Siamo stati a discutere a lungo della follia dei vari furti perpetrati dalla Finanziaria, ed ecco cosa trovo, di cui non ricordo finora di aver sentito parlare finora (stando fuori dell'Italia, mi puo' essere scappato, qualcuno di voi lo sapeva?). Ci sono anche i regali, e per chi non ne ha bisogno.
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Maurizio
FINANZIARIA. PER OGNI INVIO DI DICHIARAZIONE FISCALE, BONUS 15 EURO PER COMMERCIALISTI ... MA NON SI VERGOGNANO?
Firenze, 15 Ottobre 2006. Nel leggere la proposta di Finanziaria del Governo non si finisce piu' di stupirsi, proprio perche', impostata essenzialmente sul prelievo fiscale e non sulla riduzione di spesa, ogni disposizione che abitualmente potrebbe essere considerata un eccesso o un'arlecchinata, nella fattispecie diviene un normale provvedimento dello Stato.
Oggi ci siamo resi conto del regalo che tutti noi contribuenti faremo ai commercialisti che, per ogni denuncia dei redditi dei loro clienti che depositeranno, riceveranno un bonus di 15 euro. Proprio come gia' avviene per i Caf (Centri di assistenza fiscale). La differenza tra un Caf ed un commercialista e' nota ai piu': il primo fa solo assistenza a chi deve depositare la denuncia dei redditi, mentre il secondo e' un professionista (con tanto di Ordine) che consiglia, segue, indirizza... insomma una figura professionale di cui pochi produttori di reddito in proprio possono fare a meno (pena la certezza di errore e relative sanzioni stellari del Fisco). Con i commercialisti, di questo bonus ne beneficeranno anche gli esperti contabili e i consulenti del lavoro, sempre figure professionali che vanno al di la' della semplice assistenza che presta il Caf.
Immaginiamo (con malizia ma neanche tanto spinta) che si tratti di un regalo che il Governo fa a questi professionisti per far loro meglio digerire le riforme degli ordini professionali che sono nell'aria: non volendosi trovare con quella buriana che, per esempio, sta accadendo con una parte degli avvocati, ecco che vengono messe avanti le mani, dopo averle infilate nei portafogli degli italiani. La sostanza che ci fa chiedere perche' non si vergognano (Stato da un parte e commercialisti dall'altra) e' che questi professionisti pur ben pagati dai loro clienti (e non hanno certo le toppe sui pantaloni), devono essere pagati ancor di piu' sempre dai medesimi contribuenti. E se c'e' qualche contribuente temerario che fa da se' la denuncia dei redditi, cosa gli dovrebbe dare lo Stato... medaglie d'oro, visto il rischio che si accolla? Non ci sembra, anzi, e' altamente probabile che ricevera' calci nei denti.
Chissa' da quale altra entrata verranno presi i soldi per finanziare questi bonus....
Infine, per meglio comprendere la gravita' di questo provvedimento, e' come se un avvocato, per ogni causa che portasse a compimento, fosse economicamente omaggiato dallo Stato per aver dato il proprio contributo al funzionamento della giustizia.
Ci auguriamo che in Parlamento si trovi la forza perche' provvedimenti del genere non siano approvati.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc
OT.. di confronto
Re: OT.. di confronto
In qualità di "commercialista" provo a rispondere in maniera molto pacata alla questione sollevata dal nostro amico.
La "Nostra" categoria le dichiarazioni dei redditi le ha sempre fatte e, probabilmente, le continuerà ancora a fare, anche se, almeno personalmente, preferirei farne a meno, infatti considero la professione qualcosa di diverso che stare delle giornate e nottate in ufficio a compilare una modulistica che è sempre più complessa.
Tanti anni fà, non ricordo più ormai da quanto, lo Stato Italiano ha deciso unilateralmente che, anzichè spendere soldi per pagare gente a raccogliere e controllare miliardi di quintali di carta, sarebbe stato meglio addossare la responsabilità della presentazione, protocollazione e raccolta dati a qualcun'altro ..... possibilmente a costo zero.
I fessi sono stati subito individuati e tutti gli studi professionali hanno dovuto spendere fior di quattrini per adeguare le proprie strutture tecnico-informatiche e per preparare alle nuove disposizioni tutto il personale dipendente.
A fronte di tali spese sostenute e a fronte di un enorme risparmio da parte dello Stato, era stato promesso, sin da allora, un compenso per il servizio svolto pari a Lire 20.000 per ogni pratica inviata con il sistema telematico. Tale promessa era stata avanzata per evitare che i costi sostenuti dai professionisti si abbattessero sui contribuenti.
