Insuccesso del passato. E oggi?
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Insuccesso del passato. E oggi?
Per vari motivi, la povera lancia beta (se si escludono le varianti motecarlo) non ha avuto molto successo. O meglio, non ha avuto il successo meritato. Ma non stiamo a parlare del passato.
Sono passati gli anni, le tendenze e le mode, ma ancora oggi, escludendo le spider e le montecarlo, è ancora una macchina che gode di poca simpatia da parte dei collezionisti di auto d'epoca. La domanda è questa:
Come mai, nonostante la meccanica affidabile, le prestazioni più che brillanti (parlo per la mia 2000 HPE), la silenziosità del motore e la ridotta manutenzione, la linea filante e tagliente, la Beta è ancora considerata un aborto, se è così?
Secondo voi perchè non piace?
Sono passati gli anni, le tendenze e le mode, ma ancora oggi, escludendo le spider e le montecarlo, è ancora una macchina che gode di poca simpatia da parte dei collezionisti di auto d'epoca. La domanda è questa:
Come mai, nonostante la meccanica affidabile, le prestazioni più che brillanti (parlo per la mia 2000 HPE), la silenziosità del motore e la ridotta manutenzione, la linea filante e tagliente, la Beta è ancora considerata un aborto, se è così?
Secondo voi perchè non piace?
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Re: Insuccesso del passato. E oggi?
proprio a proposito della hpe direi che l'insuccesso postumo sia un mistero. E' stata e rimane l'unico esempio di familiare-coupè, mai più riproposta. E non mi sento di dire che dal 75 all'82 circa non abbia riscontrato gradimento. Già all'epoca aveva una serie di elementi che solo molti anni dopo si sono visti su altre vetture, come il tergilunotto, i sedili sdoppiati posteriori e anche i poggiatesta integrati (perlomeno come disegno) con i sedili. Ricordiamo che i poggiatesta erano ancora a richiesta e altro non erano che dei cuscini rigidi rettangolari attaccati sopra gli schienali.
Per mio parere bisogna direi che la sinergia con la popolare Fiat non abbia giovato all'immagine della Lancia, che oltretutto è andata via via disperdendosi, fino a quanto è oggi, che sopravvive con una utilitaria di lusso. Altra verità è che nell'ambito delle "storiche" piace ricercare quelle auto che non brillino (o abbiano brillato) per affidabilità, guidabilità ecc. ma per sottili e eterei valori. Insomma la prima Lancia prodotta con i motori Fiat e soprattutto con le finiture che "sapevano" di Fiat, oggi non appassiona.
Io posseggo una spider, (altro modello "sfigato", prodotto quando le auto si blindavano, altro che decapottarle!), e apprezzo un'infinità di caratteristiche meccaniche e carrozziere; ho sfidato due vanitosi possesori di "duetto" dimostrando la versatilità della mia auto rispetto alla loro, ma resta il fatto che l'Alfa la conoscono e la ammirano tutti, donne e bambini compresi, la Beta spider non la ricordano neanche gli "addetti ai lavori".
Rassegnamoci
Per mio parere bisogna direi che la sinergia con la popolare Fiat non abbia giovato all'immagine della Lancia, che oltretutto è andata via via disperdendosi, fino a quanto è oggi, che sopravvive con una utilitaria di lusso. Altra verità è che nell'ambito delle "storiche" piace ricercare quelle auto che non brillino (o abbiano brillato) per affidabilità, guidabilità ecc. ma per sottili e eterei valori. Insomma la prima Lancia prodotta con i motori Fiat e soprattutto con le finiture che "sapevano" di Fiat, oggi non appassiona.
Io posseggo una spider, (altro modello "sfigato", prodotto quando le auto si blindavano, altro che decapottarle!), e apprezzo un'infinità di caratteristiche meccaniche e carrozziere; ho sfidato due vanitosi possesori di "duetto" dimostrando la versatilità della mia auto rispetto alla loro, ma resta il fatto che l'Alfa la conoscono e la ammirano tutti, donne e bambini compresi, la Beta spider non la ricordano neanche gli "addetti ai lavori".
Rassegnamoci
Re: Insuccesso del passato. E oggi?
