Lezione di Lancismo, quello "vero"

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HFintegrale
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Re: Lezione di Lancismo, quello "vero"

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Interessante. Lo stile classico ed inimitabile della Lancia anni 60. Quando sulle targhe identificative compariva la dicitura « LANCIA AUTO S.P.A. » e non : «FIAT AUTO S.P.A. »....
Ultima modifica di HFintegrale il 08 apr 2019, 07:30, modificato 2 volte in totale.
acca effe
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Re: Lezione di Lancismo, quello "vero"

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Un appassionato con la A maiuscola...
Tuttavia, ha detto una inesattezza: Valutava poca la differenza di prezzo fra la 1100/103 e l'Appia, parlando di 150/170 mila lire. Era una differenza notevole, se consideriamo che si tratta di una cifra corrispondente a oltre due mensilità di un impiegato dell'epoca.
E non è poca cosa per due 1100 cc., anche se nel periodo, erano cilindrate da auto media. Da 1300 in su, si andava già nelle "grosse".
Però, non ci sono paragoni fra le due auto.
E' proprio vero: "La classe si paga" e l'Appia, nei confronti della Fiat 1100, che pure era una bella auto, ne aveva tantissima in più.
PIER54
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Re: Lezione di Lancismo, quello "vero"

Messaggio da leggere da PIER54 »

Ciao Luciano,
pienamente d'accordo, allora un 1500 era gia un auto di grossa cilindrata, le Fiat erano auto popolari, le Lancia per benestanti.
Auto diverse, prezzi diversi.
Avrei invece qualcosa da ridire sulle appendici menzionate dal signore (che ha detto parole sante), la 037 da rally aveva un'alettone dietro enorme che serviva a poco e rovinava l'estetica dell'auto, ma allora si usava cosi.
acca effe
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Re: Lezione di Lancismo, quello "vero"

Messaggio da leggere da acca effe »

Ciao, Pier.
Anche io penso che auto come 037, Delta S4 e simili, non debbano essere prese in considerazione, quando si parla di "Qualità Lancia".
Tanto di cappello per quanto riguarda le loro prestazioni, vittorie e campionati, ma siamo in altre dimensioni,molto più vicine, a mio parere alla filosofia "Alfa Romeo".
Le Lancia, quelle di un tempo, erano concepite con altri criteri. Privilegiavano rifiniture eccelse, materiali di prim'ordine,basti pensare al famoso "Panno Lancia", non certo paragonabile alla sua replica odierna, che costava un occhio della testa e che era stato scelto proprio da Vincenzo Lancia, per gli interni della Sua ultima creatura, la Aprilia.
Le Lancia erano come delle Rolls Royce Italiane.
E, a proposito di Rolls e prestazioni, quando si chiedeva che potenza avessero i loro motori, i tecnici e gli ingegneri della casa, rispondevano: "Quanto basta".
PIER54
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Re: Lezione di Lancismo, quello "vero"

Messaggio da leggere da PIER54 »

Concordo pienamente,
poi dal 69 è cambiato tutto....
HFintegrale
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Re: Lezione di Lancismo, quello "vero"

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[quote=PIER54 post_id=1404948 time=1554656470 user_id=62117]
Concordo pienamente,
poi dal 69 è cambiato tutto....
[/quote] sono d’accordo.
acca effe
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Re: Lezione di Lancismo, quello "vero"

Messaggio da leggere da acca effe »

Storia tormentata, quella della Lancia. Ha pagato, insieme alla Alfa Romeo, la voglia di una certa "Famiglia Piemontese", di avere il monopolio di tutta l'industria dell'auto in Italia. Con i soldi, non si può comprare tutto. C'erano tradizioni, che sono state calpestate, umiliate, annullate, in nome del "Dio Denaro" e le conseguenze, prima o poi, sono venute a galla. Ne sapeva qualcosa il povero Karl Abarth, a cui Fiat avrebbe dovuto srotolare tappeti rossi in ogni suo passo, per quello che aveva fatto per valorizzare nelle competizioni, le utilitarie Fiat, e che era stato "liquidato" senza tanti complimenti, relegato al ruolo di "consulente esterno", nella sua fabbrica, creata dal nulla e che tanto aveva dato a Fiat. Ricordo le dichiarazioni cariche di amarezza, rilasciate all'epoca, dal geniale costruttore Austriaco.
Ma questo è un altro discorso.
Agnelli, se veramente avesse avuto a cuore (non a portafoglio), l'industria automobilistica Italiana, avrebbe dovuto seguire le vocazioni delle Fabbriche.
Ovvero, auto di classe superiore, ammiraglie comprese, per Lancia, senza badare ad economie miopi, i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti. Lo sport? all'Alfa, terreno in cui era stata un'eccellenza da sempre.Infine, Fiat, nel settore delle utilitarie, settore fondamentale, in cui Fiat vantava una tradizione vecchia quasi come l'automobile.
Non si "cava sangue dalle rape" e non "si fanno le nozze con i fichi secchi", per usare vecchi modi di dire, quanto mai attuali in un mondo, quello dell'auto, dove ci si deve difendere con le unghie e con i denti,oggi, come mai in passato.
E' solo il parere di un incompetente assoluto, in fatto di questioni finanziarie, ma che, forse sbagliando, ragiona da "ruspante", quale è.
Luciano.
HFintegrale
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Re: Lezione di Lancismo, quello "vero"

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Il marchio Lancia è sempre stato un marchio a vocazione di automobili di lusso, pregiate, riservate a certi ceti, come l’Alfa Romeo, a differenza della FIAT, che era più improntato a vocazione popolare.... e la Fiat voleva avere il monopolio totale ed assoluto dell’industria automobilistica Italiana, sicchè ha trovato modo di poter far fuori sia la Lancia che l’Alfa Romeo.... io trovo questo modo di fare non molto corretto. E il mio modesto parere.
SilvanoMaiolatesi
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Re: Lezione di Lancismo, quello "vero"

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I responsabili maggiori del declino? Gianni Agnelli e Romiti che considerarono il settore auto un asset non più principale del gruppo (cacciata dell'ing. Ghidella e distrazione di capitali per acquisire altre attivita: assicurazioni, giornali, finanza ecc.) e Prodi che regalò l'Alfa alla Fiat privando così ogni concorrenza in casa nostra ed innescando l'inizio della fine di Lancia. Poi gli amministratori venuti dopo hanno dovuto e VOLUTO fare le nozze con i fichi secchi....
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