Auguro subito la buona notte, altrimenti alla fine non la leggerete più......


Scusatemi se questo scritto è lungho, chi vuol leggere lo fa chi lo trova noioso o inadeguato, non lo legge.
Ciao, in un mio post, avevo detto di dovervi raccontare una cosa successami quando mi trovavo in ospedale e che mi aveva lasciato perplesso, ora mi è venuto nuovamente in mente,in quanto ho riincontrato quell'infermiera nell'ultima visita.( che mi ha guardato di sbiecco)
Questo non deve essere "preso" come un parlar "male" o spettegolare verso una persona che non è presente (anche se a lei ho spiegato quello che realmente penso)ma solamente una mia riflessione di come si può mettere in crisi una persona che già di suo lo può essere, con atteggiamenti di troppo "zelo" cercando di dare aiuto, in questo caso secondo il mio pensiero, fuori luogo.
Un giorno, alla mattina durante il solito andirivieni di infermiere per portare la medicine, arriva una bella biondina, già dal giorno prima, avevo notato in lei qualche cosa di strano nel suo sguardo, sguardo pieno di "pietà" (che noi qui diciamo "da donna piangente")
Come ho sempre detto, grazie a DIO che mi trasmette quella serenità di poter accettare quello che ogni uomo vorrebbe evitare, cioè un male che senza remissione per nessuno ti porta nell'aldilà.( più tardi possibile)
Mi chiede : come si sente come dolori? da uno a dieci, io gli rispondo: diciamo 4? poi come battuta sorrridendo gli dico: e se le dicessi che non ho più male?? che son guarito?? il suo volto si contrae e diventa buia,dicendomi : è innutile che lei voglia sempre farsi vedere allegro e sereno, io so che non può essere così,ne ho visti di casi come il suo, non si rende conto di che male è affetto? lo sa che potrebbe non arrivare molto lontano?(ancora un po e mi da anche la data) (naturalmente qualche parola la traduco in italiano, visto che questa parla male la lingua, essendo pusterese, hanno la loro lingua madre e questo va benissimo) quindi non mi venga a raccontare che si può essere così, lei non può, non deve, deve sfogarsi, pianga che le farà bene.
Alchè io son rimasto perplesso e sgomento nel sentire questo, non avevo e non ho nessuna voglia di piangere, anche se al momento della sentenza, l'ho fatto, ma è durato fortunatamente poco, poco perche ho chiestro aiuto a chi senza dubbio ne sa molto di più di me e della scienza mentale, e questi è Dio e Gesù.
La prima cosa che ho detto: va bene infermiera, se le può far bene, piangerò, ma si ricordi che questo lo faccio solo ed esclusivamente per lei, io non ne sento il bisogno.
Con stizza se ne va per ritornare poco dopo, con una pasticca piccola piccola, io chiedo sempre a cosa serve quando mi viene data una cosa nuova,disse: è una medicina per la depressione e la farà stare meglio, questa "addormenta un po la mente" così non ci penserà più.
Innutile dire che ho rifiutato categoricamente la cosidetta miracolosa pasticca.
Capisco bene che non tutti potrebbero pensarla così, "cioè, mi basta quello che sento e quello che mi è stato dato", le cure le seguo con estrama e ligia volontà, credo fermamente alla medicina e non a maghi o guaritori mistici, capisco che non siamo tutti uguali, chi la pensa in un certo modo e chi in un'altro, ma una cosa è sacra : lasciar vivere tutti alla loro maniera al loro credo e alla loro volontà, nessuno può permettersi di dire come una persona deve affrontare la vita e le vicissitudine della vita.
Ecco quello che avevo promesso, magari può interessare a qualcuno, interessare nel senso che ci si può difendere dalla depressione o paura del male o di qualsiasi avversità, con la fede.