Riporto alcune cifre.
Vedi listino Quattroruote estate 1979, prezzi in Lire
Fiat 132 1600: 8.854.000
Fiat 132 2000: 9.428.000
Lancia Beta 1600: 8.850.000
Lancia Beta 2000: 9.946.000
Alfa Romeo Alfetta 1600: 8.555.000
Alfa Romeo Alfetta 2000 L: 10.703.000
Audi 100 1600 GL: 8.455.000
Audi 80 1600 GLE: 7.552.000
Renault 20 GTL (1600): 8.192.000
Renault 20 TS (2000): 9.482.000
Peugeot 504 GL (2000): 8.280.000
Ford Taunus 1600 Ghia: 8.227.000
Ford Taunus 2000 Ghia: 8.437.000
BMW 316: 8.410.000
BMW 320: 10.357.000
[u][u]Non mi pare che Peugeot, Audi, Ford e BMW fossero ciofech[/u]e[/u]. Nel '79,oltretutto, non esisteva alcun regime protezionistico in Europa. Solo le giapponesi erano contingentate. E tra il marchio "economico" (Fiat) e quello "di lusso"(Lancia) il prezzo, come vedi, è praticamente uguale. La BMW 320 (6 cilindri) costava assai di più della 316 perché pagava lo scotto in Italia della tassazione sui motori con più di 4 cilindri, solo per questo. Tassa che valeva per tutti, anche per le auto italiane. Diversamente sarebbe stata più economica, a livello Fiat o forse meno. Un po' diversa era la situazione nel '73, dove il differenziale Fiat-Lancia era più elevato, nel senso che costava di più la Lancia.
Le quattro età della Lancia
Re: Le quattro età della Lancia
Ciao Claus hai perso di vista un piccolo particolare, si stava parlando di prima del 1969 anno in cui Fiat ha acquisito Lancia. Ti ripeto che queste nomee ne derivano dalla storia degli anni precedenti dei tre marchi .Se poi non ti piace tutto cio, posso anche dirti che mi sono inventato tutto.....
Comunque visto che hai pubblicato dei listini del 79 possiamo anche fare una foto del momento. Ti ripeto auto inguardabili per me Salvo che per bmw e audi (meno) che cercavano di entrare su di un mercato dove fiat la faceva da padrona. Beta non piaceva quindi prezzi bassi. Alfa da inizio anni 70 a primi 80 ha subito una crisi nera,
Materiali scadenti costo di assemblaggio alti, quasi tutti i modelli venivano venduti sottocosto Alfetta in primis ,pur di vendere, per poi arrivare alla cessione a Fiat. Gli altri modelli del tuo listino non li prendo nemmeno in considerazione.
Però cerca di capire cosa ti sto dicendo, anche se non ti piace, cerca di fartene una ragione. Ho visto che hai aperto un altra discussione dna alfa e lancia. Bravo approfondisci, poi ne riparliamo.
Ciao.
Comunque visto che hai pubblicato dei listini del 79 possiamo anche fare una foto del momento. Ti ripeto auto inguardabili per me Salvo che per bmw e audi (meno) che cercavano di entrare su di un mercato dove fiat la faceva da padrona. Beta non piaceva quindi prezzi bassi. Alfa da inizio anni 70 a primi 80 ha subito una crisi nera,
Materiali scadenti costo di assemblaggio alti, quasi tutti i modelli venivano venduti sottocosto Alfetta in primis ,pur di vendere, per poi arrivare alla cessione a Fiat. Gli altri modelli del tuo listino non li prendo nemmeno in considerazione.
Però cerca di capire cosa ti sto dicendo, anche se non ti piace, cerca di fartene una ragione. Ho visto che hai aperto un altra discussione dna alfa e lancia. Bravo approfondisci, poi ne riparliamo.
Ciao.
Re: Le quattro età della Lancia
OK, andiamo a prima del 1969, scusa, avevo capito che tu ti riferissi al periodo Beta.
