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premesso che parlo della mia esperienza personale da piccolissimo imprenditore,

il primo anno di esercizio avevo il 3% di rifiuto allo scooring per accesso al credito,
il secondo anno il 7% e il terzo e cioè 2008 viaggio con una media del 12%,

quindi oltre a combattere con le regole del mercato,
mi trovo a lottare con le banche che hanno rivisto il parametro di valutazione per accesso al credito.

pensate quanto sia antipatico dover dire ad un cliente \ amico (che conosci da ventanni) mi dispiace
la banca non ti ha accordato il credito, magari per il semplice motivo che ha pagato in ritardo qualche fornitore o respinto qualche Riba perchè in quel momento gli mancava liquidità,

cosi la banca fottendosi anche dello stato patrimoniale del cliente,
ti liquida mandandoti una semplice mail con scritto sopra:
Rifiuto,.... cliente a rischio.... perchè iscritto in banche dati negative....... a rischio????
per una semplice Panda di Merda ??? valore 9000,00€
dopo averne investito 100 mila per far partire la sua attività ???

Concordo con Corrado,
che tutto questo diventa davvero pericoloso anche sul piano sociale.

saluti
jo'-

il pessimismo non serpeggia solo tra gli imprenditori, o tra chi è pagato a fisso/variabile.....
ma anche tra chi non necessariamente ne ha motivo, ma trova naturale deprimersi e deprimere l'ambiente circostante

Staremo a vedere

Ciao

Fabio Mi Sud

Quale imprenditore di me stesso e di un'altra piccola societa' con cui faccio l'assistenza tecnica mediante un dipendente, mi trovo pienamente d'accordo ( e come non esserlo) con quanto scritto fin'ora.

SI dice di rimboccarsi le maniche , lo faccio tutti i giorni e l'ho fatto ad inizio anno quando ho dato vita alla mia nuova , collaterale, avventura : da febbraio ad oggi solo costi, nessuno sgravio solo valanghe di anticipi verso tutti, fisco, assicurazioni, inail, inps .

Premesso che e' sacrosanto pagare lo stipendio al tecnico e rimborsargli le spese sostenute durante la sua attivita' lavorativa , nessuno dei nostri signori ha pensato che una neonata azienda deve pagare diverse centinaia di euro/mese di costi fissi pur essendo , inizialmente improduttiva ? E' questo che mi sconcerta , che mi fa' pensare che tutti ci vogliono imprenditori , potenzialmente produttori di reddito ma poi ci fanno rimpiangere il "posto statale" ?

Se non avessi avuto una attivita' gia' avviata che mi permette di sostenere l'avvio di questa nuova, chi mi avrebbe accordato fiducia fossi stato un giovane a inizio carriera ? Mi sento un po' in trappola nel sistema ma mi ci trovo in mezzo e , come dice il saggio : " questo abbiamo e questo ci dobbiamo tenere" . Lo dico con rammarico e rassegnazione perche' in 39 anni ne ho viste tante bandiere sventolare ma le cose difficilmente cambiano con la stessa disinvoltura.

Vabbuo' , tiriamo avanti, intanto ha smesso di piovere e forse e' un buon segno....

Ciao
Maurizio

Nel mio piccolo le maniche le ho tirate su fino agli orecchi, non mi lamento troppo ma a titolo di esempio della situazione in cui si trovano i miei clienti vi faccio notare che prima ad un imprenditore bastava "giocarsi la casa", cioe' arrivato alle strette con la banca questa per allargare ulteriormente i finanziamenti gli chiedeva di prestare a garanzia l'immobile. Ora nelle stesse condizioni e' l'imprenditore che offre l'immobile e la banca candidamente gli risponde: ma noi non siamo mica un'agenzia immobiliare, noi abbiamo bisogno di liquidi......
Buffa situazione, anzi pessima perche' senza credito e senza investimenti non si possono far crescere le vendite e si puo' solo tagliare le spese, taglio che non serve a nulla per l'aumento delle vendite e le aziende escono dal guado solo se vendono di piu'. Tagliare i costi, purtroppo serve solo ad allungare la vita dell'azienda in attesa che il mercato rifiorisca..... ecc. ecc.
Ci vuole qualcosa che faccia ripartire il mercato e questo ovviamente non lo dico io è quello di cui discutono tutti gli esperti da un po' di tempo.
Chi ha la soluzione la dica senza aspettare che l'economia tracolli.
Ciao
Roberto