Pininfarina addio?
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Re: a proposito di Gianmario Rossignolo....
Solo per la precisione, sono passati 30 anni, non 40.
Ciao
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Re: a proposito di Gianmario Rossignolo....
Tutto vero, valeva il detto: "Romiti? Se lo conosci lo eviti."
Qui c'è un dettaglio sull'operazione:
http://www.affaritaliani.it/economia/pi ... 51009.html
Secondo Ilsole24ore, il brevetto Univis consiste in un telaio modulare al quale vanno aggiunti motore e tecnologie, acquisite da terzi e la carrozzeria in alluminio, variabile a seconda dei modelli che sarebbero 3: un SUV, una berlina, il terzo non si conosce. L'intenzione è di produrre 9000 veicoli nei prossimi 3 anni.
Qui c'è un dettaglio sull'operazione:
http://www.affaritaliani.it/economia/pi ... 51009.html
Secondo Ilsole24ore, il brevetto Univis consiste in un telaio modulare al quale vanno aggiunti motore e tecnologie, acquisite da terzi e la carrozzeria in alluminio, variabile a seconda dei modelli che sarebbero 3: un SUV, una berlina, il terzo non si conosce. L'intenzione è di produrre 9000 veicoli nei prossimi 3 anni.
Re: a proposito di Gianmario Rossignolo....
Gian Mario Rossignolo (fonte Quattroruote Dic. 2009)
Gli mancava un marchio importante e adesso sta per prendersi anche quello: se le banche creditrici daranno l'ok, la Innovation Auto Industry (IAI) di Gian Mario Rossignolo (nella foto) rileverà il brand De Tomaso, rilanciandolo con una nuova gamma di vetture formata da una crossover, una limousine e una coupé.
Il tutto secondo uno schema che poggia su una collaborazione con Pininfarina per quel che riguarda il design e su un nuovo approccio produttivo legato a una rivoluzionaria tecnica di lavorazione dell'alluminio, che dovrebbe abbattere i costi di produzione in maniera drastica. Produzione che dovrebbe avvenire nello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco, che la IAI sta per prendere in affitto dalla società pubblica Finpiemonte, che a sua volta sta per definirne l'acquisto.
Un progetto ambizioso, che ricorda proprio il modo d'agire di Alejandro De Tomaso: anche il costruttore italo argentino nel tentativo di rilanciare la Maserati lavorò con l'aiuto di fondi pubblici per fabbriche in crisi, all'epoca era la finanziaria Gepi, e anche De Tomaso guardava soprattutto al mercato americano, dove Rossignolo conta di piazzare buona parte delle ottomila vetture all'anno che verranno costruite a regime.
Ovviamente, tra gli addetti ai lavori c'è parecchia curiosità (e non poco scetticismo) attorno al progetto, che potrà contare anche su un secondo polo produttivo identificato in un'altra area di crisi, l'ex Delphi di Livorno. Finora Rossignolo, che è affiancato dai figli Edoardo e Gianluca, ha marciato spedito nell'esecuzione dei piani che aveva annunciato, ma è ovvio che il bello arriva adesso: la sua è una sfida industriale a tutto il mondo dell'auto premium, ritenuto troppo obsoleto, e in questa avventura l'ex capo di Lancia, Zanussi e Telecom si gioca tutta la sua credibilità, oltre a un bell'investimento personale. Il comunicato ufficiale dell'accordo.
Gli mancava un marchio importante e adesso sta per prendersi anche quello: se le banche creditrici daranno l'ok, la Innovation Auto Industry (IAI) di Gian Mario Rossignolo (nella foto) rileverà il brand De Tomaso, rilanciandolo con una nuova gamma di vetture formata da una crossover, una limousine e una coupé.
Il tutto secondo uno schema che poggia su una collaborazione con Pininfarina per quel che riguarda il design e su un nuovo approccio produttivo legato a una rivoluzionaria tecnica di lavorazione dell'alluminio, che dovrebbe abbattere i costi di produzione in maniera drastica. Produzione che dovrebbe avvenire nello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco, che la IAI sta per prendere in affitto dalla società pubblica Finpiemonte, che a sua volta sta per definirne l'acquisto.
