa e lancia:tecniche troppo costose.

Mi spiego meglio:Fiat vuole guadagnare tanto,prendendo poco. Ecco perché ora le macchine sono tutte uguali e cambia solo l'estetica...

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AlbertoN
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Re: Scusate: e l'Alfetta?

Messaggio da leggere da AlbertoN »

Una volta tanto la pubblicità non si sbagliò: una pubblicità della Beta (anni 75-76) diceva che tra 10 anni quasi tutte le auto avrebbero avuto l'impostazione della Beta. Infatti non è un caso che la 164 è figlia della Beta e non dell'Alfetta, che ormai quello che aveva da dare l'aveva dato.
Tutto questo non vuol dire che l'Alfetta non ha fascino o una bella meccanica... ma semplicemente che applica attualizzandole delle soluzioni che la Lancia aveva già percorso negli anni 50, peraltro senza averne mai risolto i difetti, come la difficile manovrabilità del cambio a causa dei lunghi rinvii.
Inoltre la dirigenza Alfa non brillò per lungimiranza rifiutandosi di proporre accessori importanti per il confort e il controllo della vettura come l'idroguida; l'accessoristica rimase carente fino alla Quadrifoglio, superata anche da vetture assai meno costose.
Se si vanno poi a vedere le prestazioni già all'epoca gli alfisti lamentavano un certo calo rispetto ai modelli precedenti: le vecchie 1750 e 2000 erano superiori nonostante in quegli anni vi fosse una rapida crescita prestazionale, se si vuole fare il confronto con le Beta ci sono prestazioni molto vicine pur con una ragguardevole differenza di potenza dovuta all'alimentazione più strozzata sul bialbero Fiat e con una maggiore elasticità per la Beta a causa di una coppia massima maggiore ai bassi-medi regimi.
Riguardo alla classe e alle finiture, pur con la famigerata "impronta Fiat", la Lancia allora continuava ad essere sempre superiore all'Alfa Romeo, cosa scontata anche dagli acquirenti Alfa. Ciò che invece non erano graditi erano i problemi di qualità che imperversavano nell'industria di stato, anche se la Fiat non ne era certo immune: basti pensare che le auto venivano assemblate da "gruppi di lavoro" che comprendevano anche la valutazione finale; il risultato era una notevole incostanza della qualità e la necessità di una certa dose di fortuna per incappare nell'esemplare "giusto".
E' naturale poi che alla fine vengano abbandonate soluzioni costose, se non sono compensate da vantaggi proporzionali, è per questo motivo che il motore V stretto venne abbandonato per la Beta e il boxer riservato a vetture di categoria più alta e delle trazioni posteriori di oggi (che sopravvivono solo grazie all'elettronica) nessuna ha lo schema transaxle e il De Dion al retrotreno, se non mi sbaglio, mentre la 147 è ancora una delle figlie della Beta. Almeno su un forum Lancia si dovrebbe meditare su queste cose...
tonizzo
Messaggi: 789
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Re: Scusate: e l'Alfetta?

Messaggio da leggere da tonizzo »

Transaxle? Maserati Quattroporte, la berlina di serie più veloce del mondo.
Sicuramente la dirigenza Alfa non era delle migliori, influenzata com'era dalla politica. Ma Alfa era lo sport, e chi ne comprava una chiudeva un occhio sulle finiture.
Lancia... è diverso, ha sempre e comunque puntato sulla qualità. Che Fiat ha mantenuto relativamente, visto che le Lancia by Fiat sono qualitativamente superiore alle altre vetture del Gruppo (Ferrari-Maserati escluse, ovvio). Ma che non so fino a che punto possano competere con la precisione - dobbiamo ammetterlo - crucca.
Le soluzioni innovative sono costose, chiaro. Le economie di scala sono quello che sono. Ma quando hai nelle mani due marchi speciali come Lancia e Alfa... beh ci devi comunque pensare. Almeno per il modello top di gamma.
_________________
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warner
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Re: Scusate: e l'Alfetta?

Messaggio da leggere da warner »

