Pininfarina addio?
Pininfarina addio?
Ci risiamo. A Torino si è appena conclusa la vicenda Bertone, ma non si sa che fine farà il marchio perchè Fiat non lo ha comprato, che se ne riapre un'altra, anche se già da tempo circolavano molte voci.
La Pininfarina è in pessime condizioni, nonostante le banche abbiano accettato di dilazionare il credito di circa 800 miioni di euro. C'è un nuovo consiglio di amministrazione con tanto di ex-AD di Fiat, ex-dirigenti di Telecom, il presidente ERG etc. , ma non c'è un disegnatore e soprattutto non ci sono commesse. La Focus CC non è mai uscita, lo spider Alfa fa acqua dalla capote, la Nido verrà prodotta forse nel 2012 e Bollorè farà la sua auto elettrica in Francia sfruttando gli incentivi statali. Se aggiungiamo che la Ferrari sta allestendo il suo centro stile, arriviamo alla conclusione che Pininfarina chiuderà. Intanto gli operai scenderanno in piazza il 20 ottobre, la cassa integrazione si sta esaurendo e non ci sono prospettive e Rossignolo ritorna alla carica, ma non si può certo permettere 1600 operai e 4 stabilimenti.
Ma quello che fa più rabbia è che nè la Confidustria, nè la Regione Piemonte, nè questo governo si preoccupano minimamente e si parla di procedere col ponte di Messina. E mentre il miglior carrozziere del mondo sta scomparendo, non ci resta che sperare che arrivino i cinesi.....
La Pininfarina è in pessime condizioni, nonostante le banche abbiano accettato di dilazionare il credito di circa 800 miioni di euro. C'è un nuovo consiglio di amministrazione con tanto di ex-AD di Fiat, ex-dirigenti di Telecom, il presidente ERG etc. , ma non c'è un disegnatore e soprattutto non ci sono commesse. La Focus CC non è mai uscita, lo spider Alfa fa acqua dalla capote, la Nido verrà prodotta forse nel 2012 e Bollorè farà la sua auto elettrica in Francia sfruttando gli incentivi statali. Se aggiungiamo che la Ferrari sta allestendo il suo centro stile, arriviamo alla conclusione che Pininfarina chiuderà. Intanto gli operai scenderanno in piazza il 20 ottobre, la cassa integrazione si sta esaurendo e non ci sono prospettive e Rossignolo ritorna alla carica, ma non si può certo permettere 1600 operai e 4 stabilimenti.
Ma quello che fa più rabbia è che nè la Confidustria, nè la Regione Piemonte, nè questo governo si preoccupano minimamente e si parla di procedere col ponte di Messina. E mentre il miglior carrozziere del mondo sta scomparendo, non ci resta che sperare che arrivino i cinesi.....
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Re: Pininfarina addio?
è quasi tutto vero, purtroppo....
ma io le bisarche in autostrada con le focus CC ogni tanto le ho viste, certo non avrà fatto i numeri però..
è il problema dei carrozzieri che si sono dati il taglio da industria l'aumento della capacitò produttiva li ha resi "giganti dai piedi di
argilla"
e alla fina cascan giù
si potrebbe fare,...... si potrebbe trasformare..... ma quando nella struttura hai tanta gente divente comunque moolto complicato
oggi i vincoli costruttivi sono moltissimi e non è facile riciclare una " pelle" valida esteticamente su un pianale di un'altra marca
anche perche una ford ka , era sempre una ka , un'alfa sempre un'alfa e la mitsu non puoi trasformarla una panda CC
giusto la flavia coupè aveva delle "attinenze" con la carrozzeria delle ferrari , ma erano altri tempi
a mio parere la tanto teutonica e qvadrata vw fa un po la napoletana....
la golf sw è stata aggiornata alla sere sucessiva ( cosi i proprietare della vecchia berlina potrebbero fere altrettanto)
e se prendi la Eos e togli lo stemma da cofano e coda puoi darle senza toccare le lamiere ma solo fari e paraurti
identita di marca di mezzo mondo ...
ma io le bisarche in autostrada con le focus CC ogni tanto le ho viste, certo non avrà fatto i numeri però..
