MINIMO TROPPO ALTO
Re: MINIMO TROPPO ALTO
Ragassoli ... bello seguirvi ma capirvi è sempre un'altra cosa.
Proporrei di non andar oltre il nostro motore a V stretto delle nostre "poverelle" , nessuno deve diventare un esperto carburatorista ... ma magari saperci metter mano meglio di quanto sa fare ... è meglio.
Mimi propongo, visto che hai imparato a mettere anche le foto ( di più di quanto fa normalmente il mitico Lucianone ) di fare una nuova discussione del tipo " come regolarsi da solo il proprio Solex 32 o 35 " ... con semplici esempi fotografici ( io le frecce ho imparato a metterle dal mese scorso ) ... con discorsi semplici, per analfabeti, del tipo gira la vite 1, gira la vite 2, non toccare "perchè si muore" la vite 3.
Dico questo perché sono "studioso" ma molto somaro e ricado quasi sempre nei soliti tranelli.
Poi ... non mandatemi a quel paese se questa discussione è già presente ed in forma compiuta ... e semplice ... da qualche parte.
un caro saluto .
Proporrei di non andar oltre il nostro motore a V stretto delle nostre "poverelle" , nessuno deve diventare un esperto carburatorista ... ma magari saperci metter mano meglio di quanto sa fare ... è meglio.
Mimi propongo, visto che hai imparato a mettere anche le foto ( di più di quanto fa normalmente il mitico Lucianone ) di fare una nuova discussione del tipo " come regolarsi da solo il proprio Solex 32 o 35 " ... con semplici esempi fotografici ( io le frecce ho imparato a metterle dal mese scorso ) ... con discorsi semplici, per analfabeti, del tipo gira la vite 1, gira la vite 2, non toccare "perchè si muore" la vite 3.
Dico questo perché sono "studioso" ma molto somaro e ricado quasi sempre nei soliti tranelli.
Poi ... non mandatemi a quel paese se questa discussione è già presente ed in forma compiuta ... e semplice ... da qualche parte.
un caro saluto .
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Re: MINIMO TROPPO ALTO
Ti ringrazio
So che scrivo molto, lo faccio per dare modo a Tutti di capire...un meccanico o un esperto motorista difficilmente cambia idea su quello che ha sempre fatto, non è mia intenzione far cambiare idea a nessuno, spiego le cose per come le ho imparate e l'esperienza che ho maturato...mi sono applicato su un'infinità di motori e diversità di marchi, ognuno con un problema diverso..
Ho scritto alcune cose che ritengo importanti, i carburatori li sanno registrare tutti e ognuno ha un suo metodo, i mie sono consigli o modi di come procedere per ottenere un buon risultato, alcune risposte mi hanno meravigliato...
Un caro saluto:)-D
Mimì
So che scrivo molto, lo faccio per dare modo a Tutti di capire...un meccanico o un esperto motorista difficilmente cambia idea su quello che ha sempre fatto, non è mia intenzione far cambiare idea a nessuno, spiego le cose per come le ho imparate e l'esperienza che ho maturato...mi sono applicato su un'infinità di motori e diversità di marchi, ognuno con un problema diverso..
Ho scritto alcune cose che ritengo importanti, i carburatori li sanno registrare tutti e ognuno ha un suo metodo, i mie sono consigli o modi di come procedere per ottenere un buon risultato, alcune risposte mi hanno meravigliato...
