Re: Rimettere acqua nella batteria
Inviato: 14 ago 2012, 21:08
Allora, facciamo un attimo di ordine, poi io termino gli OT.
Per verificare se i cavi sono integri, o interrotti, i sistemi sono molteplici. La prova strumentale, si svolge con un ohmetro: se c'è resistenza, c'è continuità; se non c'è resistenza (o, come spesso, andiamo a fondo scala infinito) non c'è continuità. Nei tester, c'è spesso anche un utile cicalino, che permette di "battere" i cavi molto rapidamente.
L'intensità di corrente NON serve verificarla, perchè l'intensità di corrente NON è la prova della continuità dei cavi nè della loro efficacia. Non capisco a che titolo la nominiamo.
In tutti gli altri casi (provare la tensione, collegare una lampadina, cercare di fulmianre il gatto del vicino) possiamo avere un riscontro della funzionalità del cavo, certo, ma son soluzioni di ripiego. Ribadisco: per provare col voltmetro, siamo costretti ad alimentare un cavo. E aggiungerei: questa prova, al fa chi sa cosa sta facendo, e quindi può anche dare un'occhiata alla sezione del cavo con cognizione di causa.
La nostra collega, anche se si arrangia a fare piccoli interventi, ha bisogno di cose semplici o di chi sa cosa fare.
Per quanto riguarda le pinze, poi, il collegamento di maggiore efficacia è quello a pressione (crimpatura), mentre la saldatura (a meno che sai fatta a regola d'arte, e ci risiamo) presenta spesso degli inconvenienti.
Per quanto riguarda, poi, i cavi ed i caricabatterie economici, si tratta sempre di valutare costi benefici. Io ho un caricabatterie con diverse funzioni: testa la batteria, testa l'alternatore, fa da caricabatterie, fa da starter. Ma quello lo uso io.
A pandorina non consiglio certo di spendere 150 euro per un apparecchio simile: la basta spenderne meno di venti, per avere un apparecchio che in inverno, le permetta di dare un po' di carica alla batteria: l'uso di sbriantore, luci, ventilatore, ed il freddo la mettono un po' alla prova, ed una carica ogni tanto, quando si sente che il motorino d'avviamento gira meno brillante, aiuta a far durare la batteria.
Ora, visto che mi dite che io mi son profuso in spiegazioni troppo tecniche, non capisco perchè dovremmo farle fare una prova con uno strumento che, molto probabilemnte, non conosce, e suggerirle di spendere per apparecchi che userebbe per il 10% delle loro potenzialità. Mettiamoci d'accordo su cosa vogliamo consigliarle...
P.S: il mio caricabatterie economico, che ho pagato una decina di euro, ha l'autostop; riconosce da solo il voltaggio della batteria (6/12) e anche la classe d'appartenenza (auto/moto). E sottolinerei che. un fusibile, è un'ottima protezione, altrochè.
Detto questo, io termino gli OT: a mio avviso stiamo solo creandole confusione.
Per verificare se i cavi sono integri, o interrotti, i sistemi sono molteplici. La prova strumentale, si svolge con un ohmetro: se c'è resistenza, c'è continuità; se non c'è resistenza (o, come spesso, andiamo a fondo scala infinito) non c'è continuità. Nei tester, c'è spesso anche un utile cicalino, che permette di "battere" i cavi molto rapidamente.
L'intensità di corrente NON serve verificarla, perchè l'intensità di corrente NON è la prova della continuità dei cavi nè della loro efficacia. Non capisco a che titolo la nominiamo.
In tutti gli altri casi (provare la tensione, collegare una lampadina, cercare di fulmianre il gatto del vicino) possiamo avere un riscontro della funzionalità del cavo, certo, ma son soluzioni di ripiego. Ribadisco: per provare col voltmetro, siamo costretti ad alimentare un cavo. E aggiungerei: questa prova, al fa chi sa cosa sta facendo, e quindi può anche dare un'occhiata alla sezione del cavo con cognizione di causa.
La nostra collega, anche se si arrangia a fare piccoli interventi, ha bisogno di cose semplici o di chi sa cosa fare.
Per quanto riguarda le pinze, poi, il collegamento di maggiore efficacia è quello a pressione (crimpatura), mentre la saldatura (a meno che sai fatta a regola d'arte, e ci risiamo) presenta spesso degli inconvenienti.
Per quanto riguarda, poi, i cavi ed i caricabatterie economici, si tratta sempre di valutare costi benefici. Io ho un caricabatterie con diverse funzioni: testa la batteria, testa l'alternatore, fa da caricabatterie, fa da starter. Ma quello lo uso io.
A pandorina non consiglio certo di spendere 150 euro per un apparecchio simile: la basta spenderne meno di venti, per avere un apparecchio che in inverno, le permetta di dare un po' di carica alla batteria: l'uso di sbriantore, luci, ventilatore, ed il freddo la mettono un po' alla prova, ed una carica ogni tanto, quando si sente che il motorino d'avviamento gira meno brillante, aiuta a far durare la batteria.
Ora, visto che mi dite che io mi son profuso in spiegazioni troppo tecniche, non capisco perchè dovremmo farle fare una prova con uno strumento che, molto probabilemnte, non conosce, e suggerirle di spendere per apparecchi che userebbe per il 10% delle loro potenzialità. Mettiamoci d'accordo su cosa vogliamo consigliarle...
P.S: il mio caricabatterie economico, che ho pagato una decina di euro, ha l'autostop; riconosce da solo il voltaggio della batteria (6/12) e anche la classe d'appartenenza (auto/moto). E sottolinerei che. un fusibile, è un'ottima protezione, altrochè.
Detto questo, io termino gli OT: a mio avviso stiamo solo creandole confusione.