Auto storiche e redditometro
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Auto storiche e redditometro
Ho letto su un forum di un altra marca di auto che alla fine del 2012 è stata approvata una legge ( o qualcosa di simile) che esclude le auto storiche dal calcolo del famigerato redditometro.
A voi risulta vera tale notizia?
Se è vera poi la commentiamo insieme....
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Re: Auto storiche e redditometro
Si è così....ne scriveva così l'editoriale su uno degli ultimi numeri del "La manovella", l'organo di stampa ufficiale dell' ASI (non ricordo se Gennaio o Febbraio).
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Re: Auto storiche e redditometro
Longa manu dell'ASI....in parte sono d'accordo in parte no certo che il redditometro ha degli aspetti che travalicano la follia pura. quindi che dire?.
Magari lo commento con calma dato che ho il pc che mi fà tribolare
Magari lo commento con calma dato che ho il pc che mi fà tribolare
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Re: Auto storiche e redditometro
Di sicuro alcuni (almeno lo zoccolo duro) dell' ASI, secondo me, qlcs da nascondere lo avevano.... qui lo dico e qui lo nego! Certo se hai nel garage una Mercedes SSK degli anni '30, una Bugatti e una Ferrari Super America forse il fisco qlc domanda te la fa.... o no?
Re: Auto storiche e redditometro
Penso che il fisco sia titolato a fare tutte le domande del caso; resta che il semplice possesso di un determinato bene non può, di per sè, costituire indizio immediato di reddito. Innanzitutto bisogna appurare qual'è la provenienza del bene. Mi spiego meglio... se la Mercedes SSK apparteneva al mio bisnonno che me l'ha lasciata in eredità, solo quella e null'altro, e sulla medesima ho già pagato le tasse di successione, per quale motivo se i miei introiti sono modesti io dovrei essere trattato alla stregua di un evasore fiscale che, denunciando i miei medesimi redditi, l'avesse invece comprata in Inghilterra tramite Kidston? Riguardo le automobili, sia d'epoca sia non, l'assurdità sta inoltre nell'aver fatto assurgere la cilindrata del mezzo a parametro assoluto. Porto un esempio che mi riguarda: io possiedo una Flaminia berlina 2500 del 1957 che sulle riviste specializzate è quotata sui 14.000 €. Ebbene, ai fini del redditometro la stessa computa quanto una Flaminia Sport Zagato che alle aste spunta prezzi superiori di almeno dieci volte.
Per concludere, il redditometro ha il grave peccato originale di voler rendere semplice ciò che semplice non è, ovverosia la vita delle persone. Ho conosciuto proprietari di sontuose ville settecentesche, zeppe di arredi antichi e ricche di stucchi, che pur con redditi tutt'altro che principeschi si arrabattavano ai limiti dell'umano per mantenere alla bell'e meglio ciò che era un ricordo di famiglia, mentre è a tutti nota la storia del mitico Akio Morita il quale, pur essendo il maggior azionista della Sony, viveva in un monolocale e si recava in ufficio a piedi. Potremmo andare avanti all'infinito e non arrivare ad un punto fermo!
L'evasione fiscale è una piaga dura da estirpare e ben vengano gli opportuni controlli, ma non penso che sia col processo alle intenzioni che la si possa combattere con efficacia. Forse, anzichè impiegare tanti mezzi e risorse per scovare chi le tasse le ha già evase, bisognerebbe iniziare a ragionare nella direzione di rendere più difficoltoso evaderle. Ce ne passa come tra correre dietro alle vacche che son scappate dalla stalla o rinforzare i recinti affinchè queste non possano fuggire. Io un piccolo suggerimento, da imprenditore, l'avrei. Il sistema fiscale italiano tra i mille difetti che presenta ha quello, gravissimo, di essere complesso, frammentato e pletorico. Mille tasse, imposte, gabelle, aliquote, detrazioni, addizionali, crediti, anticipi, saldi... un marasma nel quale districarsi è spesso una fatica di Sisifo. Nella complicazione, nella poca chiarezza, si annidano gli abusi. Un sistema più snello, a mio avviso, semplificherebbe la vita a chi le tasse le vuol pagare e, nel contempo, agevolerebbe gli accertamenti diretti sulla bontà delle dichiarazioni, evitando di dover inventare strumenti come il redditometro i quali, lo ribadisco, presuppongono che l'evasione sia già stata compiuta, con tutto ciò che ne consegue. Non si dice in fondo che prevenire è meglio che curare?
Saluti a tutti!
JACOPO B.
