Lo stabilimento di Chivasso.

Anonymous User

Re: Lo stabilimento di Chivasso. Della serie Facciamoci del Male

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dimenticavo...cercate di tradurre il testo
Pierluigi T.
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Re: Lo stabilimento di Chivasso.

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Per PG e Rallye68, partendo da questo ottimo thread e da alcune discussioni con PG abbiamo aperto questa Nuova Sezione , mod. da Corrado, e dedicata appunto a testimonianze quanto più dirette su cosa è stata la Lancia. Grazie ancora per i contributi storici e di memorie che ci state dando.
PG
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Re: Lo stabilimento di Chivasso.

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Alcune note storico/tecniche.

LA VERNICIATURA:
Dopo l'acquisto da parte della Fiat, lo stabilimento proseguì senza grossi scossoni la sua attività. In quel periodo e fino alla chiusura, gli smalti usati nella produzione automobilistica europea erano diluiti con toluene.
Nel reparto verniciatura si usavano le pistole collegate, tramite un braccio mobile, ad una marmitta precaricata con il colore. La marmitta conteneva 5 kg di smalto e spesso succedeva che qualche scocca ricevesse una mano in più, proprio per svuotare la marmitta che andava poi pulita. Questo procedimento non era eseguito correttamente da tutti gli addetti, con il risultato che alcune scocche avevano un colore improbabile ed andavano riverniciate.
Chi non ha mai visto una vecchia Beta marrone testa di moro virare negli anni verso il melanzana oppure una blu schiarita?
Con l'iniezione degli uomini Fiat nei primi anni '80, successiva alla chiusura del Lingotto, il reparto verniciatura subì, per primo, un cambiamento radicale. Furono adottati dei bracci automatici e dei serbatoi esterni, finalizzati al minor spreco di smalto, ma soprattutto al rispetto delle nuove normative sul lavoro introdotte in quegli anni grazie anche al giudice Guariniello, il quale era pretore del lavoro.
Questo consentiva di verniciare gruppi composti da più scocche con lo stesso colore e fare meno pulizia degli ugelli. Ma il vero salto di qualità lo fecero le vasche di immersione per i trattamenti anticorrosione. Naturalmente tutti questi investimenti portarono ad una riduzione dei costi, scopo principale della Fiat. Verso la fine degli anni '80 arrivarono le cabine di verniciatura robotizzate, dotate di serbatoi per gli smalti gestiti da un computer, la vasca di immersione per la zincatura totale, analoga a quelle in dotazione alla BMW mentre l'Audi non zincava ancora, ed i controlli di qualità gestiti ed analizzati da un elaboratore.
Gianluca
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Re: Lo stabilimento di Chivasso.

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Che notizie (:D. PG continua pure, e cio che le mie-nostre orecchie vogliono sentire. Bravi a Pier e Corrado per l'inserimento di questa nuova sezione (il tipo di argomenti trattati è il mio preferito).
Moderatore - Sezione Argomenti Generali
PG
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Re: Lo stabilimento di Chivasso.

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Note storico/tecniche:

Come tutti sapete, nel periodo 1969-1992 gli stabilimenti Lancia passarono in carico alla Fiat.
Contrariamente a quanto si pensi, lo sviluppo industriale di un modello è cosa assai complicata. Il fattore principale che determina la vita e la morte di una vettura sono i costi. Tuttavia, in periodi cosiddetti di vacche grasse, qualche eccezione è stata fatta. Per alcune modelli si è potuto anche spendere più del dovuto, in parte per mantenere un certo prestigio, in parte perchè certe collaborazioni duravano da tempo, in parte perchè la Fiat andava bene. E' questo il caso delle versioni spider della Beta coupè affidata a Zagato e della Beta Montecarlo affidata a Pininfarina, dove entrambi i carrozzieri costruirono solo il tetto. Per questo tipo di vetture, si tratta sempre di piccole serie, venivano inviate dallo stabilimento di Chivasso le scocche già saldate che ritornavano poi modificate e verniciate. Spesso si parla di vetture fatte da Zagato o fatte da Pininfarina, in alcuni siti compaiono anche foto "strane" con catene di montaggio, ma nella realtà i carrozzieri non hanno mai prodotto nulla da zero, poichè avrebbero dovuto investire cifre esorbitanti. Nessuno ha mai avuto nè presse, nè stampi. Pininfarina non li ha nemmeno oggi, nonostante i 5 stabilimenti. E' più corretto parlare di vetture montate da... come nel caso della Gamma coupè, assemblata da Pininfarina. Fare circa 6800 vetture in 8 anni è diverso che farne 600 al giorno. Tipico della Fiat, soprattutto nel caso di vetture con bassi volumi di vendite, era di delocalizzare quelle produzioni, in modo da mantenere le linee più capienti negli stabilimenti principali. Pur essendo in numeri limitati, la produzione delle versioni stradali della Stratos e della 037 ed in seguito anche della Delta integrale, furono eseguite a Chivasso, mentre la Delta S4 stradale fu gestita e sviluppata completamente dall'Abarth.
PG
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Re: Lo stabilimento di Chivasso.

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Riporto per la cronaca un articolo del Corriere della Sera.
Il lettore attento, tra le righe, poteva intuire chiaramente già allora l'incompetenza di certi personaggi. Oggi quei discorsi appaiono deliranti, ma testimoniano l'ottusità della dirigenza Fiat.


