Domanda per accaeffe
Re: Domanda per accaeffe
A me non m'annoiate !
CIAO DA DARIODBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBB
CIAO DA DARIODBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBBB
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Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile
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Re: Domanda per accaeffe
La noia, è tutt'altra cosa..Poi se uno si annoia, o lo dice, o cambia canale!
Re: Domanda per accaeffe
Beh....meglio così. Il mio era solo uno scrupolo. A me la meccanica piace tantissimo.E' una materia in cui c'è sempre da imparare.Anzi, più se ne sa,o si crede di sapere, più ci si accorge di sapere sempre troppo poco.Poi la meccanica Fulvia in particolare,è raffinatissima,ma purtroppo estremamente complicata.
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Re: Domanda per accaeffe
Mamma mia .... tra voi due ( Luciano e Paolo ) e quegli altri dall'altra parte che sciorinano su angoli di dwell mi sono fatto una flebo di cultura anche questa mattina.... Ma grazie ancora ... siete una fonte inesauribile di conoscenze.... .ma appena mi muovo con il calibro digitale ti spiazzo ( x Paolo ). 
un saluto dal bauscia

un saluto dal bauscia
gg
Re: Domanda per accaeffe
Vedi, Giampietro,molte volte certi termini possono terrorizzare.Il famigerato angolo di dwell,non è altro che la risultanza dell'effettiva distanza fra le puntine.Nella fulvia queste sono in una posizione infelice,per cui, per regolarle bene, conviene togliere lo spinterogeno e regolarle così. Avremo la certezza di far scorrere la lama dello spessimetro in posizione ottimale e il dwell risulterà corretto.Poi c'è pure la mania dell'uso di termini in lingua straniera. Per esempio si parla di camber e caster,mentre sarebbe molto liù semplice e comprensibile parlare di inclinazione e incidenza delle ruote.Ma certi termini fanno tanto "tecnologY"
Re: Domanda per accaeffe
Ecco cosa si intende in "generale" per caster Oltreoceano...
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Re: Domanda per accaeffe
acca effe Scritto:
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> Vedi, Giampietro,molte volte certi termini possono
> terrorizzare.Il famigerato angolo di dwell,non è
> altro che la risultanza dell'effettiva distanza
> fra le puntine.
Hai detto bene Luciano, affermando che l’angolo di dwell è la “risultanza” dell’effettiva distanza fra le puntine.
Esso in effetti non è una misura diretta della distanza fra le puntine (quella la si prende con lo spessimetro), ma esiste comunque una stretta relazione fra l’angolo di dwell e la distanza fra le puntine.
L’angolo di dwell dà la misura del tempo in cui le puntine stanno a contatto (contatto chiuso) e questa misura viene restituita in gradi (sessagesimali) perchè non si fa altro che misurare quanti gradi copre l’alberino porta-camma quando i contatti sono chiusi.
Esempio motore 4 cilindri: avremo 4 aperture dei contatti per ogni giro completo (360°) dell'alberino, quindi avremo un settore di 90° (360:4) per ogni cilindro;
in questo caso un angolo di DWELL=60° ci dice che per 60° gradi i contatti sono chiusi e per 30° sono aperti.
Esempio motore 6 cilindri: avremo 6 aperture dei contatti per ogni giro completo (360°) della camma, quindi avremo un settore di 60° (360:6) per ogni cilindro;
in questo caso un angolo di DWELL=40° ci dice che per 40° gradi i contatti sono chiusi e per 20° sono aperti.
A questo punto è chiaro come la regolazione della distanza fra i contatti influisce sull’angolo di DWELL.
Infatti se a contatti aperti la distanza fra le puntine è troppa, si ridurrà il tempo in cui queste sono chiuse e pertanto ne risulterà una diminuzione dell’angolo di DWELL; viceversa se a contatti aperti la distanza fra le puntine è ridotta, aumenterà il tempo in cui queste sono chiuse e pertanto aumenterà l’angolo di DWELL.
