La vendita dell’azienda e gli anni ’60 e 70
Sotto il profilo aziendale, il ‘54 è per la Lancia, un anno “difficile”: le vendite procedono a rilento e non raggiungono i numeri sperati; e questo porta seriamente a
Gianni Lancia di pensare all'ipotesi di cedere le proprie azioni.
Alla scarse vendite si aggiunse la morte di Ascari, pilota di punta della Lancia nelle corse, fatto che fa ritirare la casa automobilistica dall’attività agonistica, in più ci sarà la partenza di Gianni Lancia per il Sud America, che sanziona la conclusione dell'avventura dell'ingegnere alla guida della casa che porta il suo nome.
Infatti proprio in quegli stessi giorni, infatti, la famiglia lombarda Pesenti stava trattando per rilevare la maggioranza azionaria Lancia.Il passaggio dell'intera proprietà al gruppo Pesenti si completerà nel ‘58, ma nel frattempo la famiglia Lancia è estromessa da qualsiasi posizione di potere.
Proprio nel ‘60 viene presentata la "Flavia", un'auto innovativa; la carrozzeria, ha una linea poco convenzionale, grandi superfici vetrate ed un abitacolo con soluzioni raffinate. E’ la prima Lancia a trazione anteriore che, attraverso doppi giunti omocinetici, riceve il moto dal primo boxer, in più l'impianto frenante e a doppio circuito idraulico, ed è dotato di 4 dischi.
Prima motorizzazione di soli 1500 cc da 78 CV, affiancato poi da un 1800 cc da 92 CV, arricchito nel ‘65 dall'impianto di iniezione meccanica (per la prima volta su un'auto di serie italiana) che innalzò la potenza a 102 CV.
Purtroppo dei 143 esemplari della “Flavia” 1800 iniezione prima serie non ne è sopravvissuta nemmeno una.Infine, il motore viene portato a 2000 cc, ottenendo 115CV nella versione a carburatori e 124 CV della versione ad iniezione meccanica portata poi, a 126 CV nella versione ad iniezione elettronica nel ‘71; una potenza tra le più elevate per l'epoca.
Nel ‘67 la berlina subì un profondo restyling, ma L'ultimo Ritocco la “Flavia” lo ebbe nel ‘70 quando la Lancia, già di proprietà Fiat, voleva farla diventare l'ammiraglia più importante del marchio per questo motivo oltre al design anche il nome “Flavia” fu sostituito con il solo "2000" che era appunto la sola cilindrata con cui rimaneva in listino fino al ‘75 questa versione, la “2000ie” è la più veloce delle berlina derivate “Flavia”.Oltre alla berlina ci furono la Coupé di Pininfarina, la Sport di Zagato e la Convertibile di Vignale.La coupè aveva 90CV e una velocità massima di 170 km/h, mentre la versione SportZagato (completamente in alluminio), era la “Flavia” più veloce, la 1800 toccava i 190Km/h.
Un’altra versione era la Convertibile di Vignale, una cabriolet a quattro posti, entrambe avevano con cilindrate di 1500 e 1800 cc.
Al posto dell'ormai anziana “Appia III° serie” nel 1963 entrò nel listino Lancia la “Fulvia” una berlina a 4 porte a 3 volumi.
Aveva una meccanica assai moderna, con trazione anteriore e con motore con cilindri a V Con una cilindrata di 1091cc alimentato da un solo carburatore doppio corpo, con una potenza massima di 58 CV, sufficiente a far raggiungere alla “Fulvia” una velocità massima 138km/h.Nel ‘64, venne immessa nel mercato la “fulvia 2C” che aveva due carburatori a doppio corpo, e di conseguenza aveva una potenza maggiore, 71 CV, è una velocità massima di 145km/h.
Ci furono pure la GT del 1967 con cilindrata di 1216 cc e una potenza di 80 CV, un’anno dopo usci la versione GTE con una cilindrata maggiore e 87 CV.
Nel ’70 ci fu la seconda serie con estetica e interni completamente ridisegnati; una innovazione fu l’applicazione dell’alternatore; il cambio passò da 4 rapporti a 5 rapporti con una potenza di 85 CV e una cilindrata di 1298 cc.La berlina usci dal listino nel ‘72.Oltre alla berlina ‘65 nacque un'elegante e sportiva coupé 2+2, che divenne un enorme successo commerciale, la “fulvia coupè”.L'alimentazione era a due carburatori a doppio corpo Solex, con una cilindrata di 1216cc da 80 CV; grazie al peso ridotto di 95° Kg raggiungeva 160km/h.Nel ‘66 venne potenziata a 88 CV e denominata HF (ovvero High Fidelity) è alleggerita; il tutto per portarla nel mondo dei rally.
Venne poi presentata la “Rallye 1,3 HF” con una potenza aumentata fino a 93 CV nel ’68, e una “Rally 1,6 HF” nel 1969 con 120 CV.
Nel ’70 ci fu un restyling e nel ‘72 per celebrare la vittoria del Rally di Montecarlo venne allestita una serie Coupé 1,3 con livrea analoga alla vettura da corsa.
Nel ‘73 la gamma venne ridotta alla sola versione 1.3 da 90 CV e il nome venne cambiato in “Fulvia 3”. Il restyling segnò anche l'abbandono delle competizioni, e la produzione cessò definitivamente nel ‘76.
Ci fu anche la “fulvia sport zagato”, lanciata nel ‘65 aveva la stessa meccanica della Coupé, ma grazie alla migliore aerodinamica raggiungeva velocità più elevate.
La produzione cessò nel ‘72.Nel 2003, Lancia ha realizzato una splendida concept car remake ispirata alla “Fulvia coupé” ricevendo grandi apprezzamenti a livello internazionale.Nel novembre ‘69, la famiglia Pesenti cedette la marca a prezzo simbolico al gigante torinese, che in quello stesso anno comprò anche Autobianchi e Ferrari.Dal ’70 in poi le auto che seguirono furono sottoposte alle decisioni della Fiat; solo la “Lancia beta” fu l’ultima macchina se pur sotto gestione fiat ad essere interamente realizzata dalla Lancia. Il progetto fu infatti realizzato interamente dalla ancora esistente "Lancia Spa", che aveva vero è proprio reparto distaccato da quello della fiat.
Sebbene era una meccanica piuttosto moderna, il livello qualitativo delle finiture, benché senz'altro di buon livello, era lontano da quello di realizzazioni precedenti. Questo trovava giustificazione nella volontà della nuova proprietà Fiat di rendere profittevole la produzione della Casa Lancia, dopo l'esperienza qualitativamente ineccepibile ma molto costosa da produrre che l’avevano costretta prima a cedere l’attività hai Pesenti e poi alla Fiat.Insomma, raffinatezza e sofisticazione, ma con un occhio alla razionalità ed al portafoglio (del produttore, perchè i prezzi di listino iniziali non erano particolarmente economici).La “Beta” berlina venne presentata nel ‘72, era ad trazione anteriore con 4 freni a disco a doppio circuito, 5 marce con motore bialbero e le rifiniture non erano considerate all'altezza del marchio, seppure sempre sopra la media delle auto di quel periodo; infatti la “Beta” venne accusata d'essere una Fiat travestita.
I motori erano Fiat, ma agli inizi con qualche differenza tra quelli fiat e lancia, il resto della meccanica era progettato specificamente per la “Beta”,come l’inedito schema di sospensione McPherson usato per il retrotreno.
Le motorizzazioni all’esordio erano 1438 cc 90 CV, 1608 cc 100 CV e 1756 cc 110 CV.Nel ‘74 venne introdotta la versione 1300 con 83 CV, l’anno dopo ci fu un restyling della carrozzeria e degli interni, la versione cilindrata 1756 cc passò a 1995cc portando a 119 i CV,mentre il 1600 ottené una leggera diminuzione di cilindrata ma mantenendo la stessa potenza, il 1300 rimase invariato ma venne tolto dal listino la 1400.L'ultimo restyling fu l fatto nel ‘79, e fu il più sostanzioso,l’auto fu ridisegnata esteticamente e anche negli interni in maniera abbastanza radicale, e ci fu un largo uso di plastiche e tessuti poco raffinati per gli interni che ne fece scendere la raffinatezza.Questa volta venne eliminata la versione 1300,e la potenza della versione 2000 scese a 115 CV; uscì dal listino nel ’81.Della“Beta” c’erano anche la coupé lanciata nel ‘73, e non aveva nessun componente in comune con la berlina.
I motori usati erano lo stesso 1600 e 1800 della berlina ma potenziati a 109 CV e 119 CV.Come sempre ci fu un leggero restyling nel ‘75, e vennero usati i stessi motori del restyling della berlina, e venne inoltrata la 1300 da 83 CV.
Nel ‘81 ci fu l’ultimo restyling, che cambio parzialmente l’auto esteticamente con nuovi paraurti e perfino un piccolo alettoncino sul cofano posteriore, ma che ridisegnò totalmente gli interni, anche qua avendo un abbassamento di qualità, oltre a questo ci fu pure l'adozione dell'alimentazione a iniezione elettronica sulla 2000 che
nel ‘82 venne inclusa di “Volumex”, diventando "2000 Volumex " arrivando ad avere 136 CV.La “Beta Coupé” venne tolta dai listini nell'autunno del ‘84.
Verso la fine del ‘74 viene lanciata la “Beta HPE” (High Performace Estate); la HPE seguì le stesse tappe evolutive della coupé, ed era equipaggiata coi motori di 1,6 e 1,8 litri della coupé; usci dal listino nel ‘84
La Spyder, anch'essa nata nel ‘74 era semi aperta con tettino rigido asportabile, capote ripiegabile posteriore e un robusto roll bar centrale con funzione strutturale,
fu prodotta fino al ‘82.
L'evoluzione della Spyder segui strettamente quella della Coupé tranne per alcuni componenti come i gruppi ottici posteriori, il paraurti posteriore e il cofano bagagli ed il sedile posteriore erano specifici per questa versione.
La Spyder adottò gli stessi motori della Coupé, ad eccezione del 1300 e del 2000 Volumex.Nel ‘75 venne lanciata la” Beta Montecarlo”, una berlinetta con motore centrale, a 4 cilindri bialbero di 1995 cc da 120 CV.
Le differenze con le altre “Beta” erano notevoli: la trazione era posteriore, il motore era centrale,montato davanti alle ruote posteriori.
Nel ‘79 comparve la seconda serie, le modifiche principali riguardavano la comparsa di 2 vetri posteriori per migliorare la visibilità in manovra, e i cerchi vennero maggiorati.Il nome divento solo “Montecarlo”, la “Montecarlo” uscì dal listino nel ‘82, e proprio nell’anno della sua uscita dalla“Montecarlo” nacque la Lancia rally 037.Nel ‘80 venne introdotta la “Beta Trevi”, che riprendeva interni e motori della beta, una variante a tre volumi della beta berlina.
La volontà di contenere i costi, impose la conservazione della carrozzeria della “Beta” ultima serie fino alla portiera posteriore inclusa, anche gli interni rimasero quelli della “Beta” ultima serie.
I motori erano gli stessi della beta, 1600, 2000, 2000 i.e. , 2000 Volumex, nel ’83 divenne solo Lancia “Trevi” e venne tolta dal listino la 2000 a carburatori, e nel ’84
venne tolta dal listino.
