E' ovvio che della questione non ve ne possa fregare alcunché e che avrei potuto inviare una mail a Max o meglio ancora dargli un colpo di telefono....(ad averlo il numero) (Primo elemento importante), ma oramai è consuetudine che in questo forum si usi abusare della pazienza degli amici costretti (un po' come quando inviti gli amici a casa dopo un viaggio gli propini centinaia di foto o dia, che provocano sonni profondi) a subire una storia del tutto personale; mi scuso in anticipo consigliando di cliccare sul tasto "risali"; purtroppo per voi non ho molto da fare e sapete che se mi lascio andare non sono stringato nello scrivere..........
Prologo: avevo da anni il desiderio di visitare l'Irlanda, avendo saputo della conoscenza di Max per quella terra e addirittura che lui vi ama risiedervi spesso, non potevo andarci senza informarlo. e così è stato, al momento di partire mi aveva detto che la prima quindicina di agosto sarebbe stato là, io non sapevo bene il mio itinerario, perché per mancanza di tempo e forse per un pizzico di pigrizia, al momento dell'organizzazione avevo delegato il tutto a mia moglie ed alla nostra amica che ha viaggiato con noi, ma mi ero fatto dare l'indirizzo ripromettendomi che se passavo in zona mi sarei fermato.
Arrivo quindi vicino a Galway, il secondo giorno, se non sbaglio era il 12 agosto, che ero lì dovevamo visitare il Connemara e la signora del b&b, molto gentile direi come tutti gli irlandesi, ci illustrò il percorso sulla carta, a quel punto io presi dal mio zainetto il ritaglio della mail di Max (2° elemento da ricordare) con l'indirizzo e le chiesi se era lontano da quei posti , me lo indicò sulla carta e mi disse di no.
Partiamo, preciso che il giorno avanti era piovuto tutto il giorno (quindi il tempo era stato brutto anche per essere in Irlanda), sulla strada per il Connemara si alterna pioggia e sole, questo in stile più irlandese, per poi splendere il sole per il resto della giornata (3° elemento importante - deduzione).
Dopo pranzo visitiamo l'abbazia di Kylemore e ripartiamo arrivando a Leenane (non è che mi ricordo così bene i nomi dei posti mi sto aiutando con una cartina) e i miei compagni di viaggio (familiari e amici) niente obbiettano alla mia richiesta di digressione per andare da...Max, anzi c'è un certo entusiasmo per questo incontro italiano in terra irlandese. Mia moglie (brava) che ha fatto per il tutto il viaggio le veci del Navteq della Phedra, mi fa quindi passare per una strada su cui sembrava che le presenze umane fossero altamente improbabili da rilevare e passando prima per il lago (piccolo) di Nafooey, si arriva a costeggiare il lago (grande) di Mask su cui si trova TOURMAKEADY, la nostra destinazione....posti molto belli, una strada molto stretta all'inizio anche per i parametri delle strade irlandesi, e la prima domanda che sorge spontanea è stata: " ma Max chi ce l'ha portato fino a qua da Sasso Marconi??" .
Per ora tutto facile a quel punto pregustando l'incontro con Max e dopo aver vinto lo scetticismo dei miei compagni sul fatto che non avevo il suo numero di telefono (ecco che arriva il primo elemento) e che quindi non potevo avvisarlo del mio arrivo, rassicurandoli però che non c'erano problemi era un Amico e non avrebbe manifestato (fastidiosa) meraviglia nel vederci arrivare, anche perché la nostra sosta non avrebbe potuto protrarsi per molto, tenuto conto che era già pomeriggio inoltrato e noi dovevamo tornare a "casa", ma non mi importava anche solo 5 minuti mi sarebbero bastati, era anche un po' una rivalsa alle mie assenze agli ultimi raduni, non ci sono riuscito in Italia ci sono riuscito qua......ad incontrare un phedramico.
