Soci A$I : vietato dissentire !

Pierluigi T.
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Soci A$I : vietato dissentire !

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NUOVO STATUTO ASI, FIOCCANO LE POLEMICHE - da Ruoteclassiche - Lo scorso 24 aprile, in un'assemblea straordinaria, è stato approvato il nuovo statuto dell'Asi. Ecco, in sintesi, le modifiche apportate. I club, che l'Asi riunisce in una "Federazione", devono avere un numero minimo di 60 veicoli e 120 soci che diventano "tesserati" (art. 3) con diritto a un voto per ogni 20 iscritti (art. 8). Ogni comportamento ritenuto lesivo dell'immagine dell'Asi (socio che dissente o non partecipa all'attività del club) può comportare la revoca dello stato di socio a insindacabile giudizio del Consiglio Federale (art.13). È previsto un "giusto compenso", sia per le cariche elettive che per i terzi (art. 21), e tutte le eventuali controversie saranno giudicate da una camera arbitrale (art. 23). Prima dell'approvazione erano stati sollevati dubbi e mossi rilievi critici, pervenuti anche alla nostra redazione, che tuttavia non sono stati accolti dalla maggioranza dell'assemblea. Fra i presidenti dei club federati, Clara Tommasini del Cuae di Terni (800 soci), con una lettera inviata a tutti i club si è detta preoccupata per alcune scelte: la creazione dell'Asi Service, società commerciale creata per finanziare l'ente morale no profit Asi di cui è socio unico, contrasta a suo avviso con i fini statutari, mortifica una tradizione nata sul volontariato e non si giustificherebbe nemmeno con le ingenti risorse disponibili provenienti dalle quote dei 150 mila associati (6 milioni di euro). Infine lamenta la mancanza di ricambio in ossequio al principio valido in tutte le associazioni del termine massimo dei mandati. Critiche hanno generato da parte di alcuni soci anche il "giusto compenso" per le cariche elettive e i terzi senza alcun obbligo di previsione e rendiconto a bilancio e il fatto che le "revoche" degli associati possono essere deliberate dal Consiglio Federale anziché dall'Assemblea.
dariodb
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Re: Soci A$I : vietato dissentire !

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NUOVO STATUTO A$I: UNA SVOLTA AUTOCRATICA ?

Lo scorso 24 aprile con voto plebiscitario dell'Assemblea Straordinaria appositamente convocata, sono state apportate consistenti modifiche allo Statuto dell’A$I. Il contenuto di tali modifiche, naturalmente in sé e per sé del tutto legittime, sembra condurre ad un marcato accentramento del potere di amministrazione e soprattutto di controllo nelle mani della Presidenza A$I.

Procediamo ad un'analisi di tali modifiche articolo per articolo.