Per me l'insuccesso postumo della beta (ma non dell'epoca perchè se ne vendettero parecchie e le coupè superarono in vendite le berline) è dovuto soprattutto ad un "appannamento" generale del marchio, al cospetto dell'alfa. Prova ne sono le quotazioni in netta crescita delle varie alfa gt, alfetta , giulia, 2000 ecc. e il sostanziale stagnamento delle corrispettive fulvia coupè, 2000, montecarlo gamma beta ecc.. La beta coupè per me è in crescita come modello d'interesse storico, la hpe un pò meno, ma sicuramente in ascesa.. Non è vero che vengono viste come "aborti".. E non ci scordiamo che anche la maggiorparte delle fulviette sono "made in Fiat"..
Re: Insuccesso del passato. E oggi?
Sarà anche vero che la maggior parte delle fulviette sono "made in Fiat" nel senso che tutte quelle prodotte dal 1969 al 1976 lo sono state quando il marchio era passato di mano. Ma la paternità Fiat finisce quì, perchè come tutti sappiamo il prodotto Fulvia è stato concepito in era Pesenti da un Ufficio Tecnico di era Gianni Lancia ed ha mantenuto intatte le caratteristiche originarie, al di la di qualche materiale di finitura che ha sostitutito quelli più nobili (tessuto ignifugo al posto della lana, finto legno sul cruscotto etc...).
La Beta coupè (visto che parliamo della fulvietta), è un prodotto sviluppato dalla Lancia in ambito Fiat ma ancora in piena e quasi totale autonomia. Tanto è vero che la Lancia era ancora una S.p.a con propri legali rappresentanti. Il fatto che l'Ing. Camuffo (di provenienza Fiat, ricordiamo il telaio della 130 ) abbia adottato meccanica Fiat è un primo segno dei "doveri" della nuova dirigenza, ovvero contenimento dei costi e sinergie. In più l'utilizzo di fornitori sicuramente imposti.
Tuttavia si vede che è Lancia l'idea del modello Beta , la sua collocazione sul mercato, le derivazioni successive, declinate in coupè e spider come si faceva con Flavia, Flaminia e Aurelia. Una Beta coupè oggi (come ieri) risponde all'idea Lancia di GT. E lo fa pienamente e con pari dignità di una fulvietta. E' davvero bellissima. Purtroppo la sua versione berlina ha pagato una linea troppo nuova e coraggiosa, poco dinamica al cospetto di un'Alfetta. Troppo berlina e poco Gran Turismo e per giunta "l'onta" di un motore non Lancia anche se dai tecnci Lancia pesantemente rimaneggiato.
La Beta coupè (visto che parliamo della fulvietta), è un prodotto sviluppato dalla Lancia in ambito Fiat ma ancora in piena e quasi totale autonomia. Tanto è vero che la Lancia era ancora una S.p.a con propri legali rappresentanti. Il fatto che l'Ing. Camuffo (di provenienza Fiat, ricordiamo il telaio della 130 ) abbia adottato meccanica Fiat è un primo segno dei "doveri" della nuova dirigenza, ovvero contenimento dei costi e sinergie. In più l'utilizzo di fornitori sicuramente imposti.
Tuttavia si vede che è Lancia l'idea del modello Beta , la sua collocazione sul mercato, le derivazioni successive, declinate in coupè e spider come si faceva con Flavia, Flaminia e Aurelia. Una Beta coupè oggi (come ieri) risponde all'idea Lancia di GT. E lo fa pienamente e con pari dignità di una fulvietta. E' davvero bellissima. Purtroppo la sua versione berlina ha pagato una linea troppo nuova e coraggiosa, poco dinamica al cospetto di un'Alfetta. Troppo berlina e poco Gran Turismo e per giunta "l'onta" di un motore non Lancia anche se dai tecnci Lancia pesantemente rimaneggiato.
Moderatore - Sezione Argomenti Generali
Re: Insuccesso del passato. E oggi?
Salve a tutti, capisco che potrei essere un pò partigiano, visto che tra quelle in uso e quelle in restauro ho 4 Beta e ne aveva avuta un'altra mio padre per 18 anni, ma comunque penso (imho) che non sia il caso di piangersi addosso proprio tra noi amatori.