Ecco quindi che un corretto valore dell’angolo di DWELL è garanzia di una corretta distanza fra le puntine.
Come si misura l'angolo di DWELL? E' davvero così necessario effettuarne periodicamente la verifica? Non dovrebbe essere sufficiente accertarsi periodicamente della corretta distanza fra le puntine? :S
Sono ovviamente bene accetti i contributi di tutti quelli in grado di chiarire i dubbi e risolvere i quesiti...
ciao
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> Vedi, Giampietro,molte volte certi termini possono
> terrorizzare.Il famigerato angolo di dwell,non è
> altro che la risultanza dell'effettiva distanza
> fra le puntine.
Hai detto bene Luciano, affermando che l’angolo di dwell è la “risultanza” dell’effettiva distanza fra le puntine.
Esso in effetti non è una misura diretta della distanza fra le puntine (quella la si prende con lo spessimetro), ma esiste comunque una stretta relazione fra l’angolo di dwell e la distanza fra le puntine.
L’angolo di dwell dà la misura del tempo in cui le puntine stanno a contatto (contatto chiuso) e questa misura viene restituita in gradi (sessagesimali) perchè non si fa altro che misurare quanti gradi copre l’alberino porta-camma quando i contatti sono chiusi.
Esempio motore 4 cilindri: avremo 4 aperture dei contatti per ogni giro completo (360°) dell'alberino, quindi avremo un settore di 90° (360:4) per ogni cilindro;
in questo caso un angolo di DWELL=60° ci dice che per 60° gradi i contatti sono chiusi e per 30° sono aperti.
Esempio motore 6 cilindri: avremo 6 aperture dei contatti per ogni giro completo (360°) della camma, quindi avremo un settore di 60° (360:6) per ogni cilindro;
in questo caso un angolo di DWELL=40° ci dice che per 40° gradi i contatti sono chiusi e per 20° sono aperti.
A questo punto è chiaro come la regolazione della distanza fra i contatti influisce sull’angolo di DWELL.
Infatti se a contatti aperti la distanza fra le puntine è troppa, si ridurrà il tempo in cui queste sono chiuse e pertanto ne risulterà una diminuzione dell’angolo di DWELL; viceversa se a contatti aperti la distanza fra le puntine è ridotta, aumenterà il tempo in cui queste sono chiuse e pertanto aumenterà l’angolo di DWELL.
Ecco quindi che un corretto valore dell’angolo di DWELL è garanzia di una corretta distanza fra le puntine.
Come si misura l'angolo di DWELL? E' davvero così necessario effettuarne periodicamente la verifica? Non dovrebbe essere sufficiente accertarsi periodicamente della corretta distanza fra le puntine? :S
Sono ovviamente bene accetti i contributi di tutti quelli in grado di chiarire i dubbi e risolvere i quesiti...
ciao

Re: Domanda per accaeffe
La misurazione dell'angolo di dwell si poò fare solo con strumenti ormai caduti in disuso o quasi: la pistola stroboscopica o i banchi tester che avevano un tempo gli elettrauto.Quanto alla frequenza dei controlli della distanza delle punte e conseguentemente dell'angolo di dwell,,dipende dal chilometraggio che facciamo. L'apertura delle punte è comandata da una lamina in fibra che è a contatto con la camma dell'alberino dello spinterogeno. Logicamente, anche se mettiamo un pelino di grasso nella camma, avremo sempre un consumo della lamina in fibra.Questo comporta una graduale diminuzione della distanza delle punte e conseguentemente una riduzione dell'anticipo di accensione. Naturalmente il presupposto principale è quello di avere uno spinterogeno perfetto. Piccoli giochi dell'alberino mandano a pallino ogni misurazione,per quanto accurata,che abbiamo potuto fare. Dobbiamo tenere conto anche dell'anticipo automatico, sempre comandato dallo spinterogeno e nel caso della Fulvia da piccole masse, trattenute da mollette,che si spostano per la forza centrifuga data dalla rotazione dell'alberino.Basta che della sporcizia si depositi in queste massette o nei loro perni,perchè l'anticipo automatico non aumenti in modo corretto. Viceversa, se queste mollette sono snervate per il troppo uso,,avremo un anticipo automatico eccessivo.