è il problema dei carrozzieri che si sono dati il taglio da industria l'aumento della capacitò produttiva li ha resi "giganti dai piedi di
argilla"
e alla fina cascan giù
si potrebbe fare,...... si potrebbe trasformare..... ma quando nella struttura hai tanta gente divente comunque moolto complicato
oggi i vincoli costruttivi sono moltissimi e non è facile riciclare una " pelle" valida esteticamente su un pianale di un'altra marca
anche perche una ford ka , era sempre una ka , un'alfa sempre un'alfa e la mitsu non puoi trasformarla una panda CC
giusto la flavia coupè aveva delle "attinenze" con la carrozzeria delle ferrari , ma erano altri tempi
a mio parere la tanto teutonica e qvadrata vw fa un po la napoletana....
la golf sw è stata aggiornata alla sere sucessiva ( cosi i proprietare della vecchia berlina potrebbero fere altrettanto)
e se prendi la Eos e togli lo stemma da cofano e coda puoi darle senza toccare le lamiere ma solo fari e paraurti
identita di marca di mezzo mondo ...
giovanni sportZ 1600
Re: Pininfarina addio?
Sono d'accordo con te, ma ci sono esempi di co-branding in molti settori che funzionano benissimo perchè sono stati studiati bene.
Lo stesso binomio Ferrari-Pininfarina è stato vincente ed indissolubile per decenni.
Nel caso di Pininfarina ci troviamo di fronte alla solita anomalia italiana: fino a che che la famiglia aveva prestigio ed era solvibile, le banche erano disposte a qualunque cosa. Finito il prestigio, purtroppo con la morte di Andrea Pininfarina, le banche sono passate all'incasso. La famiglia, pur di uscirne senza le ossa rotte, ha lavorato con il solito sistema delle scatole creando delle nuove società che possiedono ognuna un pezzettino del tutto, cedendole in parte o in co-partecipazione, col risultato che oggi la famiglia non possiede più nulla (nemmeno i debiti) ed il fratello minore è solo presidente del CdA. C'è stato un aumento di capitale, il CdA è composto da nomi noti del capitalismo italiano e le banche hanno quindi riaperto i cordoni. Tutto come da manuale, tranne che non si è mai parlato di progetti o di sviluppo industriale. Questo vizio italiano di non voler mai esternare i problemi, quasi ci si vergognasse di chissà che cosa, rende difficile l'accesso di capitali, idee, designer e capitani d'industria stranieri dei quali il mondo è pieno. In tempo di guerra tutti i carrozzieri si erano saputi riciclare pur di non chiudere: chi faceva i bossoli per cannoni, chi le motorette, chi le pentole o i frigoriferi e senza vergognarsene. Oggi invece se un "giocattolo" si rompe, si butta e basta. Perchè Montezemolo non ha fatto una proposta, lui che era l'unico ad avere un reale interesse nel marchio, oltre ad essere amico di quei soci, Bollorè e Tata, che prima si erano resi disponibili con i capitali e poi sono svaniti come neve al sole?
Adesso si è rifatto vivo Rossignolo, ex-manager di Telecom e di Fiat, che già voleva comprare lo stabilimento Bertone, il quale, possedendo lo stabilimento ex-Delphi di Livorno con 170 operai, vorrebbe lo stabilimento di Grugliasco e 900 operai in due tranches. Ma siccome non ha i contanti per l'operazione, la finanziaria regionale del Piemonte (soldi dei contribuenti) comprerebbe l'immobile per darglielo in affitto e per fare cosa? Una improbabile berlina di lusso ecologica....forse un SUV...forse rilanciare brand storici come De Tomaso o Isotta Fraschini.
A me pare solo un gran bolla di sapone...
Lo stesso binomio Ferrari-Pininfarina è stato vincente ed indissolubile per decenni.