Partiamo innanzitutto da un dato di fatto: la Beta ebbe una grandissima importanza storica perché fu un modello totalmente nuovo (e ce ne era tanto bisogno!), permise la sopravvivenza e poi l'espansione della Lancia anche verso il mercato mondiale (ricordiamo le "ckd" in Spagna, Sud Africa e Thailandia, l'esportazione in quasi tutto il mondo e il ritorno in America), fu la base di partenza per quasi tutti i modelli successivi, compresi molti degli altri marchi del gruppo Fiat, permise lo sviluppo della Delta con tutta la straordinaria storia sportiva che seguì. Le cifre parlano tutt'altro che di un insuccesso: quasi 400.000 Beta nelle varie versioni, superando tutte le Lancia prodotte sino a quel momento ed essendo superata solo dalla Delta. La berlina da sola fu venduta in 195.000 esemplari che salgono a oltre 230.000 con la derivata Trevi, tutto questo in tempi assolutamente sfavorevoli rispetto ai precedenti e soprattutto ai successivi, tempi in cui tutto ciò che non era utilitario era malvisto e penalizzato, e con un prezzo soprattutto all'inizio assai più elevato dei corrispondenti modelli Fiat. lnsomma, la clientela italiana e non (in alcuni anni le vetture esportate superarono quelle del mercato interno) riconobbe il valore del progetto e dell'esecuione delle Beta, pur con gli inevitabili adattamenti imposti dalle economie di scala e dall'esigenza di una maggiore redditività.
Riguardo ai poggiatesta la beta fu una delle prime ad offrirli di serie anche posteriormente per la coupé e la hpe (a scomparsa).
Naturalmente la Beta come tutti ebbe i suoi difetti che noi ben conosciamo e su cui alcuni calcarono la mano, come successe in UK per la ruggine, quando la Beta sarebbe dovuta essere in buona compagnia, ma fu un buon deterrente per fermarne il successo (per alcuni anni fu la vettura importata di maggior successo nella sua fascia di prezzo).
Quello che è successo dopo è tutto a nostro svantaggio, in conseguenza della nostra esterofilia e di un collezionismo ancora relativamente immaturo, che correla molto poco l'interesse storico all'importanza storica. E' facile constatare che all'estero la Beta è assai più considerata che da noi: già 20 anni fa, quando da noi la Beta era lontana anni luce da una considerazione storica il Lancia club inglese curò una raccolta di articoli con una prefazione che già riconobbe la sua importanza; basta vedere i club che ci sono all'estero e il disinteresse che c'è da noi; persino i ricambi si trovano meglio all'estero che da noi. Nei raduni "generalisti" poi si preferisce vedere sempre le solite auto e continuare a snobbare le Beta, che paradossalmente scontano adesso la loro modernità.
Alberto
Partiamo innanzitutto da un dato di fatto: la Beta ebbe una grandissima importanza storica perché fu un modello totalmente nuovo (e ce ne era tanto bisogno!), permise la sopravvivenza e poi l'espansione della Lancia anche verso il mercato mondiale (ricordiamo le "ckd" in Spagna, Sud Africa e Thailandia, l'esportazione in quasi tutto il mondo e il ritorno in America), fu la base di partenza per quasi tutti i modelli successivi, compresi molti degli altri marchi del gruppo Fiat, permise lo sviluppo della Delta con tutta la straordinaria storia sportiva che seguì. Le cifre parlano tutt'altro che di un insuccesso: quasi 400.000 Beta nelle varie versioni, superando tutte le Lancia prodotte sino a quel momento ed essendo superata solo dalla Delta. La berlina da sola fu venduta in 195.000 esemplari che salgono a oltre 230.000 con la derivata Trevi, tutto questo in tempi assolutamente sfavorevoli rispetto ai precedenti e soprattutto ai successivi, tempi in cui tutto ciò che non era utilitario era malvisto e penalizzato, e con un prezzo soprattutto all'inizio assai più elevato dei corrispondenti modelli Fiat. lnsomma, la clientela italiana e non (in alcuni anni le vetture esportate superarono quelle del mercato interno) riconobbe il valore del progetto e dell'esecuione delle Beta, pur con gli inevitabili adattamenti imposti dalle economie di scala e dall'esigenza di una maggiore redditività.