Un progetto ambizioso, che ricorda proprio il modo d'agire di Alejandro De Tomaso: anche il costruttore italo argentino nel tentativo di rilanciare la Maserati lavorò con l'aiuto di fondi pubblici per fabbriche in crisi, all'epoca era la finanziaria Gepi, e anche De Tomaso guardava soprattutto al mercato americano, dove Rossignolo conta di piazzare buona parte delle ottomila vetture all'anno che verranno costruite a regime.
Ovviamente, tra gli addetti ai lavori c'è parecchia curiosità (e non poco scetticismo) attorno al progetto, che potrà contare anche su un secondo polo produttivo identificato in un'altra area di crisi, l'ex Delphi di Livorno. Finora Rossignolo, che è affiancato dai figli Edoardo e Gianluca, ha marciato spedito nell'esecuzione dei piani che aveva annunciato, ma è ovvio che il bello arriva adesso: la sua è una sfida industriale a tutto il mondo dell'auto premium, ritenuto troppo obsoleto, e in questa avventura l'ex capo di Lancia, Zanussi e Telecom si gioca tutta la sua credibilità, oltre a un bell'investimento personale. Il comunicato ufficiale dell'accordo.
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Re: a proposito di Gianmario Rossignolo....
Sappiamo, sappiamo, di annunci ne abbiamo sentiti tanti. Vediamo fra tre anni a che punto saranno...
Pininfarina, firmata la cessione a Rossignolo
Pininfarina, firmata la cessione a Rossignolo
La De Tomaso Automobili presieduta da Gian Mario Rossignolo ha acquisito tutte le attrezzature dello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco. Da gennaio diventa operativo il programma industriale di De Tomaso che prevede la presentazione del primo modello al Salone di Ginevra nel marzo 2011. Salvi i 900 posti di lavoro
Dopo il via libera della regione Piemonte è stata definita la cessione del sito Pininfarina di Grugliasco alla De Tomaso del finanziere Gian Mario Rossignolo. "La firma apre un nuovo capitolo per l'industria automobilistica italiana - ha commentato Gian Mario Rossignolo, presidente di De Tomaso automobili ed ex ad di Telecom - in quanto diventa pienamente attivo il secondo polo produttivo automobilistico domestico che può già fregiarsi di uno storico marchio riconosciuto e stimato a livello internazionale".
L'intesa, il cui accordo preliminare era stato firmato il 15 ottobre scorso, prevede che De Tomaso automobili acquisisca tutte le attrezzature dello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco e i suoi 900 dipendenti (di cui 875 operai), per due milioni di euro. Lo stabilimento, ad eccezione della galleria del vento, viene acquistato invece da Sit srl (Sviluppo investimenti territorio) società partecipata della Regione Piemonte per 15 milioni di euro e ceduto in affitto a Rossignolo. "In un anno difficile come il 2009, e nonostante un fortissimo calo dei volumi per noi e per tutto il mondo - commenta il presidente della Pininfarina Paolo Pininfarina - , abbiamo mantenuto gli impegni che proprio un anno fa avevamo assunto con le banche e oggi, grazie a questi importanti accordi, abbiamo posto le basi per il rilancio della Pininfarina; un augurio sincero a De Tomaso automobili ed al suo presidente Gian Mario Rossignolo per la nuova iniziativa che aggiunge innovazione e prestigio all'industria automobilistica italiana ed al nostro territorio".
"La nostra società -aggiunge l'ad di Pininfarina Silvio Pietro Angori - risulta ora correttamente dimensionata per poter sviluppare le proprie future attività di produzione, stile ed ingegneria in coerenza con il suo piano industriale. Ci teniamo a sottolineare quanto sia stata importante la collaborazione delle parti sociali, degli enti pubblici e delle banche creditrici per il raggiungimento di questo obiettivo, che riveste particolare importanza anche per il mantenimento dell'occupazione".
