Caro Carburante: Disel vs Super
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boric
Re: Caro Carburante: Disel vs Super
io non ho capito una cosa... aumenta il costo del patrolio ( se non erro si calcola in barali) come mai i benzinai aumentano subito il costo del carburante che hanno in giacenza se l'aumento del costo del barile è riferito alla produzione del giorno?
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bartluca
Re: Caro Carburante: Disel vs Super
AD OGGI:
un barile = 160 Litri costo 110 dollari circa
in euro circa 70 per un barile (con l'euro a 1,57 dollari)
Se l'euro vale cosi tanto rispetto al dollaro e i barili si pagano in dollari come mai si paga sempre di piu?
Tra poco tutti a piedi...
un barile = 160 Litri costo 110 dollari circa
in euro circa 70 per un barile (con l'euro a 1,57 dollari)
Se l'euro vale cosi tanto rispetto al dollaro e i barili si pagano in dollari come mai si paga sempre di piu?
Tra poco tutti a piedi...
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fuorisoglia
Re: Globalizzazione ed euro, la causa di tutto.
Ieri sera il direttore de "Il sole 24 ore" De Bortoli,ha incredibilmente affermato che se non ci fosse stato l'euro in Italia adesso saremmo messi come in Argentina, con un tasso d'inflazione triplo e senza quella tutela economica derivante dal fare parte della comunità europea.
Inorridito, ho dovuto spegnere la tivù.
Alcune piccole considerazioni. Il tasso d'inflazione lo calcola l'Istat, su una media di prodotti che vanno dal pane al latte, dagli strumenti musicali ai prezzi del biglietto del teatro, dal costo per la toelettatura del cane al costo medio di un soggiorno all'estero.
E'evidente che colui che guadagna 1000 euro al mese, e più della metà del suo stipendio va in generi alimentari basilari come pane, pasta, latte e acqua, se questi beni, uniti al prezzo di luce, gas e benzina salgono del 30%, sarà ben difficile convincerlo che la sua personale inflazione sarà quella che dice l'Istat, dal momento che i beni che influiscono sul 70% dei suoi redditi sono aumentati in media del 30/40%. Il direttore del giornale economico italiano di riferimento che fa un affermazione del genere è disarmante. Solo qui, si può tenere al suo posto.
Secondo punto. L'appartenenza all'europa ci fa due danni economici rilevanti. Il primo è che la CEE è un organismo che tutela la buona salute dei conti degli stati membri, indifferenti alla salute dei loro cittadini.
Avere regole così rigide in uno stato così poco responsabile come quello italiano è una vera rapina al nostro portafogli. Per sanare e far entrare nei vincoli europei i nostri conti disgraziati l'unico rimedio che trovano i nostri politici incompetenti è quello di raddoppiare il prelievo fiscale.
All'Europa non interessa se lo stato italiano è uno stato sprecone, non rientra fra i suoi compiti quello di una gestione attenta e scrupolosa, interessa che abbia tot.liquidità proporzionata al Pil.
Uno degli "inghippi" è questo. Il secondo è che l'euro, come moneta unica, ci vincola al ricatto della congiuntura economica mondiale, alla globalizzazione, e in maniera drammatica sminuisce l'importanza della capacità imprenditoriale italiana, la capacità d'esportazione dei nostri prodotti e ci espone alla concorrenza sleale dei prodotti asiatici, solo perchè in 5/6 anni si è liberalizzato il mercato globale e siamo in concorrenza con stati governati da regimi dittatoriali dove i diritti umani non esistono.
Solo gli sprovveduti potevano pensare che questo non avrebbe portato a delle conseguenze catastrofiche per l'economia europea.
Criticai aspramente il presidente Prodi quando disse che "dovevamo aprire, anzi spalancare, i nostri porti ai prodotti cinesi!" Scrissi anche un msg, poi cancellato perchè poteva innescare una discussione politica interminabile, ma la mia domanda era questa.
Si poteva prevedere oppure no che andare in quei paesi a mettere linee di montaggio di prodotti europei saremmo stati vittima del plagio spudorato da pare loro?