Per concludere, il redditometro ha il grave peccato originale di voler rendere semplice ciò che semplice non è, ovverosia la vita delle persone. Ho conosciuto proprietari di sontuose ville settecentesche, zeppe di arredi antichi e ricche di stucchi, che pur con redditi tutt'altro che principeschi si arrabattavano ai limiti dell'umano per mantenere alla bell'e meglio ciò che era un ricordo di famiglia, mentre è a tutti nota la storia del mitico Akio Morita il quale, pur essendo il maggior azionista della Sony, viveva in un monolocale e si recava in ufficio a piedi. Potremmo andare avanti all'infinito e non arrivare ad un punto fermo!
L'evasione fiscale è una piaga dura da estirpare e ben vengano gli opportuni controlli, ma non penso che sia col processo alle intenzioni che la si possa combattere con efficacia. Forse, anzichè impiegare tanti mezzi e risorse per scovare chi le tasse le ha già evase, bisognerebbe iniziare a ragionare nella direzione di rendere più difficoltoso evaderle. Ce ne passa come tra correre dietro alle vacche che son scappate dalla stalla o rinforzare i recinti affinchè queste non possano fuggire. Io un piccolo suggerimento, da imprenditore, l'avrei. Il sistema fiscale italiano tra i mille difetti che presenta ha quello, gravissimo, di essere complesso, frammentato e pletorico. Mille tasse, imposte, gabelle, aliquote, detrazioni, addizionali, crediti, anticipi, saldi... un marasma nel quale districarsi è spesso una fatica di Sisifo. Nella complicazione, nella poca chiarezza, si annidano gli abusi. Un sistema più snello, a mio avviso, semplificherebbe la vita a chi le tasse le vuol pagare e, nel contempo, agevolerebbe gli accertamenti diretti sulla bontà delle dichiarazioni, evitando di dover inventare strumenti come il redditometro i quali, lo ribadisco, presuppongono che l'evasione sia già stata compiuta, con tutto ciò che ne consegue. Non si dice in fondo che prevenire è meglio che curare?
Saluti a tutti!
JACOPO B.
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Re: Auto storiche e redditometro
Concordo!!! Certamente il possesso di uno o più veicoli d'epoca di per se NON costituisce presunzione di un certo reddito....è anche vero che un eventuale accertamento altrettanto non costituisce evasione certa! Mi chiedo, però, come mai certi "clubisti" dell' ASI si siano molto allarmati al contrario del sottoscritto che non s'è mai posto il problema...nonostante io abbia 4 auto (di cui due d'epoca) e uno scooter! Non so se mi spiego...
Re: Auto storiche e redditometro
Bella domanda... credo che tra questi clubisti ci siano anche alcuni di quelli che da una semplificazione del sistema fiscale avrebbero molto da perdere...
E' pur vero che anche al sottoscritto il commercialista continua a ripetere di non temere i controlli fiscali, poichè la mia ditta nulla ha da nascondere, tuttavia a me la sola idea di avere a che fare con certi solertissimi funzionari mette l'ansia... e forse altri di quei clubisti sono degli impanicati cronici come me!
Come ho già scritto l'umanità è varia e complessa...
Jacopo B.
E' pur vero che anche al sottoscritto il commercialista continua a ripetere di non temere i controlli fiscali, poichè la mia ditta nulla ha da nascondere, tuttavia a me la sola idea di avere a che fare con certi solertissimi funzionari mette l'ansia... e forse altri di quei clubisti sono degli impanicati cronici come me!
Come ho già scritto l'umanità è varia e complessa...
Jacopo B.
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Re: Auto storiche e redditometro
Nel numero di Marzo di Ruoteclassiche c'e' un esauriente articolo che spiega il meccanismo di calcolo delle auto storiche per il redditometro con tabelle accluse ed esempi.
Andrea N.
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Re: Auto storiche e redditometro
Non intendevo insinuare che quelli dell'asi abbiano qualcosa da nascondere, intendevo dire che col loro potere contrattuale sono riusciti ad ottenere una vittoria che per certi versi può essere positiva, per altri meno.
ma con uno strumento simile c'è poco da aspettarsi di buono...
Poi con il tempo inserirò il mio pensiero.
ma con uno strumento simile c'è poco da aspettarsi di buono...
Poi con il tempo inserirò il mio pensiero.
Re: Auto storiche e redditometro
Non mi pare che finora l'ASI si sia dimostrata molto sensibile a certi argomenti. Il potere contrattuale di cui dispone lo usa spesso per preservare meri interessi di bottega e non già per tutelare e difendere quelli dei propri associati e, più in generale, le esigenze del collezionismo, della cultura e della conservazione dei veicoli storici. Questo d'altra parte è un malvezzo tipico di quasi tutte le associazioni di categoria italiane e non della sola ASI. Qui mi fermo perchè il discorso si farebbe lungo, noioso, polemico e sterile...
Jacopo B.
Jacopo B.