Serie Lancia «Beta»

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Francesco Patti

Serie Lancia «Beta»

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Buondì a tutti.

Se è vero che ho una certa chiarezza in merito alle varie evoluzioni stilistiche e tecniche della «Beta Coupé» e della «HPE», è altrettanto vero che poco mi è noto in merito a «Beta» berlina e «Trevi».
Della prima so essere state prodotte tre serie, della seconda due.

Qualcuno sa dirmi qualcosa in più riguardo questi due modelli? Come si distinguono le varie serie e quali sono stati i motori via via avvicendatisi?

Saluti.
Marco Lancia

Re: Serie Lancia «Beta»

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bella domanda, sarei curioso di vedere una risposta da un campione ... cmq ti posso dire che per la beta berlina prima serie c'era un motore poi scomparso da 1400 cc
Francesco Patti

Re: Serie Lancia «Beta»

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Qualcuno giura di aver visto «Beta Coupé» con quel motore, con il fantomatico 1400.
Phederico

Re: Serie Lancia «Beta»

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Stasera ho avuto un po' di tempo per spulciare i sacri testi e provo a dare una risposta alle tue domande:

BETA BERLINA:
tre serie, come dici tu(72/75-75/79 79/81); nella prima serie i motori sono 1.4, 1.6 e 1.8, cui, nel 1974, si aggiunge il 1.3, che nellle intenzioni della casa costruttrice doveva costare meno in termini di bollo e di consumi, e dare sostanzialmente le stesse prestazioni del 1.4, potenze rispettivamente di 90, 100,110, e 82 cv.
Macchina nata per sostituire la fulvia, rimane famosa per essere una novità in termini estetici( oggi la chiameremmo fastback contro la fulvia che era quantomai squadrata).
La seconda serie (1975/1979) si distingue per la scomparsa del 1.4(rimane il1.3) e per la scomparsa del 1.8(che viene sostituito dal 2.0(120 cv), come su tutte le beta seconda serie, qualunque sia il modello preso in considerazione) per alcuni accorgimenti estetici: fari doppi con una sola schermatura in luogo dei due sdoppiati ed indipendenti, nuova mascherina con fregi orizzontali cromati, fari posteriori rivisti e dal disegno più moderno, lunotto più ampio e terza luce più grande, che conferisce più slancio alla linea della vettura.
La terza serie (1979/1981)asume carattere ancora pù moderno:mascherina frontale che richiama quella della appena nata delta, fai anteriori completamente carenati con parabole toonde e quadrate accoppiate, frecce a lato faro e non nel paraurti,interni con il famoso e tanto discusso cruscotto "a gruviera" per via dei tanti buchi presenti, scompare il 1.3, rimangono solo il 1.6 e il 2.0, con potenze sostanzialmente invariate.

BETA TREVI

Iniziando dalla storia del nome ,solo la seconda serie è solo Trevi, come la fontana di Roma, la prima è invece Beta TRE VoloumI; e quindi l'accento non è sulla "e", ma sulla "i".
Nata nel1980 da una costola della berlina cui è stato ristilizzato il posteriore, è completamente diversa dalla berlina per lunotto, fari posteriori, il terzo volume e per le griglie della feritoia dietro l'ultima luce, su questo modello in color carrozzeria.
Meccanicamente ed internamnete è identica alla berlina terza serie, rispetto alla quale può però vantare un 2.0 i.e. da 122 cv contro i 115 del 2.0 carburatore che per l'occasione scende a 115.
La prima serie si arricchisce poi del 2.0 vx da 135 cv nel 1982, grazie all'adozione di un compressore volumertrico a lobi associato al 2.0 a carburatore.
La scelta di questo tipo di sovralimentazione in luogo del dilagante turbocompresore dei primi anni ottanta va ricercata nella grande coppia (21 kgm) derivante da questo sistema di sovralimentazione, associata alla mancanza di ritardo in risposta del volumetrico rispetto al turbo (nei primi 80 le turbine a geometria variabile erano fantascienza, e la risposta della turbina, pur mantenendo piccoli i diametri e la conseguente inerzia, era comunque fastidiosamente lenta...)
La signora in oggetto spuntava la ragguardevole velocità di 190 orari abbondanti, con una spinta definita eccellente da chi( forse Matteo o Dante ci possono dare un giudizio...) ha la fortuna di aver unVX sotto il cofano....
La seconda serie (1983/1984)vede leggeri cambiamenti estetici (spoiler della vx prima serie montato su tutte le Trevi, che diventa il nome ufficiale), frecce bianche davanti, interni diponibili nel famoso "tessuto Zegna", rapporti la cambio e al ponte allungati per cercare di contenere i consumi, disponibilità di un cambio automatico abbinabile al 1.6 e al 2.0 i.e ( immagino solo a questi per problemi di coppia gestibile...)
una curiosità: della trevi era stato realizzato anche un modello bimotore, con 2 Vx per la ragguardevole potenza di 270cv;dichiarato ingestibile da chi lo ha guidato e impossibile da mettera a punto per questioni di sincronizzazione della catena cinematica. Purtroppo non ha avuto seguito. In rete credo si trovino delle foto, se non ricordo male era rossa, con vistose prese d'aria sui passaruota posteriori per raffreddare il secondo motore e con (ovviamente) il divano posteriore soppiantato dal secondo propulsore.
L'effetto era di una cattiveria notevole, peccato che il tentativo non abbia avuto seguito, poteva esere una di quelle ventate di novità tecnologica che avevao resa famosa la lancia sin dai suoi inizi....

