Ing. Sergio Camuffo - Il Direttore Tecnico della Lancia post Fiat
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Re: Ing. Sergio Camuffo - Il Direttore Tecnico della Lancia post Fiat
Sono d'accordo con te Mastro, l'alto costo del lavoro gravato dalle tasse e la soffocante burocrazia hanno fatto chiudere molte fabbriche o delocalizzato all'estero, ma allora Marchionne questo lo doveva sapere già all'inizio dato la sua natura di finanziere e contabile, e si poteva risparmiare tutti quei piani faraonici e roboanti (Fabbrica Italia ecc.) poi puntualmente disattesi, se puntava a produrre solo vetture di pregio dove i margini sono più alti, come pare adesso voglia fare, lo doveva mettere in chiaro subito....
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Re: Ing. Sergio Camuffo - Il Direttore Tecnico della Lancia post Fiat
Comunque io non ho mai capito perchè un gruppo come FCA non riesca a gestire in Italia 3 marchi con una gamma decente di modelli, quando in Germania dove il costo del lavoro non mi sembra tanto più basso, VW gestisce 4 grossi marchi (oltre ad altri di nicchia come Lamborghini, R.R. ecc) con una gamma di modelli spaventosa ed in molti casi sovrapponibili, sempre al top che copre tutti i settori, ha resuscitato da sotto la cenere Skoda e Seat: queste si che non avevano appeal, ma anzi, una pessima reputazione, tipoTrabant o poco più, stesso discorso per il gruppo PSA che con già due marchi come Peugeot e Citroen che producono modelli in molti casi simili, hanno creato dal nulla un nuovo marchio per vetture di lusso ispirandosi alla mitica DS, mentre noi che lo abbiamo già lo stiamo chiudendo (e questo grida vendetta davvero!), poi hanno acquisito anche Opel che in quanto a modelli non aveva niente di nuovo rispetto a quelli PSA, anzi, sono quasi tutti sovrapponibili, se non le versioni a metano che pare siano destinate a scomparire, come pure i motori di origine Opel. Anche lo Stato inglese non riusciva più a gestire i vari marchi, dopo che i privati si erano tirati indietro già da tempo per manifesta incapacità, ma anzichè chiuderli, li ha venduti e così ha salvato le fabbriche e gli operai.
Re: Ing. Sergio Camuffo - Il Direttore Tecnico della Lancia post Fiat
SilvanoMaiolatesi Scritto: ------------------------------------------------------- > Sono d'accordo con te Mastro, l'alto costo del > lavoro gravato dalle tasse e la soffocante > burocrazia hanno fatto chiudere molte fabbriche o > delocalizzato all'estero, ma allora Marchionne > questo lo doveva sapere già all'inizio dato la > sua natura di finanziere e contabile, e si poteva > risparmiare tutti quei piani faraonici e roboanti > (Fabbrica Italia ecc.) poi puntualmente disattesi, > se puntava a produrre solo vetture di pregio dove > i margini sono più alti, come pare adesso voglia > fare, lo doveva mettere in chiaro subito.... A Napoli si dice: "ha fatto ammuìna", nel senso che ha perso tempo e confuso le idee agli osservatori, millantando magari risorse che non aveva, pur di conseguire il suo scopo. Se avesse detto sin dall'inizio cosa intendeva fare, probabilmente il giochetto non sarebbe riuscito, i creditori non avrebbero atteso dieci anni... Comunque io sono ancora ottimista, nonostante tutto vedi ampi spazi disponibili per una gamma Lancia, anche con risorse limitate. Speriamo solo che il prossimo CEO di FCA sia finalmente un appassionato.
