Tesina sulla storia della LANCIA

di paolo simone
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA

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Le creazioni
I primi anni 1906-1913
Le Lancia furono è lo sono tutt’oggi, auto signorili, eleganti, e mai eccessive; queste sono le caratteristiche che gli automobilisti hanno attribuito alle vetture lancia; oltre che attribuirne tecnologia ed innovazioni sin dalle prime creazioni.
La prima lancia fu “l’Alfa”, auto che già dall’inizio colpì, per la sua elevata potenza e per l’elevato numero di giri.Oltre a ciò gia nella prima creazione Lancia c’era innovazione, ovvero l’assale anteriore era scatolato e non pieno come tutti quelli usati, migliorando il peso, ma senza intaccare la resistenza torsionale.
Tornando all’auto,questa era equipaggiata con un 2543 cc con 4 cilindri biblocco con valvole laterali e con 28 CV a 1800 giri \ minuto che per l’epoca era un regime elevato come la velocità di ben 90 km\h !Una curiosità e che il primo veicolo Lancia era più grande della porta della stessa officina, cosi Vincenzo Lancia fu costretto a far allargare la porta ha picconate.Le vetture Lancia sono spesso caratterizzate da lettere greche per passione di Vincenzo Lancia oppure del fratello letterato Giovanni Lancia.
La seconda auto fu la “Dialfa” ovvero un aggiornamento dell’ “Alfa”, questa “Dialfa” aveva 6 cilindri e raggiungeva i 110 km\h, ma tuttavia non riscosse il piacere del pubblico infatti venne chiusa la produzione dopo solo 20 esemplari; ovvero meno di un anno.La Lancia abbandonò il 6 cilindri per il momento per tornare con successo al 4 cilindri con la “Beta” primo motore monoblocco lancia con una cilindrata di 3120 cc, da qui l’incremento sempre maggiore della cilindrata per puntare alla fascia delle auto prestigiose ; come negli anni successivi con la “Gamma” nel 1910 con una cilindrata di 3460 cc ; poi con la “Delta” del 1911 (auto che con i svariati modelli è arrivata fino hai giorni nostri) con una cilindrata di ben 4080 cc, e infine con la “Eta” nel 1913 con una cilindrata di 5032 cc che sviluppava quasi 50 CV, cavalli che usava per spingere la vettura hai 130 km\h.Da notare che la “Eta” presentò in Europa il primo impianto elettrico integrato nella vettura; una vera è propria innovazione.
di paolo simone
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA

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Purtroppo le descrizioni non sempre sono dettagliate... :( ...ed ho dovuto fare qualche taglio, comunque spero che una infarinata la possa dare a chi del marchio per esempio non sa niente e la legge per la prima volta...
andrea mpx
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA

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che strano.....anche Ettore Bugatti quando costruì la sua prima auto non passò dalla porta della sua officina....
andrea
PG
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA

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Solo una precisazione: l'officina si chiamava Ceirano.
di paolo simone
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA

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Qualche pasticcio dovevo pure combinarlo... :S
di paolo simone
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA

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Il dopo guerra
Dopo la fine della Grande Guerra, Vincenzo Lancia inizia la riconversione della fabbrica per esigenze civili.Ma inizia un periodo di anticonvenzionalismo che si esprime con il motore a 12 cilindri a V stretto che aveva addirittura un solo albero a camme in testa ed una sola testata che serviva tutti e 12 cilindri. Lancia Avrebbe voluto costruire la "Superlancia", ma non se ne fece nulla.Il primo motore veramente nuovo della Lancia del dopoguerra vede la luce nel 1921-22, proprio nel 1921 con la “Dikappa” entra in produzione il primo motore a valvole in testa, i CV sono 87 e raggiunge i 130 Km/h. Per poi essere seguite dalla “Lambda” con un nuovo motore a V , 8 cilindri, con quasi 100 CV; oltre al motore ci furono altre innovazioni tra cui la scocca portante, le sospensioni anteriori a ruote indipendenti, il tunnel della trasmissione realizzato internamente agli ingombri del pianale, il bagagliaio realizzato all'interno della struttura stessa della scocca portante uno dei primi.Si tentò di portare le vetture anche in America e si fece uscire nel ‘28 la “Di lambda” destinata prevalentemente a quei mercati. Fu anche creata la Lancia Motors of America Co. che avrebbe dovuto montare la “Dilambda” a New York.
Ma Malgrado il successo ottenuto al Salone di New York del ‘27, il progetto naufragò, a causa della crisi che colpì il mondo in quegli anni. Anche in Italia il progetto “Dilambda” ebbe scarso successo per cui la vettura si trasformò in “Astura” .I tecnici Lancia brevettano nel ‘31, per “l'Astura”, un sistema di montaggio elastico del motore che può oscillare liberamente e quindi non trasmette vibrazioni al telaio e alla carrozzeria.Nel ‘33 arriva “l'Augusta”, prima berlina al mondo, prima vettura con la guida interna, quest’auto porta tante Innovazioni, sospensioni anteriori indipendenti con molloni elicoidali (brevetto Lancia), sospensioni posteriori con balestre fulcrate, è freni a comando idraulico che Lancia è tra le prime fabbriche europee ad adottare in una vettura non di alta gamma.
Nel ‘31 esce “l'Artena”, un 4 cilindri a V, di circa 2000 cc.
Negli anni Trenta, con la produzione dell'Artena, dell'Astura e dell'Augusta, viene anche inaugurato il sistema di apertura delle porte "ad armadio" (senza montante centrale), che permette ai passeggeri di salire e scendere dall' auto con grande comodità.
di paolo simone
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA

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La morte di Lancia e gli Anni ’40 e ‘50
Nasce nel ‘36 a Parigi il progetto “Aprilia” presentato con il nome di "Ardenne" ; progetto nato proprio dalla intuizione di Vincenzo Lancia è seguito da lui stesso, che oltre che seguirne la progettazione si occupò del collaudo su strada.Vincenzo Lancia capii che era ora di pensare ad una vettura compatta, una vettura aerodinamica (un aspetto in quegli anni poco considerato),con potenza e consumi modesti, ma di grande classe.“L'Aprilia” era una berlina compatta a 4/5 posti, con 4 porte senza montante centrale, con un motore a 4 cilindri V di 1351 cc che erogava 47 CV a 4300 giri,e con una velocità massima di 125 km\h , inoltre aveva le barre di torsione e i freni posteriori con tamburi non sistemati sulle ruote, ma all'attacco dei semiassi all'uscita del differenziale, per ridurre le masse; cambio e differenziale sono in un unico blocco.Due anni dopo nasce la seconda serie con motore di 1486 cc, 48 CV; Un particolare curioso è rappresentato del misuratore livello carburante che erano una serie di lucine che si accendevano al raggiungimento di quel livello. Nello stesso anno, in Europa, la Lancia mette in produzione una versione più piccola dell' Aprilia che viene chiamata “Ardea” mantenendone l'impostazione fatto esclusione per il retrotreno che adotta un assale rigido. Ha un motore di 903 cc (il primo della Lancia sotto i 1000 cc) ed a 4600 giri eroga 29 CV.“L'Aprilia” non tardò a farsi valere sulle strade,come nelle competizioni (dove non ebbe rivali nella classe 1500cmc). Il modello (la cui cilindrata, nel 1939 venne portata a 1486 cmc ) sopravvisse alla seconda guerra mondiale e venne costruito fino alla fine del ‘49.
Nel ‘50, all'Aprilia seguì la “Aurelia”.Per l'Aprilia si tentò la carta del montaggio in Francia; Forse sottovalutando la concorrenza della Citroën casa madre.
“L’Aprilia” (“l'Ardennes” in Francia) non riscosse il successo tanto sperato, cosi che si finì che nel biennio 1937/38 se ne produssero soltanto poche centinaia, per cui l’avventura Lancia in Francia finì.
Ma Vincenzo Lancia non avrà mai il piacere per vedere uscire dalla catena di montaggio il primo esemplare della sua splendida intuizione.All'alba del 15 febbraio ‘37, non ancora 56.enne, morì improvvisamente per un infarto .Il giorno 22 ottobre ‘49, dentro al baule dell'ultima “Aprilia” uscita dalla linea di montaggio, venne trovato un biglietto dai contenuti quasi commoventi.
Questo il testo: “Cara Aprilia, nel prendere commiato ti porgo un reverente saluto. Il tuo nome glorioso ha saputo imporsi nelle più grandi metropoli, merito di un Grande pioniere scomparso ma sempre vivo il suo nome in noi. Gli artefici di questo grande complesso augurano e aspettano che la sorella che sta per sorgere dia altra tanta gloria e maggior comprensione per il bene di tutti”.
In questo modello parliamo di cambio in un unico blocco con il differenziale; ed in questo punto introduciamo la relazione delle ruote dentate e del volano; tutte parti fondamentali per un motore di un’auto.
Anche perché un cambio serve per far variare la coppia alle ruote, e per adattare il motore hai tipi di impiego (salite,discese,pianura, ecc…); ma c’è bisogno anche di un volano che fa accoppiare il cambio al motore.
Il cambio è formato da ruote dentate, ma prima ancora si usavano ruote di frizione, lisce; ma potevano essere usate solo per basse potenze; proprio per questo per i cambi si usano la ruote dentate; che possono essere a denti dritti, che però sono più rumorose è tendono ha consumarsi più facilmente; poi ci sono invece le ruote a denti elicoidali, che sono più silenziose, si consumano meno, ed hanno più forze in quanto il dente della ruota è inclinato.
L'anno di nascita dell’ Aurelia è il ‘51 un modello stilisticamente "contro-corrente", ma destinato a passare alla storia come uno dei più significativi realizzati dalla casa torinese.La prima “Aurelia” è la B10,una berlina 5/6 posti con 6 cilindri, e una cilindrata di 1750 cc.“L’Aurelia” derivava direttamente dall’Aprilia, perché il figlio di Vincenzo Lancia, Giovanni Lancia che gli era successo al padre, si oppose a potenziare e rinnovare “l'Aprila” e volle una vettura nuova.Il risultato è ottimale, la tenuta di strada è ottima, l'abitabilità buona e la velocità massima è di 135 Km\h.
È proprio grazie a questo modello che Gianni Lancia può soddisfare uno dei suoi desideri, cioè quello di vedere le sue macchine impegnate nel mondo delle corse.
L'attività agonistico-sportiva, iniziata sotto forma di semplice “assistenza” ai Clienti delle Aurelia desiderosi di misurarsi in corsa, si trasforma presto in partecipazione “ufficiale” alle gare più importanti.Infatti lancerà prima “l’Aurelia B21” che è uguale alla B10 ma è più potente e con una cilindrata maggiore che gli consente di raggiunge i 145 km\h.Dopo ci fu la B20 con ben 80 CV che era un coupè 2+2, con lo stesso motore fu equipaggiata la berlina chiamata B22.Nel ‘53 la B20 subisce un notevole incremento di potenza portando i CV a 115,5 e la velocità a 185 Kmh.
Nel ‘54 esce la berlina seconda serie, veniva chiamata, “l’ammiraglia" italiana, un anno dopo nel ‘55 esce l'ultima versione “Aurelia”.Questa auto fu usata per molte competizioni, e le sue modifiche furono fatte proprio per le competizioni.
Nel ‘51, un 2° posto assoluto alla Mille Miglia e la vittoria di classe alla 24 ore di Le Mans e, l'anno successivo, la vittoria assoluta al Rally del Sestriere ed alla dura Targa Florio nonché un primo posto di classe a Le Mans più una vittoria al Rally di Montecarlo ‘54.
Insieme all’Aurelia nasce l’Appia che è la sostituta dell’Ardea, e viene presentata al Salone dell'automobile di Torino nel mese di aprile ‘53.La stessa Lancia decide di dar via all'iniziativa di produrre, a partire dal '54, le versioni commerciali: il furgoncino, il camioncino e la autolettiga.
Nel '56 la Lancia espone al Salone dell'automobile di Ginevra la seconda serie dell'Appia.La nuova serie appare e rinnovata nella carrozzeria e in tutti gli organi meccanici, la potenza massima sale da 38 a 43,5 CV fornendo prestazioni decisamente migliori. La seconda serie dell'Appia fu una macchina ben riuscita e venne commercializzata fino al febbraio del ‘59.Nel ‘56 dopo il lancio della seconda serie entrano a far parte del listino ufficiale Lancia, e vengono prodotte in serie, sia pur in serie limitata la versione coupé di Pininfarina, la cabriolet di Vignale, e infine la più sportiva berlinetta milanese Zagato; e nel ‘58 la GTE.
Nel marzo del ‘59, sempre in occasione del Salone di Ginevra, viene lanciata una nuova "serie" di “Appia”, la terza.La nuova serie si differenzia dalla precedente per la carrozzeria e per il nuovo frontale, per i CV che sono diventati 48 e in più c’e la innovazione del doppio circuito frenante.Con la terza serie si aggiungono le versioni speciali “Lusso” uscita alla fine del ‘58 ma venduta per un solo anno, poi si aggiunsero la Giardinetta; esposta come novità ‘59 e messa in commercio solo nel ‘60.L'ultima “Appia” lascia la fabbrica il 27 aprile ‘63: è la 103.161esima (98.000 berline e 5.161 derivate) includendo anche i 3.863 veicoli commerciali, è di 107.024 esemplari, la prima auto Lancia a superare la soglia dei 100.000 pezzi.
Viene presentata per la prima volte al Salone dell' Auto di Torino del ‘56 la “Flaminia”, una sfarzosa berlina.Alla berlina (divenuta subito l'auto dei "commendatur" e dei Ministeri) si affiancano anche versioni sportive, la coupè Zagato e due superleggere da Touring la GT coupè e la spyder.
Una “Flaminia” fuoriserie nera è ancora oggi la vettura da parata della presidenza della Repubblica, che era possibile vedere anche nella parata militare fatta quest’anno all’Aquila.
PG
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA

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Apro una parentesi sull'avventura francese della Belna e della Ardennes.
Negli anni '30 le barriere doganali erano molto rigide, su alcuni mercati era più conveniente vendere gli autotelai ai carrozzieri locali che li allestivano a loro gusto, piuttosto che vendere l'auto intera. Per la Francia si scelse di produrre in loco e nel 1931 fu fondata la Lancia Automobiles. Lo stabilimento di Bonneuil-sur-Marne produsse circa 3000 Belna e circa 1600 Ardennes. Ma la legge francese obbligava i costruttori stranieri a comprare l'85% dei componenti da fornitori francesi, per non ricadere nei dazi doganali. Da qui le sostanziali differenze tra i modelli francesi e quelli italiani. Entrambe le vetture erano nettamente migliori delle concorrenti locali, ma molto più care. A causa dell'invasione dell'Etiopia, la società delle nazioni impose all'Italia pesanti sanzioni e nel 1938 si decise di chiudere perchè non si poteva fare altrimenti. I motivi dell'insuccesso furono strettamente politico-economici.
di paolo simone
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA

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Chiedo scusa ho tagliato il pezzo della relazione della progettazione del volano e delle ruote dentate ma purtroppo mi son dimenticato di levare l'introduzione della stessa...scusate... :(
di paolo simone
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Re: Tesina sulla storia della LANCIA

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Questo non lo sapevo, quanto è bello scoprire tutte queste cose...comunque c'è sempre la politica e i soldi di mezzo... :(
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