La “Lancia Stratos” fu prodotta dal ‘73 al ‘76,è un'automobile, con carrozzeria di tipo coupé; fu prodotta in serie unicamente per poterla far gareggiare, infatti gli esemplari fabbricati sono attorno i 450\ 490.
Il motore era un 6 cilindri a V derivati da quelli della “Ferrari Dino 246”, aveva una cilindrata di 2500 cc con 190 CV e con trazione posteriore.
Esordi nel ’72 nei rally, divenne campione del mondo nel ’74, ’75, ’76, venne ritirata dalla Fiat dal Mondiale Rally nel ‘77 per poterla rimpiazzare con la “Fiat 131”: una scelta commerciale per promuovere l'immagine del nuovo modello Fiat.
La “Stratos”, continuò a gareggiare, non più sotto la livrea ufficiale, fino al ‘82, anno di scadenza dell'omologazione.
La “Lancia Gamma” fu presentata nel ‘76 e prodotta fino al ‘84, aveva la trazione anteriore con un motore boxer di nuova generazione.
La cilindrata era di 2000 e 2500 cc, con potenze di 120 e 140 CV, nel ’80 ci fu la seconda serie che porta ad introdurre la 2500 a iniezione elettronica bosch, e poi ci furono delle modifiche alla carrozzeria è vennero usati pneumatici ribassati.
All'interno fu rivista la plancia, e i sedili furono ridisegnati e furono aggiunti l'orologio digitale.La “Gamma” restò in produzione fino al ‘84, quando fu sostituita dalla “Thema”.
Ci fu anche la “Gamma coupè”, una quattro posti con meccanica identica a quella della berlina.I motori erano gli stessi della berlina,e l’evoluzione della coupé segui quella della berlina; in più aveva anche il cambio automatico.
Dal modello “Gamma Pininfarina” ricavò nel ‘80 una berlina a quattro porte chiamata “Gamma Scala”; si pensava di sostituire con questa vettura la berlina di serie, ma alla fine non se ne fece nulla.
Un altro tentativo di sviluppare la “Gamma Coupé” in chiavi differenti fu fatto con l'esemplare “Gamma Olgiata”.
La “Gamma Coupé” uscì di produzione nel ‘84, lasciando un vuoto colmato solo nel ‘96 con l'avvento della Lancia K coupé.
Tesina sulla storia della LANCIA
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA
Gli anni ‘80
La “Lancia Delta” nacque nell'autunno del ‘79, venne proposta con due motorizzazioni quattro cilindri in linea, con albero a camme in testa di 1301 cc (75 CV) e 1498cc da 85 CV.La “Delta” portò parecchie innovazioni per l'epoca, è divenne una delle vetture maggiormente preferite dalla classe media degli anni ottanta e primissimi anni novanta.Nel ‘80 la “Delta” s'aggiudicò il premio "Auto dell'anno", e nel ‘82 venne lanciata la “Delta 1500 LX”, che aveva dotazioni di serie molto ricche.
In quel periodo, in seguito ad un accordo di collaborazione tra le case, la “Delta” venne commercializzata anche in Svezia, come Saab 600.Nel ‘83 vennero introdotte le prime, leggere, modifiche, e vennero immesse nel mercato le versioni 1600 GT (sucessivamente con alimentazione ad iniezione elettronica) e 1600 HF Turbo (105 CV la versione a carburatore, 108 CV la versione i.e, 143 CV la turbo) , in più venivano immesse anche le versioni 1300 e 1300 LX, mentre il motore 1500 era riservato alla versione con cambio automatico a 3 rapporti.Nel ‘86 al secondo restyling nasceva un 1100 cc destinato al mercato greco, e la nascita di motori ad iniezione elettronica e anche catalitici, e pure un 1900 cc turbodiesel.
Oltre a queste venne presentata nel maggio ‘86 la famosissima Delta HF 4WD, concepita per l'utilizzo comune; la trazione è integrale permanente; differenziale anteriore libero, differenziale centrale che ripartisce la coppia motrice sull'asse posteriore.Il differenziale centrale garantisce una ripartizione di coppia grazie ad un “giunto viscoso” applicato al differenziale centrale. Il motore è di derivazione “Lancia Thema”: 1995 cc turbocompresso con overboost da 165 CV, l'impianto frenante era a dischi sulle quattro ruote; quelli anteriori erano autoventilati.
Propio con quest'auto e con le sue successive quattro evoluzioni (che dal termine 4WD passeranno al nome "integrale") che la Lancia inizierà il suo imbattuto ciclo di vittorie rallystiche, imbattuto perchè con la “Delta” la Lancia vincerà il Campionato Mondiale Rally per sei volte consecutive.
Nel’88 viene lanciata la versione stradale della “Delta integrale”, una 4WD con carreggiate allargate e parafanghi bombati, il motore fu portato a 185 CV e ci furono migliorie nell'abitacolo, nel ‘89 arriva la versione 16 valvole; tutte e due versioni non erano catalitiche.Infine nel ‘91 viene introdotta la “Delta integrale evoluzione”, caratterizzata da carreggiate ulteriormente allargate e modifiche al cofano motore, motore che venne portato a 205 CV prima, e 215 CV dopo l'introduzione del catalizzatore; la velocità massima era di 220 km/h e la “Delta Evoluzione” "stradale" impiegava 5.7 secondi per passare da 0 a 100 km/h.
Fu prodotta dal ‘91 al ‘93 nelle versioni 16v e 8v catalitico per il mercato svizzero, e poi dal 1993 al 1994 nella versione 16v catalitica.
Furono prodotte diverse serie speciali limitate (di cui alcune numerate) della “Delta”, con allestimenti e colori speciali. Come le “Delta Martini” create appositamente per commemorare rispettivamente i Cinque e Sei anni consecutivi di vittorie della “Delta” nel mondiale marche rally, che avevano lo stesso motore ma un allestimento tutto diverso dalle comuni “Delta”.
Ci fu anche nel ‘92 la “Lancia Delta Verde York” numerata come le martini e con allestimento tutto specifico(il motore restava sempre lo stesso).
Sempre nel ‘92 ci fu la “Lancia Delta Club Italia realizzata in soli 15 esemplari fatti su richiesta del Club di appassionati delta.Era caratterizzata dalla carrozzeria blu scuro e dagli interni in pelle bordeaux con il logo Hf termoimpresso nel poggiatesta dei sedili.Viene prodotta nel ‘93 e ‘94 invece la “Lancia Delta Giallo Ginestra” per un totale di 220 esemplari, unici segni particolari sono la colorazione gialla ginestra e i sedili Recaro m avvolgenti in alcantara nero.Prodotta tra il ‘93 e il ‘95 per un totale di 365 esemplari la “Lancia Delta Bianco Perla”, che ha come particolare la colorazione bianco perlato con le fiancate caratterizzate da una doppio profilo adesivo blu/grigio.
Prodotta in 177 esemplari alla fine del ‘94 la “Delta Dealer's Collection”, versione riservata ai concessionari, si distingue per il color rosso perlato, gli interni in pelle chiara e i cerchi da 16” e l’accensione ha pulsante.
Nel ‘94 venne fatta in 215 esemplari anche la “Delta Blu Lagos”, che si differenziava dalla versione standard per il particolare blu “metallico” per la carrozzeria e la pelle chiara per gli interni.
Prodotta nel ‘94 in 250 esemplari la “Delta Final Edition” che viene riservata al mercato giapponese.Carrozzeria solo rossa caratterizzata da una linea longitudinale blu e gialla e da prese d’ aria nere sul cofano motore.
Viene costruita esclusivamente per i membri del “Club Hi.Fi” in soli 20 esemplari e siamo sempre nel ‘94, “la Delta Club Hi.Fi”, con carrozzeria di colore blu scuro ma anche rossa, attraversata longitudinalmente da una striscia blu e gialla.
Nel ‘85 venne presentata la “Delta S4” (S= Sovralimentata"; 4= quattro ruote motrici), quest’auto doveva essere l'arma vincente assoluta nelle competizioni rally internazionali del Gruppo B. Questa fu l'unica “Delta” mai prodotta per le competizioni a non avere in pratica nulla da spartire col modello di serie: per questo fu necessario produrre e mettere in vendita al pubblico 200 esemplari di questo modello, obbligatori da regolamento per l'omologazione della vettura da gara.
La “Delta S4” in versione stradale aveva 250 CV con un motore di 1759 cc, con doppia sovralimentazione turbina più compressore volumetrico (volumex).
Mentre la “Delta S4” correva nei rally, era in preparazione un prototipo che sarebbe dovuto diventare la “Delta S4 Evoluzione”.
Tutti i tragici avvenimenti accaduti durante i campionati ‘85 e ‘86 fecero prendere alla federazione internazionale la decisione di sospendere l'attività nel Campionato Mondiale Rally delle auto di Gruppo B (ritenute troppo pericolose per le elevatissime prestazioni raggiunte), di conseguenza venne chiusa la progettazione e sviluppo della S4 e la sua produzione.Nel ‘82 viene presentata la sua sorella a tre volumi della “Delta”; la “Lancia Prisma”.Giorgetto Giugiaro, che ha disegnato la “Delta”, seppe differenziare i due modelli, adattando il frontale della tre volumi allo sviluppo della coda, rendendo l'insieme molto piacevole. Questa differenza rispetto alla “Delta” rappresenta successo della “Prisma” che sarà molto apprezzata dal pubblico superando la stessa “Delta” nelle vendite e in parte penalizzandola.I motori della “Prisma” restano quelli della “Delta”, come la struttura di base del pianale e delle portiere, e le sospensioni sono quelle della “Delta GT”, tutto il resto è nuovo, interni compresi.All’esordio i motori disponibili sono un 1300 da 78 CV, un 1500 da 85 CV,
entrambi monoalbero, e il bialbero 1600 da 105 CV più , il cambio automatico a tre rapporti sulla 1500.
L'impianto frenante è misto sulla 1300 e sulla 1500, mentre presenta 4 dischi sulla 1600.
Al Salone di Torino del ‘86, viene presentata la seconda serie, rivista e affinata nell'estetica e negli interni,e dotata del nuovo motore 1600 a iniezione elettronica e del 2000 a trazione integrale.
All'ampliamento della gamma, che così vanta sette differenti versioni,avviene un rinnovamento del frontale, ma l'impostazione generale resta invariata, con linea tesa e squadrata e coda alta e massiccia.
Mentre all’interno ci sono nuovi rivestimento della plancia,e le finiture sono più accurate.
L'importante novità del ‘86 è costituita dalla “2.0 4WD”, la prima berlina a trazione integrale Lancia e in ordine cronologico la prima a prendere l’eredità della “S4” in fatto di trazione integrale.
Lo schema di trazione è il classico "permanente" con una ripartizione di coppia leggermente prevalente all'avantreno, per restare simile nel comportamento alle versioni a trazione anteriore con la possibilità di bloccare manualmente il differenziale posteriore, per assicurare la trazione anche in caso di aderenza su una sola ruota. Il motore è un quattro cilindri a iniezione elettronica di 2000 cc derivato "Thema" e depotenziato a 115 CV.Nel ‘87 la sigla "4WD" viene sostituita con "integrale", inoltre la "integrale" presentava poi una inconsueta verniciatura bicolore.Nel marzo ‘88 viene messa in commercio una nuova versione speciale, la “Prisma LX”, dotata esclusivamente del motore 1.5, con i colori esclusivi, platino, nero, grigio "Dolmen"; aveva un nuovo rivestimento dei sedili, ed aveva una ricca dotazione di serie più alta delle comuni prisma. Restò in commercio fino al ’89, facendo salire a 8 le versioni disponibili della “Prisma” che uscì dal listino proprio nel ’89.Oltre alle 8 versioni ufficiali, ci fu una prisma costruita in soli due esemplari, di cui uno distrutto in una sessione di prove, questa versione venne allestita presso l'Abarth.Proprio per Giovanni Agnelli, che la usava per spostarsi in Torino.