Nel caso di Pininfarina ci troviamo di fronte alla solita anomalia italiana: fino a che che la famiglia aveva prestigio ed era solvibile, le banche erano disposte a qualunque cosa. Finito il prestigio, purtroppo con la morte di Andrea Pininfarina, le banche sono passate all'incasso. La famiglia, pur di uscirne senza le ossa rotte, ha lavorato con il solito sistema delle scatole creando delle nuove società che possiedono ognuna un pezzettino del tutto, cedendole in parte o in co-partecipazione, col risultato che oggi la famiglia non possiede più nulla (nemmeno i debiti) ed il fratello minore è solo presidente del CdA. C'è stato un aumento di capitale, il CdA è composto da nomi noti del capitalismo italiano e le banche hanno quindi riaperto i cordoni. Tutto come da manuale, tranne che non si è mai parlato di progetti o di sviluppo industriale. Questo vizio italiano di non voler mai esternare i problemi, quasi ci si vergognasse di chissà che cosa, rende difficile l'accesso di capitali, idee, designer e capitani d'industria stranieri dei quali il mondo è pieno. In tempo di guerra tutti i carrozzieri si erano saputi riciclare pur di non chiudere: chi faceva i bossoli per cannoni, chi le motorette, chi le pentole o i frigoriferi e senza vergognarsene. Oggi invece se un "giocattolo" si rompe, si butta e basta. Perchè Montezemolo non ha fatto una proposta, lui che era l'unico ad avere un reale interesse nel marchio, oltre ad essere amico di quei soci, Bollorè e Tata, che prima si erano resi disponibili con i capitali e poi sono svaniti come neve al sole?
Adesso si è rifatto vivo Rossignolo, ex-manager di Telecom e di Fiat, che già voleva comprare lo stabilimento Bertone, il quale, possedendo lo stabilimento ex-Delphi di Livorno con 170 operai, vorrebbe lo stabilimento di Grugliasco e 900 operai in due tranches. Ma siccome non ha i contanti per l'operazione, la finanziaria regionale del Piemonte (soldi dei contribuenti) comprerebbe l'immobile per darglielo in affitto e per fare cosa? Una improbabile berlina di lusso ecologica....forse un SUV...forse rilanciare brand storici come De Tomaso o Isotta Fraschini.
A me pare solo un gran bolla di sapone...
Re: Pininfarina addio?
L'accordo è stato firmato questa notte: la Fin-Piemonte ha sganciato 15 milioni di euro ed ha comprato lo stabilimento di Grugliasco, tranne la galleria del vento. Ha funzionato lo spauracchio della minacciata perdita di 900 posti di lavoro, così Rossignolo pagherà l'affitto della struttura per produrre un non meglio qualificato SUV di lusso in alluminio. Il solito pataracchio all'italiana...Fiat tace e Montezemolo si guarda bene dal dire qualcosa, come se non li avesse avuti lui 15 milioni disponibili in cassa. Questi sono gli imprenditori italiani, che sono stati tutti a scuola dall'Avvocato. Vedremo gli altri due stabilimenti che fine faranno nei prossimi mesi.
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Re: Pininfarina addio?
anche perchè chiunque rilevi l'azienda non può mettersi a fare la macchina che vuole . non ha meccanica , che dovrebbe comunque acquistare fuori
e il brand pininfarina , come quello di tutti i carrozzieri vive di "luce propria in quanto riflessa"
mi spiego
va benissimo con l'abbinamento ad una meccanica che ha un suo nome e dall'unione ne esce un prodotto nobilitato
staremo a vedere
e il brand pininfarina , come quello di tutti i carrozzieri vive di "luce propria in quanto riflessa"
mi spiego
va benissimo con l'abbinamento ad una meccanica che ha un suo nome e dall'unione ne esce un prodotto nobilitato
staremo a vedere
giovanni sportZ 1600
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Re: Pininfarina addio?
Magnum, secondo atto?.............su meccanica IVECO
andrea
andrea
Re: Pininfarina addio?