TORINO, 5 giugno 1993 . Sono trascorsi solo 10 mesi dalla chiusura dello stabilimento Lancia di Chivasso e il progetto per la ristrutturazione e il riuso del complesso e' gia' diventato realta' . Ieri e' stato inaugurato ufficialmente quello che gli addetti ai lavori definiscono il "parco industriale": vi operano due aziende, la Ilca Maggiora e il consorzio Gemca. Altre cinque (Mac, Sirio, Emarc, Esta e Cablelettra) partiranno a settembre. Un' altra, la Dayco, entrera' in funzione a fine anno. Un ulteriore gruppo di 40 imprese di settori diversi (meccanico, chimico, plastica, informatica, trasporti) si insediera' nei nuovi capannoni occupando l' intera superficie. Il parco industriale e' stato inaugurato ieri alla presenza del presidente dell' Unione industriale di Torino, Bruno Rambaudi, dell' amministratore delegato della Fiat auto, Paolo Cantarella, del responsabile delle relazioni industriali Fiat, Cesare Annibaldi, del presidente della Regione Piemonte, Giampaolo Brizio. Finora Fiat e Unione industriale hanno speso per la trasformazione di Chivasso 25 miliardi; la cifra finale sara' di 150 miliardi. I lavoratori ex Lancia che hanno gia' ripreso a lavorare a Chivasso sono 200, per salire a circa 500 entro fine anno, mentre, come previsto dall' accordo sindacale del luglio ' 92, a fine ' 95 raggiungeranno le 1.250 unita' . Cantarella ha sottolineato la "progettualita' alta" del piano per la reindustrializzazione di Chivasso. "In nessun altro paese del mondo . ha aggiunto . esiste una somma di competenze nel settore automobilistico concentrate in un unico territorio. E anche per questo che parlare di reindustrializzazione dell' area torinese e' un controsenso. L' esempio di Chivasso dimostra che seguendo l' evoluzione del mercato si possono conseguire risultati importanti".
PG
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Re: Lo stabilimento di Chivasso.

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Ultimamente, si fa un gran parlare riguardo al ritorno della Fulvia.
I dati sul mercato auto UE, riportati oggi da HFil, ci dicono che l'85% del mercato Lancia è in Italia.
Questo la dice sulla sulle attuali politiche di marketing del marchio etc., ma non volevo entrare in questa perigliosa discussione.
Tutto ciò mi ha fatto solo ricordare che nel 1977, pochi mesi dopo la cessata produzione della Fulvia coupè, il presidente del britannico The Lancia motor club telefonò a Chivasso per chiedere di acquistare gli stampi di cofano e portiere, costruiti come ricorderete in lega Peraluman. Permesso negato: mai si sarebbe potuto riprodurre più qualcosa secondo la miope dirigenza di allora. La richiesta si ripetè con i disegni della scocca della Stratos, negati anche questi. La Lancia contava un gran numero di appassionati inglesi negli anni '70. Quando Chivasso chiuse per sempre, il Lancia Club inglese si offrì di comprare addirittura tutti i pezzi avanzati dalla produzione! Ovviamente furono tutti dismessi come ferro vecchio...
Non per consolarsi, ma quando alla fine 2005 la Fiat decise di non produrre più il mitico V6 Alfa progettato da Giuseppe Busso (guarda caso era torinese) perchè non era Euro 4, la Consworth si offrì di rilevare le linee di produzione di Arese per continuarne la produzione per conto della Fiat e per venderlo a terzi. E cosa fecero i dirigenti Fiat ?
Fecero smantellare le linee....
Adesso vogliamo illuderci che un francese possa portare avanti il marketing Lancia da solo?
Pierluigi T.
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Re: Lo stabilimento di Chivasso.

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Ciao PG,
Tutte queste notizie sul mancato consenso dalla Lancia agli inglesi sul recupero di stampi obsoleti su che Fonti si basano , se puoi ovviamente.
Grazie
PG
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Re: Lo stabilimento di Chivasso.

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Nessun problema.
Durante una visita del Lancia club britannico, in occasione della presentazione di una edizione limitata della Delta integrale, mio padre li accompagnò sulla linea per spiegargli come si costruiva la vettura. Venne fuori questo discorso, negli anni '70 mio padre era al Lingotto e non poteva sapere, che fu confermato in seguito dai "vecchi" dell'ufficio tecnico. Beffa delle beffe uscì qualche mese dopo la limited edition Verde York, una Delta che più "british" non si può, che però non fu prodotta con la guida a destra nonostante gli inglesi ne avessero richieste circa 200 pezzi! Sia nel caso della Delta verde che per la richiesta dei pezzi avanzati dalla produzione, mio padre fu contattato telefonicamente dagli inglesi per fare da tramite delle richieste. Purtroppo in quel periodo c'era un "certo" direttore generale che fece anche di peggio, tipo chiudere la squadra corse per sempre.
Pierluigi T.
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Re: Lo stabilimento di Chivasso.

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Sei un pozzo di informazioni, grazie.
Alludi a Cantarella ? DI lui nessuno serba un gran ricordo, nemmeno i talebanlancisti .
ciao
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