Il nuovo art. 1 rende più penetrante il ruolo dell'A$I nei confronti dei club affiliati: se infatti prima A$I semplicemente si definiva come un ente non commerciale che riuniva le associazioni dei cultori di veicoli storici, ora la stessa è una Associazione Riconosciuta che riunisce in una Federazione le predette associazioni: pertanto quello che prima – almeno sulla carta – poteva apparire come un ente di collegamento fra libere associazioni, ora viene a configurarsi come un vero “centro di potere superiore” per aderire al quale i club affiliati sono chiamati a spogliarsi di parte delle proprie personali prerogative e a sottoporsi ad un penetrante controllo.
Il medesimo art. 1 procede precisando che A$I non si occupa solo di motorizzazione, ma anche di “locomozione”, così chiarendo l'intenzione di allargare la propria sfera di influenza a tutti i veicoli comunque semoventi.
Il nuovo art. 3 precisa che gli associati di A$I sono solo i club affiliati, mentre le persone fisiche che formano i medesimi club non hanno alcun rapporto con la Federazione, nei confronti della quale rimangono unicamente “tesserati”. A tale proposito risulta interessante rilevare come da un punto di vista strettamente giuridico non sussista alcuna rilevante differenza fra il termine “associato” ed il termine “tesserato”, come risulta evidente anche nell'uso comune laddove le due parole risultano perfettamente intercambiabili.
Ciò precisato, si noti come questi “tesserati” che da Statuto “non hanno rapporti diretti con l’A.S.I.” sono però tenuti a “corrispondere all’A.S.I. una quota annuale attraverso i club federati”. Paradossalmente infatti la corresponsione di una quota annuale personale integra di per sé un rapporto diretto fra tesserato ed a A$I (in caso contrario dovrebbe essere ogni singolo club federato a versare una propria singola quota annuale!). Pertanto il nuovo art. 3 può essere letto anche in questa maniera: “A$I percepisce una quota annuale da ogni persona fisica a lei associata, ma esclude che questa persona fisica possa poi disturbarla in qualsiasi maniera; i club federati svolgono il ruolo di esattori della predetta quota annuale A$I”.
Sempre il medesimo art. 3 innalza il numero minimo di tesserati per ogni club che voglia federarsi all'A$I da 40 persone a ben 120, proprietarie di un minimo di 60 veicoli storici. Unica plausibile ragione per tale scelta che triplica il requisito numerico minimo è quello di diminuire il “lavoro di segreteria” svolto da A$I nei confronti di ogni singolo club facendo sì che ogni club contenga un numero maggiore di tesserati: si tratta dell'espressione di un principio di stampo squisitamente imprenditoriale (è infatti più economico gestire una catena di montaggio che produce 120 pezzi rispetto a tre diverse catene che producono 40 pezzi l'una), che almeno in teoria dovrebbe rimanere estraneo alle tematiche associazionistiche.
Il nuovo art. 5, insieme ad una minuziosa elencazione dei requisiti necessari ad ottenere l'affiliazione e dei casi di cessazione dalla qualità di affiliato, prevede che qualsiasi club possa essere escluso quando "offende il prestigio dell'Ente".
Visto che tale previsione risulta tanto generica quanto ermetica, soccorre il commento che accompagna la bozza del testo di riforma “A fronte di smodate critiche, lesive dell’immagine dell’A$I, si è ritenuto opportuno limitare tale uso tutte le volte che le stesse vengono rivolte con lesione dell’immagine associativa e culturale dell’Ente.”. Dunque colui che "offende il prestigio dell'Ente" è il club che critica “smodatamente” l'operato di A$I. Naturalmente è impossibile determinare secondo criteri oggettivi quando una critica risulti “smodata”: pertanto la decisione verrà presa sempre e comunque a titolo discrezionale dalla dirigenza del medesimo Ente di cui si ipotizza offeso il prestigio. Evidente dunque il conflitto di interessi in caso di dissenso fra le opinioni di un club e quelle della dirigenza A$I: infatti grazie al nuovo art. 5 la Federazione potrà utilizzare in modo strumentale qualsiasi critica ricevuta, qualificandola come “smodata” o “offensiva”, per procedere all'esclusione del dissidente dall'associazione. D'ora in poi, pertanto, solo critiche a modo!
Nuovo art. 15. A fronte delle modifiche sopra illustrate ed inoltre di una miriade di ulteriori minuziose variazioni atte a regolare le attività dell'A$I, risulta per lo meno curioso che il rinnovato art. 15 non preveda – come apparirebbe normale – un numero massimo di mandati per il Presidente, il quale pertanto potrà ricoprire la carica potenzialmente a vita, qualora venga rieletto. A tale proposito l'adagio per cui “il potere logora chi non ce l'ha” non permette di essere ottimisti in ordine alla futura affermazione di un sano principio dell'alternanza.
Il nuovo art. 21 prevede poi la novità assoluta per cui le cariche federali A$I saranno retribuite, istituendo una sorta di “stipendio” o “indennità” per chi detiene il potere nella Federazione. Il medesimo articolo prevede inoltre la possibilità per il Consiglio Federale di ricompensare chiunque operi assiduamente “nell'interesse” dell'Ente, anche in attività e/o incarichi, statutariamente previsti. Pertanto potrà essere retribuito tanto il soggetto che ricopre una carica statutaria, persino un membro del medesimo Consiglio Federale, quanto il semplice tesserato, quanto anche un soggetto esterno all'A$I, senza vincolo associativo, purchè il medesimo abbia operato assiduamente nell'interesse dell'Ente: tale previsione risulta inquietante, in primo luogo, laddove la stessa permette senza dubbio di ricompensare chi porta consenso al medesimo Consiglio Federale (mentre per i dissidenti – come abbiamo visto – è resa possibile l'esclusione).
Ma ancora più inquietante risulta l'art. 21 con riguardo alla possibilità statutaria per il Consiglio Federale di ricompensare anche tutti coloro, persino dunque esterni all'A$I, operino assiduamente “nell'interesse” della medesima. Basti pensare, a tale proposito, alla possibilità di retribuire soggetti che assiduamente in sede legislativa o giornalistica sostengano riforme normative promosse da A$I.
Se poi vogliamo leggere insieme i nuovi articoli 15 e 21, sarà giocoforza osservare il conflitto di interessi per cui al Presidente è assegnata dallo Statuto la possibilità di disporre dei cospicui fondi della Federazione sia per assegnarsi uno stipendio, sia per rafforzare all'occorrenza il consenso alla propria perpetua rielezione (beninteso, nell'interesse dell'Ente).
Quale ultimo elemento di giudizio, si esamini il nuovo art. 23, che in precedenza rinviava – per quanto non presente nello Statuto – alle norme del Codice Civile. Questo viene integralmente sostituito con un articolo che, per tutti i casi di controversia, prevede il ricorso all'arbitrato: pertanto, laddove prima ci si poteva rivolgere ad un Giudice dello Stato, con garanzia di imparzialità, oggi il club in controversia (sempre che non sia stato nel frattempo escluso in quanto smodato dissidente) sarà costretto ad agire o a difendersi davanti ad una camera arbitrale, forma di giustizia privata che viene esercitata a pagamento.
Ovvio osservare che le possibilità di adire ad agli arbitri sono proporzionate alle disponibilità economiche del soggetto interessato (svariati club faticano a far quadrare i bilanci a fine anno). È inoltre intuibile come l'obiettività degli arbitri privati non potrà mai essere comparabile con quella di un Giudice dello Stato.
Con le modifiche intervenute grazie al plebiscito del 24 aprile, pertanto, il sistema almeno latamente democratico che era ancora formalmente proprio delle strutture A$I appare stravolto e sostituito da una autocrazia che ci ricorda l'ancien regime, allorchè il Re Sole poteva ben dire “Lo Stato sono io !”.
La nuova figura di Presidente delineata dal rinnovato Statuto appare così legittimata a dire lo stesso dell'A$I.
Avv. Matteo Olivieri
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Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile
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