Il particolare di questa “Prisma” è il motore 2000 8valvole da 200 CV, e le rifiniture in pelle Connolly, e il colore blu diplomatico.Un'altra versione è la “Prisma symbol” di cui però non si hanno informazioni, si sa che aveva una dotazione ricca, ed è stata prodotta anche nel ’90.Ultima versione di cui si sa sempre poco è la Prisma monte carlo, venduta solo all’estero in serie limitatissima, in Olanda e altri paesi ma non in Italia.Usciva in una colorazione solo, Rosso Winner (come la “Thema 8.32” ), ed aveva due bellissime strisce colorate sottili come quella della 8.32 ,che sono dei colori azzuro,e giallo, quella sotto era azzura e quella sopra gialla, queste due striscie sottili, precorrevano la vettura dal parafango anteriore verso il cofano del bagagliaio e posteriore e poi proseguivano fino alla fiancata del altro lato proprio come la “Thema 8.32”.La vettura aveva minigonne come quelle della “Thema 8.32”, dove appare la scritta su fondo azzurro,con lettere maiuscole di color Giallo la scritta MC.
Da costatare che la targhetta indicativa nel retro della macchina indica la scritta “Lancia Montecarlo” senza specificare che si tratta di una “Prisma”.
La vettura viene è equipaggiata con dei cerchi esclusivi, mai visti su un altra Lancia non solo “Prisma” e dentro dovrebbe avere un volante Nardi.
La motorizzazione è di un tipo solo, che sarebbe quello della “Prisma” 1.6 i.e da 108 CV.Questa prisma dovrebbe aver aperto la strada alla progettazione della “thema 8.32”.
La “Thema” viene presentata al salone di Torino del 1984, la carrozzeria a 3 volumi
è di linea classica ed elegante, con interni lussuosi e ben rifiniti e tutta rivestita in materiali raffinati.
I motori sono un 4 cilindri bialbero 2000 cc dotato di accensione elettronica, con un turbocompressore e intercooler che eroga 166 CV, e un 2000 cc a iniezione da 120 CV.Ma non solo c’erano anche un potente 6 cilindri a V di 2850 cc da 150 CV, e una leggendaria motorizzazione diesel 4 cilindri turbo con intercooler di 2500 cc di cilindrata da 100 CV che la rese in quel periodo la berlina diesel di serie più potente e veloce del mondo.Nel maggio 1986, viene presentata al pubblico, la Thema Ferrari, con un motore 8 cilindri da 32 valvole (da qui il nome 8.32) a V di 90° da 2927 cm cubici,con una potenza massima di 215 CV a 6750 giri/min, fornito direttamente dalla Ferrari, ed è lo stesso equipaggiato dalle Ferrari 328 e Ferrari Mondial, con questo motore la 8.32 divennel'auto a trazione anteriore più potente del mondo. Questa Thema con i sedili in pelle dotati di regolazioni elettroniche, da Poltrona Frau, Telefono nel bracciolo, stereo con cuffie anche per i passeggeri posteriori, tetto apribile, selleria cucita a mano, l'alettone posteriore, che, per la prima volta al mondo, è a scomparsa, e altri accessori,va ad intaccare le classi elevate di Rolls e Jaguar.Le diferenze estetiche tra questa Thema e una comune erano le minigonne, la mascherina cromata con la scritta 8.32, l’alettone posteriore e un linea gialla orizzontale lungo tutta la vettura.
Nel ‘88 nasce la seconda serie, caratterizzata da modifiche estetiche e da alcune novità tecniche.Cambiano i fari anteriori e posteriori e spariscono le targhette identificative nel retro, e compaiono le minigonne. All'interno si nota un arricchimento della plancia, con l'aggiunta degli inserti in radica, e molti, e di primissimo livello gli accessori disponibili.La seconda serie è offerta con motori 2000 benzina 8 valvole da 117 CV, e 16 valvole da 147 CV, più la versione sovralimentata a 16 valvole da 177 CV e infine il 6 cilindri a V da 147 CV; il turbodiesel viene reso solo più silenzioso,mentre la 8.32 segue gli stessi aggiornamenti delle altre Thema.Dal 1992, le ultime “Thema” di questa seconda serie sono disponibili anche con motorizzazione ECO, dotata di ricilcolo dei gas di scarico, con potenza di 105 CV,mentre per 8.32 fa la sua apparizione la 8.32 catalizzata, però questa 8.32 si differenzia dalle altre, per il suo rombo di motore meno forte e da una erogazione di potenza leggermente meno entusiasmante della versione precedente. La fine della della 8.32 è decretata dal fatto che il motore della 8.32 non poteva più essere aggiornato alle normative antinquinamento vigenti, ed oltre a questo l’arrivo della Thema Turbo 16V, che aveva 201 CV contro i 215 CV della 8.32 e il tutto avendo solo 4 cilindri, fece che nel 1991 uscirono gli ultimi esemplari di 8.32, che venne rimpiazzata dalla Thema LX che userà i suoi interni.
Le ultime “Thema” seconda serie, hanno beneficiato dal ‘91-‘92 in poi di uno speciale allestimento,allestimento LX, però solo per la motorizzazione Turbo 16V.
In questa thema vennero usati gli interni della “Thema Ferrari 8.32”, mentre per l’esterno nessuna modifica solo la nuova mascherina anteriore con la scritta LX.
Nel 1992 ci fu la a terza e ultima serie della “Thema”, caratterizzata dalla nuova carrozzeria, e dalle targhette che distinguono le varie versioni.
La “Thema” a 16 valvole Turbo 4 cilindri, eroga in questa ultima versione una potenza di 201 CV.L'elevato costo di gestione, e le prestazioni eguagliate da altri motori più piccoli e moderni, ne decretò la fine della produzione.
Cosi la “Thema” più importante diventò la “Thema turbo LX” sempre da 201 CV.
Nel 1994 escono le ultime “Lancia Thema”, che saranno protagoniste di un fiorente e serratissimo mercato dell'usato che continua ancora oggi.
Un enorme successo che è andato avanti fino agli anni 2000, dove le versioni del ‘92 erano molto contese dai clienti.
Infatti le Thema della terza serie rimasero a listino fino a tutto il 1994 per coprire il segmento in attesa della lunga presentazione della Lancia K e non occorse alcun problema a smaltire le scorte degli ultimi esemplari Thema con la K già presente.
La “Lancia Delta” nacque nell'autunno del ‘79, venne proposta con due motorizzazioni quattro cilindri in linea, con albero a camme in testa di 1301 cc (75 CV) e 1498cc da 85 CV.La “Delta” portò parecchie innovazioni per l'epoca, è divenne una delle vetture maggiormente preferite dalla classe media degli anni ottanta e primissimi anni novanta.Nel ‘80 la “Delta” s'aggiudicò il premio "Auto dell'anno", e nel ‘82 venne lanciata la “Delta 1500 LX”, che aveva dotazioni di serie molto ricche.
In quel periodo, in seguito ad un accordo di collaborazione tra le case, la “Delta” venne commercializzata anche in Svezia, come Saab 600.Nel ‘83 vennero introdotte le prime, leggere, modifiche, e vennero immesse nel mercato le versioni 1600 GT (sucessivamente con alimentazione ad iniezione elettronica) e 1600 HF Turbo (105 CV la versione a carburatore, 108 CV la versione i.e, 143 CV la turbo) , in più venivano immesse anche le versioni 1300 e 1300 LX, mentre il motore 1500 era riservato alla versione con cambio automatico a 3 rapporti.Nel ‘86 al secondo restyling nasceva un 1100 cc destinato al mercato greco, e la nascita di motori ad iniezione elettronica e anche catalitici, e pure un 1900 cc turbodiesel.
Oltre a queste venne presentata nel maggio ‘86 la famosissima Delta HF 4WD, concepita per l'utilizzo comune; la trazione è integrale permanente; differenziale anteriore libero, differenziale centrale che ripartisce la coppia motrice sull'asse posteriore.Il differenziale centrale garantisce una ripartizione di coppia grazie ad un “giunto viscoso” applicato al differenziale centrale. Il motore è di derivazione “Lancia Thema”: 1995 cc turbocompresso con overboost da 165 CV, l'impianto frenante era a dischi sulle quattro ruote; quelli anteriori erano autoventilati.
Propio con quest'auto e con le sue successive quattro evoluzioni (che dal termine 4WD passeranno al nome "integrale") che la Lancia inizierà il suo imbattuto ciclo di vittorie rallystiche, imbattuto perchè con la “Delta” la Lancia vincerà il Campionato Mondiale Rally per sei volte consecutive.
Nel’88 viene lanciata la versione stradale della “Delta integrale”, una 4WD con carreggiate allargate e parafanghi bombati, il motore fu portato a 185 CV e ci furono migliorie nell'abitacolo, nel ‘89 arriva la versione 16 valvole; tutte e due versioni non erano catalitiche.Infine nel ‘91 viene introdotta la “Delta integrale evoluzione”, caratterizzata da carreggiate ulteriormente allargate e modifiche al cofano motore, motore che venne portato a 205 CV prima, e 215 CV dopo l'introduzione del catalizzatore; la velocità massima era di 220 km/h e la “Delta Evoluzione” "stradale" impiegava 5.7 secondi per passare da 0 a 100 km/h.
Fu prodotta dal ‘91 al ‘93 nelle versioni 16v e 8v catalitico per il mercato svizzero, e poi dal 1993 al 1994 nella versione 16v catalitica.
Furono prodotte diverse serie speciali limitate (di cui alcune numerate) della “Delta”, con allestimenti e colori speciali. Come le “Delta Martini” create appositamente per commemorare rispettivamente i Cinque e Sei anni consecutivi di vittorie della “Delta” nel mondiale marche rally, che avevano lo stesso motore ma un allestimento tutto diverso dalle comuni “Delta”.
Ci fu anche nel ‘92 la “Lancia Delta Verde York” numerata come le martini e con allestimento tutto specifico(il motore restava sempre lo stesso).
Sempre nel ‘92 ci fu la “Lancia Delta Club Italia realizzata in soli 15 esemplari fatti su richiesta del Club di appassionati delta.Era caratterizzata dalla carrozzeria blu scuro e dagli interni in pelle bordeaux con il logo Hf termoimpresso nel poggiatesta dei sedili.Viene prodotta nel ‘93 e ‘94 invece la “Lancia Delta Giallo Ginestra” per un totale di 220 esemplari, unici segni particolari sono la colorazione gialla ginestra e i sedili Recaro m avvolgenti in alcantara nero.Prodotta tra il ‘93 e il ‘95 per un totale di 365 esemplari la “Lancia Delta Bianco Perla”, che ha come particolare la colorazione bianco perlato con le fiancate caratterizzate da una doppio profilo adesivo blu/grigio.
