Effettivamente la questione del credito di Pesenti per il grattacielo emerge solo da pubblicazioni "leggere". Or ora (a confermare che la colpa della debacle non è stata tutta delle corse), sono andato a riprendere il passo del libro "Le Carte Scoperte" nella parte di Franco Amatori da cui poi è disceso il libro, che cita PG, dello stesso Amatori ed edito da Fabbri nel 1992 (Storia della Lancia Impresa tecnologia mercati 1906-1969). Riporta, l'Amatori, richiamando un documento interno della Presidenza datato 1958:
"Avendo deciso la Società nell'anno 1953 la partecipazione attiva alle corse, tutto l'ufficio tecnico di progettazione e sperimentazione ed i migliori tecnici dell'esercizio, sono stati impegnati nello studio e costruzione delle vetture da corsa fino al Giugno 1955, per cui gli oneri finanziari derivanti da una tale attività agonistica sono da aggiungersi a quelli decisamente più gravi di non aver predisposto in tempo nuovi tipi di vetture ed automezzi per la vendita sul mercato".
Davvero, come dice Paolo PG, la lettura di quel volume è assolutamente di rilievo e non dovrebbe mancare nella biblioteca del lancista appassionato.
Quando la Lancia batteva la Ferrari
Re: Quando la Lancia batteva la Ferrari
Moderatore - Sezione Argomenti Generali
Re: Quando la Lancia batteva la Ferrari
Sì, i libri sono quei due che citi, il prof. Amatori ha concesso per il nostro archivio un riassunto: http://www.viva-lancia.com/lancia_fora/ ... 337,944980
Per assurdo all'epoca in cui il prof. Amatori fece le sue ricerche, non tutti i libri contabili erano disponibili. Alcuni, sono tornati in archivio solo nel 2008.
Come risulta dai libri contabili, le spese del grattacielo sono state pagate un pò alla volta con l'avanzamento dei lavori. La ditta che fece gli scavi era di Torino (SAICCA), la ditta costruttrice era di Torino (SIETOS), ci sono persino le fatture a Giò Ponti. In proporzione al costo totale la vera mazzata furono gli ascensori della Schindler, il tipo paternoster, che da soli costarono 64,5 milioni dell'epoca. Una follia a mio parere.
Per quanto riguarda la Scuderia corse, all'epoca le srl non erano obbligate a depositare il bilancio presso la Camera di commercio. A Torino infatti non esistono documenti relativi a questa srl, fondata nel 1953 e chiusa nel 1963 come da statuto. Dunque il libro contabile non riporta nessuna spesa, non esistono note che riguardino la fattura del van alla Garavini o il costo dei contratti ai piloti e tantomeno a quanto ammontasse la loro polizza vita...e chi vuole intendere intenda.
Viceversa, nei libri contabili della Lancia & C. spa non si fa menzione della scuderia o delle spese sostenute per essa e questo, a mio parere, è la principale causa di tutta la nebbia che avvolge ancora oggi la faccenda. Non si sa con certezza chi ha speso per cosa, nè quanto, nè quando.
Per assurdo all'epoca in cui il prof. Amatori fece le sue ricerche, non tutti i libri contabili erano disponibili. Alcuni, sono tornati in archivio solo nel 2008.
Come risulta dai libri contabili, le spese del grattacielo sono state pagate un pò alla volta con l'avanzamento dei lavori. La ditta che fece gli scavi era di Torino (SAICCA), la ditta costruttrice era di Torino (SIETOS), ci sono persino le fatture a Giò Ponti. In proporzione al costo totale la vera mazzata furono gli ascensori della Schindler, il tipo paternoster, che da soli costarono 64,5 milioni dell'epoca. Una follia a mio parere.
Per quanto riguarda la Scuderia corse, all'epoca le srl non erano obbligate a depositare il bilancio presso la Camera di commercio. A Torino infatti non esistono documenti relativi a questa srl, fondata nel 1953 e chiusa nel 1963 come da statuto. Dunque il libro contabile non riporta nessuna spesa, non esistono note che riguardino la fattura del van alla Garavini o il costo dei contratti ai piloti e tantomeno a quanto ammontasse la loro polizza vita...e chi vuole intendere intenda.
Viceversa, nei libri contabili della Lancia & C. spa non si fa menzione della scuderia o delle spese sostenute per essa e questo, a mio parere, è la principale causa di tutta la nebbia che avvolge ancora oggi la faccenda. Non si sa con certezza chi ha speso per cosa, nè quanto, nè quando.
Re: Quando la Lancia batteva la Ferrari
Interessante c'è dei lati oscuri che non conoscevo.
Re: Quando la Lancia batteva la Ferrari
Grazie Paolo. C'è, quasi, la trama per un bel film: "L'ingegnere che amava le corse".
E comunque emerge, in tutta la sua pochezza culturale, il management FCA (ma non da ora mi pare). Un "museo" vivo che si rispetti non esiste (Alfa a parte, e pure in progress) unito alla raccolta completa e consultabile di tuttatutti gli Archivi d'Impresa, come una qualsivoglia biblioteca.
E comunque emerge, in tutta la sua pochezza culturale, il management FCA (ma non da ora mi pare). Un "museo" vivo che si rispetti non esiste (Alfa a parte, e pure in progress) unito alla raccolta completa e consultabile di tuttatutti gli Archivi d'Impresa, come una qualsivoglia biblioteca.
Moderatore - Sezione Argomenti Generali
Re: Quando la Lancia batteva la Ferrari
Purtroppo ci sono e ci sono stati molti attori sul palco e troppe primedonne, dunque un unicum non è mai stato realizzato.