Un caro saluto:)-D
Mimì
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(mimidiroma)
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Re: MINIMO TROPPO ALTO
Mimi', non discuto su motori con teste in ghisa, perchè non li conosco proprio. In quelli con testa in alluminio,il gioco delle punterie è superiore con motore freddo, e inferiore con motore caldo. Poi,il motore Fulvia, pur avendo cammes in testa, ha i suoi bilancieri, esattamente come se avesse l'albero di distribuzione nel basamento.L'unica differenza è quella dell'assenza delle aste. Giustissimo il discorso del consumo che altera il valore che ci indica la lama dello spessimetro..Nella Fulvia il movimento di alcune valvole,è comandato da un puntalino, su cui agisce il bilanciere. L'estremità di questo puntalino, dopo molti, moltissimi km.,diventa leggermente concava,per usura. Molti meccanici,sbagliando, inseriscono la lama dello spessimetro fra puntalino e bilanciere (la posizione è più comoda),anziche fra puntalino e valvola. Ne consegue che, anche in questo caso,la lama si appoggia sui bordi del "fosso",indicandoci un valore inferiore rispetto a quello effettivo di gioco.
Luciano.
Luciano.
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Re: MINIMO TROPPO ALTO
Luciano, la mia risposta era per rendere nota una possibile anomalia di battito delle punterie che si procura a freddo su motori ad aste e bilancieri, nulla a che vedere con la Fulvia.
Le teste in ghisa non sono di 100 anni fa, il mio riferimento si rifà alla metà degli anni '70...la prima Ford Ka e siamo al quasi 2000 montava il medesimo motore della Fiesta, completamente in ghisa e aveva l'iniezione a mono-iniettore.
Luciano, dimentica che il gioco-valvole a caldo diminuisce.
Mimì:)-D
Le teste in ghisa non sono di 100 anni fa, il mio riferimento si rifà alla metà degli anni '70...la prima Ford Ka e siamo al quasi 2000 montava il medesimo motore della Fiesta, completamente in ghisa e aveva l'iniezione a mono-iniettore.
Luciano, dimentica che il gioco-valvole a caldo diminuisce.
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Re: MINIMO TROPPO ALTO
Mimì,il sistema di distribuzione del motore Fulvia,è simile a quello dei motori con albero di distribuzione nel basamento, con la sola differenza della mancanza delle aste. Abbiamo i bilancieri (bilancini come li definisce Lancia), i loro alberini ecc. Niente a che vedere con il coevo sistema Alfa Romeo,,con cammes che agiscono direttamente sulle valvole, con piattelli per la registrazione.
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Re: MINIMO TROPPO ALTO
Conosco perfettamente ii sistema di distribuzione Lancia... il sistema di apertura delle valvole quale esso sia, aste e bilancieri, a dito, diretto con mono e doppio albero a camme ecc...ecc...riguardo la registrazione delle valvole non mi fa cambiare una virgola da quello che ho scritto riguardo il gioco...
...Il gioco dato a freddo in fase di registrazione sarà superiore se lo controlliamo con il motore caldo...questo con qualsiasi sistema di apertura e chiusura valvole e, comunque MAI ridotto....provare per credere.
Unica eccezione può essere se la testa dispone del recupero automatico del gioco..sia ad aste e bilancieri che con 1 o 2 alberi a camme in testa...qui la pastiglia è sempre tenuta a contatto con la camme essendo sostenuta da un dispositivo idraulico interno al bicchierino.
Ti abbraccio
-D
Mimì
Per i tuoi carburatori alla prima occasione fai quei due forellini e applicaci un tappo...si notano se lo sai, per chiuderli basta una vite da 5mm a croce.
...Il gioco dato a freddo in fase di registrazione sarà superiore se lo controlliamo con il motore caldo...questo con qualsiasi sistema di apertura e chiusura valvole e, comunque MAI ridotto....provare per credere.
Unica eccezione può essere se la testa dispone del recupero automatico del gioco..sia ad aste e bilancieri che con 1 o 2 alberi a camme in testa...qui la pastiglia è sempre tenuta a contatto con la camme essendo sostenuta da un dispositivo idraulico interno al bicchierino.
Ti abbraccio

Mimì
Per i tuoi carburatori alla prima occasione fai quei due forellini e applicaci un tappo...si notano se lo sai, per chiuderli basta una vite da 5mm a croce.