Sperando di non avervi annoiato troppo.....
Ciao.
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Re: Domanda per accaeffe
L' uscita in campo del Generale mi è piaciuta, battuta un po inglese ma simpatica. Ho seguito la vostra discussione e permettetemi di dirvi che siete dei mostri, se tutti quei numeri di tipo motore, o testata o volano li ricordate a memoria, mi fate paura, mi somigliate a Dustin Hoffman in "Rain Man". Noi comunque autistici (da auto) lo siamo in un altro senso,(permettetemi una battuta inglese anche a me) leggere trattoria e vedere che dentro la gente mangiava da piccolo mi creava qualche problema, mi chiedevo infatti perchè non ci riparassero i trattori. A parte gli scherzi, il vostro amore per le Lancia HF o Sport Zagato é davvero senza limiti, oserei dire una cultura. Nei primi anni settanta nelle varie cronoscalate il duello tra Alfa e Lancia fu sempre molto vivace, vari piloti di quel periodo preferivano le Alfa Gt perchè più disponibili a dare cavalli. Chi credette però nelle Fulvia non se ne pentì. Nel 1973 mio zio ad esempio era l' unico nella 1600 GR.4 a correre con una Lancia, era una mosca bianca in mezzo una muta di GTA. Eppure si prese belle soddisfazioni arrivando sempre davanti a tante di queste. Nella 1300 GR4 le Zagato invece la facevano da padrone a parte i grandi manici tipo Bologna, Bonventre, Runfola e Rosolia anche questi ultimi due mi pare che cosero con le Zagato mettendoci sicuramente qualcosa di loro, ma il 1300 zagato era una sport a tutti gli effetti, molto più prestazionale anche in termini di peso, rispetto alle Fulvia. Entravano quasi sempre nell'assoluto con tempi sensazionali li precedeva prima che le vedessimo uscire da una curva quel sound inconfondibile di tantissimi giri. Anche in paese fra di noi ragazzi appassionati di automobilismo, ci dividevamo in lancisti e alfisti. Una sera organizzarono una gara clandestina fra un meccanico di Giarre che aveva una Gta (superpreparata così diceva sfidando tutti) e mio zio con la HF. La cosa si combinò e quella sera sulla "strada del patibolo" cosi è chiamato questo percorso misto veloce, con la gente assiepata sui muretti che delimitavano la strada, si sfidarono Turiddu e Bastianu come nella "Cavalleria Rusticana". Pronti? Via. Già alla partenza mio zio l'aveva "imbriacato" si sentirono appresso come quattro colpi di pistola, ma erano i cambi di marcia di Turiddu, dati con l'acceleratore con il piede ingessato la sopra. noi al traguardo sentivamo, ed io riconoscevo il rumore Lancia e dicevo ai miei amici "mio zio è in testa" fin quando dall'ultima curva non spuntarono i quattro inconfondibili fari dell' HF. Turiddu aveva vinto ed in paese non si parlò di altro per non so quanto tempo.
Re: Domanda per accaeffe
Salvo,nel leggere quello che hai scritto,mi sono sentito riportare indietro negli anni,nei tempi della mia ahimè lontana giovinezza.Parlo degli anni 60,primi 70..Erano anni di un incredibile dualismo fra Lancisti ed Alfisti..Nei bar la notte,c'erano interminabili discussioni, che finivano sempre con prove di accelerazione in strade poco frequentate. Effettivamente devo dire che eravamo un poco infantili,ma le cose funzionavano così. Talvolta le discussioni fra le due fazioni, raggiungevano livelli esagerati, quasi si rischiava di arrivare alle mani. Al che io,Lancista sfegatato,ma dotato da madre natura di un fisico non esattamente da Bronzo di Riace, ma, per intenderci, alla Fassino,preferivo defilarmi alla chetichella. Della serie: Istinto di conservazione......