Per un pò di anni non si è visto una Lira, per cui ognuno di noi si è ciucciato l'investimento affrontato senza poter scendere in piazza a protestare, poi è arrivata la beffa ......... da un paio di anni a questa parte lo Stato ci rimborsa 0,50 Centesimi per ogni presentazione telematica effettuata.
A me personalmente non interessano i soldi dello Stato, se li tenga pure, ma ti pongo questa domanda:
- perchè ai Sindacati viene rimborsata una somma pari a Euro 20,00 (esentasse) per ogni dichiarazione presentata ?
- non fanno lo stesso servizio fatto da noi ?
- chi si deve accollare da oggi la responsabilità del pagamento on-line delle tasse dei clienti ?
- se si sbaglia qualcosa pensi che ci sanzionino di pochi Euro ?
Chiudo l'argomento cercando di invitare le persone a guardare oltre alla semplice notizia che cerca di scagliare le categorie le une contro le altre ..... questo è un vecchio sistema di governare i popoli.
Un saluto.
Alex
La "Nostra" categoria le dichiarazioni dei redditi le ha sempre fatte e, probabilmente, le continuerà ancora a fare, anche se, almeno personalmente, preferirei farne a meno, infatti considero la professione qualcosa di diverso che stare delle giornate e nottate in ufficio a compilare una modulistica che è sempre più complessa.
Tanti anni fà, non ricordo più ormai da quanto, lo Stato Italiano ha deciso unilateralmente che, anzichè spendere soldi per pagare gente a raccogliere e controllare miliardi di quintali di carta, sarebbe stato meglio addossare la responsabilità della presentazione, protocollazione e raccolta dati a qualcun'altro ..... possibilmente a costo zero.
I fessi sono stati subito individuati e tutti gli studi professionali hanno dovuto spendere fior di quattrini per adeguare le proprie strutture tecnico-informatiche e per preparare alle nuove disposizioni tutto il personale dipendente.
A fronte di tali spese sostenute e a fronte di un enorme risparmio da parte dello Stato, era stato promesso, sin da allora, un compenso per il servizio svolto pari a Lire 20.000 per ogni pratica inviata con il sistema telematico. Tale promessa era stata avanzata per evitare che i costi sostenuti dai professionisti si abbattessero sui contribuenti.
Per un pò di anni non si è visto una Lira, per cui ognuno di noi si è ciucciato l'investimento affrontato senza poter scendere in piazza a protestare, poi è arrivata la beffa ......... da un paio di anni a questa parte lo Stato ci rimborsa 0,50 Centesimi per ogni presentazione telematica effettuata.
A me personalmente non interessano i soldi dello Stato, se li tenga pure, ma ti pongo questa domanda:
- perchè ai Sindacati viene rimborsata una somma pari a Euro 20,00 (esentasse) per ogni dichiarazione presentata ?
- non fanno lo stesso servizio fatto da noi ?
- chi si deve accollare da oggi la responsabilità del pagamento on-line delle tasse dei clienti ?
- se si sbaglia qualcosa pensi che ci sanzionino di pochi Euro ?
Chiudo l'argomento cercando di invitare le persone a guardare oltre alla semplice notizia che cerca di scagliare le categorie le une contro le altre ..... questo è un vecchio sistema di governare i popoli.
Un saluto.
Alex
Re: OT.. di confronto
Ciao
non conoscevo il pregresso che citi, e quindi ora posso capire da dove arriva questa storia. Ma vivendo in Belgio posso fare confronti:
ricevo a casa i moduli da compilare un paio di mesi prima, gia' riempiti dei dati noti al fisco
devo indicare solo i redditi, spesso con istruzioni di dove li devo andare a leggere in altri documenti
non devo fare alcun calcolo, ci pensano loro (e quindi non posso fare errori di questo tipo)
ho un numero di telefono sul modulo che mi dice come contattare il funzionario se ho dubbi, e io posso indicare il mio cosi' mi chiamano se ci sono problemi
posso fare tutto da solo per via telematica.
Dichiarando onestamente i propri redditi (se non sono troppi, come la maggior parte della gente) ci si mette forse mezzora a fare la dichiarazione.
E forse se le dichiarazioni fossero piu' oneste si farebbero relativamente alla svelta anche in Italia.