Da gennaio diventa quindi operativo il programma industriale di De Tomaso che, avvalendosi della collaborazione del Centro stile Pininfarina, prevede la presentazione del primo modello al salone automobilistico di Ginevra nel marzo 2011. I punti cardine del piano industriale, che hanno già trovato il pieno consenso delle organizzazioni sindacali, sono: produzione a regime di 8.000 vetture nei 3 modelli previsti, di cui 3.000 crossover, 3.000 limousine e 2.000 coupè; impiego a regime di circa 900 addetti nello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco dove saranno assemblate le scocche e saranno svolte le lavorazioni di verniciatura e finizione; impiego iniziale di 154 persone nello stabilimento ex Delphi di Livorno dove saranno effettuate le lavorazioni meccaniche e di assemblaggio dei sottogruppi.
Investimenti previsti per i 3 modelli programmati 116 milioni di euro nei prossimi 4 anni. L'utilizzo di tecnologie innovative, informa una nota della de tomaso automobili, richiederà la formazione delle maestranze che sarà effettuata attraverso l'utilizzo di corsi formazione. Tutte le maestranze impiegate a Torino e Livorno saranno impegnate in un piano di riqualificazione del personale (corsi di formazione) che consentirà a regime di avere la piena occupazione sui 3 modelli che verranno prodotti. De Tomaso automobili ha inoltre stipulato un contratto di subappalto con Pininfarina per la continuazione fino al termine delle commesse produttive in essere per i clienti Alfa Romeo e Ford. E' stato infine stipulato un contratto di collaborazione per attività di stile di Pininfarina per il primo veicolo di produzione De Tomaso automobili.
(31 dicembre 2009)
La De Tomaso Automobili presieduta da Gian Mario Rossignolo ha acquisito tutte le attrezzature dello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco. Da gennaio diventa operativo il programma industriale di De Tomaso che prevede la presentazione del primo modello al Salone di Ginevra nel marzo 2011. Salvi i 900 posti di lavoro
Dopo il via libera della regione Piemonte è stata definita la cessione del sito Pininfarina di Grugliasco alla De Tomaso del finanziere Gian Mario Rossignolo. "La firma apre un nuovo capitolo per l'industria automobilistica italiana - ha commentato Gian Mario Rossignolo, presidente di De Tomaso automobili ed ex ad di Telecom - in quanto diventa pienamente attivo il secondo polo produttivo automobilistico domestico che può già fregiarsi di uno storico marchio riconosciuto e stimato a livello internazionale".
L'intesa, il cui accordo preliminare era stato firmato il 15 ottobre scorso, prevede che De Tomaso automobili acquisisca tutte le attrezzature dello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco e i suoi 900 dipendenti (di cui 875 operai), per due milioni di euro. Lo stabilimento, ad eccezione della galleria del vento, viene acquistato invece da Sit srl (Sviluppo investimenti territorio) società partecipata della Regione Piemonte per 15 milioni di euro e ceduto in affitto a Rossignolo. "In un anno difficile come il 2009, e nonostante un fortissimo calo dei volumi per noi e per tutto il mondo - commenta il presidente della Pininfarina Paolo Pininfarina - , abbiamo mantenuto gli impegni che proprio un anno fa avevamo assunto con le banche e oggi, grazie a questi importanti accordi, abbiamo posto le basi per il rilancio della Pininfarina; un augurio sincero a De Tomaso automobili ed al suo presidente Gian Mario Rossignolo per la nuova iniziativa che aggiunge innovazione e prestigio all'industria automobilistica italiana ed al nostro territorio".
"La nostra società -aggiunge l'ad di Pininfarina Silvio Pietro Angori - risulta ora correttamente dimensionata per poter sviluppare le proprie future attività di produzione, stile ed ingegneria in coerenza con il suo piano industriale. Ci teniamo a sottolineare quanto sia stata importante la collaborazione delle parti sociali, degli enti pubblici e delle banche creditrici per il raggiungimento di questo obiettivo, che riveste particolare importanza anche per il mantenimento dell'occupazione".
