Quindi finita la colazione, con calma e senza prescia, m'organizzo benbenino, che voglio fare un travaglietto pulitopuilito, ma soprattutto senza fare lurdie, senza schifiare niente e senza sminnare l'alcantara delicata.
Parte la spedizione verso il garage e come prima cosa mi vesto comodo.
Mutanda lasca e tutona sportiva comoda che così non sento impaccio nei movimenti e non m'annervo, scarpetta da ginnastica e berrettino che fa ancora tanticchia di freddo e prima di scendere, per farmi più persuaso sul da farsi acchiappo il portabile lo addumo e do una taliatina al “Phedramici” dello zio Cek perchè mi ricordo che c'è spiegazzato molto bene il dettaglio del riaggancio molla sportellino RT3 (su gentile concessione di Cristian 69) Talìo, memorizzo e parto sparato a razzo, che se no mi dimentico la procedura, verso la sala operatoria.
Vado con la prima mossa.
M'assetto comodo a cosce larghe tra le due seggiole e davanti al cofanetto dell'RT3. Braccia conserte lo osservo con sorrisino spavaldo. Esso s'appresenta con la palpebra calata ed esanime e penso con disprezzo...schifo mi fai e ora ti smonto!:o
La procedura per prima cosa prevede lo sganciamento della bocchetta di aerazione, senza rovinare l'alcantara. C'è scritto nella descrizione di Cristian... senza rovinare l'alcantara!
Inkia e come faccio a smontare la bocchetta senza rovinare l'alcantara? Frugo nelle mie tasche ma non trovo il mio piede di porco. Che faccio rinuncio? Ma manco morto! Cristian l'ha smontato senza rovinare l'alcantara e io no?
Io henryplotter sono! Sono un “over 40 libero professionista”

Ma per farmi più persuaso acchiano sopra, a casa, per andare a ritaliare la descrizione nel Phedramici. Talio e l'operazione chirurgica mi pare semplice, ma ci vuole non il piede di porco ma “una spatolina di plastica dura”, dice Cristian!!!!
Inkia! E che è sta spatolina di plastica dura. Io non ce l'ho! Vabbè rimedio.
Coltello da cucina, cucchiaro, forchetta e la mia inseparabile collezione di figurine dei santini. Santa Rosalia avanti a tutte. Sono pronto, la tavola è conzata. Riscendo convinto e persuaso e siccome sono troppo cazzuto e astuto mi porto appresso pure il portabile.
Professionale, riprovo la procedura con cucchiaio forchetta e coltello.
E tira e molla e spingi e annaca, santia, azzanna, ammutta, stira e ammira, tanticchia di sotto e tanticchia di sopra e alla fine sta bocchetta molla e santiando santiando sconfitta si sfila adacio adacio, con non poca fatica e tanti sudura mia.
E adesso...ammè la molla fitusa! Anzi le molle fituse!
Essì, perchè le molle fituse sono due. Una per lato.
Ma voi l'avete mai guardate in faccia ste mollette? E il sistema di apertura del cofanetto?
Chi le vedette dovette notare senza dubbio che il gran cazzone che progettò l'aggancio di ste mollette aveva due cabasisi non più grandi di due pistacchi di Bronte. Un eccelso, un vero genio. I puffi 'mbriachi avrebbero fatto sicuramente di meglio. Smentitemi se avete coraggio!
E infatti mi accorgo subito che ste fituse di mollette anche se le rimetti (sminnando i ditini a sangue), nella loro sede, due cilindretti muniti di asole, appena apriechiudi e chiudieapri il cofanetto, esse si annaculiano, tendono nuovamente ad uscire, e sdeng! Si sganciano nuovamente. Craste e maledette soprattutto perchè si vanno ad infognare sotto la plancia dell'Rt3 e valle a recuperare...!
Inkia! Maimaria! Così non le rimonto, altrimenti fra un paio di cala ed isa si staccano di nuovo e mi acchiana nuovamente la nervatura. Mi devo spirniciare. Devo sperimentare qualche soluzione definitiva. Tanto il tempo ce lo. Le osservo e mi viene una pensata geniale, alla henryplotter...
Ma la pensata geniale, corredata da corposa e dettagliata documentazione fotografica specificatamente tennica, ve lo posto domani perchè... il pupo Giulio, tanticchia febbricitante, abbisogna di papàplotter...!

henryplotter