Eccoci quì, a narrare le gesta eroiche di una scocca d'acciaio altoresistenziale, a cercare di capire la magia della deformazione programmata e ringraziare quel pallone bianco (quei tre per la precisione) che in un battito di ciglia, si pongono soavi (...) tra te ed il volante, cullandoti, come in una pubblicità di assorbenti con le ali.
La mamma ha fatto il botto: sotto torrenziale pioggia non ha visto uno stop ad un'incrocio, è passata (piano dice lei...) ed una bischera Alfa le si è propinata innanzi, assumendo poch'istanti dopo, le fattezze di una Ciquita. Dal canto suo la Croma ha lavorato egregiamente, non solo sfondando con irruenza la vettura concorrente (è mascola e fallocratica la mia vettura e non tollera nessuno oltre la sua griglia), ma incassando per bene il colpo ed arrentrando il suo baricentro, ha esaltato il lavoro degli ingegneri e delle 20000 ore di calcolo. Alla faccia del portafogli. Ma questa è un'altra storia...
E la mamma chiederete voi? La mamma sta bene! Non avrei altrimenti titolato con la svampata della station, non credete? Solo un pò scossa ed una lievissima compressione toracica.
Avvincente e per fortuna con un finale non tragico . Bello il piano narrativo nel quale , scampato il pericolo per la mamma si esaltano in maniera perfettamente raccontata le doti "difensive" della ammiraglia di casa Fiat.
Ieri sera, quando mi hanno chiamato e detto il fatto e tralascio la telefonata horror, fatta di mezzi sospiri, frasi monche, reticenze...dicevo ieri sera, ancora non mi era ben chiaro come stesse mamma. Le ho parlato (mi ha chiamato lei invero) ma poi ho parlato con Mario (il marito ndr) che mi rassicurava che stesse bene ma che erano in ospedale. A fare che? Controlli...... Che tipo di controlli? Controlli... Ha le cosce rotte? Ecchimosi? Costole spezzate? No no no nooooo...... E allora? Controlli........ Questa mattina porte aperte, e poi via. Sapevo che oramai era a casa ma..... Effettivamente è tutto a posto. A quel punto, morbosamente, mi sono iniziato ad interessare della Croma.....
Ma quello su cui tavo riflettendo è questo: è possibile mai che io a 30 anni debba preoccuparmi dei miei genitori che fanno un'incidente d'auto? Che debba stare in ansia, lasciare il lavoro, partire da Roma.....dico, ma non dovrebbe essere il contrario? Ergo, che mai sia un'augurio ma, nei limiti della stessa, non dovrei io essere a farli preoccupare? Possibile mai che 'sti due, a quasi 60 anni vogliano riscoprire loro stessi e dividere le loro strade (sto divagando volutamente) piuttosto che abbracciarsi ed iniziare a poggiare le basi per una solida vecchiaia?
Lo zoccolo duro di questo forum mi conosce, mi ha conosciuto e mi ha visto crescere. Passando per i capricci, le risate le lacrime ed i piagnisdei. Ma sa anche che ho lottato per andarmene da casa, che ho cambiato uno, due e tre posti di lavoro e solo con le mie forze. Ed è mai possibile, Cribbio, che debba ancora ritornare all'ovile e per di più a queste condizioni?
Mi rileggo, non è chiaro ciò che ho scritto. Fa nulla, almeno è d'istinto.