Prodotta in 177 esemplari alla fine del ‘94 la “Delta Dealer's Collection”, versione riservata ai concessionari, si distingue per il color rosso perlato, gli interni in pelle chiara e i cerchi da 16” e l’accensione ha pulsante.
Nel ‘94 venne fatta in 215 esemplari anche la “Delta Blu Lagos”, che si differenziava dalla versione standard per il particolare blu “metallico” per la carrozzeria e la pelle chiara per gli interni.
Prodotta nel ‘94 in 250 esemplari la “Delta Final Edition” che viene riservata al mercato giapponese.Carrozzeria solo rossa caratterizzata da una linea longitudinale blu e gialla e da prese d’ aria nere sul cofano motore.
Viene costruita esclusivamente per i membri del “Club Hi.Fi” in soli 20 esemplari e siamo sempre nel ‘94, “la Delta Club Hi.Fi”, con carrozzeria di colore blu scuro ma anche rossa, attraversata longitudinalmente da una striscia blu e gialla.
Nel ‘85 venne presentata la “Delta S4” (S= Sovralimentata"; 4= quattro ruote motrici), quest’auto doveva essere l'arma vincente assoluta nelle competizioni rally internazionali del Gruppo B. Questa fu l'unica “Delta” mai prodotta per le competizioni a non avere in pratica nulla da spartire col modello di serie: per questo fu necessario produrre e mettere in vendita al pubblico 200 esemplari di questo modello, obbligatori da regolamento per l'omologazione della vettura da gara.
La “Delta S4” in versione stradale aveva 250 CV con un motore di 1759 cc, con doppia sovralimentazione turbina più compressore volumetrico (volumex).
Mentre la “Delta S4” correva nei rally, era in preparazione un prototipo che sarebbe dovuto diventare la “Delta S4 Evoluzione”.
Tutti i tragici avvenimenti accaduti durante i campionati ‘85 e ‘86 fecero prendere alla federazione internazionale la decisione di sospendere l'attività nel Campionato Mondiale Rally delle auto di Gruppo B (ritenute troppo pericolose per le elevatissime prestazioni raggiunte), di conseguenza venne chiusa la progettazione e sviluppo della S4 e la sua produzione.Nel ‘82 viene presentata la sua sorella a tre volumi della “Delta”; la “Lancia Prisma”.Giorgetto Giugiaro, che ha disegnato la “Delta”, seppe differenziare i due modelli, adattando il frontale della tre volumi allo sviluppo della coda, rendendo l'insieme molto piacevole. Questa differenza rispetto alla “Delta” rappresenta successo della “Prisma” che sarà molto apprezzata dal pubblico superando la stessa “Delta” nelle vendite e in parte penalizzandola.I motori della “Prisma” restano quelli della “Delta”, come la struttura di base del pianale e delle portiere, e le sospensioni sono quelle della “Delta GT”, tutto il resto è nuovo, interni compresi.All’esordio i motori disponibili sono un 1300 da 78 CV, un 1500 da 85 CV,
entrambi monoalbero, e il bialbero 1600 da 105 CV più , il cambio automatico a tre rapporti sulla 1500.
L'impianto frenante è misto sulla 1300 e sulla 1500, mentre presenta 4 dischi sulla 1600.
Al Salone di Torino del ‘86, viene presentata la seconda serie, rivista e affinata nell'estetica e negli interni,e dotata del nuovo motore 1600 a iniezione elettronica e del 2000 a trazione integrale.
All'ampliamento della gamma, che così vanta sette differenti versioni,avviene un rinnovamento del frontale, ma l'impostazione generale resta invariata, con linea tesa e squadrata e coda alta e massiccia.
Mentre all’interno ci sono nuovi rivestimento della plancia,e le finiture sono più accurate.
L'importante novità del ‘86 è costituita dalla “2.0 4WD”, la prima berlina a trazione integrale Lancia e in ordine cronologico la prima a prendere l’eredità della “S4” in fatto di trazione integrale.
Lo schema di trazione è il classico "permanente" con una ripartizione di coppia leggermente prevalente all'avantreno, per restare simile nel comportamento alle versioni a trazione anteriore con la possibilità di bloccare manualmente il differenziale posteriore, per assicurare la trazione anche in caso di aderenza su una sola ruota. Il motore è un quattro cilindri a iniezione elettronica di 2000 cc derivato "Thema" e depotenziato a 115 CV.Nel ‘87 la sigla "4WD" viene sostituita con "integrale", inoltre la "integrale" presentava poi una inconsueta verniciatura bicolore.Nel marzo ‘88 viene messa in commercio una nuova versione speciale, la “Prisma LX”, dotata esclusivamente del motore 1.5, con i colori esclusivi, platino, nero, grigio "Dolmen"; aveva un nuovo rivestimento dei sedili, ed aveva una ricca dotazione di serie più alta delle comuni prisma. Restò in commercio fino al ’89, facendo salire a 8 le versioni disponibili della “Prisma” che uscì dal listino proprio nel ’89.Oltre alle 8 versioni ufficiali, ci fu una prisma costruita in soli due esemplari, di cui uno distrutto in una sessione di prove, questa versione venne allestita presso l'Abarth.Proprio per Giovanni Agnelli, che la usava per spostarsi in Torino.
Il particolare di questa “Prisma” è il motore 2000 8valvole da 200 CV, e le rifiniture in pelle Connolly, e il colore blu diplomatico.Un'altra versione è la “Prisma symbol” di cui però non si hanno informazioni, si sa che aveva una dotazione ricca, ed è stata prodotta anche nel ’90.Ultima versione di cui si sa sempre poco è la Prisma monte carlo, venduta solo all’estero in serie limitatissima, in Olanda e altri paesi ma non in Italia.Usciva in una colorazione solo, Rosso Winner (come la “Thema 8.32” ), ed aveva due bellissime strisce colorate sottili come quella della 8.32 ,che sono dei colori azzuro,e giallo, quella sotto era azzura e quella sopra gialla, queste due striscie sottili, precorrevano la vettura dal parafango anteriore verso il cofano del bagagliaio e posteriore e poi proseguivano fino alla fiancata del altro lato proprio come la “Thema 8.32”.La vettura aveva minigonne come quelle della “Thema 8.32”, dove appare la scritta su fondo azzurro,con lettere maiuscole di color Giallo la scritta MC.
Da costatare che la targhetta indicativa nel retro della macchina indica la scritta “Lancia Montecarlo” senza specificare che si tratta di una “Prisma”.
La vettura viene è equipaggiata con dei cerchi esclusivi, mai visti su un altra Lancia non solo “Prisma” e dentro dovrebbe avere un volante Nardi.
La motorizzazione è di un tipo solo, che sarebbe quello della “Prisma” 1.6 i.e da 108 CV.Questa prisma dovrebbe aver aperto la strada alla progettazione della “thema 8.32”.
La “Thema” viene presentata al salone di Torino del 1984, la carrozzeria a 3 volumi
è di linea classica ed elegante, con interni lussuosi e ben rifiniti e tutta rivestita in materiali raffinati.
I motori sono un 4 cilindri bialbero 2000 cc dotato di accensione elettronica, con un turbocompressore e intercooler che eroga 166 CV, e un 2000 cc a iniezione da 120 CV.Ma non solo c’erano anche un potente 6 cilindri a V di 2850 cc da 150 CV, e una leggendaria motorizzazione diesel 4 cilindri turbo con intercooler di 2500 cc di cilindrata da 100 CV che la rese in quel periodo la berlina diesel di serie più potente e veloce del mondo.Nel maggio 1986, viene presentata al pubblico, la Thema Ferrari, con un motore 8 cilindri da 32 valvole (da qui il nome 8.32) a V di 90° da 2927 cm cubici,con una potenza massima di 215 CV a 6750 giri/min, fornito direttamente dalla Ferrari, ed è lo stesso equipaggiato dalle Ferrari 328 e Ferrari Mondial, con questo motore la 8.32 divennel'auto a trazione anteriore più potente del mondo. Questa Thema con i sedili in pelle dotati di regolazioni elettroniche, da Poltrona Frau, Telefono nel bracciolo, stereo con cuffie anche per i passeggeri posteriori, tetto apribile, selleria cucita a mano, l'alettone posteriore, che, per la prima volta al mondo, è a scomparsa, e altri accessori,va ad intaccare le classi elevate di Rolls e Jaguar.Le diferenze estetiche tra questa Thema e una comune erano le minigonne, la mascherina cromata con la scritta 8.32, l’alettone posteriore e un linea gialla orizzontale lungo tutta la vettura.
Nel ‘88 nasce la seconda serie, caratterizzata da modifiche estetiche e da alcune novità tecniche.Cambiano i fari anteriori e posteriori e spariscono le targhette identificative nel retro, e compaiono le minigonne. All'interno si nota un arricchimento della plancia, con l'aggiunta degli inserti in radica, e molti, e di primissimo livello gli accessori disponibili.La seconda serie è offerta con motori 2000 benzina 8 valvole da 117 CV, e 16 valvole da 147 CV, più la versione sovralimentata a 16 valvole da 177 CV e infine il 6 cilindri a V da 147 CV; il turbodiesel viene reso solo più silenzioso,mentre la 8.32 segue gli stessi aggiornamenti delle altre Thema.Dal 1992, le ultime “Thema” di questa seconda serie sono disponibili anche con motorizzazione ECO, dotata di ricilcolo dei gas di scarico, con potenza di 105 CV,mentre per 8.32 fa la sua apparizione la 8.32 catalizzata, però questa 8.32 si differenzia dalle altre, per il suo rombo di motore meno forte e da una erogazione di potenza leggermente meno entusiasmante della versione precedente. La fine della della 8.32 è decretata dal fatto che il motore della 8.32 non poteva più essere aggiornato alle normative antinquinamento vigenti, ed oltre a questo l’arrivo della Thema Turbo 16V, che aveva 201 CV contro i 215 CV della 8.32 e il tutto avendo solo 4 cilindri, fece che nel 1991 uscirono gli ultimi esemplari di 8.32, che venne rimpiazzata dalla Thema LX che userà i suoi interni.
Le ultime “Thema” seconda serie, hanno beneficiato dal ‘91-‘92 in poi di uno speciale allestimento,allestimento LX, però solo per la motorizzazione Turbo 16V.
In questa thema vennero usati gli interni della “Thema Ferrari 8.32”, mentre per l’esterno nessuna modifica solo la nuova mascherina anteriore con la scritta LX.
Nel 1992 ci fu la a terza e ultima serie della “Thema”, caratterizzata dalla nuova carrozzeria, e dalle targhette che distinguono le varie versioni.
La “Thema” a 16 valvole Turbo 4 cilindri, eroga in questa ultima versione una potenza di 201 CV.L'elevato costo di gestione, e le prestazioni eguagliate da altri motori più piccoli e moderni, ne decretò la fine della produzione.
Cosi la “Thema” più importante diventò la “Thema turbo LX” sempre da 201 CV.
Nel 1994 escono le ultime “Lancia Thema”, che saranno protagoniste di un fiorente e serratissimo mercato dell'usato che continua ancora oggi.
Un enorme successo che è andato avanti fino agli anni 2000, dove le versioni del ‘92 erano molto contese dai clienti.