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Re: MINIMO TROPPO ALTO
Mimì,farò la prova sulla mia 500. Monta la testa Panda 30, ma la cosa non ha importanza.
Tuttavia,al momento,mi tengo le mie perplessità. E' vero che con il calore si dilata la testata,ma è altrettanto vero che una certa dilatazione interessa anche valvole e bilancieri. Non a caso,è previsto un gioco maggiore per le valvole di scarico,soggette a temperature di esercizio superiori a quelle di aspirazione, raffreddate dalla miscela aria/benzina. Quindi le valvole di scarico, proprio per la maggior dilatazione del loro "fungo", tenderebbero in teoria, a far aumentare il gioco ulteriormente. Un fungo dilatato diminuisce la corsa di risalita della valvola.
Comunque,se la prova con la 500 dovesse darti ragione,sono pronto a fare una ragionevole "marcia indietro".In meccanica non si finisce mai di imparare.
Poi,c'è un'altra mia perplessità: Cosa intendiamo per motore caldo? 50,oppure 100 gradi? sono temperature di esercizio,ma i materiali del motore hanno diverse dilatazioni,nell'uno e nell'altro caso.
Luciano.
Tuttavia,al momento,mi tengo le mie perplessità. E' vero che con il calore si dilata la testata,ma è altrettanto vero che una certa dilatazione interessa anche valvole e bilancieri. Non a caso,è previsto un gioco maggiore per le valvole di scarico,soggette a temperature di esercizio superiori a quelle di aspirazione, raffreddate dalla miscela aria/benzina. Quindi le valvole di scarico, proprio per la maggior dilatazione del loro "fungo", tenderebbero in teoria, a far aumentare il gioco ulteriormente. Un fungo dilatato diminuisce la corsa di risalita della valvola.
Comunque,se la prova con la 500 dovesse darti ragione,sono pronto a fare una ragionevole "marcia indietro".In meccanica non si finisce mai di imparare.
Poi,c'è un'altra mia perplessità: Cosa intendiamo per motore caldo? 50,oppure 100 gradi? sono temperature di esercizio,ma i materiali del motore hanno diverse dilatazioni,nell'uno e nell'altro caso.
Luciano.
Re: MINIMO TROPPO ALTO
Buonasera a tutti,
temo che questo thraed stia prendendo una piega sbagliata e dando indicazioni totalmente fuorvianti ai novizi, qui si stanno mettendo in dubbio principi della fisica e della meccanica. Io rispetto l'esperienza sul campo ma ritengo che non ci si debba arroccare su errate convinzioni.
Mimì, ciò che vai asserendo si scontra con tutta la letteratura specifica di tecnici del calibro del professor Fessia, tanto per citarne uno ben noto ai Lancisti.
Considera questi elementi:
- Un motore endotermico si scalda
- il suddetto motore, raffreddato da un mezzo di raffreddamento (aria, acqua, olio...) raggiunge una sua temperatura di esercizio.
- I componenti interni, ad eccezione degli organi direttamente interessati dalla combustione (pistoni, parte superiore delle canne, cielo della testa, valvole), mantengono una temperatura grossomodo costante, molto vicina a quella del mezzo di raffreddamento, oppure a quella del lubrificante nel caso di motori raffreddati ad aria.
- gli organi di comando della distribuzione fanno parte dei componenti a temperatura costante.
- le valvole, in particolare quelle di scarico fanno parte dei componenti interessati dalla combustione, quindi più caldi.
