Guardando ai modelli che sono usciti e che usciranno nei prossimi mesi una domanda mi sorge spontanea: " i nostri design sono diventati strabici? Perchè le auto adesso le fanno tutte alte ma non proporzionate in larghezza." Sono un italianofilo da sempre e quello che mi fa rabbia è che negli anni ho notato un peggioramento delle linee: quello per cui eravamo er meio insieme ai motori.
Ho una musa e sono abbastanza contento, quello che mi fa rabbia è che guardando alla classe A le proporzioni sono vecchie. Più vicine al vecchio modello della classe A o ai giapponesi che per quanto bravi e per quanto i disegni arrivino spesso da torino non hanno grandi linee. Perchè tutto ciò?
il design lancia
Re: il mio parere sulle 2 linee, Musa e Classe A.
Premetto che è solo esclusivamente un giudizio estetico.
La Musa la trovo forse l'auto italiana più personale uscita negli ultimi anni, richiami al passato sobri all'anteriore, una linea laterale filante, lineare e con un leggero movimento dei lamierati che la rende filante. Posteriormente, si nota molto l'altezza della vettura in rapporto alla larghezza, tuttavia la bombatura dei passaruota la fa sembrare proporzionata. Ho rimarcato più volte, anche su altri siti come 4r, che il pregio maggiore della Musa è quello di avere una linea riuscita, molto bella anche nelle versioni base, senza cerchi o gomme larghe, cosa decisamente che non si può dire di molte auto recenti,che senza tali optional mostrano tratti davvero poco riusciti.
Uno di questi casi, secondo me, è proprio la Classe A, che con cerchi e gomme standard presenta la zona 3/4 posteriore, quella del montante per intendersi, tremendamente massiccio e dalle linee e curvature grossolane. Ovviamente il discorso cambia con cerchi da 16 o 17, che rendono più proporzionale il posteriore, e con delle gomme larghe alleggeriscono anche il posteriore di tale vettura.
Ma qual'è la differenza sostanziale fra i due modelli? Beh, innanzitutto la Classe A è molto più simile ad una normale media, sia come comportamento stradale, sia come dimensioni che anche come spazi interni. L'auto è più larga, più basse e dal tetto molto spiovente, che giova alle doti dinamiche ma limita un pò il carico e molto di più l'abitabilità posteriore dei passeggeri.
Da notare che lo spazio disponibile in larghezza della tedesca non è maggiore, infatti le sue lamiere sono più avvolgenti dell'italiana, che sfrutta meglio lo spazio.
Questione di stile e di gusti ovviamente, certo che come design la "vecchia" Classe A era decisamente più all'avanguardia, con un design che all'epoca era azzardato, in quanto nuovo, ma innovativo e riuscito, tanto che a fronte di un auto tutt'altro che perfetta, e penso alle difettosità delle varie Musa che si riscontra in questo forum, le vendite tiravano da matti grazie ad un modello originale e ad un marchio Mercedes che cmq convince ancora tanti. La Musa sembra assomigliare come storia alla prima Classe A, cioè vende grazie ad una linea e ad un progetto valido, ma da affinare ulteriormente, in quanto ancora vittima di tante piccole imperfezioni particolarmente fastidiose.
Anche la plancia della Classe A è estremamente classica e con un quadro strumenti dalla "gobba" molto pronunciata, accoppiata invece al resto che invece è lineare e privo di linee.
La plancia della vecchia invece era all'insegna della razionalità e decisamente carina all'occhio.
Infine i fari, elemento davvero caratterizzante per una vettura.
Quelli di Musa riprendono lo stile Ypsilon, che richiama eleganza e sobrietà, ma a dire il vero con gli anabbaglianti accesi il loro effetto visivo non è dei migliori, infatti puntano entrambi verso il centro del muso dando un certo effetto "strabismo". Quelle Mercedes sono più ricercati e raffinati e la forma allungata evidenzia la larghezza del muso e lo rende ancora più basso, tuttavia anche qui, volendo si può criticare un difetto, cioè che la personalità dell'auto non viene esaltata, anzi. Pensate che alcuni qui dalle mie parti la chiamano "la cinesina" e non mi sembra un gran bel soprannome per una Mercedes.
