Museo dell'auto: un nuovo bando per scegliere il direttore. E si cerca anche all'estero
A vuoto il primo: nessuno dei 58 candidati aveva i requisiti
“nessuno dei candidati intrattiene rapporti con il mondo dell’automotive: un fatto per lo meno curioso per un museo strettamente collegato con quel settore.”
“a ognuno degli aspiranti è stato chiesto che cosa intendeva proporre per rilanciare il museo: è emersa una scarsa conoscenza del mondo dell’automobile e questo ha creato perplessità. Non basta avere avuto esperienze generiche nella gestione culturale, avere magari organizzato eventi anche importanti, quella delle 4 ruote è un’altra storia»
Museo dell'auto: un nuovo bando per scegliere il direttore. E si cerca anche all'estero
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Re: Museo dell'auto: un nuovo bando per scegliere il direttore. E si cerca anche all'estero
In realtà bisogna fare alcuni passi indietro per capire la situazione.
Dopo 50 anni di sforzi, Carlo Biscaretti di Ruffia riuscì nel suo intento: dare alla città di Torino, patria dell'automobile, un museo dell'automobile. Purtroppo morì prima della sua inaugurazione, ma il museo tutt'oggi conserva le oltre 160 vetture che Biscaretti riuscì a recuperare durante la sua vita. Dall'altra parte del corso, di fronte al museo, c'è ancora una scultura a lui dedicata. Il museo sorse su un terreno di proprietà del Sen. Giovanni Agnelli, il nonno, mentre la costruzione fu finanziata dal Comune, dall'ACI e dall'ANFIA, il cui presidente era il nipote di Biscaretti.
Nel 1983 Torino fu colpita da un terremoto, ma i danni furono pochissimi e quelli seri solo due: crollò il campanile di una chiesa di Mirafiori e si lesionò il pilone centrale del Museo dell'Auto. Il comune e l'ACI non avevano soldi per la ristrutturazione, così intervenne la Fiat, che in cambio divenne proprietaria dell'immobile. Da allora i direttori sono sempre stati di nomina Fiat, così come i presidenti. Il museo fu rimodernato nel 2007 ed alla nuova apertura fu tolto il nome di Biscaretti e sostituito con quello dell'Avv. Agnelli, che per il museo non aveva mai fatto nulla.
Con l'introduzione della legge Madia, le nomine dei Musei Nazionali (attenzione al termine) devono passare al vaglio di un concorso pubblico che il Min. Franceschini ha reso internazionale. Fin qui tutto regolare, ma non si capisce la necessità di un presidente, in quanto nessun museo nazionale italiano prevede tale carica: gli Uffizi non ce l'hanno, il museo archeologico di Roma nemmeno e così via. Inoltre il fatto che il direttore sia legato al mondo dell'automotive è un' apparente necessità solo per FCA. Nessun museo internazionale, fatta eccezione per il Louwman museum, il cui direttore-titolare-fondatore è anche l'importatore Toyota/Lexus per i Paesi Bassi, ha un direttore connesso al mondo aziendale. Anzi, il più importante museo inglese, il National motor Museum di Beaulieu, ha un direttore, Doug Hill, che ha iniziato a lavorare nel museo come restauratore nel 1973. Il più importante museo di Francia, La Cité de l'auto di Mulhouse, che é il museo dell'auto più grande del mondo, ha come direttore Emmanuel Bacquet, il quale fino al 2002 era direttore dell'area storica del campo di battaglia di Waterloo. Quindi, le motivazioni addotte da FCA sono ben altre.
Dopo 50 anni di sforzi, Carlo Biscaretti di Ruffia riuscì nel suo intento: dare alla città di Torino, patria dell'automobile, un museo dell'automobile. Purtroppo morì prima della sua inaugurazione, ma il museo tutt'oggi conserva le oltre 160 vetture che Biscaretti riuscì a recuperare durante la sua vita. Dall'altra parte del corso, di fronte al museo, c'è ancora una scultura a lui dedicata. Il museo sorse su un terreno di proprietà del Sen. Giovanni Agnelli, il nonno, mentre la costruzione fu finanziata dal Comune, dall'ACI e dall'ANFIA, il cui presidente era il nipote di Biscaretti.
