Aprilia spider 1947: la carta vincente di Basso

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PG
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Aprilia spider 1947: la carta vincente di Basso

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Covent garden (Londra), manifestazione per il centenario Lancia, settembre 2007. In mezzo a tante splendide vetture appare una strana spider rossa. A prima vista potrebbe essere una B20 barchetta Cornero.... no, ha le frecce a bacchetta e la calandra stretta per essere una vettura da competizione. Potrebbe essere un'Aprilia, ma costruita da chi? Sono circa 7000 le Aprilia fuoriserie e tutti, ma proprio tutti si sono cimentati su quell'autotelaio, compreso lo svizzero Beutler ed i parigini Figoni&Falaschi. Poi ecco che, per caso, dal catalogo del concorso di eleganza di Villa d'Este del 1947 spunta fuori una Aprilia spider gransport (foto B/N) presentata in concorso da Giovanni Basso di Torino. Per la cronaca quell'anno, uno dei più belli della manifestazione, vinse la Astura cabriolet Farina davanti alla Cisitalia 202 berlinetta, auto che segnò la svolta nel design automobilistico. Erano anni di grande fermento nel settore dell'auto quelli del dopoguerra a Torino: abilissimi battilastra come Vignale si misero in proprio, giovani disegnatori emergenti come Giovanni Michelotti venivano contesii dai carrozzieri, ex-calciatori e piloti come Piero Dusio costruivano auto innovative (Cisitalia) e preparatori sportivi come Carlo Abarth dirigevano una squadra corse con piloti come Nuvolari e Carena, inseguendo la vittoria nelle Mille Miglia. In tutto questo fermento, il signor Basso, un vero arneis (birbante) come direbbero i piemontesi, si occupava di elaborazioni motoristiche nella sua officina di via Modena 21, tanto che brevettò (N°422517 del 20/02/47) una testata bialbero, nonchè una coppa dell'olio con carter secco per uso sportivo, usando come base il 1500 Lancia. Quindi realizzò un telaio tubolare, ci montò sopra il motore dell' Aprilia da lui modificato e con l'aiuto di Rocco Motto, battilastra di Ghia, realizzarono una barchetta sport con carrozzeria in alluminio. I tubi in cromo-molibdeno ed i pannelli in alluminio facevano parte di uno stock venduto all'asta dalla Fiat aviazione, impegnata a ricostruire gli stabilimenti bombardati. Partecipò con successo ad un paio di cronoscalate ed arrivarono le prime richieste dai piloti. A questo punto, Basso da elaboratore "totale" diventò costuttore. Ottenuta la licenza per punzonare le proprie vetture, fece realizzare dalla Ghia, o meglio da Motto, una piccola serie di eleganti speciali (4/6?), una di queste è la spider gransport della foto. Tra le Aprilia speciali un'altra, la cosiddetta Aurora, fu preparata per Ferdinando Gatta, cognato di Gianni Lancia, il quale vinse la Susa-Moncenisio nel 1948. Nel 1949 gli stabilimenti Farina realizzarono per Basso una elegante berlinetta aerodinamica che ricorda molto nelle linee la Fiat 1500 di Revelli di Beaumont e la Cisitalia 202 di Savonuzzi. Vennero i premi nei concorsi di eleganza e nelle gare in salita fino al 1956, ben oltre la vita dell'Aprilia stessa. L'ultima Aprilia speciale (TO204503) rimase nel garage di Basso fino alla sua morte, avvenuta nel 1984.
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andrea mpx
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Re: Aprilia spider 1947: la carta vincente di Basso

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Caro Paolo ti leggo sempre con molto interesse e piacere....non sempre ho tutto il tempo che vorrei.
ora dalle tue righe comprendo l'importanza del modello Aprilia e del suo motore....altro capolavoro.
ciao e grazie
andrea
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Re: Aprilia spider 1947: la carta vincente di Basso

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Grazie, ci sarebbe molto da dire sull'Aprilia. Ultimamente ho visto 2 fuoriserie anteguerra stupende, ma non ho materiale per raccontarne la storia. Aggiungo ancora qualche foto ed una “chicca“ a dimostrazione della "neverending story" dell'Aprilia. La foto in b/n rappresenta l'Aprilia spider fuoriserie che Gino Bartali commissionò alla Pininfarina dopo aver incassato i soldi per la vittoria nel Tour de France del 1948. E' una vettura, secondo me, mozzafiato con delle linee che anticipano la Jaguar XK120 "Biondetti" e che ritroveremo sulla MGA 10 anni più tardi.
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Re: Aprilia spider 1947: la carta vincente di Basso

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Aggiorno questo thread con alcune foto:
quella in b/n raffigura Giovanni Basso alla gara in salita Vermicino-Rocca di Papa il 24 giugno 1956 (3° di classe) al volante dell'ultima barchetta special, la quinta della serie, che rimase poi in suo possesso, come ho già detto in precedenza.
Proprio questa vettura ha fatto bella mostra di sè all'ultima fiera di Forlì presentandosi nelle sue condizioni originali.
Si notano tutti i particolari tipici delle vetture sportive dell'epoca: parabrezza basso quasi inesistente, ampia calandra orizzontale, grandi fari annegati nel muso, cofano con presa d'aria e prese d'aria laterali, ripresi anche da Vignale e dalla Touring. Sulla fiancata è presente la "firma" di Basso: G.B. Special.
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