La Panda, la Smart, la Yaris, addirittura la CLK della Mercedes, la X5 della Bmw, tutte auto fotocopia uscite dagli stabilimenti di aziende che in tempi passati erano state visitate anche dal nostro Montezemolo, così fiducioso al tempo di riuscire a piazzare la Panda ai cinesi.
Il prezzo della benzina e del gasolio non segue andamenti di costo del barile o costi di lavorazione, ma sono prezzi fissati quotidianamente sull'enfasi dello stato d'animo delle borse mondiali. Sembra incredibile ma purtroppo è così.
Se fossimo davvero in democrazia proporrebbero un referendum europeo per i cittadini degli stati aderenti per valutare se nelle intenzioni della gente c'è ancora quella di restare in quella malsana ammucchiata politico-economica.
L'euro non funziona, i record sul dollaro non sono altro che la conferma di tutto questo.
A poco vale la consolazione che oggi un soggiorno a New York costa meno. Gli Usa stanno affrontando una crisi ma le loro imprese esportano facilmente grazie al cambio estremamente conveniente.
L'ultima del governo Usa è stata quella di sovvenzionare il 40% della ricerca tecnologica della Matsushita Electric (Panasonic) affinchè accelerasse il processo di sviluppo di auto elettriche e ibride, il tutto per svincolarsi dal petrolio, che tuttavia laggiù costa un terzo rispetto a noi.
Io sono pessimista, ve lo dico con molta tristezza.
Perchè non vedo una classe dirigente non solo forte, ma nemmeno competente.
Che sta a sentire i discorsi di De Bortoli e della Confindustria e non sente, sorda, l'urlo di dolore dei piccoli artigiani o commercianti, degli operai e degli impiegati.
Chesi fa trascinare nelle linee guida europee che valgono (solo in parte) per realtà diverse dalle nostre come quella francese, e ancor più diversa quella tedesca.
Che il cambio lira/euro a quasi 2000 lire è statA una conferma di come a breve il costo della vita sarebbe raddoppiato, la conferma viene dal fatto che il primo foglio cartaceo che si trova della moneta europea è il biglietto dei 5 euro, gli altri tagli da 1 o 2 euro sono monete, come dire, italiani da oggi per voi 2000 o 4000 lire sono "spicciolame".
E tale è diventato. Se molti di noi facessero una rapida conversione in lire di ciò che spendono in euro capiscono perchè è così dura arrivare al 31 del mese, un pieno di una macchinina relativamente semplice come Musa costa oltre 120.000 lire.
I nostri politici spesso si vantano come i conti dello stato migliorano. Io faccio spesso questo esempio.
I cittadini italiani sono come degli operai/impiegati che grazie al sacrificio e al lavoro hanno una vita dignitosa, ma hanno in proprietà e in gestione una Ferrari che è il loro stato.
Coloro che usano la Ferrari, i politici appunto, vannoi in tivù a dirci come e dove troveranno i soldi nostri per continuare a viaggiare con quell'auto.
Gran parte di noi elettori, cade nella trappola di farsi battaglie interne per convincersi che è meglio prendere i soldi da una parte o dall'altra ma in realtà non capiscono che il problema è quel ferrarino dall'impossibile gestione.
Gli italiani dovrebbero unirsi in un'unica ideologia politica che, seppur contrapposti destra/sinistra, imponesse un taglio netto del costo dello stato, che per quello che fa potrebbe costare 1/5 di ciò che costa ad oggi.
E invece siamo qui a discutere se sia meglio togliere 100 euro agli imprenditori per darli agli operai, quando invece sarebbe opportuno togliere 200 euro allo stato e darne 150 all'operaio e 50 all'azienda, così si rilancerebbe la produttività e i consumi.
Sono troppo stupidi per capirlo, e noi troppo stupidi per imporglielo.
Inorridito, ho dovuto spegnere la tivù.
Alcune piccole considerazioni. Il tasso d'inflazione lo calcola l'Istat, su una media di prodotti che vanno dal pane al latte, dagli strumenti musicali ai prezzi del biglietto del teatro, dal costo per la toelettatura del cane al costo medio di un soggiorno all'estero.