No,no, Rossignolo non ha nessun brand perchè il marchio Pininfarina non è stato venduto.
Ha tirato fuori 2 milioni di euro per comprare gli impianti dello stabilimento, tra i quali un cabina per la verniciatura e l'impianto per la cataforesi completamente robotizzati che valgono moolto di più (quelli di Chivasso costarono quasi 9 miliardi del vecchio conio nel 1990). Il motore ed il cambio li produrrà a Livorno nell'impianto ex-Deplhi che la regione Toscana gli ha tenuto in piedi con i fondi UE investendo anche con fondi di riserva per riqualificare i 170 operai rimasti in cassa integrazione.
Qui c'è un articolo che narra gli esordi del progetto:
http://archiviostorico.corriere.it/2007 ... 8099.shtml
Intervistato poco fa al TG3 Piemonte, ha affermato che il suo sarà l'unico SUV in alluminio sul mercato perchè l'alluminio è più leggero del 30% rispetto all'acciaio e gli interni saranno fatti con materiali riciclati perchè il prodotto deve essere ecologico...
Ha tirato fuori 2 milioni di euro per comprare gli impianti dello stabilimento, tra i quali un cabina per la verniciatura e l'impianto per la cataforesi completamente robotizzati che valgono moolto di più (quelli di Chivasso costarono quasi 9 miliardi del vecchio conio nel 1990). Il motore ed il cambio li produrrà a Livorno nell'impianto ex-Deplhi che la regione Toscana gli ha tenuto in piedi con i fondi UE investendo anche con fondi di riserva per riqualificare i 170 operai rimasti in cassa integrazione.
Qui c'è un articolo che narra gli esordi del progetto:
http://archiviostorico.corriere.it/2007 ... 8099.shtml
Intervistato poco fa al TG3 Piemonte, ha affermato che il suo sarà l'unico SUV in alluminio sul mercato perchè l'alluminio è più leggero del 30% rispetto all'acciaio e gli interni saranno fatti con materiali riciclati perchè il prodotto deve essere ecologico...
a proposito di Gianmario Rossignolo....
"....Nel 1979 Rossignolo lascia Torino. Le divergenze con Cesare Romiti si giocano sui destini della Lancia di cui Rossignolo e' presidente dal 1976. Lui e' convinto che la Lancia debba rimanere un'azienda, Romiti pensa che si debba ridurre a un marchio. Prevale la linea di Romiti e Rossignolo decide di lasciare il suo incarico...."
http://archiviostorico.corriere.it/1998 ... 7834.shtml
http://archiviostorico.corriere.it/1998 ... 7834.shtml
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Re: a proposito di Gianmario Rossignolo....
Questo non significa nulla, perchè c'erano altri problemi dentro la Fiat di allora e sono passati 40 anni. Non ho mai difeso Romiti, anzi, ma questa operazione di Rossignolo, fatta oggi, per me è assurda e l'abbiamo pagata noi contribuenti.
Re: a proposito di Gianmario Rossignolo....
Infatti il mio link non voleva significare nulla. Ma solo allacciare la figura di Rossignolo, al marchio Lancia. Invece nuovo per me, è stato leggere della sua diversità di veduta (rispetto a Romiti) sul destino della Lancia S.p.a.
E visto ciò che poi e successo a Borgo San Paolo, unito alla moria di figure eccellenti in Fiat che si trovavano ad attraversare la sua strada, nonchè alla facilità con cui licenziava forza lavoro, più attento alla cassa che non al prodotto, credo che Romiti sia stato il maggior responsabile del costante declino di Fiat prima del nuovo corso.
E visto ciò che poi e successo a Borgo San Paolo, unito alla moria di figure eccellenti in Fiat che si trovavano ad attraversare la sua strada, nonchè alla facilità con cui licenziava forza lavoro, più attento alla cassa che non al prodotto, credo che Romiti sia stato il maggior responsabile del costante declino di Fiat prima del nuovo corso.
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