Addio sogni di gloria
Re: Marchionne: ecco il futuro della FIAT
vorrà dire che compreremo roba straniera... anche se mi dispiace...
			
			
									
									Lancia Fulvia 1300 berlina 2° serie 1971
						Re: Marchionne: ecco il futuro della FIAT
Ragazzi, metteteci il nastro isolante alle vetture ma dobbiamo resistere ... :)o aspettiamo tempi migliori, non può finire così.
			
			
									
									
						- 
				Alessandro reghini
- Messaggi: 504
- Iscritto il: 03 giu 2010, 07:21
Re: Marchionne: ecco il futuro della FIAT
Vorrei essere ottimista come te, ma la vedo male,
vi siete accorti che perfino gli stemmi delle calandre Lancia sbiadiscono??!! Ma perfino sullo stemma risparmiano ? Mai visto nessuna casa che, per quanto costruisca auto economiche risparmi su uno stemma che dopo poco diventa illeggibile.
Piu' in basso di cosi'!!
Cordiali saluti e tanto di cappello a chi, nonostante cio', continua a comprare Lancia, e' importantissimo tenerla in vita e grazie a loro finora, anche se agonizzante, resiste.
Sandro
			
			
									
									
						vi siete accorti che perfino gli stemmi delle calandre Lancia sbiadiscono??!! Ma perfino sullo stemma risparmiano ? Mai visto nessuna casa che, per quanto costruisca auto economiche risparmi su uno stemma che dopo poco diventa illeggibile.
Piu' in basso di cosi'!!
Cordiali saluti e tanto di cappello a chi, nonostante cio', continua a comprare Lancia, e' importantissimo tenerla in vita e grazie a loro finora, anche se agonizzante, resiste.
Sandro
Re: Marchionne: ecco il futuro della FIAT
Conferenza stampa di Sergio Marchionne e John Elkann al Salone Internazionale dell'auto di Detroit.
Sulla Lancia , neanche una parola.....
Fonte : Autoblog.it
Siamo alla conferenza stampa di Sergio Marchionne. E’ presente anche John Elkann.
Sergio Marchionne: la linea strategica è chiara e si basa sui marchi premium come Alfa Romeo, che può integrarsi con la capacità distributiva della rete Chrysler: c’è un grandissimo lavoro da fare. La sfida Alfa Romeo è ben più grande di quella europea, e riguarda più mercati. Il mercato USA è fondamentale: basti pensare che da solo vale quanto l’Europa. Per ridargli la credibilità che aveva in passato, deve tornare ad avere il proprio DNA: architetture, motori, e modelli esclusivi per Alfa e non condivisi con altri marchi. In questo momento ci stiamo lavorando: abbiamo un know-how ad esempio con Ferrari, che sarebbe sciocco non utilizzare. I dettagli però verranno dati dopo il 1o Maggio.
In Europa siamo il gruppo più coerente per la riduzione della CO2. L’ibrido è una tecnologia troppo costosa per le vetture piccole, non vediamo come riuscire ad essere finanziariamente sostenibili. Le scelte tecnologiche devono sempre essere valutate da questo punto di vista. Abbiamo un successo con la 500 Elettrica, ma perdiamo 14.000 dollari per ogni unità che vendiamo: bisogna essere molto cauti.
C’è stato un cambiamento fondamentale nella struttura dell’economia americana. I volumi degli ultimi mesi non sono un fuoco di paglia, io continuo ad essere ottimista sulle condizioni americane e sull’industria dell’auto negli Stati Uniti. In Italia c’è mancanza di certezza nel futuro: c’è paura. Un mercato da 1.300.000 vetture, ci vorrà molto tempo prima che avverrà la ripresa. Sono convinto che nel 2014 ci sarà un segno positivo, ma non sarà significativo. Ci sono incertezze politiche non solo in Italia, ma anche in altri Paesi europei. L’Europa da questo punto di vista è un puzzle. Dal punto di vista dell’occupazione, vogliamo far rientrare tutti i cassaintegrati.
La sede del nuovo gruppo? E’ un problema emotivo, perchè noi ad esempio paghiamo le tasse nel Paese in cui produciamo. Sicuramente non si tratta di un problema fiscale. Abbiamo “sovvenzionato le attività italiane” creando perdite.
Suzuki o PSA: come già detto siamo sempre pronti a nuove collaborazioni, che verranno valutate al momento. Per quanto riguarda la Cina abbiamo trovato un partner solido e serio, stiamo concludendo gli ultimi dettagli per quanto riguarda la produzione direttamente Cina.
Il vantaggio della Fiat Chrysler è che rivolgendosi al mondo, non dipende più da scelte fatte nel nostro Paese. Il progetto va al di fuori dei confini italiani, abbiamo bisogno di un sistema che ci supporti, di un gruppo di dipendenti che si impegni come ci stiamo impegnando noi. Farebbe un gran bene al Paese se si riuscisse portarlo avanti: che nessuno ci metta i bastoni tra le ruote.
Chiediamo al governo che faccia il massimo per il benessere dei cittadini: non sono per la questione incentivi. Sul superbollo: il risultato è stato deludente. E’ stata bloccata la vendita per un superbollo, ma sono considerazioni che deve fare il governo. Non abbiamo nessuna richiesta da fare. Siamo comunque riusciti a spostare la vendita di auto dal mercato italiano in altri mercati dove il “superbollo” è più basso o esiste in altre forme.
L’analisi della potenzialità dei leader di questa azienda è un impegno che prendiamo seriamente. La continuità dell’azienda è una cosa che ci sta a cuore, il prossimo amministratore delegato sarà interno al gruppo. Vogliamo evitare la situazione del 2004: quando sono arrivato ero il quinto amministratore delegato in 24 mesi.
Sul futuro di Marchionne parla Elkann: “Quello di cui sono sicuro è che il vertice della società sarà formato dal Dott Marchionne e dal sottoscritto. Il piano di Maggio è triennale e verrà portato avanti da lui, sotto la sua gestione”. In ogni caso, “so che oggi Fiat ha un futuro”.
			