E'evidente che colui che guadagna 1000 euro al mese, e più della metà del suo stipendio va in generi alimentari basilari come pane, pasta, latte e acqua, se questi beni, uniti al prezzo di luce, gas e benzina salgono del 30%, sarà ben difficile convincerlo che la sua personale inflazione sarà quella che dice l'Istat, dal momento che i beni che influiscono sul 70% dei suoi redditi sono aumentati in media del 30/40%. Il direttore del giornale economico italiano di riferimento che fa un affermazione del genere è disarmante. Solo qui, si può tenere al suo posto.
Secondo punto. L'appartenenza all'europa ci fa due danni economici rilevanti. Il primo è che la CEE è un organismo che tutela la buona salute dei conti degli stati membri, indifferenti alla salute dei loro cittadini.
Avere regole così rigide in uno stato così poco responsabile come quello italiano è una vera rapina al nostro portafogli. Per sanare e far entrare nei vincoli europei i nostri conti disgraziati l'unico rimedio che trovano i nostri politici incompetenti è quello di raddoppiare il prelievo fiscale.
All'Europa non interessa se lo stato italiano è uno stato sprecone, non rientra fra i suoi compiti quello di una gestione attenta e scrupolosa, interessa che abbia tot.liquidità proporzionata al Pil.
Uno degli "inghippi" è questo. Il secondo è che l'euro, come moneta unica, ci vincola al ricatto della congiuntura economica mondiale, alla globalizzazione, e in maniera drammatica sminuisce l'importanza della capacità imprenditoriale italiana, la capacità d'esportazione dei nostri prodotti e ci espone alla concorrenza sleale dei prodotti asiatici, solo perchè in 5/6 anni si è liberalizzato il mercato globale e siamo in concorrenza con stati governati da regimi dittatoriali dove i diritti umani non esistono.
Solo gli sprovveduti potevano pensare che questo non avrebbe portato a delle conseguenze catastrofiche per l'economia europea.
Criticai aspramente il presidente Prodi quando disse che "dovevamo aprire, anzi spalancare, i nostri porti ai prodotti cinesi!" Scrissi anche un msg, poi cancellato perchè poteva innescare una discussione politica interminabile, ma la mia domanda era questa.
Si poteva prevedere oppure no che andare in quei paesi a mettere linee di montaggio di prodotti europei saremmo stati vittima del plagio spudorato da pare loro?
La Panda, la Smart, la Yaris, addirittura la CLK della Mercedes, la X5 della Bmw, tutte auto fotocopia uscite dagli stabilimenti di aziende che in tempi passati erano state visitate anche dal nostro Montezemolo, così fiducioso al tempo di riuscire a piazzare la Panda ai cinesi.
Il prezzo della benzina e del gasolio non segue andamenti di costo del barile o costi di lavorazione, ma sono prezzi fissati quotidianamente sull'enfasi dello stato d'animo delle borse mondiali. Sembra incredibile ma purtroppo è così.
Se fossimo davvero in democrazia proporrebbero un referendum europeo per i cittadini degli stati aderenti per valutare se nelle intenzioni della gente c'è ancora quella di restare in quella malsana ammucchiata politico-economica.
L'euro non funziona, i record sul dollaro non sono altro che la conferma di tutto questo.
A poco vale la consolazione che oggi un soggiorno a New York costa meno. Gli Usa stanno affrontando una crisi ma le loro imprese esportano facilmente grazie al cambio estremamente conveniente.
L'ultima del governo Usa è stata quella di sovvenzionare il 40% della ricerca tecnologica della Matsushita Electric (Panasonic) affinchè accelerasse il processo di sviluppo di auto elettriche e ibride, il tutto per svincolarsi dal petrolio, che tuttavia laggiù costa un terzo rispetto a noi.
Io sono pessimista, ve lo dico con molta tristezza.
Perchè non vedo una classe dirigente non solo forte, ma nemmeno competente.
Che sta a sentire i discorsi di De Bortoli e della Confindustria e non sente, sorda, l'urlo di dolore dei piccoli artigiani o commercianti, degli operai e degli impiegati.
Chesi fa trascinare nelle linee guida europee che valgono (solo in parte) per realtà diverse dalle nostre come quella francese, e ancor più diversa quella tedesca.