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Re: Ing. Sergio Camuffo - Il Direttore Tecnico della Lancia post Fiat
È difficile paragonare la situazione dei vari paesi europei... In Francia sia PSA che Renault appartengono ancora allo stato francese. Chiedete a Ghosn quanto ha apprezzato quando Macron (nel suo ruolo precedente di ministro delle finanze) ha fatto salire la quota dello stato francese al 20% per bloccare il riassetto dell'Alliance con Nissan o quando lo stato ha votato contro lo stipendio di Ghosn. Guardando alla produzione domestica, oltre l'80% delle Clio sono fatte fuori dalla Francia , come tutte le twingo ma anche Captur, Kadjar e il grande suv Koleos che è un suv coreano rebadged. Il più grande successo di Renault è Dacia con Sandero e Duster. Tanto di cappello per un successo planetario (che la Fiat avrebbe dovuto ottenere investendo sui prodotti globali dopo Palio ecc), ma sono tutti prodotti che vengono fuori dalla Francia. Quanto a PSA, era fallita ma lo stato francese con 15% e quello cinese con un altro 15% hanno rimesso in piedi la ditta e poi appoggiato l'acquisto di Opel. Poi per carità, Tavares è un amministrato delegato eccezionale e appassionato e esperto. Magari l'avessi o in Fca. In Inghilterra, restano meno di un quarto degli operai dell'epoca d'oro del gigante Austin Rover. Oggi Jaguar land Rover è una società (indiana) che produce gamme belle e di successo, ma sono una percentuale ben piccola rispetto all'industria nazionale degli anni 70-80. Tutto dipende dagli investimenti esteri : Bmw per Mini, Honda e Nissan. Solo che Nissan ormai produce la Micra in Francia e Nissan ha minacciato di andarsene se il brexit crea troppi ostacoli e rallentamenti nella supply chain. Magari riuscissimo ad attirare qualche fabbrica giapponese in Italia ... ma gli inglesi aiutano le ditte non facendo pagare le tasse per dieci anni dopo l'installazione di una fabbrica, e poi prolungano di nascosto con ogni sorta di aiuti come infrastrutture e costi di energia abbassati. Non mi stupirei se oggi l'Inghilterra - pur di trattenere le ditte spaventare dal brexit - desse più aiuti di stato che l'Italia degli anni 90. Non parliamo poi della Germania, con dei lander azionisti ... La VW appartiene per il 25% alla regione. La Germania è un paese con un mercato domestico enorme dove i 2/3 delle auto sono aziendali e estremamente sostenute dalla fiscalità aziendale favorevole. Basta che guardo i colleghi tedeschi che cominciano come rappresentanti con bmw serie 3 o i capi area con X3 o serie 5. In sede nulla sotto Audi A6 o Q7. Tutto l'ecosistema è costruito per sostenere l'industria nazionale dell'auto. Per me i migliori sono gli spagnoli : partivano da Fiat rebadged e ora producono più di noi con fabbriche Renault e Peugeot Citroen, VW, Ford... Però gli stipendi e la precarietà sono ancora più critici che da noi e anche lì il governo ha investito in una fortuna defiscalizzando al massimo. Insomma per me ci va una vera politica industriale ben pensata e se si vuole influenzare Fca bisogna essere pronti a investire. Oggi Fca è l'unico grande costruttore di auto europeo (daimler e bmw a parte - anche se il primo ha i cinesi al 10% del capitale) a non avere uno stato o una regione nel capitale ad influenzare le scelte aziendali.
Ex Dedra Integrale
Lancia Thema turbo 16v 1992
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Re: Ing. Sergio Camuffo - Il Direttore Tecnico della Lancia post Fiat
Complimenti per l'analisi molto dettagliata e precisa con la quale concordo, è vero che lo Stato italiano non è mai entrato nell'azionariato Fiat, ma l'ha foraggiata pesantemente nel corso degli anni, dal regalo dell' Alfa a tutte le casse integrazioni operai pagate da tutti noi ed a campagne di vendita sostenute anche con contributi statali come l'ultima di circa dieci anni fa sulle auto a metano che ha favorito soprattutto la Fiat che aveva diversi modelli in listino. Ciò che ha portato Fiat alla situazione attuale è stata la mancanza di una classe dirigente all'altezza, dopo il forzato allontanamento dell' ing. Ghidella, si è voluto ridimensionare il settore auto, ritenuto non più strategico, a favore di altri settori finanziari e speculativi. I sopravvissuti della famiglia Agnelli, giovani ed inesperti, poi non hanno saputo porre rimedio a tale situazione ed hanno badato a salvare il salvabile (soprattutto le loro casse), certamente grazie a Marchionne ci sono riusciti, dato che hanno azzerato i debiti e moltiplicato il valore delle azioni, ma a scapito di pochi modelli in listino, fabbriche vuote ed operai a casa. Ma forse sotto sotto si sta preparando un accordo o addirittura una cessione ad un altro grande gruppo, staremo a vedere....