Riguardo ai poggiatesta la beta fu una delle prime ad offrirli di serie anche posteriormente per la coupé e la hpe (a scomparsa).
Naturalmente la Beta come tutti ebbe i suoi difetti che noi ben conosciamo e su cui alcuni calcarono la mano, come successe in UK per la ruggine, quando la Beta sarebbe dovuta essere in buona compagnia, ma fu un buon deterrente per fermarne il successo (per alcuni anni fu la vettura importata di maggior successo nella sua fascia di prezzo).
Quello che è successo dopo è tutto a nostro svantaggio, in conseguenza della nostra esterofilia e di un collezionismo ancora relativamente immaturo, che correla molto poco l'interesse storico all'importanza storica. E' facile constatare che all'estero la Beta è assai più considerata che da noi: già 20 anni fa, quando da noi la Beta era lontana anni luce da una considerazione storica il Lancia club inglese curò una raccolta di articoli con una prefazione che già riconobbe la sua importanza; basta vedere i club che ci sono all'estero e il disinteresse che c'è da noi; persino i ricambi si trovano meglio all'estero che da noi. Nei raduni "generalisti" poi si preferisce vedere sempre le solite auto e continuare a snobbare le Beta, che paradossalmente scontano adesso la loro modernità.
Alberto
Re: Insuccesso del passato. E oggi?
Purtroppo, mentre prevedo un crescendo di interesse per le beta "sportive" , vuoi per la linea, per le prestazioni ecc. non credo che la berlina riesca nei micidiali exploit delle omologhe alfa romeo, che hanno dalla parte loro tutta una cinematografia (poliziotteschi..)e una radicato affetto popolare.
La beta berlina è stata apprezzata per le sue qualità intrinseche (prestazioni, finiture, spaziosità ecc.) ma ancora oggi risulta di difficile "comprensione" al pubblico dei collezionisti per via della linea due volumi molto simile alla citroen GS , un problema che ha afflitto anche la gamma berlina, con effetti deleteri..
ciò non toglie che è un'ottima auto superiore a molte altre coeve..
La beta berlina è stata apprezzata per le sue qualità intrinseche (prestazioni, finiture, spaziosità ecc.) ma ancora oggi risulta di difficile "comprensione" al pubblico dei collezionisti per via della linea due volumi molto simile alla citroen GS , un problema che ha afflitto anche la gamma berlina, con effetti deleteri..

ciò non toglie che è un'ottima auto superiore a molte altre coeve..
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Re: Insuccesso del passato. E oggi?
Come giustamente rimarcato da quasi tutti gli interventi, all'epoca la famiglia Beta fu tutt'altro che un insuccesso, anzi!
In termini "postumi" direi che la beta coupe' e' stata penalizzata essenzialmente da due fattori : in primo luogo aver vissuto in pieno il tramonto della coupe' 2+2 come modulo stilistico, in secondo luogo ha sofferto di non avere un passato storico sportivo, schiacciata tra Fulvia coupe' e Delta Integrale.
Del resto quanto accaduto alla Beta coupe' non e' certo un fatto unico: bastai pensare a quella che e' stata la Porsche di maggior successo commerciale , ossia la 924 : vettura che all'epoca ha racchiuso importantissime innovazioni tecniche e ha riscosso un enorme successo commerciale, ma che oggi se la gioca al ribasso con le nostre Beta.
In termini "postumi" direi che la beta coupe' e' stata penalizzata essenzialmente da due fattori : in primo luogo aver vissuto in pieno il tramonto della coupe' 2+2 come modulo stilistico, in secondo luogo ha sofferto di non avere un passato storico sportivo, schiacciata tra Fulvia coupe' e Delta Integrale.
Del resto quanto accaduto alla Beta coupe' non e' certo un fatto unico: bastai pensare a quella che e' stata la Porsche di maggior successo commerciale , ossia la 924 : vettura che all'epoca ha racchiuso importantissime innovazioni tecniche e ha riscosso un enorme successo commerciale, ma che oggi se la gioca al ribasso con le nostre Beta.
Re: Insuccesso del passato. E oggi?
La Beta coupé con i suoi 111.000 esemplari si difese bene, non poi così lontana dai 145.000 circa della Fulvia, nonostante la crisi petrolifera ancor prima di nascere, gli anni di piombo e la concorrenza delle prime berlinette sportive, più economiche e versatili.