D'accordissimo, lì la Lancia costava di più, era assai meglio rifinita ma, ahimè, queste prerogative erano ormai diventate un onere insopportabile per il costo. Oltretutto erano sempre meno i clienti che quella differenza qualitativa la percepivano, e le auto si vendevano più che altro in virtù dei risultati sportivi, ma in quantità (le berline) sempre più limitate a causa di una linea ormai invecchiata a fronte di una concorrenza che invece si rinnovava. Conclusione: i mancati introiti, uniti a costi di produzione diventati esorbitanti, causarono il fallimento della gestione Lancia di Pesenti.
Tornando ai quattro periodi, secondo me quello che vedo più "Lancia" (dopo Vncenzo) perché più affine alla filosofia del fondatore, è quello di Gianni Lancia con direttore tecnico Jano. Lì, più ancora che in quello di Fessia, sta per me la vera Lancia. Innovatrice, con i motori V6, primizia Lancia, sportiva ma di classe, prestazioni, immagine e disegno (Aurelia B24 e B20 soprattutto). Fessia, innovatore anche lui con la trazione anteriore e il motore boxer (di derivazione tecnica Cemsa-Caproni), ha avuto un solo torto: detestava le competizioni (fu trascinato con un pretesto a vedere un rally e quella fu l'unica volta che fece da spettatore a una gara) e ha fatto macchine troppo tranquille. In questo modo la Lancia ha perduto una buona fetta di clienti.
Sulla crisi Alfa Romeo, quello che dici è corretto, ma non è degli anni '70, bensì si colloca a cavallo della metà degli anni '80, colpa di una gestione politicizzata e clientelare e colpa anche di un precedente sindacalismo di stampo brigatista in fabbrica (sabotaggi, scarsa cura nel lavoro) che l'Alfa, a differenza di Fiat, non riuscì a debellare. Ed erano costi per rimediare ai guasti!!
Ai primi anni '70 semmai è vero il contrario, perché l'Alfetta ebbe invece un grande successo, tant'è vero che nel 1979 e 1980, malgrado la seconda crisi petrolifera, la berlina 2000 più venduta in Europa era proprio l'Alfetta 2.0.
Ruggine? Non mi risulta, nè sulle Alfetta post 1975, nè sulle Giulietta (tipo 116), nè sulle Alfasud ultima generazione, per la semplice ragione che utilizzavano lamiere zincrometal, le più resistenti alla corrosione. Ho i tabulati di laboratorio di mio padre (fine anni '70) che riportano le curve di resistenza in camera a nebbia salina di lamiere zincate (zincatura gialla) usate dall'Audi e quelle Zincrometal, dove la superiorità dello zincrometal è evidente. E lo zincrometal fu usato anche in Fiat.
La ruggine era tipica delle Alfasud 1^ serie, dove, per una sciagurata imposizione sindacale, in Alfa dovettero utilizzare lamierato non idoneo all'auto. Ma proveniva da una delle acciaierie tutelate dai sindacati. E Luraghi, inascoltato dalla politica, lo aveva detto quali sarebbero stati i risultati.
P.S.[b] Grazie per la pazienza che hai nel leggermi, Pier54[/b].
D'accordissimo, lì la Lancia costava di più, era assai meglio rifinita ma, ahimè, queste prerogative erano ormai diventate un onere insopportabile per il costo. Oltretutto erano sempre meno i clienti che quella differenza qualitativa la percepivano, e le auto si vendevano più che altro in virtù dei risultati sportivi, ma in quantità (le berline) sempre più limitate a causa di una linea ormai invecchiata a fronte di una concorrenza che invece si rinnovava. Conclusione: i mancati introiti, uniti a costi di produzione diventati esorbitanti, causarono il fallimento della gestione Lancia di Pesenti.