Che il cambio lira/euro a quasi 2000 lire è statA una conferma di come a breve il costo della vita sarebbe raddoppiato, la conferma viene dal fatto che il primo foglio cartaceo che si trova della moneta europea è il biglietto dei 5 euro, gli altri tagli da 1 o 2 euro sono monete, come dire, italiani da oggi per voi 2000 o 4000 lire sono "spicciolame".
E tale è diventato. Se molti di noi facessero una rapida conversione in lire di ciò che spendono in euro capiscono perchè è così dura arrivare al 31 del mese, un pieno di una macchinina relativamente semplice come Musa costa oltre 120.000 lire.
I nostri politici spesso si vantano come i conti dello stato migliorano. Io faccio spesso questo esempio.
I cittadini italiani sono come degli operai/impiegati che grazie al sacrificio e al lavoro hanno una vita dignitosa, ma hanno in proprietà e in gestione una Ferrari che è il loro stato.
Coloro che usano la Ferrari, i politici appunto, vannoi in tivù a dirci come e dove troveranno i soldi nostri per continuare a viaggiare con quell'auto.
Gran parte di noi elettori, cade nella trappola di farsi battaglie interne per convincersi che è meglio prendere i soldi da una parte o dall'altra ma in realtà non capiscono che il problema è quel ferrarino dall'impossibile gestione.
Gli italiani dovrebbero unirsi in un'unica ideologia politica che, seppur contrapposti destra/sinistra, imponesse un taglio netto del costo dello stato, che per quello che fa potrebbe costare 1/5 di ciò che costa ad oggi.
E invece siamo qui a discutere se sia meglio togliere 100 euro agli imprenditori per darli agli operai, quando invece sarebbe opportuno togliere 200 euro allo stato e darne 150 all'operaio e 50 all'azienda, così si rilancerebbe la produttività e i consumi.
Sono troppo stupidi per capirlo, e noi troppo stupidi per imporglielo.
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sante
Re: Globalizzazione ed euro, la causa di tutto.
Fuori soglia ha centrato l'argomento!
Il mercati libero non esiste, è pura fantasia.
I politici sono i servi dei banchieri.
Perchè sulla montea da un euro c'è scritto "RI" = repubblica italaina,ma nn c'è mai scritto sulla banconota da 10€ stampata in italia, ma bensi "BCE" banca centrale europea? Aprite gli occhi gente...
Il mercati libero non esiste, è pura fantasia.
I politici sono i servi dei banchieri.
Perchè sulla montea da un euro c'è scritto "RI" = repubblica italaina,ma nn c'è mai scritto sulla banconota da 10€ stampata in italia, ma bensi "BCE" banca centrale europea? Aprite gli occhi gente...
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Musa Fan
Re: Caro Carburante: Disel vs Super
ciao a tutti,
quanto costano 1 litre super e 1 lite disel in Italia?
in austria costa 1 litre super 1,26-1,30 euro... Io fa come dici Irene Grandi sul canzone "... senza benzina per bella nuova macchina.. " ma Irene Grandi canto questo per domenica ... io non ho benzina per tutti i giorni (devo guidare per lavorare circa 150 km per giorno) ....
(((
Saluti!
quanto costano 1 litre super e 1 lite disel in Italia?
in austria costa 1 litre super 1,26-1,30 euro... Io fa come dici Irene Grandi sul canzone "... senza benzina per bella nuova macchina.. " ma Irene Grandi canto questo per domenica ... io non ho benzina per tutti i giorni (devo guidare per lavorare circa 150 km per giorno) ....
Saluti!
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fuorisoglia
Re: Caro Carburante: Disel vs Super
Circa 1,40 euro/litro.
Sia benzina che gasolio.
Io dalle parti di Firenze riesco a trovare la benzina a 1,35 e il diesel a 1,32, ma ancora per poco.
Ad Agosto, quando gli italiano si metteranno in fila per qualche giorno di vacanza, ai distributori il prezzo sarà di 1,50 euro/litro.
Saluti.
Sia benzina che gasolio.
Io dalle parti di Firenze riesco a trovare la benzina a 1,35 e il diesel a 1,32, ma ancora per poco.
Ad Agosto, quando gli italiano si metteranno in fila per qualche giorno di vacanza, ai distributori il prezzo sarà di 1,50 euro/litro.
Saluti.