Infatti le Thema della terza serie rimasero a listino fino a tutto il 1994 per coprire il segmento in attesa della lunga presentazione della Lancia K e non occorse alcun problema a smaltire le scorte degli ultimi esemplari Thema con la K già presente.
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA
Spero di non aver scritto troppe cavolate per sbaglio, comunque ho aggiunto la thema 8.32 che nella tesina originale mi ero dimenticato di inserire...
...se ho scritto cavolate o volete aggiungere qualcosa fate pure...sarà bello scoprire cose nuove o vedere dove ho sbagliato...


Re: Tesina sulla storia della LANCIA
Non fu un prezzo simbolico. Pesenti trasferì i debiti alla Fiat e la Fiat pagò 1 lira per ogni azione Lancia. La stessa proposta fu tentata anni dopo con l'Alfa Romeo, ma non ebbe successo. La Fiat, come la Pirelli, erano già nel board societario di Autobianchi e nel 1968 su richiesta della dirigenza, la assorbirono totalmente. Enzo Ferrari, invece, vendette alla Fiat il 50% delle sue azioni e dopo la sua morte, avvenuta, nel 1988 la Fiat comprò ancora il 40% delle azioni.
Sostanzialmente tutti questi movimenti, che ti possono sembrare oscuri, servirono solo a rafforzare il monopolio di Fiat sul mercato italiano. Hanno fatto molto per non cambiare niente....
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA
si sono dati da fare per avere il controllo assoluto,,,
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA
Gli anni 90
La “Dedra” è stata sviluppata su un pianale unico, dove sono state fatte la “tempra” e l’alfa 155.Il compito della “Dedra” era quello di sostituire la “Prisma” che aveva rilanciato il marchio Lancia nel settore delle vetture medie.Uscita sul mercato nel ’89 e con grandi dotazioni tra cui ABS ed air bag, la “Dedra” aveva avuto rivisitazioni meccaniche nel ’92 per adeguare i motori al dispositivo catalitico, per poi ricevere un "restyling" nel ‘94 con l’introduzione dei bialberi 16v.La “Dedra” esordì con un 1.8 ie – 110 CV, un 2.0 ie – 120 CV e un 1.9 Turbo DS – 92 CV.Nel ’92 le motorizzazioni aumentarono notevolmente, i motori erano tutti catalitici ed erano comparsi il 1.6 ie cat – 76 CV , 1.8 ie cat – 105 CV , 2.0 ie cat – 115 CV , 2.0 ie Automatic – 115 CV, e la potente 2.0 Turbo 8v HF – 165 CV (trazione anteriore), e la 2.0 Turbo 8v HF Integrale – 180 CV.
Nel ’94 vennero installati i bialberi a 16 valvole sul 1.6, ma anche sul 1,8 e 2,0, che aumentarono la loro potenza rispettivamente a 90 CV, 108 CV, 139 CV; questi stesso motori vennero leggermente potenziati nel ’96, due anni prima del pensionamento della “Dedra”.Nel ’93 debuttò la “Delta” seconda serie, che non era altro che la “Dedra” a 2 volumi, fu progettata sul pianale della Fiat “Tipo” ma senza riscuotendo il successo sperato.
Nel ’95 entro nel mercato la delta 3 porte, denominata “Delta HPE”; le motorizzazioni erano 1.6 cc da 75 CV e 1.8 cc da 105 CV.
Ci fu un primo restyling nel 1996 dove i motori vennero potenziati; 103 CV per la 1.6 e 131 CV per la 1.8.
Ma le vendite non migliorarono, quindi fecero un secondo restyling nel ‘98 con motorizzazioni 1.6 16v, 1.8 16v VVT, 1.9 TD e 2.0 16v TB.
Ma non cambio molto, infatti nel 2000 due anni dopo uscì di produzione, della motorizzazione 1.8 16v VVT pare esista una particolare versione prodotta per il mercato estero a 5p con allestimento LX.Non fu una grande successo come la sua sostituta “Lybra”.
La Lancia k esordisce nel ‘95 e fino al ‘01 farà parte del listino Lancia, nelle versioni berlina, coupé e station wagon.
Sostituisce la “Lancia Thema”, e fara concorrenza a modelli di prestigio come “BMW Serie 5”, “Citroën Xm”, “Mercedes Classe E”.
La “K” ha una carrozzeria più affusolata, lasciando indietro i schemi spigolosi della “thema”.Sulla “K” è stato realizzato un abitacolo particolarmente confortevole, rivestito di velluto e talvolta Alcantara o pelle “Poltrona Frau”, inoltre l'abitacolo è altamente insonorizzato. La “K” è ricca di dotazioni di serie, tra cui due airbag, e ABS di serie su tutte le versioni garantiscono la sicurezza attiva e passiva, inoltre ci fu un larghissimo ricorso all'elettronica avanzata.
I tipi di allestimento della “K” sono tre: LE, LS, LX; gli allestimenti hanno subitò diverse modifiche durante il periodo di produzione della vettura.
Una grande novità è il retrotreno che ha una geometria autosterzante e il funzionamento si basa sul far sterzare le ruote posteriori in fase con quelle anteriori: questa particolarità si nota immediatamente durante la guida con una sensazione di stabilità soprattutto ad andatura veloce.
Le motorizzazioni erano un 2.0 5 cilindri 20v benzina da 145 CV, un 2.0t 4 cilindri 16v benzina turbo da 205 CV, più un 2.4 5 cilindri 20v benzina da175 CV, accompagnato da un 3.0 6 cilindri 24v benzina da 204 CV con l’unico diesel di 2.4td 5 cilindri .10v diesel turbo da 124 CV.Nel ‘96 sono stati aggiornati tutti i motori: I cedimenti improvvisi di alcuni tra i primi propulsori 2.4 turbodiesel spinsero immediatamente ad un intervento degli ingegneri Lancia eliminando il difetto con una miglioria del circuito di lubrificazione.Nel ’96 il 2.0 venne potenziato e passò a 155 CV.
La Lancia presenta la seconda serie della k nel ’98, la seconda serie si distingue esteticamente dalla prima per il rivestimento interno e per l’aggiunta degli airbag laterali di serie.
Entrano nel listino il nuovo 2.0 turbo 20 valvole 220CV che equipaggerà le “K” 2.0t ed il 2.4 turbodiesel JTD con sistema a iniezione diretta common rail che equipaggerà le “K” 2.4jtd facendo uscire dai listini le “K” 2.4td.
La “K” Station Wagon è entrata nei listini a metà del ‘96, in occasione di alcuni aggiornamenti tecnici.
Molto spaziosa e confortevole, la “K” station wagon, offre un abitacolo di notevole ampiezza e finito lussuosamente.
Mentre la versione Coupé entrò nei listini nel mese di aprile del ‘97, suscitò qualche dubbio per la sua estetica, dubbi che prevalsero sulle qualità dell’auto, che fu
la prima “K” a uscire di scena.Dal ‘02 la k venne sostituita dalla “Lancia Thesis”.
“Protecta” è il nome della versione blindata della “K”, dotata di ogni tipo di dispositivo atto a garantire la più alta protezione dei passeggeri, e con motorizzazione
3.0 V6 24v, viene ancora usata per il trasporto di alte cariche dello Stato Italiano, in due esemplari.
La “Dedra” è stata sviluppata su un pianale unico, dove sono state fatte la “tempra” e l’alfa 155.Il compito della “Dedra” era quello di sostituire la “Prisma” che aveva rilanciato il marchio Lancia nel settore delle vetture medie.Uscita sul mercato nel ’89 e con grandi dotazioni tra cui ABS ed air bag, la “Dedra” aveva avuto rivisitazioni meccaniche nel ’92 per adeguare i motori al dispositivo catalitico, per poi ricevere un "restyling" nel ‘94 con l’introduzione dei bialberi 16v.La “Dedra” esordì con un 1.8 ie – 110 CV, un 2.0 ie – 120 CV e un 1.9 Turbo DS – 92 CV.Nel ’92 le motorizzazioni aumentarono notevolmente, i motori erano tutti catalitici ed erano comparsi il 1.6 ie cat – 76 CV , 1.8 ie cat – 105 CV , 2.0 ie cat – 115 CV , 2.0 ie Automatic – 115 CV, e la potente 2.0 Turbo 8v HF – 165 CV (trazione anteriore), e la 2.0 Turbo 8v HF Integrale – 180 CV.
Nel ’94 vennero installati i bialberi a 16 valvole sul 1.6, ma anche sul 1,8 e 2,0, che aumentarono la loro potenza rispettivamente a 90 CV, 108 CV, 139 CV; questi stesso motori vennero leggermente potenziati nel ’96, due anni prima del pensionamento della “Dedra”.Nel ’93 debuttò la “Delta” seconda serie, che non era altro che la “Dedra” a 2 volumi, fu progettata sul pianale della Fiat “Tipo” ma senza riscuotendo il successo sperato.
Nel ’95 entro nel mercato la delta 3 porte, denominata “Delta HPE”; le motorizzazioni erano 1.6 cc da 75 CV e 1.8 cc da 105 CV.
Ci fu un primo restyling nel 1996 dove i motori vennero potenziati; 103 CV per la 1.6 e 131 CV per la 1.8.
Ma le vendite non migliorarono, quindi fecero un secondo restyling nel ‘98 con motorizzazioni 1.6 16v, 1.8 16v VVT, 1.9 TD e 2.0 16v TB.
Ma non cambio molto, infatti nel 2000 due anni dopo uscì di produzione, della motorizzazione 1.8 16v VVT pare esista una particolare versione prodotta per il mercato estero a 5p con allestimento LX.Non fu una grande successo come la sua sostituta “Lybra”.
La Lancia k esordisce nel ‘95 e fino al ‘01 farà parte del listino Lancia, nelle versioni berlina, coupé e station wagon.
Sostituisce la “Lancia Thema”, e fara concorrenza a modelli di prestigio come “BMW Serie 5”, “Citroën Xm”, “Mercedes Classe E”.
La “K” ha una carrozzeria più affusolata, lasciando indietro i schemi spigolosi della “thema”.Sulla “K” è stato realizzato un abitacolo particolarmente confortevole, rivestito di velluto e talvolta Alcantara o pelle “Poltrona Frau”, inoltre l'abitacolo è altamente insonorizzato. La “K” è ricca di dotazioni di serie, tra cui due airbag, e ABS di serie su tutte le versioni garantiscono la sicurezza attiva e passiva, inoltre ci fu un larghissimo ricorso all'elettronica avanzata.
I tipi di allestimento della “K” sono tre: LE, LS, LX; gli allestimenti hanno subitò diverse modifiche durante il periodo di produzione della vettura.
Una grande novità è il retrotreno che ha una geometria autosterzante e il funzionamento si basa sul far sterzare le ruote posteriori in fase con quelle anteriori: questa particolarità si nota immediatamente durante la guida con una sensazione di stabilità soprattutto ad andatura veloce.
Le motorizzazioni erano un 2.0 5 cilindri 20v benzina da 145 CV, un 2.0t 4 cilindri 16v benzina turbo da 205 CV, più un 2.4 5 cilindri 20v benzina da175 CV, accompagnato da un 3.0 6 cilindri 24v benzina da 204 CV con l’unico diesel di 2.4td 5 cilindri .10v diesel turbo da 124 CV.Nel ‘96 sono stati aggiornati tutti i motori: I cedimenti improvvisi di alcuni tra i primi propulsori 2.4 turbodiesel spinsero immediatamente ad un intervento degli ingegneri Lancia eliminando il difetto con una miglioria del circuito di lubrificazione.Nel ’96 il 2.0 venne potenziato e passò a 155 CV.