Ora, semplificando per rendere più comprensibile il ragionamento:
- Basamento e teste sono realizzati con il medesimo materiale, per esempio lega di alluminio (come i motori di Flaminia, Flavia e Stratos),
I caso, motore con distribuzione ad aste e bilancieri (es. Flaminia e Flavia): basamento, testa e bilacieri si dilatano nello stesso modo quindi tendono a mantenere costanteil gioco dato a freddo, la valvola di aspirazione si scalda perchè sollecitata dalla combustione ma viene raffreddata dall'afflusso della miscela quindi si dilata in modo poco marcato, la valvola di scarico viene sollecitata sia dalla combustione che dalla fuoriuscita dei gas quindi si dilata in modo marcato, tale dilatazione si manifets principalmente nell'allungamento dello stelo e ciò va a ridurre il gioco dato a freddo in quanto lo stelo della valvola si avvicina al bilancere. Questo spiega il motivo del gioco superiore che si da alla valvola di scarico.
II caso, motore con distribuzione ad albero (i) a camme in testa: tutto come sopra in quanto in questo caso non ci ineressa l'eventuale "allungamento" del basamento, lo stelo della valvola si allunga e si avvicina all'albero a camme riducendo il gioco a freddo.
Motori non in alluminio: poichè è molto raro trovare motori con testa in ghisa e basamento in alluminio, possiamo affermare che in questo caso la situazione sarà ancora più sfavorevole in quanto le aste, tipicamente in alluminio, per ridurre le masse in moto laterno, si allungheranno di più rispetto a testa e basamento così da ridurre in modo ancora più marcato il gioco dato a freddo.
Se il gioco valvole si riducesse con la temperatura, perchè sui motori cd "spinti" avrebbero dovuto inventarsi le valvole al sodio, per altro ora superate da materiali con minori coefficienti di dilatazione?
Ricordiamoci comunque che, in una situazione teorica ideale, il gioco delle valvole, calcolato per ottenere l'impatto tra la valvola e la camma in un punto intermedio favorevole, si dovrebbe mantenere costante. Nel mondo reale, la variazione tra caldo e freddo resta nel limite dei centesimi.
Se non vuoi credre a me che sono "un bischero qualunque", spero vorrai credere a Dante Giacosa, immagino sia superfluo dirti di chi si tratta, di cui ti allego un estratto da "Motori Endotermici" di cui ti consiglio la lettura.
Per me la discussione è conclusa.
Un caro saluto ed una buona notte.
Giovanni
temo che questo thraed stia prendendo una piega sbagliata e dando indicazioni totalmente fuorvianti ai novizi, qui si stanno mettendo in dubbio principi della fisica e della meccanica. Io rispetto l'esperienza sul campo ma ritengo che non ci si debba arroccare su errate convinzioni.
Mimì, ciò che vai asserendo si scontra con tutta la letteratura specifica di tecnici del calibro del professor Fessia, tanto per citarne uno ben noto ai Lancisti.
Considera questi elementi:
- Un motore endotermico si scalda
- il suddetto motore, raffreddato da un mezzo di raffreddamento (aria, acqua, olio...) raggiunge una sua temperatura di esercizio.
- I componenti interni, ad eccezione degli organi direttamente interessati dalla combustione (pistoni, parte superiore delle canne, cielo della testa, valvole), mantengono una temperatura grossomodo costante, molto vicina a quella del mezzo di raffreddamento, oppure a quella del lubrificante nel caso di motori raffreddati ad aria.
- gli organi di comando della distribuzione fanno parte dei componenti a temperatura costante.
- le valvole, in particolare quelle di scarico fanno parte dei componenti interessati dalla combustione, quindi più caldi.
Ora, semplificando per rendere più comprensibile il ragionamento:
- Basamento e teste sono realizzati con il medesimo materiale, per esempio lega di alluminio (come i motori di Flaminia, Flavia e Stratos),
I caso, motore con distribuzione ad aste e bilancieri (es. Flaminia e Flavia): basamento, testa e bilacieri si dilatano nello stesso modo quindi tendono a mantenere costanteil gioco dato a freddo, la valvola di aspirazione si scalda perchè sollecitata dalla combustione ma viene raffreddata dall'afflusso della miscela quindi si dilata in modo poco marcato, la valvola di scarico viene sollecitata sia dalla combustione che dalla fuoriuscita dei gas quindi si dilata in modo marcato, tale dilatazione si manifets principalmente nell'allungamento dello stelo e ciò va a ridurre il gioco dato a freddo in quanto lo stelo della valvola si avvicina al bilancere. Questo spiega il motivo del gioco superiore che si da alla valvola di scarico.