Quando ero in Italia, avendo mia moglie per qualche hanno esercitato una professione autonoma, si e' affidata a un commercialista, che abbiamo regolarmente pagato per i suoi servigi, dichiarazione inclusa. Qualche anno dopo (diciamo molti, perche' sapendo quanto ci mettono i rimborsi in Italia, non ci siamo sbattuti troppo presto) ci siamo accorti che per un suo errore non ci era arrivato un rimborso di centinaia di euro. Non aveva messo l'indirizzo corretto, e la raccomandata era tornata indietro e annullata!!! E i soldi sono passati in cavalleria. Altro esempio? Un anno non ci ha avvertito per tempo che avevamo speso troppo e incassato poco, e quando ce ne siamo accorti noi era tardi per sollecitare le aziende che dovevano pagarci e quindi abbiamo dovuto fare cose turpi che qui non descrivo per fatturare qualcosa (perdendoci diverse centinaia di euro di IVA). Evidentemente ci sono sanzioni se i commercialisti sbagliano a danno dello stato, ma non se e' a danno del contribuente. Quando mai un ordine condanna un proprio aderente? Sono stato giornalista, e ho parenti nella giustizia, e ti assicuro che di storie se ne sentono tante, e di condanne poche, forse i giornalisti sono ancora i piu' seri perche' ogni tanto qualche sospensione o radiazione si sente ancora.
Quanto alla differenza di trattamento tra i sindacati e i commercialisti, posso azzardare che sia perche' chi va dal commercialista ed e' normalmente un lavoratore autonomo, si presume lo faccia per "risparmiare" e quindi se lo paga lui, e chi va dal sindacato, essendo dipendente o pensionato, paga la maggior parte del dovuto (se non lavora poi in nero) e quindi non si giustificherebbe di pagare il servizio da un commercialista? E poi come ho detto sopra, i sindacati sono protetti dalla sinistra per cui gli hanno sempre trovato modo di fargli fare lavori che li mantenessero in credito e in contatto con una base che altrimenti ormai rischierebbero di non avere (quanti giovani si iscrivono? Forse perche' stanno proteggendo gli nteressi di chi ha un lavoro e sta per andare in pensione, a scapito dei giovani?). Adesso gli mettono in mano le pensioni di categoria, un potere enorme.
In Italia le leggi sembrano (e probabilmente sono) fatte apposta per mantenere avvocati, commercialisti (dal centrodestra) e sindacati (dalla sinistra). Come i notai, che hanno mantenuto obbrobri come le pratiche per le auto solo grazie ai nostri politici. Senza queste leggi il lavoro sarebbe una frazione, come negli altri paesi, e probabilmente la qualita' del rimanente sarebbe elevata (come mi sembra tu auspichi). E come diceva Andreotti, che se ne intende, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
Perdonami se come spesso faccio negli argomenti di non mia specifica competenza, semplifico, forse troppo. Ma come diceva lo scorpione, e' nella mia natura. Invece complicare le cose, mettendo in risalto con arte solo gli aspetti che fanno comodo, e' spesso nella natura di chi campa di leggi e regolamenti.
Buona notte
Maurizio
non conoscevo il pregresso che citi, e quindi ora posso capire da dove arriva questa storia. Ma vivendo in Belgio posso fare confronti:
ricevo a casa i moduli da compilare un paio di mesi prima, gia' riempiti dei dati noti al fisco
devo indicare solo i redditi, spesso con istruzioni di dove li devo andare a leggere in altri documenti
non devo fare alcun calcolo, ci pensano loro (e quindi non posso fare errori di questo tipo)
ho un numero di telefono sul modulo che mi dice come contattare il funzionario se ho dubbi, e io posso indicare il mio cosi' mi chiamano se ci sono problemi
posso fare tutto da solo per via telematica.
Dichiarando onestamente i propri redditi (se non sono troppi, come la maggior parte della gente) ci si mette forse mezzora a fare la dichiarazione.
E forse se le dichiarazioni fossero piu' oneste si farebbero relativamente alla svelta anche in Italia.
Quando ero in Italia, avendo mia moglie per qualche hanno esercitato una professione autonoma, si e' affidata a un commercialista, che abbiamo regolarmente pagato per i suoi servigi, dichiarazione inclusa. Qualche anno dopo (diciamo molti, perche' sapendo quanto ci mettono i rimborsi in Italia, non ci siamo sbattuti troppo presto) ci siamo accorti che per un suo errore non ci era arrivato un rimborso di centinaia di euro. Non aveva messo l'indirizzo corretto, e la raccomandata era tornata indietro e annullata!!! E i soldi sono passati in cavalleria. Altro esempio? Un anno non ci ha avvertito per tempo che avevamo speso troppo e incassato poco, e quando ce ne siamo accorti noi era tardi per sollecitare le aziende che dovevano pagarci e quindi abbiamo dovuto fare cose turpi che qui non descrivo per fatturare qualcosa (perdendoci diverse centinaia di euro di IVA). Evidentemente ci sono sanzioni se i commercialisti sbagliano a danno dello stato, ma non se e' a danno del contribuente. Quando mai un ordine condanna un proprio aderente? Sono stato giornalista, e ho parenti nella giustizia, e ti assicuro che di storie se ne sentono tante, e di condanne poche, forse i giornalisti sono ancora i piu' seri perche' ogni tanto qualche sospensione o radiazione si sente ancora.