La Lancia presenta la seconda serie della k nel ’98, la seconda serie si distingue esteticamente dalla prima per il rivestimento interno e per l’aggiunta degli airbag laterali di serie.
Entrano nel listino il nuovo 2.0 turbo 20 valvole 220CV che equipaggerà le “K” 2.0t ed il 2.4 turbodiesel JTD con sistema a iniezione diretta common rail che equipaggerà le “K” 2.4jtd facendo uscire dai listini le “K” 2.4td.
La “K” Station Wagon è entrata nei listini a metà del ‘96, in occasione di alcuni aggiornamenti tecnici.
Molto spaziosa e confortevole, la “K” station wagon, offre un abitacolo di notevole ampiezza e finito lussuosamente.
Mentre la versione Coupé entrò nei listini nel mese di aprile del ‘97, suscitò qualche dubbio per la sua estetica, dubbi che prevalsero sulle qualità dell’auto, che fu
la prima “K” a uscire di scena.Dal ‘02 la k venne sostituita dalla “Lancia Thesis”.
“Protecta” è il nome della versione blindata della “K”, dotata di ogni tipo di dispositivo atto a garantire la più alta protezione dei passeggeri, e con motorizzazione
3.0 V6 24v, viene ancora usata per il trasporto di alte cariche dello Stato Italiano, in due esemplari.
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA
Dal 2000 ai giorni nostri
La Lancia ha molto sofferto della grave situazione finanziaria che ha attraversato il Gruppo Fiat dal ‘00 al ‘04 e a tutt'oggi è nel gruppo la casa automobilistica più in difficoltà e in piena fase "tentativo di rilancio".L'amministratore delegato del gruppo Fiat Sergio Marchionne ha però dichiarato che Lancia e Alfa Romeo torneranno a produrre utili dal 2010.La gamma Lancia è attualmente formata da modelli su base Fiat, ridisegnati e rivisitati al fine di creare versioni più lussuose rispetto a quelli Fiat.
L'ammiraglia della Lancia, la “Thesis”, è un'auto di nuova progettazione e di fattura eccellente e con molte innovazioni tecnologiche, che però non ha trovato grande accoglienza da parte del pubblico. L'azienda trae profitto dalle più piccole “Ypsilon” (venduta in Italia in più di 200 mila unità dal suo lancio nel 2003) e dalla monovolume compatta “Musa” (derivata dalla Fiat Idea, è diventata la più venduta in Italia nel suo segmento).La gamma è completata dalla grande monovolume “Phedra” modello gemello della Fiat Ulysse.
Modello determinante per la casa, che ha portato molto interesse attorno a se durante il suo lancio è stata sicuramente la terza generazione della “Lancia Delta”, vettura dal design molto ricercato e "personale" di forte impatto stilistico che sarà la capostitipe dei futuri modelli Lancia; modello con cui debutterà il nuovo motore 1.9 MJT da 190 CV.La Lancia Y sostituì dal ‘96 la “Y10”; la nuova utilitaria a tre porte si impose subito come una delle utilitarie più vendute sul mercato italiano, nonostante non abbia mai avuto una versione diesel.La sua linea ricordava quella del modello precedente, ma con linee più ammorbidite rispetto al passato e, caratteristica distintiva della casa, era dotata di interni ben rifiniti, 5 posti, e di una buone dote di accessori per la sua categoria.Le versioni erano le LE, LS e LX, mentre agli estremi della gamma vi erano le versioni personalizzate, la Elefantino blu, pubblicizzata come macchina per i giovani, improntata ad un allestimento spartano e al risparmio e la Elefantino rosso che puntava alla sportività delle prestazioni.
I motori facevano erano quelli FIRE di cilindrate tra i 1.100 e i 1.200 cc a 8 valvole, più il 1.4 a 12 valvole da 80 CV. Venne poi sostituito dopo un anno con un 1242 cc 86 CV con testata plurivalvole, venne usato in particolare sulla versione Elefantino Rosso.Nell'ottobre del 2000 venne effettuato un leggero restyling esterno e interno, con un miglioramento del materiale della plancia.
Negli anni successivi vennero messe in commercio altre versioni speciali dalle denominazioni di Elefantino Blues (per la presenza di un impianto audio particolare), DoDo, Vanity e Unica. Il 16v riduce la sua potenza di 6cv a causa delle nuove normative Euro 3 antinquinamento, riducendo emissioni e consumi.
La “Lancia Y”, è la prima vettura di grande serie al mondo che alla normale cartella colori (12) aggiunge, come optional, il Kaleidos: cento tinte diverse di carrozzeria per soddisfare i gusti del suo diversificato target.A fine ‘03 è uscita la sua erede, la “Lancia Ypsilon”, da cui è sostituita dal ‘04.
La Lancia “Z” era la prima grossa monovolume Lancia; venne introdotta nel ‘94.
La “Z” era in grado di competere con la “Renault Espace”, fino a quel momento leader incontrastata nel settore delle monovolume di grossa taglia.La “Z” poteva avere da 7 a 8 posti, era una macchina spaziosa e grande per tutta la famiglia.
Le motorizzazioni erano 1998 cc a benzina turbocompresso a bassa pressione da 147 CV , seguito da un aspirato 16v e da un 2088 cc a gasolio turbocompresso da 109 CV.
Successivamente, nel 2000, la gamma si arricchì del nuovo 2.0 JTD con tecnologia common rail. Questo motore fu utilizzato anche dalla gemella Ulysse.Nel 2000 la “Z” fu tolta di produzione per lasciare il posto, due anni più tardi, alla sua erede, la “Lancia Phedra”, ancora più grande ed accogliente.
La Lancia Lybra venne prodotta dal ‘99 al ‘06, nata per sostituire la “Lancia Dedra”, e sviluppata sulla piattaforma dell'Alfa Romeo 156.
Sin dal suo debutto la Lybra vide davanti a se una strada in salita, un po' per la perdita di favore del marchio Lancia in più o meno tutti i mercati causata dagli insuccessi di vari modelli, come la seconda generazione della “Delta”, e un po' per una linea sì piacevole e rotondeggiante stile Lancia anni ’50, ma non esaltante come quella dell'Alfa 156, che seppe far riapprezzare in tutta Europa il marchio di Arese.
La “Lybra” ottenne un buon successo di vendite in particolare come auto aziendale di rappresentanza, specialmente nell'allestimento LX della versione station wagon.
A Luglio 06 sono stati ceduti alla cinese Zotye i diritti per la produzione domestica della “Lybra” che ripropone la vettura in Cina sotto la denominazione Zotye “Lybra”.
La vettura è uscita di produzione nel ‘06, l'unica sostituta indiretta è la terza generazione di “Lancia Delta” lanciata nel 2008.
La Lancia Ypsilon, prende il posto della “Y”, nel ‘03 ed è ispirata alla “Lancia Ardea”, sulla base della Fiat Punto seconda serie, infatti condivide con lei il pianale e la meccanica.E’ disponibile solo nella versione tre porte, ed è caratterizzata dal disegno in stile "vintage" che richiama le linee delle vecchie automobili Lancia, in particolare dall'Ardea, dalla quale ha ereditato il disegno della zona posteriore e dei fanali.
Mentre delle “Lancia Y10” e “Lancia Y” ha mantenuto la linea della fiancata e la strumentazione centrale e il taglio del portellone.
Nel ‘06 la “Ypsilon" ha subito un leggero restyling alla linea, motori e agli interni.
All'esterno sono ben visibili le nuove modifiche al frontale e nel posteriore.
Le versioni sono 5; Argento, Passion, Oro bianco, Oro giallo e Platino.
La “Ypsilon" è dotata dei nuovi motori Multijet da 75, 90 e 105cv,La gamma 2008 introduce il filtro antiparticolato DPF di serie su tutte le diesel, escluso il 105 CV.
I risultati commerciali sono molto soddisfacenti tanto che la piccola ammiraglia è spesso la 3 porte più venduta del mercato italiano, merito di tanto fascino e qualità, oltre che di aggressive e ripetute campagne promozionali e lievissimi aggiornamenti e edizioni speciali.La Lancia “Ypsilon" è attualmente prodotta in versione bicolore, come versione speciale, tra cui ci sono anche la Passion, la MOMO Design e la Sport Momo Design, tuttora in produzione, caratterizzata dal doppio colore della carrozzeria, distinto tra la parte superiore ed il resto della carenatura, oltre che da alcuni particolari di impronta più sportiva.
Si distingue dalla versione madre per la motorizzazione 1,4 Fire 95cv, 1.3 Multijet da 75 CV (con DPF), 90 CV (con DPF) e 105 CV), l'impianto frenante a quattro dischi con assetto ribassato, gli pneumatici e alcuni tratti del design che la rendono più sportiva all'occhio.A maggio 2008, come nel ‘06, ritorna nella veste del restyling la Limited Edition "MODAMILANO" con specifiche modifiche cromatiche, a listino fino al dicembre dello stesso anno.Dal 2009, in edizione limitata di soli 1000 esemplari, è in vendita la showcar Ypsilon VERSUS, realizzata con il marchio giovane della linea Versace, con carrozzeria Bronzo Bronzino, interni e padiglione dedicati e cerchi "SPORT" da 16".
La Lancia Thesis è l'autovettura che rappresenta il modello di punta della Lancia dal 2002 al 2009.
È un'auto di rappresentanza usata dallo stesso governo italiano e da importanti aziende.I gruppi ottici posteriori con sistema a LED, sono una delle prime soluzioni innovative della “Thesis”, più luminosi delle normali lampadine, visibili a grande distanza e pressoché inesauribili. Gli interni sono uno dei "punti di forza" di questa Ammiraglia, infatti si viaggia in modo particolarmente confortevole, grazie all'accurata in sonorizzazione, e alle ricchissime dotazioni che comprendono il meglio del meglio.Notevole la qualità dei materiali e la precisione d'assemblaggio, paragonabili a quelle delle concorrenti, e anche la linea che è molto vicina all'Aurelia degli anni '50.
I motori sono il 2.0 turbo 20V con 185 CV e un cambio a 6 rapporti, un 2.4 20V 5 cilindri con 170 CV, poi c’è un esclusivo 3.0 V6 24v che sviluppa 215 CV ed è dotato esclusivamente di trasmissione automatica a 5 rapporti.
Poi c’è la più potente 3.2 V6 24V che ha una potenza di 230 CV, sempre con cambio automatico a 5 rapporti.I diesel sono un 2.4 JTD di penultima generazione in grado di offrire 150 CV con cambio manuale a 6 rapporti.E un 2.4 Multijet che e sostituisce il 2.4 JTD, e offre una potenza di 185 CV, inoltre questo motore è dotato di filtro antiparticolato DPF. Le versioni sono la Executive e la Emblema, più le versioni speciali come la “Thesis” Collezione Centenario, oppure come la “Thesis Limited Edition”.