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Marco
Re: Caro Carburante: Disel vs Super... all'Estero
Ma sapete che in Austria il prezzo dei carburanti cambia dal mattino al pomeriggio?
Ovvero tu passi alle 10 davanti ad un benzinaio, guardi il prezzo del carburante e pensi: "Bah, faccio benzina dopo"; e ci ritorni magari alle 16 ed il prezzo, nello stesso distributore, è calato di qualche centesimo?
Oppure in Slovenia che vendono i carburanti italiani ad un prezzo più basso che in Italia, acquistandoli (così ho sentito) proprio in Italia?
Ma il prezzo del barile di petrolio varia anche per loro!?!?!?!?!?
E nessuno ha pensato di quanto realmente aumenta in Italia il prezzo del "greggio" (Non dell'Ezio, ovviamente!!!) considerando che il suo valore è espresso in Dollari americani ma l'Italia beneficia di un cambio Euro/Dollaro favorevole?
Aumenta di TANTI Dollari ma di POCHI Euro ed il prezzo della benzina e del gasolio aumenta di TANTI centesimi di Euro!!!!!!!!!
Ovvero tu passi alle 10 davanti ad un benzinaio, guardi il prezzo del carburante e pensi: "Bah, faccio benzina dopo"; e ci ritorni magari alle 16 ed il prezzo, nello stesso distributore, è calato di qualche centesimo?
Oppure in Slovenia che vendono i carburanti italiani ad un prezzo più basso che in Italia, acquistandoli (così ho sentito) proprio in Italia?
Ma il prezzo del barile di petrolio varia anche per loro!?!?!?!?!?
E nessuno ha pensato di quanto realmente aumenta in Italia il prezzo del "greggio" (Non dell'Ezio, ovviamente!!!) considerando che il suo valore è espresso in Dollari americani ma l'Italia beneficia di un cambio Euro/Dollaro favorevole?
Aumenta di TANTI Dollari ma di POCHI Euro ed il prezzo della benzina e del gasolio aumenta di TANTI centesimi di Euro!!!!!!!!!
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fuorisoglia
Re: Fisco austriaco e fisco italiano. Differenze.
Ciao Marco,
purtroppo l'attenzione nostra di automobilisti e appassionati di auto si concentra sul prezzo dei carburanti, dimenticandoci spesso che questo è solamente un riflesso di tutta quella vergognosa imposizione fiscale che fa parte della legge italiana.
In Austria i carburanti non costano poco, meno che da noi ma pur sempre tanto. E come da noi, la stragrande maggioranza sono tasse.
Tasse di circolazione le chiamano, cioè loro partono dal presupposto che benzina e diesel sono estremamente inquinanti quindi il tuo contributo fiscale è anche motivato dal fatto che, visto il loro costo, se puoi, utilizzane di meno.
Ma il fisco austriaco è molto meno invasivo di quello italiano.
Un impiegato austriaco ha in busta paga una retribuzione lorda pari a quella d'un impiegato italiano, cioè circa 1500 e un'aliquota fiscale pari al 18%, cioè un netto di 1230 euro.
L'italiano, gravato da un'aliquota al 38% ha un netto di 930 euro, inoltre al contrario dell'Austria ha tasse pure sul lavoro straordinario.
Quindi lo stato austriaco si accontenta della metà mensile per ogni dipendente, che è una differenza enorme. E ancora. Lo stesso impiegato austriaco costa all'azienda un 15% della sua retribuzione lorda da versare come contributi, quindi il datore di lavoro paga come contributi realtivi al dipendente 225 euro, oltre ovviamente i 1500 di retribuzione lorda. 1500+225=1725 euro mensili.
Il datore di lavoro italiano invece deve versare allo stato oltre ai 1500 euro di paga lorda, l'85% di tale cifra in ulteriori contributi, quindi è come se pagasse la paga lorda di 1500 euro al lavoratore italiano, oltre a 1275 euro allo stato. 1500+1275=2775 euro mensili.