tonizzo Scritto:
-------------------------------------------------------
> Non so come si mettano le foto, ma per il testo
> volentieri.
>
> Un nome che rappresenta un decennio. La faccia
> pulita dell'Alfa Romeo dei tempi che furono. La
> capostipite di una famiglia che è arrivata a
> sfiorare il 2000 (nel senso di anno).
> Quattrometrieventotto per unoesessantatré,
> altezza sul metro e quarantuno: è lei, il
> progetto 116 meglio noto per tutti come Alfetta
> che viene presentata a Trieste nel maggio del
> 1972.
> Linea disegnata dal Centro Stile Alfa Romeo,
> l'Alfetta è una snella e velocissima berlina a 4
> porte, 5 posti e 5 marce con trazione posteriore
> transaxle (cambio in blocco col differenziale) che
> raccoglie l'impostazione meccanica dell'Alfetta
> 158/59 campione del Mondo negli anni '50. Ponte De
> Dion al retrotreno con le ruote sempre
> perfettamente perpendicolari al suolo:
> parallelogramma di Watt (un lato sempre più lungo
> dell'altro) per una maggiore precisione di guida;
> sospensioni anteriori a barre di torsione. Il
> tutto cucito attorno ad un motore 1779 cc
> evoluzione 1750 (e sì... derivazione Giulia).
> Giuseppe Busso, papà dell'Alfetta, si ricorda che
> alla presentazione triestina si arrivò
> praticamente col fiato sul collo: la messa a punto
> del modello era cominciata nel 1968 e solo verso
> il 1970 si era arrivati a decidere, Consalvo
> Sanesi (se non ricordo male) auspicante, la
> soluzione a ponte rigido e transaxle. In questo
> modo, i 122 CV di potenza prodotti dal Bialbero di
> Arese possono esprimersi al meglio grazie al
> bilanciamento perfettamente neutro dei pesi
> offerto dalla meccanica. L'Alfetta è
> perfettamente in equilibrio e può disegnare le
> curve come un compasso. E accogliere bagagli a
> profusione, con un cofano posteriore da 500 litri
> che però non sottrae visibilità a chi fa
> retromarcia. Prezzo di lancio 2.540.000 lire,
> velocità oltre i 180 all'ora.
> (nel frattempo prosegue il progetto 118 che nel
> '79 diverrà l'Alfa 6, ma questo solo per dire la
> prima discendenza dell'Alfetta).
> Nel 1973 l'Alfetta diventa la nuova volante dei
> Carabinieri, assegnata ai comandi regionali. Ma la
> crisi petrolifera molla una mazzata tremenda alle
> auto a benzina sportive e assetate, per cui Mamma
> Alfa - limando su interni e particolari
> carrozzeria - partorisce a giugno del 1975
> l'Alfetta 1.6. Motore 1.570 cc derivazione Giulia,
> offre solo due fari (contro i 4 della 1800)
> anteriori e compare per la prima volta la scritta
> 1.6 sul bagagliaio. Nasce la II serie
> dell'Alfetta, che si distingue per lo scudetto
> anteriore più largo, la perdita dei tre "baffi"
> sulla mascherina e gli interni leggermente
> ritoccati (in particolare il quadro strumenti a
> fondo blu anziché nero).
> Nel frattempo (1974) viene alla luce la GT,
> versione coupé dell'Alfetta. Stesso motore della
> berlina ma passo accorciato e forma a cuneo
> permettono i 190 all'ora. Evoluzioni: '78 la 1600
> e la GTV (2000), 1980 GTV solo 2000, 1983 motori
> V6 2.000 e 2.500, 1987 fine produzione. La GT, che
> poi è diventata in pratica la versione coupé
> dell'Alfa 6, è sopravvissuta di 3 anni alla
> sorella maggiore.
>
> Attorno al 1976 la storia dell'Alfetta cambia
> passo: si iniza a parlare di Alfettina e
> Alfettona. La prima diverrà, su passo accorciato,
> la Nuova Giulietta del '77. La seconda sarà,
> sempre nel '77, l'Alfetta 2000. Chiamata a
> rimpiazzare la vecchia 2000, l'Alfetta 2000 ha una
> carrozzeria rivisitata e ingrandita (4,44 m x 1,64
> di larghezza) e nuovi fari rettangolari in
> sostituzione dei fari tondi. 1962 cc, 132 CV e 190
> all'ora per quella che diventerà la 2000 più
> venduta e apprezzata d'Italia. Le 1.6-1.8 restano
> uguali, solo la 1.8 perde qualche cavallo di
> potenza.
>
> Nel 1979 le Alfetta 1.6-1.8 perdono le maniglie
> esterne sporgenti in nome di nuove maniglie
> incassate come quelle della 2000. Ma è nel 1980
> che, su scocca 2000, arrivano i motori Diesel.
> Precisamente il 2.0 TD e il 2.4 TD prodotti dalla
> VM di Cento di Ferrara. Sono motori modulari
> derivati da quelli marini (il 2.4 in versione 3
> cilindri equipaggerà anche l'Alfa 33 1.8 TD) e le
> velocità sono 160 e 175 orari per le due berline.
> L'Alfetta scopre il diesel.
>
> Nel 1982 siamo alle battute finali: la scocca
> viene unificata e viene adottata per tutti i
> modelli quella della 2000, poi l'anno dopo
> arrivano le versioni Quadrifoglio a iniezione
> elettronica (la oro aveva di nuovo i fari tondi),
> interni rivisti, plasticume anni 80 ovunque. Siamo
> quasi alla fine: nel 1984 l'Alfetta, dopo oltre
> 450.000 esemplari prodotti, esce di scena,
> rimpiazzata dall'Alfa 90.
>
> Eredità dell'Alfetta:
> - 6 (1979-1987)
> - Giulietta '77 (1977-1985)
> - 75 (1985-1992)
> - 90 (1984-1987)
> - SZ/RZ (1989-1991)
>
> Versioni speciali:
> - CEM (1980), con motore a controllo elettronico
> per ottimizzare i consumi
> - Ambulanza (qualcuna su base 1.8)
Permettimi una precisazione sulle scadenti motorizzazioni diesel VM il 2500 si distinse per la scarsa qualita' delle teste che si crepavano come il burro,rumoroso come un barcone da pesca e con vecchie concezioni,catena di distribuzione ed aste e bilanceri,le versioni che equipaggiarono le sfortunate 33 non erano 2400 ma 1800,soarite dalla circolazione dopo poco tempo a causa delle frequenti rotture.Queste propulsioni hanno equipaggiato malauguratamente jeep cherooke,crhisler voyager,alfa 164 td,rover 75 td,tutte con la loro triste fama legata alle rotture.

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Gallo Pierluigi
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Re: Scusate: e l'Alfetta?

Messaggio da leggere da Gallo Pierluigi »

eh si..... :(

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