duemila ruote
Re: duemila ruote
Anche per la 1,2 HF, ci troviamo di fronte ai misteri Lancia, sulle numerazioni: Gli esemplari costruiti dovrebbero essere 435. La numerazione, però, parte dal numero 1001, per raggiungere il 1490. Quindi si presume che diversi numeri siano stati "saltati".
Probabilmente è stato lo stesso per i motori. Ne avranno prodotto diversi in più di 435, per destinarne parte al magazzino ricambi, però il 1588, sempre partendo dal 1001, mi sembra molto alto,per una macchina costruita prima di inizio novembre 1966 (data del Tour de Corse) e che è rimasta in produzione almeno fino a inizio 1967.
Probabilmente è stato lo stesso per i motori. Ne avranno prodotto diversi in più di 435, per destinarne parte al magazzino ricambi, però il 1588, sempre partendo dal 1001, mi sembra molto alto,per una macchina costruita prima di inizio novembre 1966 (data del Tour de Corse) e che è rimasta in produzione almeno fino a inizio 1967.
Re: duemila ruote
Riguardo la targhetta palesemente falsa di questa 1,2,faccio notare altri due particolari,da aggiungere a quelli rilevati,giustamente, in altro Forum: Lo stemma Lancia è differente. I cerchi concentrici che lo incorniciano,devono essere più vicini fra loro. Inoltre questo stemma deve essere posizionato molto più in basso, quasi a sfiorare lo spazio dove sono incisi i numeri. In questo caso, lo stemma è più in alto, vicino al bordo superiore della targhetta.
Re: duemila ruote
acca effe Wrote:
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>.Ne
> avranno prodotto diversi in più di 435, per
> destinarne parte al magazzino ricambi, però il
> 1588, sempre partendo dal 1001, mi sembra molto
> alto,per una macchina costruita prima di inizio
> novembre 1966 (data del Tour de Corse) e che è
> rimasta in produzione almeno fino a inizio 1967.
Interessante. Ho comunicato lo stesso pensiero (e anche che la targhetta è falsa) di RM Sothebys quando mi hanno chiesto su questa macchina.
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>.Ne
> avranno prodotto diversi in più di 435, per
> destinarne parte al magazzino ricambi, però il
> 1588, sempre partendo dal 1001, mi sembra molto
> alto,per una macchina costruita prima di inizio
> novembre 1966 (data del Tour de Corse) e che è
> rimasta in produzione almeno fino a inizio 1967.
Interessante. Ho comunicato lo stesso pensiero (e anche che la targhetta è falsa) di RM Sothebys quando mi hanno chiesto su questa macchina.
Re: duemila ruote
Ed,noi, dopo mezzo secolo, stiamo attenti ai numeri di telaio, di motore,alle targhette ecc. Questo può andare bene per le coupè normali o anche per le HF, purchè private. Consideriamo come andavano le cose nel reparto corse.I trapianti di motori e di scocche, erano all'ordine del giorno. Le auto erano considerate come "strumenti da lavoro" Quindi si buttava via una scocca ormai snervata ( i rally dell'epoca,erano massacranti) e si prendeva una scocca nuova, conservando le stesse targhe. Figuriamoci se si pensava alla famosa targhetta.
Le stesse "barchette", in origine HF 1,3, conservavano ancora le targhe di queste auto, in quanto nei trasferimenti stradali, dovevano essere assicurate e quindi immatricolate,anche se di HF 1,3, non avevano più niente: Tetto eliminato, carrozzeria accorciata, telaio in parte tubolare, motore 1,6 e così via.Erano solo dei prototipi,macchine quindi inesistenti,che però, per motivi burocratici e legislativi, erano ancora delle "Coupè rallye 1,3 HF".Questo per dire che una semplice targhetta non ha alcun significato, come un motore o una intera scocca trapiantati.Piaccia o non piaccia, quello che determina il valore (spesso esagerato) di queste auto, sono i documenti e, nel caso di questa 1,2, la loro tracciabilità.
Poi, per quanto riguarda la targhetta, magari andata smarrita, si è reso necessario rifarne una, sia per la reimmatricolazione dell'auto,sia perchè la sua presenza è richiesta nelle revisioni biennali, in Italia.
Le stesse "barchette", in origine HF 1,3, conservavano ancora le targhe di queste auto, in quanto nei trasferimenti stradali, dovevano essere assicurate e quindi immatricolate,anche se di HF 1,3, non avevano più niente: Tetto eliminato, carrozzeria accorciata, telaio in parte tubolare, motore 1,6 e così via.Erano solo dei prototipi,macchine quindi inesistenti,che però, per motivi burocratici e legislativi, erano ancora delle "Coupè rallye 1,3 HF".Questo per dire che una semplice targhetta non ha alcun significato, come un motore o una intera scocca trapiantati.Piaccia o non piaccia, quello che determina il valore (spesso esagerato) di queste auto, sono i documenti e, nel caso di questa 1,2, la loro tracciabilità.