II caso, motore con distribuzione ad albero (i) a camme in testa: tutto come sopra in quanto in questo caso non ci ineressa l'eventuale "allungamento" del basamento, lo stelo della valvola si allunga e si avvicina all'albero a camme riducendo il gioco a freddo.
Motori non in alluminio: poichè è molto raro trovare motori con testa in ghisa e basamento in alluminio, possiamo affermare che in questo caso la situazione sarà ancora più sfavorevole in quanto le aste, tipicamente in alluminio, per ridurre le masse in moto laterno, si allungheranno di più rispetto a testa e basamento così da ridurre in modo ancora più marcato il gioco dato a freddo.
Se il gioco valvole si riducesse con la temperatura, perchè sui motori cd "spinti" avrebbero dovuto inventarsi le valvole al sodio, per altro ora superate da materiali con minori coefficienti di dilatazione?
Ricordiamoci comunque che, in una situazione teorica ideale, il gioco delle valvole, calcolato per ottenere l'impatto tra la valvola e la camma in un punto intermedio favorevole, si dovrebbe mantenere costante. Nel mondo reale, la variazione tra caldo e freddo resta nel limite dei centesimi.
Se non vuoi credre a me che sono "un bischero qualunque", spero vorrai credere a Dante Giacosa, immagino sia superfluo dirti di chi si tratta, di cui ti allego un estratto da "Motori Endotermici" di cui ti consiglio la lettura.
Per me la discussione è conclusa.
Un caro saluto ed una buona notte.
Giovanni
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Re: MINIMO TROPPO ALTO
Ciao a tutti
Capisco che è un argomento anomalo, si parla poco di questa semplice operazione ma, ESSENZIALE per la riuscita di una buona messa a punto, insuperabile per ottenere le migliori prestazioni del motore..di più per la regolarità del minimo...
Permettetemi di essere franco...chi scrive sul forum molti sono appassionati di queste fantastiche auto come pure persone che hanno a che fare con il mondo dei motori..ora mi rivolgo a loro, ai più anziani.
Nella vostra professione vi sarà capitato di alzare un coperchio punterie e controllare le valvole.. anche memorizzato come girava prima il motore e, fatto i controlli abbiamo riscontrato che alcune era strette...atteso che il motore fosse freddo (o già lo era) abbiamo registrato le valvole alla quota prevista...cosa molto importante.
Adesso, con assoluta semplicità delle parole... una volta registrate le punterie e acceso il motore, se a caldo (secondo alcuni) le punterie si stringono, noi riporteremo le condizioni del motore nella pre-registrazione o no ?
E' evidente che non è così, il motore non andrebbe MAI bene o almeno va come prima...
Quando nel modo reale il gioco-valvola si riduce si facilita la precoce usura della valvola, cambia il diagramma della distribuzione, le valvole si aprono con troppo anticipo o chiudono in ritardo, questo è un male...se varia il diagramma varia anche il rendimento del motore.
Dire che il gioco si riduce non è materialmente un errore, i lavori fatti sono sempre stati ottimi, non esiste nessun errore...l'errore è nella convinzione di quello che siamo stati portati a credere.
Da tenere presente che quando si fa il controllo del diagramma della distribuzione, le valvole vanno registrate sul I° cilindro ad una quota che non copia la registrazione che si fa nella messa a punto ma molto più alta.
Per il mestiere che ho sempre fatto credo di aver smontato un'enormità di coperchi valvole e registrate altrettante...posso dire in assoluta buona fede che a volte il carburatore non è la causa principale dei difetti che si producono sul motore...a volte sembra, ma non è.