Il passato sportivo sarebbe stato promettente se non ci fosse stata la Stratos...
Quanto dice Eman sulla berlina in una certa misura è vero, ma va sul solco di una tendenza ormai consolidata, cioé il fatto che il collezionismo Lancia ha il suo limite nell'essere maggiormente confinato ai lancisti rispetto a quello Alfa, nel suo essere in una certa misura un pò più "esotico" ed elitario.
Se si confrontano molte altre Alfa e Lancia coeve è così: anche tra Giulia e Fulvia, che pure è forse la Lancia più famosa, per non parlare della Flavia, i modelli Lancia sono meno "facili" da vendere.
Le "moderne" degli anni '70 poi hanno generalmente tutte quotazioni molto basse, anche per le Alfa, è molto difficile trovare un'Alfasud in ordine e ancora più difficile è rivenderla, le Alfetta delle serie successive alla prima hanno ben poco interesse e le Giulietta ancora meno...
La Porsche 924 sconta vari handicap: il primo è quello di avere un motore Audi e poi gli "amatori" Porsche snobbano tutte le Porsche con motore davanti, anche la bellissima 928...
Ciao
Il passato sportivo sarebbe stato promettente se non ci fosse stata la Stratos...
Quanto dice Eman sulla berlina in una certa misura è vero, ma va sul solco di una tendenza ormai consolidata, cioé il fatto che il collezionismo Lancia ha il suo limite nell'essere maggiormente confinato ai lancisti rispetto a quello Alfa, nel suo essere in una certa misura un pò più "esotico" ed elitario.
Se si confrontano molte altre Alfa e Lancia coeve è così: anche tra Giulia e Fulvia, che pure è forse la Lancia più famosa, per non parlare della Flavia, i modelli Lancia sono meno "facili" da vendere.
Le "moderne" degli anni '70 poi hanno generalmente tutte quotazioni molto basse, anche per le Alfa, è molto difficile trovare un'Alfasud in ordine e ancora più difficile è rivenderla, le Alfetta delle serie successive alla prima hanno ben poco interesse e le Giulietta ancora meno...
La Porsche 924 sconta vari handicap: il primo è quello di avere un motore Audi e poi gli "amatori" Porsche snobbano tutte le Porsche con motore davanti, anche la bellissima 928...
Ciao
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Re: Insuccesso del passato. E oggi?
piccolo appunto sulla 924: sicuramente vero che per i porschisti di serie A la 924 sconta il fatto di non essere ..... la 911, fatto che ha penalizzato tutte le transaxle.
Tuttavia devo sfatare un vecchio luogo comune: il motore della 924 e della successiva evoluzione 944 sono motori assolutamente unici di queste vetture, non comuni a nessun altra vettura. E' vero che la 924 naque come progetto congiunto Porsche - Volkswagen per sostituire la 914 , ma poi la VW si ritiro' e la vettura fu solo Porsche. Tanto per dirne una, le Audi sportive coeve hanno un 5 cilindri....
Tuttavia devo sfatare un vecchio luogo comune: il motore della 924 e della successiva evoluzione 944 sono motori assolutamente unici di queste vetture, non comuni a nessun altra vettura. E' vero che la 924 naque come progetto congiunto Porsche - Volkswagen per sostituire la 914 , ma poi la VW si ritiro' e la vettura fu solo Porsche. Tanto per dirne una, le Audi sportive coeve hanno un 5 cilindri....
Re: Insuccesso del passato. E oggi?
Non sono così ferrato sulla Porsche, però almeno per la prima versione (a 4 marce) mi ricordo di avere letto della stretta derivazione Audi di quel motore 4 in linea raffreddato ad acqua, che una Porsche non ha mai avuto salvo la 914.
In quel periodo (1977) uscì la prima Audi a 5 cil., che non era sportiva (quelle arrivarono dopo) ma era la 100 ed era a 5 cil. solo la 2200.
Ciao, A.
In quel periodo (1977) uscì la prima Audi a 5 cil., che non era sportiva (quelle arrivarono dopo) ma era la 100 ed era a 5 cil. solo la 2200.
Ciao, A.