Recentemente è comparso un annuncio di vendita per un' Astura berlina III serie del 1932.
Incuriosito da una peculiarità del veicolo, il tetto apribile, mi sono messo alla ricerca di notizie, seguendo quello che alcuni amici del forum hanno simpaticamente definito "il fiuto da segugio".
Si tratta di un esemplare unico costruito dalla Carlton carriage Ltd. di Willesden, Londra. Willesden era un quartiere operaio nella zona nord-ovest di Londra, abitato all'epoca prevalentemente da irlandesi. La Carlton carriage, come dice il nome stesso, costruiva carri da trasporto ed in particolare carri per il trasporto delle botti di birra e carri funebri. Come la storia di tutti i carrozzieri europei ci insegna, arrivò il momento di trasportare l'esperienza artigianale sui veicoli con motore a scoppio. La Carlton non fu da meno e visse un florido decennio, tra il il 1927 ed il 1937, sfornando modelli costruiti seguendo le richieste del cliente che sicuramente risparmiava parecchie sterline rivolgendosi ad un "poco noto" carrozziere (Mulliner era già caro all'epoca), ma di comprovata capacità. Fra le vetture più note ed ancora circolanti, ricordo una Mercedes SSK roadster del 1929, una Rolls Royce Phantom II continental touring saloon del 1930 (anch'essa col tetto apribile) ed una Bentely 4 1/4 litre saloon del 1938. L'Astura delle foto ha un curioso tetto in legno, analogo a quello della Rolls Royce menzionata prima, rivestito con un materiale plastico che oggi definiremmo impropriamente vinile, ma che allora non era stato ancora inventato. Sicuramente è una resina, forse ureica, forse melaminica. Il tetto ha un doppiofondo a scomparsa, meccanismo del tutto analogo ai moderni tetti apribili in lamiera. Il telaio, n°30-1784, è un III serie con meccanica V8 di 2604cc e 72 HP. La vettura fu battuta da Coy's, durante la consueta asta all'interno della fiera di Padova, per 23.600€ nel 2005. Il catalogo riporta che le targa inglese è quella originale. Su questo fatto avanzo dei dubbi, poichè essendo stata immatricolata nel 1933 dovrebbe avere la serie di 3 cifre e 3 numeri, la seconda tipologia delle targhe inglesi introdotta alla fine del 1932, che inizia con la A mentre invece è più recente, ma non avendo visto i documenti non posso confermare.
Si tratta comunque di un bell'esemplare, di sicuro interesse storico per un lancista.
Astura, berlina "fumo di Londra".
Astura, berlina "fumo di Londra".
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Re: Astura, berlina "fumo di Londra".
Veramente bella e riuscire a portarsela a casa ancora meglio....
andrea
andrea
Re: Astura, berlina "fumo di Londra".
Si è vero, bisognava essere a Padova quell'anno...
Comunque c'è un'incongruenza su quanto riportato nel catalogo: in realtà non è un terza serie, ma una seconda serie in quanto costruita nella seconda metà del 1932. Meccanicamente non c'era nessuna differenza con la I serie tranne i silentbloc alle balestre.
Comunque c'è un'incongruenza su quanto riportato nel catalogo: in realtà non è un terza serie, ma una seconda serie in quanto costruita nella seconda metà del 1932. Meccanicamente non c'era nessuna differenza con la I serie tranne i silentbloc alle balestre.
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Re: Astura, berlina "fumo di Londra".
Credo che il materiale sintetico fosse la "guttaperca", un polimero dell'isoprene (gomma naturale o caucciù ) particolarmente plasmabile e resistente. Potrebbe anche essere "pegamoide" , una sorta di simil-cuoio ottenuto ricoprendo un tessuto con una sostanza a base di celluloide. Anche la Carrozzeria Touring l'ha largamente impiegata dal 1926 ai primi anni'30, quand'era licenziataria del brevetto Weymann.
marco tullio giordana
marco tullio giordana
Re: Astura, berlina "fumo di Londra".
Alla pegamoide ci avevo pensato anch'io, ma le due auto che ho visto rivestite con quel materiale, una dal vivo ed una in foto, sono diverse. Ma non avendo visto dal vivo questa Astura, tutto può essere.