Ma torniamo alla cronaca prendo il ritaglio di e mail (il secondo elemento della storia) con l'indirizzo, c'era scritto il paese, la frazione e il nome del cottage....(uno si domanda ma con una strada e un numero civico non sarebbe più facile???). Attraverso tutta Tourmakeady (il paese si snoda su questa strada e il lago), la supero per diversi chilometri, ma della località scritta nel foglietto nessuna traccia, nè alcun segnale del nominato cottage, si torna indietro, fino al paese qui mi fermo davanti ad un negozio che ha l'aria di essere lo spaccio come si trovano anche da noi nei paesi piccoli, dove si vende un po' di tutto, chiedo a due signori mostrando il foglietto e loro mi indicano di chiedere dentro, entro con mia figlia che ha il pregio di capire l'inglese meglio di quanto non riesca a farlo io, domando ad una signorina, sempre mostrando il biglietto, mi preoccupo perché non mi risponde, ma con il biglietto va di là, poi torna e ci snocciola le indicazioni...io non capisco una mazza, mia figlia qualcosa, ma non tutto, comunque ringrazio, così come i due signori davanti al negozio che mi salutano uno alzando il pollice in alto in segno di vittoria, e rigiro la macchina e riparto nella direzione opposta,..... niente, nessun elemento carpito dalla signorina ci aiuta, la parola scuola l'unica certezza non ci è di alcun aiuto anche perché ci sono due edifici che sembrano edifici scolastici, quando per la seconda volta il paese sembra oramai tutto alle nostre spalle, nuovo dietro front, a un certo punto su una stradella che si diparte dalla strada principale vediamo delle persone ad un cottage, giro e mi inerpico, mi fermo davanti al loro cancello e questa volta ci avviciniamo in tre io, mia figlia e la figlia della mia amica, anche lei capisce l'inglese sempre meglio di me, ancora il rituale dell'esibizione del pezzettino di carta, ritaglio della mail, nuove indicazioni, a questo punto io capisco fischi per fiaschi, ma non lo do a vedere, le ragazze se la cavano meglio) una certezza si parla ancora una volta di questa scuola.
Riparto a questo punto mi scuso con gli altri e dico che se non lo troviamo ora lasciamo perdere, e ci fermiamo sul lato opposto alla scuola, in uno spiazzo davanti a degli impianti sportivi, come un grande parcheggio, una famiglia sta accompagnando il padre camionista a riprendere il suo Tir, lasciato in sosta, si vede un ragazzetto che si deve subire l'ennesima esibizione del biglietto un po' intimorito dell'accorrere delle due ragazze verso di lui, rimane perplesso sembra dire non lo sa, fa per andare, poi torna indietro e sembra che si sia convinto che il posto da noi cercato sia quello; a quel punto mi avvio su uno stradello sul cui angolo c'è una casa, nessuna indicazione con il nome del cottage che mi aveva scritto Max, ma finalmente, sollevando dei rampicanti leggo sul muretto in basso il nome della località "bingo" ( Max inoltra un'istanza al comune di Tou..affinché renda visibili le scritte) e ho una intuizione il nome del cottage (Max scrivilo davanti a casa) è "teacher cottage" di fronte c'era una scuola quindi forse un tempo quella casa era la casa del "teacher" "2° bingo"..... la casa deve essere quella: sul davanti, sulla strada, c'è un piccolo ingresso il tutto molto nascosto dalla siepe di rampicanti giro quindi sul dietro, dall'ingresso (secondario?), ma non c'è nessuno, nessun segno umano, nè di auto, insomma ho la sensazione che la casa sia quella ma non la certezza e in ogni caso non c'è nessuno, E' stata troppa la fatica e quindi faccio una cosa che non so se rifarei entro nel cortile della casa il cancello è chiuso, ma non serrato (ma forse ci sono gli estremi per la violazione di domicilio, non conosco le leggi irlandesi) cerco di scorgere una presenza nella casa, un segno sulla presenza di Max e la soluzione me la dà proprio un..."giallo", infatti dai vetri della casa finalmente vedo un libro ITALIANO e precisamente di Giorgio Faletti (io uccido, se non ricordo male) è la prova lì vi abita un "italiano" e quindi deduco che al 99% che sia la casa di Max, vorrei lasciargli una traccia del mio passaggio , non trovo fogli, poi mi ricordo del biglietto (quello delle indicazioni) è piccolo, una striscia, ed ecco che, per il poco spazio e per la delusione del mancato incontro non riesco a scrivere che una banale frase (ma Max l'ha definita se non ricordo male vagamente accusatoria) e riparto saranno state quasi le 18 alla volta di Cong.....dove ho cenato per poi tornare alla base
In macchina mi chiedono "cosa gli hai scritto?" e mi rimproverano, mi dicano "ma non potevi lasciargli il numero di telefono, avevano ragione almeno anche se non ci eravamo visti potevamo sentirci, ma oramai ero lontano se il destino aveva voluto così, peccato ero contento di aver vinto (con l'aiuto degli altri) la caccia al tesoro, ero riuscito a trovarla quella casa, ma dispiaciuto di non aver visto Max, del resto ho pensato il giorno prima era piovuto tutto il giorno, magari anche lì, quel giorno c'era il sole sarà andato a fare un girata, ho sbagliato a non prendere il numero di telefono prima di partire, ma era tutto così vago che non ci avevo pensato..........
Quindi Max non ha alcuna colpa del nostro mancato incontro, l'unica ..."critica" e che se devi dare le indicazioni non ci mettere solo il nome metti qualche riferimento più tangibile, ma a cosa fatte è stata anche divertente la "caccia al tesoro", caccia che del resto abbiamo dovuto fare quasi tutti i giorni per trovare i vari B&B.
Non so quanti siano arrivati in fondo a questo racconto, a chi ce l'ha fatta dico bravo

Andrea Firenze