Rosalia e' una siciliana che abita a Messina; e' molto bella, ma anche molto povera. Il suo sogno e' di diventare una grande attrice di Hollywood, ricca e famosa e quindi il suo piu' grande desiderio e' quello di raggiungere l'America, ma il costo del viaggio per lei e' proibitivo. Finche' un giorno girondolando per il porto conosce un marinaio a cui confida i suoi sogni. "Ma cara Rosalia" dice il marinaio "un sistema ci sarebbe per arrivare in America. La mia nave parte proprio domani per New York e se tu ti nascondi nella mia cabina potresti fare il viaggio da clandestina. In fondo sono una ventina di giorni!". Rosalia, che pero' non e' ingenua, chiede se il marinaio vuole qualche cosa in cambio e naturalmente questi le dice: "Beh, certo, tu dovrai essere molto carina con me per tutto il viaggio". Il desiderio di Rosalia di cambiare vita con tante prospettive piu' rosee fa si' che l'indomani si trovi a bordo della nave e si nasconda nella cabina del marinaio. Tutte le notti (e qualche giorno) lei si concede al marinaio. Dopo una ventina di giorni, immaginando oramai di essere in vista della costa americana, lascia la cabina e al primo passeggero che incontra chiede: "Mi scusi, quanto manca a New York?". E l'uomo: "New York? Ma questo e' il traghetto Messina-Villa San Giovanni!".
Una grossa petroliera lascia il porto per il suo lungo viaggio che durera' mesi e mesi. A bordo il capitano, il secondo ufficiale alla sua prima lunga traversata e 300 marinai ... e nessuna donna. Gia' dopo pochi giorni il secondo ufficiale si lamenta della mancanza delle donne: "L'avevo detto che dovevamo imbarcare anche qualche donna. E ora come faremo a resistere tanti mesi?". Il capitano lo consola: "Non si preoccupi! In caso di necessita' abbiamo il cuoco cinese". "Ma che scherziamo? Io sono un uomo vero!". Cosi' il secondo ufficiale resiste per le prime settimane, ma alla fine torna dal capitano e gli dice: "Ok, non ce la faccio piu'! vada per il cuoco cinese, pero' a patto che non lo sappia nessuno". E il capitano: "Beh, proprio nessuno non e' possibile. Lo sapranno almeno in sette". "E perche' in sette?". "Eh si': io, lei, il cuoco cinese ... e i quattro che lo tengono fermo!".
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