Cmq, ripeto sono giudizi esclusivamente estetici, personali e discutibili quanto si vuole, persino ad essere ribaltati completamente.
Saluti
La Musa la trovo forse l'auto italiana più personale uscita negli ultimi anni, richiami al passato sobri all'anteriore, una linea laterale filante, lineare e con un leggero movimento dei lamierati che la rende filante. Posteriormente, si nota molto l'altezza della vettura in rapporto alla larghezza, tuttavia la bombatura dei passaruota la fa sembrare proporzionata. Ho rimarcato più volte, anche su altri siti come 4r, che il pregio maggiore della Musa è quello di avere una linea riuscita, molto bella anche nelle versioni base, senza cerchi o gomme larghe, cosa decisamente che non si può dire di molte auto recenti,che senza tali optional mostrano tratti davvero poco riusciti.
Uno di questi casi, secondo me, è proprio la Classe A, che con cerchi e gomme standard presenta la zona 3/4 posteriore, quella del montante per intendersi, tremendamente massiccio e dalle linee e curvature grossolane. Ovviamente il discorso cambia con cerchi da 16 o 17, che rendono più proporzionale il posteriore, e con delle gomme larghe alleggeriscono anche il posteriore di tale vettura.
Ma qual'è la differenza sostanziale fra i due modelli? Beh, innanzitutto la Classe A è molto più simile ad una normale media, sia come comportamento stradale, sia come dimensioni che anche come spazi interni. L'auto è più larga, più basse e dal tetto molto spiovente, che giova alle doti dinamiche ma limita un pò il carico e molto di più l'abitabilità posteriore dei passeggeri.
Da notare che lo spazio disponibile in larghezza della tedesca non è maggiore, infatti le sue lamiere sono più avvolgenti dell'italiana, che sfrutta meglio lo spazio.
Questione di stile e di gusti ovviamente, certo che come design la "vecchia" Classe A era decisamente più all'avanguardia, con un design che all'epoca era azzardato, in quanto nuovo, ma innovativo e riuscito, tanto che a fronte di un auto tutt'altro che perfetta, e penso alle difettosità delle varie Musa che si riscontra in questo forum, le vendite tiravano da matti grazie ad un modello originale e ad un marchio Mercedes che cmq convince ancora tanti. La Musa sembra assomigliare come storia alla prima Classe A, cioè vende grazie ad una linea e ad un progetto valido, ma da affinare ulteriormente, in quanto ancora vittima di tante piccole imperfezioni particolarmente fastidiose.
Anche la plancia della Classe A è estremamente classica e con un quadro strumenti dalla "gobba" molto pronunciata, accoppiata invece al resto che invece è lineare e privo di linee.
La plancia della vecchia invece era all'insegna della razionalità e decisamente carina all'occhio.
Infine i fari, elemento davvero caratterizzante per una vettura.
Quelli di Musa riprendono lo stile Ypsilon, che richiama eleganza e sobrietà, ma a dire il vero con gli anabbaglianti accesi il loro effetto visivo non è dei migliori, infatti puntano entrambi verso il centro del muso dando un certo effetto "strabismo". Quelle Mercedes sono più ricercati e raffinati e la forma allungata evidenzia la larghezza del muso e lo rende ancora più basso, tuttavia anche qui, volendo si può criticare un difetto, cioè che la personalità dell'auto non viene esaltata, anzi. Pensate che alcuni qui dalle mie parti la chiamano "la cinesina" e non mi sembra un gran bel soprannome per una Mercedes.
Cmq, ripeto sono giudizi esclusivamente estetici, personali e discutibili quanto si vuole, persino ad essere ribaltati completamente.
Saluti
Re: il design lancia
bhe, non ha senso allargare un' auto solo per proporzionarla alla sua altezza , ne aumenteresti troppo la sezione frontale (e quindi il Cx se non erro) quindi i consumi ecc.( caso Multipla).