I risultati commerciali sono stati finora largamente inferiori alle attese, in particolare alla luce del fatto che la “Thesis” è frutto di un progetto sofisticato, per questo la produzione terminerà dopo soli 7 anni dal lancio anche se, forse l'arrivo di un restyling qualche tempo fa avrebbe dato miglior sorte a questa originale berlina italiana.La “Phedra” è un monovolume di grossa taglia prodotta a partire dal 2002, al posto della “Z”. La “Phedra” è molto più elegante e più moderna della “Z”, inoltre anche meccanicamente è migliorata, grazie all'adozione di nuovi propulsori e al miglioramento di quelli già esistenti e ripresi dalla prima generazione.
La “Phedra” può portare fino ha otto persone in tutto comfort e sicurezza e con tanto spazio a disposizione per potersi muovere all'interno della vettura.
Inoltre vi è la possibilità di modificare la sistemazione dei sedili, di rimuoverne alcuni, e così via, in modo da adattarsi ad ogni esigenza di carico.
Per migliorare l'accessibilità dall'esterno le porte posteriori sono scorrevoli e ad apertura elettrica.Anche la strumentazione, spostata al centro del cruscotto, ha subito notevoli migliorie, con un design molto più moderno.Oltre ad essere più elegante, la “Phedra” è più grande della “Z”.Dal ‘05 si aggiunge la tinta Grigio Rossini e il sofisticato Perla Brunelleschi, mentre da maggio ‘07 è stata disponibile la versione DVD con impianto Car Entertainment e schermi LCD dietro i poggiatesta anteriori, unitamente ad una nuova tinta Marrone metallizzata, questa è uscita di produzione con il restyling del 2008.La “Phedra” è disponibile con due motori da 1997 cc turbodiesel common rail, con potenza massima di 120 e 136 CV.
Mentre da dicembre ‘07 è disponibile il nuovo 2.2 Multijet da 170 CV con cambio automatico o manuale, entrambi a 6 marce.A gennaio 2008 viene presentato il restyling viene confermato il nuovissimo propulsore Bi-Turbo Multijet da 2.2 litri con DPF che eroga 170 CV, accompagnato anche dal 120 e 136 CV.
Inoltre sono stati rinnovati i rivestimenti interni, ancora più curati e lussuosi, e sono state immesse nuove tinte anche per la carrozzeria insieme alla comparsa del nuovo marchio, più sporgente e visibile che ora compare anche sul montante medio-posteriore della fiancata.
La “Lancia Musa”, lanciata nell' ottobre 2004, è un progetto derivato dalla Fiat Idea e possiamo dire anche che potrebbe essere la versione monovolume della Lancia “Ypsilon”, e si inserisce nella categoria delle piccole monovolume.La “Musa” si conferma come una vettura compatta.Rispetto al modello Fiat la “Musa” è più elegante nella linea, molto slanciata e sinuosa, sia negli interni molto confortevoli e curati che nella carrozzeria. Dal fine ‘08 è proposta in 20 varianti complessive differenziate dai livelli di finiture e dai tipi di motorizzazione e cambio (un 5 e 6 marce manuale o un cambio automatico robotizzato chiamato DFN da "dolce far niente" a 5 rapporti). La Musa e gode di un ottimo successo commerciale, infatti è risultata la monovolume più venduta in Italia nel ‘06, ‘07 e nel ‘08.Presentata al Salone internazione di Francoforte edizione 2007 la nuova Lancia “Musa”, allungata di 5 centimetri e dotarla del nuovo marchio, più grande, sporgente e visibile.Le vendite sul mercato italiano partono nell'ottobre dello stesso anno.Tra le novità i fari posteriori sfuggenti a LED di nuovo disegno, vi sono pure nuovi abbinamenti di tinte bicolore per l'esterno unitamente a inedite colorazioni monocolore.
Novità anche nei reparto motori con l'introduzione del nuovo turbodiesel common rail Multijet di 1,6 litri capace di ben 120 CV, questo motore sostituisce il vecchio 1.9 Multijet a 8 valvole.
Nel 2009 viene presentata la “Musa EcoChic” dotata di una motorizzazione bi-fuel (benzina e GPL) capace di 78 CV.I nuovi allestimenti in catalogo sono: Argento, EcoChic (GPL-benzina) - (da marzo 2009), Oro, Oro Plus, Platino e infine la versione Poltrona Frau (con selleria in pelle poltrona frau su sedili, pannelli porta e plancia) - (da fine 2008).
La “Lancia Delta” ‘08 è un'auto, che fa parte del segmento delle berline medie compatte, prodotta da giugno ‘08.La “nuova Delta” è stata sviluppata su una versione allungata del pianale della Fiat Nuova Bravo; si tratta di una vettura compatta a due volumi, proprio come la prima serie della “Lancia Delta” e, proprio come le sue progenitrici, anch'essa copre il segmento delle berline medie.Le dimensioni della “nuova Delta” sono grosse e le danno un tono molto confortevole a discapito quindi della sportività, nonostante questa venga molto risaltata dalla linea sopratutto nella parte anteriore avendo un frontale molto sportivo, integrazione di comfort ad una linea sportiva ed accattivante.Essendo che molti non collegano la attuale “Delta” alla prima serie, e la volevano più sportiva, a tale scopo la lancia ha espressamente dichiarato che uscirà un modello, attualmente denominato "Deltina", erede dello spirito rally del modello del '79. Gli interni sono rifiniti in materiali sintetici come Benova e Alcantara, o pelle Poltrona Frau, e sono molto rifiniti.
La “Delta” ’08 e dotata di alte tecnologie, ed tutta la gamma è dotata di 6 airbag di serie.Il modello "1.6 Multijet DPF Platino" monta il nuovo motore quattro cilindri in linea, di 1592 cc da 120 CV con alimentazione a iniezione diretta common rail, e sovralimentato con un turbocompressore a geometria variabile e intercooler.
La Delta dispone di tre motorizzazioni benzina dotate del turbocompressore. I 1.4 T-Jet da 120 e 150 CV sono omologati Euro 4 mentre il 1.8 T-Jet da 200CV dotato dell'iniezione diretta high-precision (introdotto dal Marzo del 2009) rispetta la normativa Euro 5.I motori a gasolio sono invece totalmente nuovi, e risultano omologati dal Marzo del 2009 secondo la normativa Euro 5 mentre nel corso del 2008 si potevano omologare solo come Euro 4. C’è il piccolo 1.6 da 120 CV, e le motorizzazioni 1.9 Biturbo da 190 CV e 2.0 Multijet da 165 CV; i sono tutte dotate di filtro antiparticolato che è di serie per tutte le versioni comprese pure le versioni a benzina.In quest’auto sono riposte le speranze del rinnovamento del marchio.
La Lancia ha molto sofferto della grave situazione finanziaria che ha attraversato il Gruppo Fiat dal ‘00 al ‘04 e a tutt'oggi è nel gruppo la casa automobilistica più in difficoltà e in piena fase "tentativo di rilancio".L'amministratore delegato del gruppo Fiat Sergio Marchionne ha però dichiarato che Lancia e Alfa Romeo torneranno a produrre utili dal 2010.La gamma Lancia è attualmente formata da modelli su base Fiat, ridisegnati e rivisitati al fine di creare versioni più lussuose rispetto a quelli Fiat.
L'ammiraglia della Lancia, la “Thesis”, è un'auto di nuova progettazione e di fattura eccellente e con molte innovazioni tecnologiche, che però non ha trovato grande accoglienza da parte del pubblico. L'azienda trae profitto dalle più piccole “Ypsilon” (venduta in Italia in più di 200 mila unità dal suo lancio nel 2003) e dalla monovolume compatta “Musa” (derivata dalla Fiat Idea, è diventata la più venduta in Italia nel suo segmento).La gamma è completata dalla grande monovolume “Phedra” modello gemello della Fiat Ulysse.
Modello determinante per la casa, che ha portato molto interesse attorno a se durante il suo lancio è stata sicuramente la terza generazione della “Lancia Delta”, vettura dal design molto ricercato e "personale" di forte impatto stilistico che sarà la capostitipe dei futuri modelli Lancia; modello con cui debutterà il nuovo motore 1.9 MJT da 190 CV.La Lancia Y sostituì dal ‘96 la “Y10”; la nuova utilitaria a tre porte si impose subito come una delle utilitarie più vendute sul mercato italiano, nonostante non abbia mai avuto una versione diesel.La sua linea ricordava quella del modello precedente, ma con linee più ammorbidite rispetto al passato e, caratteristica distintiva della casa, era dotata di interni ben rifiniti, 5 posti, e di una buone dote di accessori per la sua categoria.Le versioni erano le LE, LS e LX, mentre agli estremi della gamma vi erano le versioni personalizzate, la Elefantino blu, pubblicizzata come macchina per i giovani, improntata ad un allestimento spartano e al risparmio e la Elefantino rosso che puntava alla sportività delle prestazioni.
I motori facevano erano quelli FIRE di cilindrate tra i 1.100 e i 1.200 cc a 8 valvole, più il 1.4 a 12 valvole da 80 CV. Venne poi sostituito dopo un anno con un 1242 cc 86 CV con testata plurivalvole, venne usato in particolare sulla versione Elefantino Rosso.Nell'ottobre del 2000 venne effettuato un leggero restyling esterno e interno, con un miglioramento del materiale della plancia.
Negli anni successivi vennero messe in commercio altre versioni speciali dalle denominazioni di Elefantino Blues (per la presenza di un impianto audio particolare), DoDo, Vanity e Unica. Il 16v riduce la sua potenza di 6cv a causa delle nuove normative Euro 3 antinquinamento, riducendo emissioni e consumi.
La “Lancia Y”, è la prima vettura di grande serie al mondo che alla normale cartella colori (12) aggiunge, come optional, il Kaleidos: cento tinte diverse di carrozzeria per soddisfare i gusti del suo diversificato target.A fine ‘03 è uscita la sua erede, la “Lancia Ypsilon”, da cui è sostituita dal ‘04.
La Lancia “Z” era la prima grossa monovolume Lancia; venne introdotta nel ‘94.
La “Z” era in grado di competere con la “Renault Espace”, fino a quel momento leader incontrastata nel settore delle monovolume di grossa taglia.La “Z” poteva avere da 7 a 8 posti, era una macchina spaziosa e grande per tutta la famiglia.
Le motorizzazioni erano 1998 cc a benzina turbocompresso a bassa pressione da 147 CV , seguito da un aspirato 16v e da un 2088 cc a gasolio turbocompresso da 109 CV.
Successivamente, nel 2000, la gamma si arricchì del nuovo 2.0 JTD con tecnologia common rail. Questo motore fu utilizzato anche dalla gemella Ulysse.Nel 2000 la “Z” fu tolta di produzione per lasciare il posto, due anni più tardi, alla sua erede, la “Lancia Phedra”, ancora più grande ed accogliente.
La Lancia Lybra venne prodotta dal ‘99 al ‘06, nata per sostituire la “Lancia Dedra”, e sviluppata sulla piattaforma dell'Alfa Romeo 156.
Sin dal suo debutto la Lybra vide davanti a se una strada in salita, un po' per la perdita di favore del marchio Lancia in più o meno tutti i mercati causata dagli insuccessi di vari modelli, come la seconda generazione della “Delta”, e un po' per una linea sì piacevole e rotondeggiante stile Lancia anni ’50, ma non esaltante come quella dell'Alfa 156, che seppe far riapprezzare in tutta Europa il marchio di Arese.