Avevo mostrato un libretto di manutenzione di una Simca (credo), qui sono evidenti le due indicazioni, a freddo e a caldo...è anche evidente che non è stato preso in considerazione o magari ignorato..comunque ripropongo la foto.
Un saluto a tutti:)-D
Mimì
Capisco che è un argomento anomalo, si parla poco di questa semplice operazione ma, ESSENZIALE per la riuscita di una buona messa a punto, insuperabile per ottenere le migliori prestazioni del motore..di più per la regolarità del minimo...
Permettetemi di essere franco...chi scrive sul forum molti sono appassionati di queste fantastiche auto come pure persone che hanno a che fare con il mondo dei motori..ora mi rivolgo a loro, ai più anziani.
Nella vostra professione vi sarà capitato di alzare un coperchio punterie e controllare le valvole.. anche memorizzato come girava prima il motore e, fatto i controlli abbiamo riscontrato che alcune era strette...atteso che il motore fosse freddo (o già lo era) abbiamo registrato le valvole alla quota prevista...cosa molto importante.
Adesso, con assoluta semplicità delle parole... una volta registrate le punterie e acceso il motore, se a caldo (secondo alcuni) le punterie si stringono, noi riporteremo le condizioni del motore nella pre-registrazione o no ?
E' evidente che non è così, il motore non andrebbe MAI bene o almeno va come prima...
Quando nel modo reale il gioco-valvola si riduce si facilita la precoce usura della valvola, cambia il diagramma della distribuzione, le valvole si aprono con troppo anticipo o chiudono in ritardo, questo è un male...se varia il diagramma varia anche il rendimento del motore.
Dire che il gioco si riduce non è materialmente un errore, i lavori fatti sono sempre stati ottimi, non esiste nessun errore...l'errore è nella convinzione di quello che siamo stati portati a credere.
Da tenere presente che quando si fa il controllo del diagramma della distribuzione, le valvole vanno registrate sul I° cilindro ad una quota che non copia la registrazione che si fa nella messa a punto ma molto più alta.
Per il mestiere che ho sempre fatto credo di aver smontato un'enormità di coperchi valvole e registrate altrettante...posso dire in assoluta buona fede che a volte il carburatore non è la causa principale dei difetti che si producono sul motore...a volte sembra, ma non è.
Avevo mostrato un libretto di manutenzione di una Simca (credo), qui sono evidenti le due indicazioni, a freddo e a caldo...è anche evidente che non è stato preso in considerazione o magari ignorato..comunque ripropongo la foto.
Un saluto a tutti:)-D
Mimì
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Re: MINIMO TROPPO ALTO
Buongiorno Mimì,
il tuo documento non è stato ignorato, non voglio fare il professore ma ti ripeto che stai dando una interpretazione errata, una cosa sono i dati di controllo, un'altra è la teoria, o meglio la fisica.
Proviamo per l'ultima volta:
- Tipicamente il gioco si misura a freddo in quanto la misura stessa è più agevole e più precisa per via delle condizioni più stabili (il motore a caldo tende a raffreddarsi, la regolazione richiede tempo.
1) a freddo abbiamo tutto il motore a temperatura uniforme, il gioco va regolato a x mm , diciamo 0.5, perchè la valvola sia in grado di chiudersi. La misura x equivale alla differenza tra dilatazione massima tra testata e valvola + fattore di sicurezza e consente a regime il contatto ottimale tra camma e valvola.
Il caso più estremo di differenza dimensionale lo ottieni sollecitando il motore a freddo, avrai gas di scarico a temperature elevatissime e valvola di conseguenza molto calda, con la testata ancora in fase di dilatazione, ma a caldo la differenza si riduce.