Poi la classe A seconda serie non la ritengo proprio un canone di bellezza nè all' anteriore per la linea a cuneo eccessivamente lunga, nè al posteriore per il portellone che se non è verticale tipo MB Vaneo , poco ci manca . e poi i gruppi ottici posteriori li trovo decisamente atroci perchè creano l' effetto di disegnare un esagono scentrato verso il basso che non slancia assolutamente la linea . Ma tanto ho una Musa, chi se frega della A.
Poi , ma qui divago, effettivamente i designers italiani hanno qualche resposabilità , per esempio trovo la linea della Thesis magnifica, ma è molto ispirata ( o per lo meno somigliante) a omologhe berline USA coeve soprattutto dalle porte post in poi, e il nostro mercato non era stato preparato al salto dalla kappa alla thesis con un modello intermedio , anche se sarebbe stato difficile crearlo ( BMW e MB invece fanno solo così , evolvono le linee più o meno velocemente ma lasciando al mercato il tempo di capire , e a loro stessi di tempo di correggere le castronerie più grosse prima di montarle su altri modelli ( i.drive BMW).E risciano di fare lo stesso erorre con la Delta se non fanno circolare almeno molte foto e apparizioni varie in TV. Invece l' alfa 159 sembra tornare alle proporzioni della 155 con una linea spigolosa che dimentica quasi tutta la 156, solo per giustificare la sorella Brera ( giugiaro) che cannibalizzerà la Gt ( bertone , che invece ha una linea molto più affine alle alfa di De silva), e quest' ultima me la comprerei seduta stante , anche se fosse a metano , ma non ordinerei mai una Brera , con quel posteriore che è tale e quale alla Crosssfire della Chrisler . o se preferite a una 147 allargata.
E poi la croma ( sempre giugiaro) meriterebbe un discorso a parte per gli esterni , ma almeno ne voglio promuovere almeno l' abitacolo ( escuse certe maniglie in plasticone ...).
Quindi la Musa , secondo me, va benissimo così , perchè è sopra a tutte le concorrenti di almeno una spanna , metaforica. s' intende.
Poi la classe A seconda serie non la ritengo proprio un canone di bellezza nè all' anteriore per la linea a cuneo eccessivamente lunga, nè al posteriore per il portellone che se non è verticale tipo MB Vaneo , poco ci manca . e poi i gruppi ottici posteriori li trovo decisamente atroci perchè creano l' effetto di disegnare un esagono scentrato verso il basso che non slancia assolutamente la linea . Ma tanto ho una Musa, chi se frega della A.
Poi , ma qui divago, effettivamente i designers italiani hanno qualche resposabilità , per esempio trovo la linea della Thesis magnifica, ma è molto ispirata ( o per lo meno somigliante) a omologhe berline USA coeve soprattutto dalle porte post in poi, e il nostro mercato non era stato preparato al salto dalla kappa alla thesis con un modello intermedio , anche se sarebbe stato difficile crearlo ( BMW e MB invece fanno solo così , evolvono le linee più o meno velocemente ma lasciando al mercato il tempo di capire , e a loro stessi di tempo di correggere le castronerie più grosse prima di montarle su altri modelli ( i.drive BMW).E risciano di fare lo stesso erorre con la Delta se non fanno circolare almeno molte foto e apparizioni varie in TV. Invece l' alfa 159 sembra tornare alle proporzioni della 155 con una linea spigolosa che dimentica quasi tutta la 156, solo per giustificare la sorella Brera ( giugiaro) che cannibalizzerà la Gt ( bertone , che invece ha una linea molto più affine alle alfa di De silva), e quest' ultima me la comprerei seduta stante , anche se fosse a metano , ma non ordinerei mai una Brera , con quel posteriore che è tale e quale alla Crosssfire della Chrisler . o se preferite a una 147 allargata.
E poi la croma ( sempre giugiaro) meriterebbe un discorso a parte per gli esterni , ma almeno ne voglio promuovere almeno l' abitacolo ( escuse certe maniglie in plasticone ...).
Quindi la Musa , secondo me, va benissimo così , perchè è sopra a tutte le concorrenti di almeno una spanna , metaforica. s' intende.