La cosa più probabile è che la Lancia diventi sempre più Autobianchi per evitare sovrapposizioni, forse per l'Alfa si prenderebbero la briga di fare qualche clone...
Ciao
Futuro dell'auto italiana
Re: Futuro dell'auto italiana
la produzone automobilistica degli ultimi 50 anni è, per i produttori stessi, il più complesso e delicato sistema industriale che ci sia, per via dei numeri che un singolo elemento progettato muove. Intendo dire che la progettazione di un modello di auto ha dei costi pari al PIL di una piccola nazione europea, che ogni casa automobilistica ha a catalogo poche unità di modelli, e a seguire ogni considerazione a partire da questo rapporto. Quindi le aziende hanno bisogno di forti appoggi che i governi, di qualunque matrice, hanno dovuto garantire. Il gruppo Fiat ne ha beneficiato grandemente, ma non molto più di altri marchi esteri verso i propri governi.
Da un punto di vista più strettamente industriale, e tornando ai costi di progettazione e collaudo di un modello, è ormai evidente che sia d'obbligo unire le risorse di più aziende. D'altronde, 50 anni fa si era assistito alla veloce estinzione di piccoli marchi che non erano più in grado di competere sul mercato.
Personalmente mi stupisco come si continui a investire su alcuni marchi (ahimè, diciamolo, la Lancia) che nel settore medio alto è ormai incosistente da almeno 15 anni.
Su come sarà l'auto del futuro, possiamo giocarci su: fra chi dice che scomparirà il motore a scoppio, oppure che l'auto dovrà necessariamente costare poco, e via via a fantasticare.
Sono certo che quando l'amministratore delegato della Fiat (e soprattutto se si chiama Marchionne) rende pubbliche alcune dichiarazioni, è perchè ogni accordo, strategia, progetto, è ormai esecutivo
Da un punto di vista più strettamente industriale, e tornando ai costi di progettazione e collaudo di un modello, è ormai evidente che sia d'obbligo unire le risorse di più aziende. D'altronde, 50 anni fa si era assistito alla veloce estinzione di piccoli marchi che non erano più in grado di competere sul mercato.
Personalmente mi stupisco come si continui a investire su alcuni marchi (ahimè, diciamolo, la Lancia) che nel settore medio alto è ormai incosistente da almeno 15 anni.
Su come sarà l'auto del futuro, possiamo giocarci su: fra chi dice che scomparirà il motore a scoppio, oppure che l'auto dovrà necessariamente costare poco, e via via a fantasticare.
Sono certo che quando l'amministratore delegato della Fiat (e soprattutto se si chiama Marchionne) rende pubbliche alcune dichiarazioni, è perchè ogni accordo, strategia, progetto, è ormai esecutivo
Re: Futuro dell'auto italiana
Tutta l'auto italiana è inconsistente al di sopra della Bravo e della 147, forse prima di gettare la spugna sarebbe il caso di fare un serio esame di coscienza per capirne il perché, anche perché con le sole utilitarie non si va molto lontano.
La presenza in gamma medio alta e alta è necessaria anche in termini di un conseguente ritorno di immagine nei settori inferiori.
Nel caso specifico della Lancia si è fatto l'opposto, e poi cosa è successo 15 anni fa?
Ciao
La presenza in gamma medio alta e alta è necessaria anche in termini di un conseguente ritorno di immagine nei settori inferiori.
Nel caso specifico della Lancia si è fatto l'opposto, e poi cosa è successo 15 anni fa?
Ciao
Re: Futuro dell'auto italiana
Riporto da http://www.autopareri.com/forum/mercato ... st27345137 un intervento dell'utente Isogrifo che penso potrà chiarire molto sull'argomento
[hr]
Vengo ora da una discussione che mi ha chiarito molte cose...
L'intervista di Marchionne su Aumotive News è stata banalizzata. Marchionne ha parlato di 5-6 milioni come base di sopravvivenza e riduzione drastica dei produttori. Ne rimarranno pochi indipendenti ha detto, ma questo non significa la corsa alle alleanze come intese in modo tradizionale, bisogna infatti guardare oltre e pensare di raggiungere 5-6 milioni insieme ad altri. In pratica si lavora sui motori, sulle piattaforme, sulla produzione comune.