La testata è cava e la valvola NO, e questo vuol dire che l'aumento dimensionale della prima è molto più contenuto anche a parità di temperatura, la testata è raffreddata e la valvola NO, le temperature dei due componenti sono estremamente diverse (tirando la testata arriverà sui 100°, le valvole oltre i 500...), il gioco di controllo delle valvole a caldo è per forza da maggiorare per un motivo semplicissimo:
INERZIA TERMICA.
Immagina un motore caldo, testata a 100°, acqua di raffreddamento a 90°, valvole a 450°.
Tu mi insegni che per registrare il gioco delle valvole metti l'auto sul ponte, apri il cofano, togli il coperchio delle punterie (in certi casi devi anche rimuovere il carburatore o per lo meno il filtro dell'aria, trascorrono almeno 10 minuti? In questo tempo la temperatura dell'acqua del motore salirà un pò, assorbendo il calore dalla testata, che tenderà a portarsi grossomodo alla medesima temperatura, la temperatura delle valvole da quando manca l'apporto termico dei gas di scarico è precipitata tendendo ad uniformarsi alla temperatura della testa (circa 90°)...
Ovvio che in quelle condizioni il gioco vada aumentato, la testata è proporzionalmente più dilatata delle valvole, raffreddandosi il gioco scende, come pure in condizioni di funzionamento quando i gas di scarico portano la valvola a 500° facendola dilatare ben più della testa.
Spero che ora il concetto sia chiaro.
Un caro saluto
Giovanni
il tuo documento non è stato ignorato, non voglio fare il professore ma ti ripeto che stai dando una interpretazione errata, una cosa sono i dati di controllo, un'altra è la teoria, o meglio la fisica.
Proviamo per l'ultima volta:
- Tipicamente il gioco si misura a freddo in quanto la misura stessa è più agevole e più precisa per via delle condizioni più stabili (il motore a caldo tende a raffreddarsi, la regolazione richiede tempo.
1) a freddo abbiamo tutto il motore a temperatura uniforme, il gioco va regolato a x mm , diciamo 0.5, perchè la valvola sia in grado di chiudersi. La misura x equivale alla differenza tra dilatazione massima tra testata e valvola + fattore di sicurezza e consente a regime il contatto ottimale tra camma e valvola.
Il caso più estremo di differenza dimensionale lo ottieni sollecitando il motore a freddo, avrai gas di scarico a temperature elevatissime e valvola di conseguenza molto calda, con la testata ancora in fase di dilatazione, ma a caldo la differenza si riduce.
La testata è cava e la valvola NO, e questo vuol dire che l'aumento dimensionale della prima è molto più contenuto anche a parità di temperatura, la testata è raffreddata e la valvola NO, le temperature dei due componenti sono estremamente diverse (tirando la testata arriverà sui 100°, le valvole oltre i 500...), il gioco di controllo delle valvole a caldo è per forza da maggiorare per un motivo semplicissimo:
INERZIA TERMICA.
Immagina un motore caldo, testata a 100°, acqua di raffreddamento a 90°, valvole a 450°.
Tu mi insegni che per registrare il gioco delle valvole metti l'auto sul ponte, apri il cofano, togli il coperchio delle punterie (in certi casi devi anche rimuovere il carburatore o per lo meno il filtro dell'aria, trascorrono almeno 10 minuti? In questo tempo la temperatura dell'acqua del motore salirà un pò, assorbendo il calore dalla testata, che tenderà a portarsi grossomodo alla medesima temperatura, la temperatura delle valvole da quando manca l'apporto termico dei gas di scarico è precipitata tendendo ad uniformarsi alla temperatura della testa (circa 90°)...
Ovvio che in quelle condizioni il gioco vada aumentato, la testata è proporzionalmente più dilatata delle valvole, raffreddandosi il gioco scende, come pure in condizioni di funzionamento quando i gas di scarico portano la valvola a 500° facendola dilatare ben più della testa.
Spero che ora il concetto sia chiaro.
Un caro saluto
Giovanni