La “Lybra” ottenne un buon successo di vendite in particolare come auto aziendale di rappresentanza, specialmente nell'allestimento LX della versione station wagon.
A Luglio 06 sono stati ceduti alla cinese Zotye i diritti per la produzione domestica della “Lybra” che ripropone la vettura in Cina sotto la denominazione Zotye “Lybra”.
La vettura è uscita di produzione nel ‘06, l'unica sostituta indiretta è la terza generazione di “Lancia Delta” lanciata nel 2008.
La Lancia Ypsilon, prende il posto della “Y”, nel ‘03 ed è ispirata alla “Lancia Ardea”, sulla base della Fiat Punto seconda serie, infatti condivide con lei il pianale e la meccanica.E’ disponibile solo nella versione tre porte, ed è caratterizzata dal disegno in stile "vintage" che richiama le linee delle vecchie automobili Lancia, in particolare dall'Ardea, dalla quale ha ereditato il disegno della zona posteriore e dei fanali.
Mentre delle “Lancia Y10” e “Lancia Y” ha mantenuto la linea della fiancata e la strumentazione centrale e il taglio del portellone.
Nel ‘06 la “Ypsilon" ha subito un leggero restyling alla linea, motori e agli interni.
All'esterno sono ben visibili le nuove modifiche al frontale e nel posteriore.
Le versioni sono 5; Argento, Passion, Oro bianco, Oro giallo e Platino.
La “Ypsilon" è dotata dei nuovi motori Multijet da 75, 90 e 105cv,La gamma 2008 introduce il filtro antiparticolato DPF di serie su tutte le diesel, escluso il 105 CV.
I risultati commerciali sono molto soddisfacenti tanto che la piccola ammiraglia è spesso la 3 porte più venduta del mercato italiano, merito di tanto fascino e qualità, oltre che di aggressive e ripetute campagne promozionali e lievissimi aggiornamenti e edizioni speciali.La Lancia “Ypsilon" è attualmente prodotta in versione bicolore, come versione speciale, tra cui ci sono anche la Passion, la MOMO Design e la Sport Momo Design, tuttora in produzione, caratterizzata dal doppio colore della carrozzeria, distinto tra la parte superiore ed il resto della carenatura, oltre che da alcuni particolari di impronta più sportiva.
Si distingue dalla versione madre per la motorizzazione 1,4 Fire 95cv, 1.3 Multijet da 75 CV (con DPF), 90 CV (con DPF) e 105 CV), l'impianto frenante a quattro dischi con assetto ribassato, gli pneumatici e alcuni tratti del design che la rendono più sportiva all'occhio.A maggio 2008, come nel ‘06, ritorna nella veste del restyling la Limited Edition "MODAMILANO" con specifiche modifiche cromatiche, a listino fino al dicembre dello stesso anno.Dal 2009, in edizione limitata di soli 1000 esemplari, è in vendita la showcar Ypsilon VERSUS, realizzata con il marchio giovane della linea Versace, con carrozzeria Bronzo Bronzino, interni e padiglione dedicati e cerchi "SPORT" da 16".
La Lancia Thesis è l'autovettura che rappresenta il modello di punta della Lancia dal 2002 al 2009.
È un'auto di rappresentanza usata dallo stesso governo italiano e da importanti aziende.I gruppi ottici posteriori con sistema a LED, sono una delle prime soluzioni innovative della “Thesis”, più luminosi delle normali lampadine, visibili a grande distanza e pressoché inesauribili. Gli interni sono uno dei "punti di forza" di questa Ammiraglia, infatti si viaggia in modo particolarmente confortevole, grazie all'accurata in sonorizzazione, e alle ricchissime dotazioni che comprendono il meglio del meglio.Notevole la qualità dei materiali e la precisione d'assemblaggio, paragonabili a quelle delle concorrenti, e anche la linea che è molto vicina all'Aurelia degli anni '50.
I motori sono il 2.0 turbo 20V con 185 CV e un cambio a 6 rapporti, un 2.4 20V 5 cilindri con 170 CV, poi c’è un esclusivo 3.0 V6 24v che sviluppa 215 CV ed è dotato esclusivamente di trasmissione automatica a 5 rapporti.
Poi c’è la più potente 3.2 V6 24V che ha una potenza di 230 CV, sempre con cambio automatico a 5 rapporti.I diesel sono un 2.4 JTD di penultima generazione in grado di offrire 150 CV con cambio manuale a 6 rapporti.E un 2.4 Multijet che e sostituisce il 2.4 JTD, e offre una potenza di 185 CV, inoltre questo motore è dotato di filtro antiparticolato DPF. Le versioni sono la Executive e la Emblema, più le versioni speciali come la “Thesis” Collezione Centenario, oppure come la “Thesis Limited Edition”.
I risultati commerciali sono stati finora largamente inferiori alle attese, in particolare alla luce del fatto che la “Thesis” è frutto di un progetto sofisticato, per questo la produzione terminerà dopo soli 7 anni dal lancio anche se, forse l'arrivo di un restyling qualche tempo fa avrebbe dato miglior sorte a questa originale berlina italiana.La “Phedra” è un monovolume di grossa taglia prodotta a partire dal 2002, al posto della “Z”. La “Phedra” è molto più elegante e più moderna della “Z”, inoltre anche meccanicamente è migliorata, grazie all'adozione di nuovi propulsori e al miglioramento di quelli già esistenti e ripresi dalla prima generazione.
La “Phedra” può portare fino ha otto persone in tutto comfort e sicurezza e con tanto spazio a disposizione per potersi muovere all'interno della vettura.
Inoltre vi è la possibilità di modificare la sistemazione dei sedili, di rimuoverne alcuni, e così via, in modo da adattarsi ad ogni esigenza di carico.
Per migliorare l'accessibilità dall'esterno le porte posteriori sono scorrevoli e ad apertura elettrica.Anche la strumentazione, spostata al centro del cruscotto, ha subito notevoli migliorie, con un design molto più moderno.Oltre ad essere più elegante, la “Phedra” è più grande della “Z”.Dal ‘05 si aggiunge la tinta Grigio Rossini e il sofisticato Perla Brunelleschi, mentre da maggio ‘07 è stata disponibile la versione DVD con impianto Car Entertainment e schermi LCD dietro i poggiatesta anteriori, unitamente ad una nuova tinta Marrone metallizzata, questa è uscita di produzione con il restyling del 2008.La “Phedra” è disponibile con due motori da 1997 cc turbodiesel common rail, con potenza massima di 120 e 136 CV.
Mentre da dicembre ‘07 è disponibile il nuovo 2.2 Multijet da 170 CV con cambio automatico o manuale, entrambi a 6 marce.A gennaio 2008 viene presentato il restyling viene confermato il nuovissimo propulsore Bi-Turbo Multijet da 2.2 litri con DPF che eroga 170 CV, accompagnato anche dal 120 e 136 CV.
Inoltre sono stati rinnovati i rivestimenti interni, ancora più curati e lussuosi, e sono state immesse nuove tinte anche per la carrozzeria insieme alla comparsa del nuovo marchio, più sporgente e visibile che ora compare anche sul montante medio-posteriore della fiancata.
La “Lancia Musa”, lanciata nell' ottobre 2004, è un progetto derivato dalla Fiat Idea e possiamo dire anche che potrebbe essere la versione monovolume della Lancia “Ypsilon”, e si inserisce nella categoria delle piccole monovolume.La “Musa” si conferma come una vettura compatta.Rispetto al modello Fiat la “Musa” è più elegante nella linea, molto slanciata e sinuosa, sia negli interni molto confortevoli e curati che nella carrozzeria. Dal fine ‘08 è proposta in 20 varianti complessive differenziate dai livelli di finiture e dai tipi di motorizzazione e cambio (un 5 e 6 marce manuale o un cambio automatico robotizzato chiamato DFN da "dolce far niente" a 5 rapporti). La Musa e gode di un ottimo successo commerciale, infatti è risultata la monovolume più venduta in Italia nel ‘06, ‘07 e nel ‘08.Presentata al Salone internazione di Francoforte edizione 2007 la nuova Lancia “Musa”, allungata di 5 centimetri e dotarla del nuovo marchio, più grande, sporgente e visibile.Le vendite sul mercato italiano partono nell'ottobre dello stesso anno.Tra le novità i fari posteriori sfuggenti a LED di nuovo disegno, vi sono pure nuovi abbinamenti di tinte bicolore per l'esterno unitamente a inedite colorazioni monocolore.
Novità anche nei reparto motori con l'introduzione del nuovo turbodiesel common rail Multijet di 1,6 litri capace di ben 120 CV, questo motore sostituisce il vecchio 1.9 Multijet a 8 valvole.
Nel 2009 viene presentata la “Musa EcoChic” dotata di una motorizzazione bi-fuel (benzina e GPL) capace di 78 CV.I nuovi allestimenti in catalogo sono: Argento, EcoChic (GPL-benzina) - (da marzo 2009), Oro, Oro Plus, Platino e infine la versione Poltrona Frau (con selleria in pelle poltrona frau su sedili, pannelli porta e plancia) - (da fine 2008).
La “Lancia Delta” ‘08 è un'auto, che fa parte del segmento delle berline medie compatte, prodotta da giugno ‘08.La “nuova Delta” è stata sviluppata su una versione allungata del pianale della Fiat Nuova Bravo; si tratta di una vettura compatta a due volumi, proprio come la prima serie della “Lancia Delta” e, proprio come le sue progenitrici, anch'essa copre il segmento delle berline medie.Le dimensioni della “nuova Delta” sono grosse e le danno un tono molto confortevole a discapito quindi della sportività, nonostante questa venga molto risaltata dalla linea sopratutto nella parte anteriore avendo un frontale molto sportivo, integrazione di comfort ad una linea sportiva ed accattivante.Essendo che molti non collegano la attuale “Delta” alla prima serie, e la volevano più sportiva, a tale scopo la lancia ha espressamente dichiarato che uscirà un modello, attualmente denominato "Deltina", erede dello spirito rally del modello del '79. Gli interni sono rifiniti in materiali sintetici come Benova e Alcantara, o pelle Poltrona Frau, e sono molto rifiniti.
La “Delta” ’08 e dotata di alte tecnologie, ed tutta la gamma è dotata di 6 airbag di serie.Il modello "1.6 Multijet DPF Platino" monta il nuovo motore quattro cilindri in linea, di 1592 cc da 120 CV con alimentazione a iniezione diretta common rail, e sovralimentato con un turbocompressore a geometria variabile e intercooler.
La Delta dispone di tre motorizzazioni benzina dotate del turbocompressore. I 1.4 T-Jet da 120 e 150 CV sono omologati Euro 4 mentre il 1.8 T-Jet da 200CV dotato dell'iniezione diretta high-precision (introdotto dal Marzo del 2009) rispetta la normativa Euro 5.I motori a gasolio sono invece totalmente nuovi, e risultano omologati dal Marzo del 2009 secondo la normativa Euro 5 mentre nel corso del 2008 si potevano omologare solo come Euro 4. C’è il piccolo 1.6 da 120 CV, e le motorizzazioni 1.9 Biturbo da 190 CV e 2.0 Multijet da 165 CV; i sono tutte dotate di filtro antiparticolato che è di serie per tutte le versioni comprese pure le versioni a benzina.In quest’auto sono riposte le speranze del rinnovamento del marchio.