Spero di aver dato almeno qualche risposta alle tue domande, a risentirci,
ciao,

Phederico
Emanuele

Re: Serie Lancia «Beta»

Messaggio da leggere da Emanuele »

Aggiungerei soltanto alla esauriente descrizione di Federico che il restyling sulla berlina operato negli '80, è opera di Pininfarina, che è anche artefice del design di HPE e spider Zagato; A quanto ne so invece il design della plancia della seconda serie della beta coupè è di Giugiaro ;
Infine mi sembra utile ricordare che lo stile della coupè e della berlina, delle fulvia coupè e berlina e della 2000 si deve al designer P. Castagnero.

Saluti
Francesco Patti

Re: Serie Lancia «Beta»

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Caspita, ragazzi!....Non posso fare altro che ringraziarvis sentitamente per la mole di informazioni precise e puntuali che ho appena letto.
Grazie mille e, già che ci siamo, mille e mille auguri di buone Feste.
Phederico

Re: Serie Lancia «Beta»

Messaggio da leggere da Phederico »

Sono contento che le informazioni siano state esurienti, intendiamoci, non è farina del mio sacco, ho spulciato "Tutte le Lancia" e qualche altro libro sulle beta...

Ricambio con tanti tanti auguri per un periodo di feste sereno e felice,
alla prossima,


Phederico
Dante

Re: Serie Lancia «Beta»

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il disegno della discussa plancia "gruviera" è opera dell'Arch.Bellini.
Ciao a tutti e Buon Natale
Dante
Eman

Re: Serie Lancia «Beta»

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Già, l'architetto era responsabile anche del design del posteriore, ispirato, nella modellazione del baule, alla mercedes 200 ..

Buon natale anche da parte mia
Emanuele
Alberto

Re: Serie Lancia «Beta»

Messaggio da leggere da Alberto »

Ciao a tutti, sono un lancista da sempre e possiedo varie Beta, che guido da quando ho la patente (1982), avendoci fatto circa 200.000 km.
Per quanto riguarda la berlina prima serie aggiungerei che fu realizzata in un tempo quasi da record, nonostante fosse un modello totalmente nuovo che conteneva numerose innovazioni. Il progetto fu avviato nel 1970 sotto la guida dell'ing. Sergio Camuffo, dopo l'acquisizione della Lancia da parte della Fiat (fine 1969), con l'intento di rimediare ad una stasi progettuale che durava ormai da alcuni anni (l'Avv. Agnelli fece notare che "i cassetti erano vuoti" a questo proposito). C'è da notare che la Fiat aveva allora in corso una collaborazione che fu poi interrotta con la Citroen, che ebbe la sua influenza sulla impostazione tecnica della vettura e sulla definizione di varie componenti (il cambio per esempio). Il disegno fu il risultato della collaborazione tra designer del centro stile Lancia e Fiat coordinati da Felice Boano, nipote di Mario Boano che fu il disegnatore della famosa e bellissima Aurelia B20. Questo progetto fu preferito a quello più conservatore realizzato da Piero Castagnero parallelamente a quello della elegante coupè e si riallacciava alla tendenza inaugurata dalla berlina aerodinamica BMC 1800 realizzata da Pininfarina nel 1967 e seguita da vari designer, in testa Robert Opron per la Citroen, Giugiaro ed altri con esiti alterni. La funzionalità aerodinamica, pur non esasperata, fu testata nella galleria del vento della Pininfarina nel 1972 e si attestò su un soddisfacente Cx 0,40, assai migliore di quello della coupè (0,44).
Le modifiche delle serie successive furono opera di Pininfarina (eccetto l'interno della terza serie disegnato da Mario Bellini), che anche ripropose nel 1979 in chiave moderna il classico scudetto Lancia nella calandra adottato poi da tutti i modelli.
La Beta secondo me è un modello storicamente importante perchè aprì una nuova fase e rappresentò un punto di svolta nella produzione Lancia. Le "sinergie di gruppo" si limitarono all'utilizzo dei motori Fiat modificati e per le soluzioni telaistiche si può considerare la capostipite di una lunga serie di modelli realizzati successivamente dal gruppo Fiat e non solo. La carriera sportiva della coupè avrebbe potuto essere senz'altro promettente, se il suo sviluppo non fosse stato sacrificato in favore della più prestante Stratos.
Ci sarebbe ancora tanto da dire, ma forse vi ho annoiato abbastanza...

Ciao e auguri a tutti.
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