Quanto alla differenza di trattamento tra i sindacati e i commercialisti, posso azzardare che sia perche' chi va dal commercialista ed e' normalmente un lavoratore autonomo, si presume lo faccia per "risparmiare" e quindi se lo paga lui, e chi va dal sindacato, essendo dipendente o pensionato, paga la maggior parte del dovuto (se non lavora poi in nero) e quindi non si giustificherebbe di pagare il servizio da un commercialista? E poi come ho detto sopra, i sindacati sono protetti dalla sinistra per cui gli hanno sempre trovato modo di fargli fare lavori che li mantenessero in credito e in contatto con una base che altrimenti ormai rischierebbero di non avere (quanti giovani si iscrivono? Forse perche' stanno proteggendo gli nteressi di chi ha un lavoro e sta per andare in pensione, a scapito dei giovani?). Adesso gli mettono in mano le pensioni di categoria, un potere enorme.
In Italia le leggi sembrano (e probabilmente sono) fatte apposta per mantenere avvocati, commercialisti (dal centrodestra) e sindacati (dalla sinistra). Come i notai, che hanno mantenuto obbrobri come le pratiche per le auto solo grazie ai nostri politici. Senza queste leggi il lavoro sarebbe una frazione, come negli altri paesi, e probabilmente la qualita' del rimanente sarebbe elevata (come mi sembra tu auspichi). E come diceva Andreotti, che se ne intende, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
Perdonami se come spesso faccio negli argomenti di non mia specifica competenza, semplifico, forse troppo. Ma come diceva lo scorpione, e' nella mia natura. Invece complicare le cose, mettendo in risalto con arte solo gli aspetti che fanno comodo, e' spesso nella natura di chi campa di leggi e regolamenti.
Buona notte
Maurizio
Re: OT.. di confronto
Magari funzionasse così anche in Italia; perderei meno tempo a impazzire con le cervellotiche modulistiche studiate dai cervelloni del Ministero e potrei dedicarmi di più alla professione vera e propria.
Purtroppo lo Stato ci ha ormai considerato suoi galoppini e siamo sempre più costretti a fare un lavoro da riempiscartoffie che alla fine è meno remunerativo e molto più rischioso in termini di errore.
Una cosa vorrei precisare: è vero che dai sindacati ci vanno i lavoratori dipendenti a fare la propria dichiarazione dei redditi, ma tu credi che i sindacati si facciano pagare meno di noi ?
E poi le tipologie di dichiarazioni dei redditi sono oltremodo differenti, infatti i lavoratoti autonomi hanno una caterva di dati da inserirvi, per cui sono praticamente obbligati ad andare da un professionista.
Ti pare giusto questa distinzione di trattamento tra le due categorie ?
Il dipendente deve compilare si è no un paio di quadri, mentre la dichiarazione dei redditi di un lavoratore autonomo si dipana per almeno una ventina di quadri, con un margine di errore sicuramente superiore.
Ciao.
Alex
Purtroppo lo Stato ci ha ormai considerato suoi galoppini e siamo sempre più costretti a fare un lavoro da riempiscartoffie che alla fine è meno remunerativo e molto più rischioso in termini di errore.
Una cosa vorrei precisare: è vero che dai sindacati ci vanno i lavoratori dipendenti a fare la propria dichiarazione dei redditi, ma tu credi che i sindacati si facciano pagare meno di noi ?
E poi le tipologie di dichiarazioni dei redditi sono oltremodo differenti, infatti i lavoratoti autonomi hanno una caterva di dati da inserirvi, per cui sono praticamente obbligati ad andare da un professionista.
Ti pare giusto questa distinzione di trattamento tra le due categorie ?
Il dipendente deve compilare si è no un paio di quadri, mentre la dichiarazione dei redditi di un lavoratore autonomo si dipana per almeno una ventina di quadri, con un margine di errore sicuramente superiore.
Ciao.
Alex