Tornando ai quattro periodi, secondo me quello che vedo più "Lancia" (dopo Vncenzo) perché più affine alla filosofia del fondatore, è quello di Gianni Lancia con direttore tecnico Jano. Lì, più ancora che in quello di Fessia, sta per me la vera Lancia. Innovatrice, con i motori V6, primizia Lancia, sportiva ma di classe, prestazioni, immagine e disegno (Aurelia B24 e B20 soprattutto). Fessia, innovatore anche lui con la trazione anteriore e il motore boxer (di derivazione tecnica Cemsa-Caproni), ha avuto un solo torto: detestava le competizioni (fu trascinato con un pretesto a vedere un rally e quella fu l'unica volta che fece da spettatore a una gara) e ha fatto macchine troppo tranquille. In questo modo la Lancia ha perduto una buona fetta di clienti.
Sulla crisi Alfa Romeo, quello che dici è corretto, ma non è degli anni '70, bensì si colloca a cavallo della metà degli anni '80, colpa di una gestione politicizzata e clientelare e colpa anche di un precedente sindacalismo di stampo brigatista in fabbrica (sabotaggi, scarsa cura nel lavoro) che l'Alfa, a differenza di Fiat, non riuscì a debellare. Ed erano costi per rimediare ai guasti!!
Ai primi anni '70 semmai è vero il contrario, perché l'Alfetta ebbe invece un grande successo, tant'è vero che nel 1979 e 1980, malgrado la seconda crisi petrolifera, la berlina 2000 più venduta in Europa era proprio l'Alfetta 2.0.
Ruggine? Non mi risulta, nè sulle Alfetta post 1975, nè sulle Giulietta (tipo 116), nè sulle Alfasud ultima generazione, per la semplice ragione che utilizzavano lamiere zincrometal, le più resistenti alla corrosione. Ho i tabulati di laboratorio di mio padre (fine anni '70) che riportano le curve di resistenza in camera a nebbia salina di lamiere zincate (zincatura gialla) usate dall'Audi e quelle Zincrometal, dove la superiorità dello zincrometal è evidente. E lo zincrometal fu usato anche in Fiat.
La ruggine era tipica delle Alfasud 1^ serie, dove, per una sciagurata imposizione sindacale, in Alfa dovettero utilizzare lamierato non idoneo all'auto. Ma proveniva da una delle acciaierie tutelate dai sindacati. E Luraghi, inascoltato dalla politica, lo aveva detto quali sarebbero stati i risultati.
P.S.[b] Grazie per la pazienza che hai nel leggermi, Pier54[/b].
Re: Le quattro età della Lancia
Tranquillo Claud, d accordo su periodo Lancia e crisi Alfa (con conti in rosso da anni e crollo da 80 in avanti), comunque materiali e assemblaggio lasciavano a desiderare come il cambio molto lungo, non è un mio parere ma degli utenti dell' epoca, dovuto anche ai motivi che hai detto, prima, poi per un andazzo acquisito, in una azienda statale.
Miglioratasi con il modello Lusso ebbe un grosso successo come hai detto,.
Per cio che riguarda le vendite, va considerato anche il fatto che l'Alfetta dopo due anni dall'uscita, divenne l'auto di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, nonchè delle scorte dei politici, ed auto di servizio dei Ministeri andando a sostituire con Giulietta le vecchie Giulia.
Non so quantificarne il numero, ma sicuramente non sono state poche.
Comunque prima 1750 e poi Alfetta grandi auto, ( e vado a dire quello che non ti piace ) berline sportive di eccellenza nella tradizione Alfa Romeo.
Hai menzionato il motore boxer, fu un'altra idea di fine 1895 del grande pioniere De Dion
Ciao.
Miglioratasi con il modello Lusso ebbe un grosso successo come hai detto,.
Per cio che riguarda le vendite, va considerato anche il fatto che l'Alfetta dopo due anni dall'uscita, divenne l'auto di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, nonchè delle scorte dei politici, ed auto di servizio dei Ministeri andando a sostituire con Giulietta le vecchie Giulia.
Non so quantificarne il numero, ma sicuramente non sono state poche.
Comunque prima 1750 e poi Alfetta grandi auto, ( e vado a dire quello che non ti piace ) berline sportive di eccellenza nella tradizione Alfa Romeo.
Hai menzionato il motore boxer, fu un'altra idea di fine 1895 del grande pioniere De Dion
Ciao.