Vista la differenza? Ma passiamo dalla parte degli imprenditori. Se tu hai un'azienda in Austria e nell'esercizio appena trascorso hai registrato un utile paghi il 25% su di esso, se una perdita o un pareggio lo stato austriaco ti considera come un "dipendente proprietario" di azienda con una tassazione al 18%. E non chiede nulla fino al risultato economico dell'anno seguente, dove in base ai tuoi risultati verrà rivalutata la tua posizione, ma sempre nel range 18/25%.
Se evadi anche solo l'1% vai in galera senza attenuanti o gradi di giudizio per 36 mesi.
In Italia è stato calcolato nel 2007 un tasso di pressione fiscale sul lavoro indipendente pari al 57%.
Inoltre, dopo questa rapina legalizzata, non si accontenta di di attendere un anno per vedere quanto rapinarti l'anno successivo, ma ipotizza che siccome tu quest'anno hai realizzato tot, ugualmente puoi fare lo stesso l'anno successivo, facendoti pagare una tantum su "utili presunti".
Questa marea di denaro che va allo stato viene tolta in primis dalle tasche dei lavoratori, perchè non venitemi a dire che un imprenditore non sarebbe ben felice di destinare qualche centinaio d'euro invece che in tasse come incentivo ai suoi dipendenti più in gamba.
Non solo, così si creerebbe una vera e sana competitività sul lavoro, e un aumento della produttività nazionale.
Sentire in tv ieri sera Bertinotti a Ballarò dire che occorre agire sulle buste paga e ricevere quegli applausi scroscianti dal pubblico è certamente il suo cavallo di battaglia per apparire dalla parte dei lavoratori, ma la realtà è quella riportata sopra, se lo stato non riesce a rinunciare alla sua parte di torta che è quella più grande che esce dalle mie e dalle vostre tasche vuol dire che non funziona, che è contro di noi. Tutte le riforme che occorrono fare devono andare NON dalal parte dei lavoratori e delle buste paga, perchè al massimo potresti ritrovarti in tasca 100 euro in più ma certamente te le riprendono con qualche adeguamento fiscale di casa o auto o ticket sanitari.
La rivoluzione deve andare dalla parte della produttività aziendale, le aziende e i lavoratori devono trovarsi più soldi in tasca non perchè li togli dalle tasche di qualcun'altro ma perchè questo stato pappone ne prende meno.
Tornando alla benzina, la logica italiana del prezzo alla pompa è fissata solo con calcoli annui di quanti soldi entrano nelle casse ipotizzando un simile carico fiscale per i prossimi 12 mesi.
Poi, con la scusa dell'euro/dollaro, del costo del barile e della crisi mediorientale c'è la possibilità di fregarci ancora un pò di più, e allora viene fatto serenamente e con la faccia seria.
Vi basti sapere che da una recente indagine su oltre la metà dei nostri onorevoli, oltre il 75% ha sbagliato grossolanamente il prezzo di un litro di benzina.
purtroppo l'attenzione nostra di automobilisti e appassionati di auto si concentra sul prezzo dei carburanti, dimenticandoci spesso che questo è solamente un riflesso di tutta quella vergognosa imposizione fiscale che fa parte della legge italiana.
In Austria i carburanti non costano poco, meno che da noi ma pur sempre tanto. E come da noi, la stragrande maggioranza sono tasse.
Tasse di circolazione le chiamano, cioè loro partono dal presupposto che benzina e diesel sono estremamente inquinanti quindi il tuo contributo fiscale è anche motivato dal fatto che, visto il loro costo, se puoi, utilizzane di meno.
Ma il fisco austriaco è molto meno invasivo di quello italiano.
Un impiegato austriaco ha in busta paga una retribuzione lorda pari a quella d'un impiegato italiano, cioè circa 1500 e un'aliquota fiscale pari al 18%, cioè un netto di 1230 euro.
L'italiano, gravato da un'aliquota al 38% ha un netto di 930 euro, inoltre al contrario dell'Austria ha tasse pure sul lavoro straordinario.
Quindi lo stato austriaco si accontenta della metà mensile per ogni dipendente, che è una differenza enorme. E ancora. Lo stesso impiegato austriaco costa all'azienda un 15% della sua retribuzione lorda da versare come contributi, quindi il datore di lavoro paga come contributi realtivi al dipendente 225 euro, oltre ovviamente i 1500 di retribuzione lorda. 1500+225=1725 euro mensili.