Non è possibile una piattaforma e una produzione su volumi che non siano vicini al milione.
Ad esempio la piattaforma Panda-500-ka ne è l'esempio, attualmente è vicina a 600k unità ma con l'arrivo di altri modelli e varianti e non solo Fiat o Ford (BMW?) tra Polonia e Serbia l'obiettivo è di arrivare al milione.
Lo stesso per i motori l'SGE è di FPT ma Fiat ha già lanciato l'invito ad altri...chi lo vuole lo compri. FPT vuole diventare un po come Intel per i processori, chi li vuole li prenda.
Questo sta facendo anche nel resto del mondo ad esempio in India con Tata che monta il Fire e l'SGE o Suzuki che in India che produce l'SGE su licenza.
Su questa base nascono le discussioni con PSA per condividere molte piattaforma la B e la C e la D innanzitutto.
Le prossime Punto, 207, C3 e tuttele derivate (Fiorino, Mito ecc.) condivideranno la piattaforma e molti componenti, Mini inoltre potrebbe essere prodotta dalla stessa Fiat a Mirafiori su linee parallele alla Mito, e anche Tata attingerà dalla piattaforma in comune.
Idem per le Bravo-307-c4 e Croma-407-c5, quindi non una semplice alleanza PSA-Fiat ma PSA-Fiat-BMW-Tata e chi altri la vuole come ad esempio Suzuki...
Insomma cambierà tutto, Marchionne ha fatta l'esempio dei produttori di pc come HP o Dell che assemblano i vari pezzi...di Fiat pura rimmarrà il marchio con le vendite il marketing la progettazione ma la produzione necessariamente sarà comune e addirittura terzializzat.
Fiat potrà essere produttore come per Ford o Mini ma anche committente per altri stabilimenti come quelli di Tofas.
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Vengo ora da una discussione che mi ha chiarito molte cose...
L'intervista di Marchionne su Aumotive News è stata banalizzata. Marchionne ha parlato di 5-6 milioni come base di sopravvivenza e riduzione drastica dei produttori. Ne rimarranno pochi indipendenti ha detto, ma questo non significa la corsa alle alleanze come intese in modo tradizionale, bisogna infatti guardare oltre e pensare di raggiungere 5-6 milioni insieme ad altri. In pratica si lavora sui motori, sulle piattaforme, sulla produzione comune.
Non è possibile una piattaforma e una produzione su volumi che non siano vicini al milione.
Ad esempio la piattaforma Panda-500-ka ne è l'esempio, attualmente è vicina a 600k unità ma con l'arrivo di altri modelli e varianti e non solo Fiat o Ford (BMW?) tra Polonia e Serbia l'obiettivo è di arrivare al milione.
Lo stesso per i motori l'SGE è di FPT ma Fiat ha già lanciato l'invito ad altri...chi lo vuole lo compri. FPT vuole diventare un po come Intel per i processori, chi li vuole li prenda.
Questo sta facendo anche nel resto del mondo ad esempio in India con Tata che monta il Fire e l'SGE o Suzuki che in India che produce l'SGE su licenza.
Su questa base nascono le discussioni con PSA per condividere molte piattaforma la B e la C e la D innanzitutto.
Le prossime Punto, 207, C3 e tuttele derivate (Fiorino, Mito ecc.) condivideranno la piattaforma e molti componenti, Mini inoltre potrebbe essere prodotta dalla stessa Fiat a Mirafiori su linee parallele alla Mito, e anche Tata attingerà dalla piattaforma in comune.
Idem per le Bravo-307-c4 e Croma-407-c5, quindi non una semplice alleanza PSA-Fiat ma PSA-Fiat-BMW-Tata e chi altri la vuole come ad esempio Suzuki...
Insomma cambierà tutto, Marchionne ha fatta l'esempio dei produttori di pc come HP o Dell che assemblano i vari pezzi...di Fiat pura rimmarrà il marchio con le vendite il marketing la progettazione ma la produzione necessariamente sarà comune e addirittura terzializzat.
Fiat potrà essere produttore come per Ford o Mini ma anche committente per altri stabilimenti come quelli di Tofas.
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- Iscritto il: 16 dic 2008, 21:44
Re: Futuro dell'auto italiana
Non so se gioire o forse è meglio che scendo in garage ad ammirare le mie Lancia Over 25 ....