“Mi piacerebbe essere una Televisione”
“Mi piacerebbe essere una Televisione”
L’insegnante Anna Maria chiese ai suoi bambini di fare una composizione con la quale chiedessero a Dio di fare qualcosa di piacevole per loro.
La notte, correggendo le composizioni, l’insegnante rimase colpita nel leggere una di esse.
Il marito, appena rincasato, in quel momento vedendola piangere, le chiese: “cosa è successo? La moglie rispose: “Leggi”. E gli fece leggere la composizione di un ragazzo…
“Signore, questa notte ti chiedo qual’cosa di speciale: trasformami in una televisione, voglio prendere il suo posto. Vivere come vive la TV della mia casa, avere un luogo speciale per me, e raggruppare la mia famiglia intorno…. Essere considerato con serietà quando gli parlo…. Voglio essere al centro dell’attenzione ed essere ascoltato senza interruzione né domande. Voglio ricevere la stessa cura speciale che la TV riceve quando non funziona. Avere la compagnia di mio padre quando lui torna a casa, anche quando è stanco. E che mia madre mi cerchi quando sono da solo e scontento, invece di ignorarmi. Ed anche che i miei fratelli “lottino” per stare con me. Voglio che la mia famiglia tralasci tutto, ogni tanto, per passare dei momenti in mia compagnia e farli contenti tutti. Signore non ti chiedo molto…. Io voglio vivere solamente come vive la TV!”
A quel punto il marito disse: “Mio Dio, povero ragazzo…chi saranno i genitori”. E lei, guardandolo negli occhi gli disse: “questa composizione è di nostro figlio”.
La notte, correggendo le composizioni, l’insegnante rimase colpita nel leggere una di esse.
Il marito, appena rincasato, in quel momento vedendola piangere, le chiese: “cosa è successo? La moglie rispose: “Leggi”. E gli fece leggere la composizione di un ragazzo…
“Signore, questa notte ti chiedo qual’cosa di speciale: trasformami in una televisione, voglio prendere il suo posto. Vivere come vive la TV della mia casa, avere un luogo speciale per me, e raggruppare la mia famiglia intorno…. Essere considerato con serietà quando gli parlo…. Voglio essere al centro dell’attenzione ed essere ascoltato senza interruzione né domande. Voglio ricevere la stessa cura speciale che la TV riceve quando non funziona. Avere la compagnia di mio padre quando lui torna a casa, anche quando è stanco. E che mia madre mi cerchi quando sono da solo e scontento, invece di ignorarmi. Ed anche che i miei fratelli “lottino” per stare con me. Voglio che la mia famiglia tralasci tutto, ogni tanto, per passare dei momenti in mia compagnia e farli contenti tutti. Signore non ti chiedo molto…. Io voglio vivere solamente come vive la TV!”
A quel punto il marito disse: “Mio Dio, povero ragazzo…chi saranno i genitori”. E lei, guardandolo negli occhi gli disse: “questa composizione è di nostro figlio”.
Re: “Mi piacerebbe essere una Televisione”
Le mie probabilmente chiederebbero di essere un iMac
Max
Max
D'Apro (io)
Re: “Mi piacerebbe essere una Televisione”
La realtà di molte famiglie 

By Raoul
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Re: “Mi piacerebbe essere una Televisione”
Triste, molto triste 

Andrea Oristano
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Re: “Mi piacerebbe essere una Televisione”
Per ora, fortunatamente, la cosa non mi riguarda.
Posso (anzi: mi è permesso) guardare la TV solo quando le donne dormono quindi...
Però, però, però, fa riflettere, purtroppo!
Posso (anzi: mi è permesso) guardare la TV solo quando le donne dormono quindi...
Però, però, però, fa riflettere, purtroppo!
Re: “Mi piacerebbe essere una Televisione”
Vera ma non credo proprio l'abbia scritta un ragazzo
Emanuele
Re: “Mi piacerebbe essere una Televisione”
:(Tristemente vera, ma quoto Ema
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Re: “Mi piacerebbe essere una Televisione”
Vado contro corrente .....
mi piacerebbe tanto che la generazione dei nostri figli sia pregna di questi sentimenti di amore e senso della famiglia, e magari alcuni, diciamo sotto gli 8 anni, si possono riconoscere in questa storiella fondamentalmente triste, ma la realtà penso sia leggermente diversa.
I ragazzi d'oggi, e forse anche noi allora, sono molto più interessati alle relazioni interpersonali con i loro coetanei e a casa si isolano volentieri per passare ore e ore a mandare sms, chattare su facebook o videochiamare su skype.
Credo che la storia raccontata sia più l'espressione del nostro desiderio di avere più vicino a noi i nostri ragazzi che pian piano, crescendo, diventano sempre più in fretta adulti e noi vorremmo invece che rimanessero sempre i nostri piccolini da sbaciucchiare e coccolare.
Poi mi ricollego al post inviato tempo fa sulla protezione dei nostri figli.
Alex con una figlia di 14 anni che mi sta facendo perdere gli ultimi capelli e con un figlio di 7 che qualche volta si ricorda ancora che non esistono solo gli amichetti per giocare con il DS e gioca a far la lotta con il sottoscritto.
mi piacerebbe tanto che la generazione dei nostri figli sia pregna di questi sentimenti di amore e senso della famiglia, e magari alcuni, diciamo sotto gli 8 anni, si possono riconoscere in questa storiella fondamentalmente triste, ma la realtà penso sia leggermente diversa.
I ragazzi d'oggi, e forse anche noi allora, sono molto più interessati alle relazioni interpersonali con i loro coetanei e a casa si isolano volentieri per passare ore e ore a mandare sms, chattare su facebook o videochiamare su skype.
Credo che la storia raccontata sia più l'espressione del nostro desiderio di avere più vicino a noi i nostri ragazzi che pian piano, crescendo, diventano sempre più in fretta adulti e noi vorremmo invece che rimanessero sempre i nostri piccolini da sbaciucchiare e coccolare.
Poi mi ricollego al post inviato tempo fa sulla protezione dei nostri figli.
Alex con una figlia di 14 anni che mi sta facendo perdere gli ultimi capelli e con un figlio di 7 che qualche volta si ricorda ancora che non esistono solo gli amichetti per giocare con il DS e gioca a far la lotta con il sottoscritto.