Poi, per quanto riguarda la targhetta, magari andata smarrita, si è reso necessario rifarne una, sia per la reimmatricolazione dell'auto,sia perchè la sua presenza è richiesta nelle revisioni biennali, in Italia.
Re: duemila ruote
Luciano, ho completamente d'accordo. La targhetta in sé non è definitivo. Come ho detto prima, non ho esaminato questa vettura. Comprendiamo che aspetto non è sempre corretto, ma sembra molto originale ...
Re: duemila ruote
Compiano non avrebbe mai comprato queste HF se false. Quindi...
Re: duemila ruote
Info per l'asta.
Giornate i cui vengono battuti i lotti:
101 / 370 venerdì 25
401 / 699 sabato 26
701 / 948 domenica 27
Giornate i cui vengono battuti i lotti:
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FULVIA COUPE' 1.3 S - 1973 - BLU LANCIA
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Re: duemila ruote
I dati a sabato dicevano 6.000 iscritti per partecipare all’asta che hanno versato 100 Eur a testa !!!
Oltre a questo richiesto fidejussione bancaria e/o carta di credito con plafond elevato…
Hanno già vinto gli organizzatori.
La maggior parte delle vetture è senza documenti poichè il “signore” non li ha fatti trovare.
Vedremo
Oltre a questo richiesto fidejussione bancaria e/o carta di credito con plafond elevato…
Hanno già vinto gli organizzatori.
La maggior parte delle vetture è senza documenti poichè il “signore” non li ha fatti trovare.
Vedremo
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Re: duemila ruote
http://ruoteclassiche.quattroruote.it/n ... sazionali/
Prezzi assolutamente fuori mercato, molto più alti di quelli fino ad oggi riservati a modelli identici ma in condizioni molto migliori. Auto che si potevano acquistare in condizioni perfette, ma a prezzi inferiori e con molti meno problemi burocratici, dai commercianti sistemati nei padiglioni attigui a quelli dell’asta, dove in contemporanea si stava svolgendo il salone Milano AutoClassica.
Le ragioni? Apparentemente imperscrutabili.
Non è facile provare a giustificare una spesa di 336.000 euro per una Lancia Aurelia B20 del 1951, di 162.000 euro per una Lancia Fulvia Sport Zagato alleggerita del 1967
Di sicuro dal punto di vista economico, RM Sotheby’s ha incassato, compresa la vendita di automobilia, moto, barche, biciclette, bob e ricambi, molto più di quanto ipotizzato prima di iniziare: 23 milioni di euro stimati. Secondo i dati non ufficiali pubblicati dall’Indice k500, RM Sotheby’s avrebbe realizzato un incasso lordo di 47,7 milioni di euro solo con la vendita delle auto. Sono state 423 le auto aggiudicate, il 100% di quelle proposte, solo 12 delle quali sotto il valore di stima minima, e 385 (91%) sopra la stima massima. Il tutto per un valore medio per vettura venduta di 112.700 euro.
Prezzi assolutamente fuori mercato, molto più alti di quelli fino ad oggi riservati a modelli identici ma in condizioni molto migliori. Auto che si potevano acquistare in condizioni perfette, ma a prezzi inferiori e con molti meno problemi burocratici, dai commercianti sistemati nei padiglioni attigui a quelli dell’asta, dove in contemporanea si stava svolgendo il salone Milano AutoClassica.
Le ragioni? Apparentemente imperscrutabili.
Non è facile provare a giustificare una spesa di 336.000 euro per una Lancia Aurelia B20 del 1951, di 162.000 euro per una Lancia Fulvia Sport Zagato alleggerita del 1967
Di sicuro dal punto di vista economico, RM Sotheby’s ha incassato, compresa la vendita di automobilia, moto, barche, biciclette, bob e ricambi, molto più di quanto ipotizzato prima di iniziare: 23 milioni di euro stimati. Secondo i dati non ufficiali pubblicati dall’Indice k500, RM Sotheby’s avrebbe realizzato un incasso lordo di 47,7 milioni di euro solo con la vendita delle auto. Sono state 423 le auto aggiudicate, il 100% di quelle proposte, solo 12 delle quali sotto il valore di stima minima, e 385 (91%) sopra la stima massima. Il tutto per un valore medio per vettura venduta di 112.700 euro.
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Re: duemila ruote
Secondo me l'auto d'epoca è ormai vista come investimento per chi ha i soldi e non sa dove metterli, le quotazioni stanno arrivando a livelli assurdi e prima o poi la bolla scoppierà, come sempre è successo quando la speculazione ha preso il sopravvento, quindi stiamo calmi che tanto chi ha comperato a prezzi esagerati saranno i primi a leccarsi le ferite.....