Nel 1983 Torino fu colpita da un terremoto, ma i danni furono pochissimi e quelli seri solo due: crollò il campanile di una chiesa di Mirafiori e si lesionò il pilone centrale del Museo dell'Auto. Il comune e l'ACI non avevano soldi per la ristrutturazione, così intervenne la Fiat, che in cambio divenne proprietaria dell'immobile. Da allora i direttori sono sempre stati di nomina Fiat, così come i presidenti. Il museo fu rimodernato nel 2007 ed alla nuova apertura fu tolto il nome di Biscaretti e sostituito con quello dell'Avv. Agnelli, che per il museo non aveva mai fatto nulla.
Con l'introduzione della legge Madia, le nomine dei Musei Nazionali (attenzione al termine) devono passare al vaglio di un concorso pubblico che il Min. Franceschini ha reso internazionale. Fin qui tutto regolare, ma non si capisce la necessità di un presidente, in quanto nessun museo nazionale italiano prevede tale carica: gli Uffizi non ce l'hanno, il museo archeologico di Roma nemmeno e così via. Inoltre il fatto che il direttore sia legato al mondo dell'automotive è un' apparente necessità solo per FCA. Nessun museo internazionale, fatta eccezione per il Louwman museum, il cui direttore-titolare-fondatore è anche l'importatore Toyota/Lexus per i Paesi Bassi, ha un direttore connesso al mondo aziendale. Anzi, il più importante museo inglese, il National motor Museum di Beaulieu, ha un direttore, Doug Hill, che ha iniziato a lavorare nel museo come restauratore nel 1973. Il più importante museo di Francia, La Cité de l'auto di Mulhouse, che é il museo dell'auto più grande del mondo, ha come direttore Emmanuel Bacquet, il quale fino al 2002 era direttore dell'area storica del campo di battaglia di Waterloo. Quindi, le motivazioni addotte da FCA sono ben altre.
Re: Museo dell'auto: un nuovo bando per scegliere il direttore. E si cerca anche all'estero
Grazie PG per la dettagliata disanima, sei sempre informatissimo... Quali possono essere, allora, secondo te, le motivazioni di FCA?

Re: Museo dell'auto: un nuovo bando per scegliere il direttore. E si cerca anche all'estero
Lo dico da tempo Vogliono vendere tutto in Italia la FCA , ma spero di sbagliarmi !
Re: Museo dell'auto: un nuovo bando per scegliere il direttore. E si cerca anche all'estero
Francesca Scritto:
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> Grazie PG per la dettagliata disanima, sei sempre
> informatissimo... Quali possono essere, allora,
> secondo te, le motivazioni di FCA?
Tenere sempre un piede nella staffa.
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> Grazie PG per la dettagliata disanima, sei sempre
> informatissimo... Quali possono essere, allora,
> secondo te, le motivazioni di FCA?
Tenere sempre un piede nella staffa.
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Re: Museo dell'auto: un nuovo bando per scegliere il direttore. E si cerca anche all'estero
Beh, ma un manager che sappia far quadrare i conti non è granchè basta un buon ufficio amministrativo e dei revisori che facciano la loro funzione, cosa che non troppo spesso capita.
Un manager che invece abbia competenza tecnica e specifica. oltre alla passione, infonde quel plus valore che oggi in Italia sembra ormai mancare in molti campi...
Almeno per riconoscere un pezzo di valore da uno meno prestigioso, uno squallido falso da un conservato.
Ed infatti, almeno in questo campo, i tedeschi negli ultimi 15 anni ci hanno surclassato con musei accessibili e interattivi che prima non avevano.
Un manager che invece abbia competenza tecnica e specifica. oltre alla passione, infonde quel plus valore che oggi in Italia sembra ormai mancare in molti campi...
Almeno per riconoscere un pezzo di valore da uno meno prestigioso, uno squallido falso da un conservato.
Ed infatti, almeno in questo campo, i tedeschi negli ultimi 15 anni ci hanno surclassato con musei accessibili e interattivi che prima non avevano.