Il datore di lavoro italiano invece deve versare allo stato oltre ai 1500 euro di paga lorda, l'85% di tale cifra in ulteriori contributi, quindi è come se pagasse la paga lorda di 1500 euro al lavoratore italiano, oltre a 1275 euro allo stato. 1500+1275=2775 euro mensili.
Vista la differenza? Ma passiamo dalla parte degli imprenditori. Se tu hai un'azienda in Austria e nell'esercizio appena trascorso hai registrato un utile paghi il 25% su di esso, se una perdita o un pareggio lo stato austriaco ti considera come un "dipendente proprietario" di azienda con una tassazione al 18%. E non chiede nulla fino al risultato economico dell'anno seguente, dove in base ai tuoi risultati verrà rivalutata la tua posizione, ma sempre nel range 18/25%.
Se evadi anche solo l'1% vai in galera senza attenuanti o gradi di giudizio per 36 mesi.
In Italia è stato calcolato nel 2007 un tasso di pressione fiscale sul lavoro indipendente pari al 57%.
Inoltre, dopo questa rapina legalizzata, non si accontenta di di attendere un anno per vedere quanto rapinarti l'anno successivo, ma ipotizza che siccome tu quest'anno hai realizzato tot, ugualmente puoi fare lo stesso l'anno successivo, facendoti pagare una tantum su "utili presunti".
Questa marea di denaro che va allo stato viene tolta in primis dalle tasche dei lavoratori, perchè non venitemi a dire che un imprenditore non sarebbe ben felice di destinare qualche centinaio d'euro invece che in tasse come incentivo ai suoi dipendenti più in gamba.
Non solo, così si creerebbe una vera e sana competitività sul lavoro, e un aumento della produttività nazionale.
Sentire in tv ieri sera Bertinotti a Ballarò dire che occorre agire sulle buste paga e ricevere quegli applausi scroscianti dal pubblico è certamente il suo cavallo di battaglia per apparire dalla parte dei lavoratori, ma la realtà è quella riportata sopra, se lo stato non riesce a rinunciare alla sua parte di torta che è quella più grande che esce dalle mie e dalle vostre tasche vuol dire che non funziona, che è contro di noi. Tutte le riforme che occorrono fare devono andare NON dalal parte dei lavoratori e delle buste paga, perchè al massimo potresti ritrovarti in tasca 100 euro in più ma certamente te le riprendono con qualche adeguamento fiscale di casa o auto o ticket sanitari.
La rivoluzione deve andare dalla parte della produttività aziendale, le aziende e i lavoratori devono trovarsi più soldi in tasca non perchè li togli dalle tasche di qualcun'altro ma perchè questo stato pappone ne prende meno.
Tornando alla benzina, la logica italiana del prezzo alla pompa è fissata solo con calcoli annui di quanti soldi entrano nelle casse ipotizzando un simile carico fiscale per i prossimi 12 mesi.
Poi, con la scusa dell'euro/dollaro, del costo del barile e della crisi mediorientale c'è la possibilità di fregarci ancora un pò di più, e allora viene fatto serenamente e con la faccia seria.
Vi basti sapere che da una recente indagine su oltre la metà dei nostri onorevoli, oltre il 75% ha sbagliato grossolanamente il prezzo di un litro di benzina.
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Musa Fan
Re: Caro Carburante: Disel vs Super... all'Estero
ciao,
si, e coretto. Ci sono prezzi varie la mattina e pomeriggio in austria.
Devo guardare accuramente...
saluti,
elena
si, e coretto. Ci sono prezzi varie la mattina e pomeriggio in austria.
Devo guardare accuramente...
saluti,
elena
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flavio
Re: Caro Carburante: Disel vs Super... all'Estero
ci stiamo sempre più avvicinando allo stato comunista.e statalista che preleverà sempre di più di più con la scusa di darsi da fare per gli operai ,ma non e vero ,è già successo in altri stati comunisti ,che si servono dei voti per poi fregare tutti ,facendo lo stato padrone ,vedere cina,dove lo stipendio lo decide lo stato,meditate gente andando avanti così ,diventeremo cuba n 2,e andremo tutti a piedi,vedete voi ,promesse tante ,realtà peggiori.ciao