a) il termometro che hai sul cruscotto, per sua costituzione, non è affatto preciso. Non riuscirai mai ad apprezzare i 2/3 gradi che ti permettono di valutare se l'acqua a contatto con il bulbo è in realta gia arrivata ad 87 tale da riaprire il circuito elettrico e quindi comandare il relè che a sua volta spegne la ventola. Non solo, ma le temperature di "attacco" "stacco" che hai letto sul fianco del bulbo 87/92 non è, neppure lei, attendibile. Puo esserci tranquillamente un'oscillazione tale da attaccare la ventola a 92 +/- 5 °C e staccarla a 87 +/-5. Capirai che per conoscere il valore esatto dovresti lavorare in parallelo con un termometro di precisione a contatto con l'acqua e poi fare i confronti con quello sul cruscotto. Avresti delle sorprese.
b) Far scendere forzosamente ad 80 gradi, la temperatura dell'acqua di raffreddamento, non solo non ha senso, ma significa abbassare la temperatura di esercizio dell'intero motore (progettato costruito ed assemblato per tenere una data temperatura coerente con le tolleranze dei suoi componenti). Ci pensa il "termostato" a garantire la giusta miscelazione dell'acqua aprendo e chiudendo ininterrottamente il circuito verso il radiatore così da mantenere sempre in ogni situazione (con o senza la ventola) la temperatura di esercizio del motore

Saluti Gianluca