Da gennaio diventa quindi operativo il programma industriale di De Tomaso che, avvalendosi della collaborazione del Centro stile Pininfarina, prevede la presentazione del primo modello al salone automobilistico di Ginevra nel marzo 2011. I punti cardine del piano industriale, che hanno già trovato il pieno consenso delle organizzazioni sindacali, sono: produzione a regime di 8.000 vetture nei 3 modelli previsti, di cui 3.000 crossover, 3.000 limousine e 2.000 coupè; impiego a regime di circa 900 addetti nello stabilimento ex Pininfarina di Grugliasco dove saranno assemblate le scocche e saranno svolte le lavorazioni di verniciatura e finizione; impiego iniziale di 154 persone nello stabilimento ex Delphi di Livorno dove saranno effettuate le lavorazioni meccaniche e di assemblaggio dei sottogruppi.
Investimenti previsti per i 3 modelli programmati 116 milioni di euro nei prossimi 4 anni. L'utilizzo di tecnologie innovative, informa una nota della de tomaso automobili, richiederà la formazione delle maestranze che sarà effettuata attraverso l'utilizzo di corsi formazione. Tutte le maestranze impiegate a Torino e Livorno saranno impegnate in un piano di riqualificazione del personale (corsi di formazione) che consentirà a regime di avere la piena occupazione sui 3 modelli che verranno prodotti. De Tomaso automobili ha inoltre stipulato un contratto di subappalto con Pininfarina per la continuazione fino al termine delle commesse produttive in essere per i clienti Alfa Romeo e Ford. E' stato infine stipulato un contratto di collaborazione per attività di stile di Pininfarina per il primo veicolo di produzione De Tomaso automobili.
(31 dicembre 2009)
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Re: Pininfarina, firmata la cessione a Rossignolo
Ma che motori useranno ?
Re: Pininfarina, firmata la cessione a Rossignolo
Speriamo si compri il marchio Lancia....
Re: Pininfarina, firmata la cessione a Rossignolo
Scusate, ma io non riesco a capire dove volete andare a parare. Queste ultime informazioni riportate dai giornali ve le ho date io il mese scorso ed è chiaro, leggendo fra le righe, che questa operazione è di facciata, non crederete mica a tutte le ottimistiche previsioni che si fanno sui giornali? Sono gli stessi giornali che un anno fa davano per scontata la ricapitalizzazione (100 milioni di euro) di Pininfarina da parte di Tata e di Bollorè e l'uscita sul mercato, a febbraio 2010, della vettura elettrica a marchio Pf. Dove sono quei soldi? Dove sono quegli imprenditori? Manca meno di un mese, dov'è l'auto? Per adesso abbiamo pagato solo noi contribuenti del Piemonte.
Anch'io mi auguro che i 900 dipendenti siano tutti reintegrati e che possano sfamare le loro famiglie, ma ho visto troppe volte girare una voce in fabbrica il venerdì e poi il lunedì dopo consegnare le lettere di licenziamento.
Io non ho alcuna fiducia in questo progetto, vecchio di 15 anni ed ideato da una persona che appartiene ad una generazione di dinosauri, oltre al fatto che se gli capita qualcosa, vista l'età, andrà tutto a bagno.
Speriamo che si compri la Lancia? E con quali soldi? I nostri o quelli dello stato italiano (sono sempre i nostri) che è sull'orlo della bancarotta?
Anch'io mi auguro che i 900 dipendenti siano tutti reintegrati e che possano sfamare le loro famiglie, ma ho visto troppe volte girare una voce in fabbrica il venerdì e poi il lunedì dopo consegnare le lettere di licenziamento.
Io non ho alcuna fiducia in questo progetto, vecchio di 15 anni ed ideato da una persona che appartiene ad una generazione di dinosauri, oltre al fatto che se gli capita qualcosa, vista l'età, andrà tutto a bagno.
Speriamo che si compri la Lancia? E con quali soldi? I nostri o quelli dello stato italiano (sono sempre i nostri) che è sull'orlo della bancarotta?