			
									
									Sulla Lancia , neanche una parola.....

Fonte : Autoblog.it
Siamo alla conferenza stampa di Sergio Marchionne. E’ presente anche John Elkann.
Sergio Marchionne: la linea strategica è chiara e si basa sui marchi premium come Alfa Romeo, che può integrarsi con la capacità distributiva della rete Chrysler: c’è un grandissimo lavoro da fare. La sfida Alfa Romeo è ben più grande di quella europea, e riguarda più mercati. Il mercato USA è fondamentale: basti pensare che da solo vale quanto l’Europa. Per ridargli la credibilità che aveva in passato, deve tornare ad avere il proprio DNA: architetture, motori, e modelli esclusivi per Alfa e non condivisi con altri marchi. In questo momento ci stiamo lavorando: abbiamo un know-how ad esempio con Ferrari, che sarebbe sciocco non utilizzare. I dettagli però verranno dati dopo il 1o Maggio.
In Europa siamo il gruppo più coerente per la riduzione della CO2. L’ibrido è una tecnologia troppo costosa per le vetture piccole, non vediamo come riuscire ad essere finanziariamente sostenibili. Le scelte tecnologiche devono sempre essere valutate da questo punto di vista. Abbiamo un successo con la 500 Elettrica, ma perdiamo 14.000 dollari per ogni unità che vendiamo: bisogna essere molto cauti.
C’è stato un cambiamento fondamentale nella struttura dell’economia americana. I volumi degli ultimi mesi non sono un fuoco di paglia, io continuo ad essere ottimista sulle condizioni americane e sull’industria dell’auto negli Stati Uniti. In Italia c’è mancanza di certezza nel futuro: c’è paura. Un mercato da 1.300.000 vetture, ci vorrà molto tempo prima che avverrà la ripresa. Sono convinto che nel 2014 ci sarà un segno positivo, ma non sarà significativo. Ci sono incertezze politiche non solo in Italia, ma anche in altri Paesi europei. L’Europa da questo punto di vista è un puzzle. Dal punto di vista dell’occupazione, vogliamo far rientrare tutti i cassaintegrati.
La sede del nuovo gruppo? E’ un problema emotivo, perchè noi ad esempio paghiamo le tasse nel Paese in cui produciamo. Sicuramente non si tratta di un problema fiscale. Abbiamo “sovvenzionato le attività italiane” creando perdite.
Suzuki o PSA: come già detto siamo sempre pronti a nuove collaborazioni, che verranno valutate al momento. Per quanto riguarda la Cina abbiamo trovato un partner solido e serio, stiamo concludendo gli ultimi dettagli per quanto riguarda la produzione direttamente Cina.
Il vantaggio della Fiat Chrysler è che rivolgendosi al mondo, non dipende più da scelte fatte nel nostro Paese. Il progetto va al di fuori dei confini italiani, abbiamo bisogno di un sistema che ci supporti, di un gruppo di dipendenti che si impegni come ci stiamo impegnando noi. Farebbe un gran bene al Paese se si riuscisse portarlo avanti: che nessuno ci metta i bastoni tra le ruote.
Chiediamo al governo che faccia il massimo per il benessere dei cittadini: non sono per la questione incentivi. Sul superbollo: il risultato è stato deludente. E’ stata bloccata la vendita per un superbollo, ma sono considerazioni che deve fare il governo. Non abbiamo nessuna richiesta da fare. Siamo comunque riusciti a spostare la vendita di auto dal mercato italiano in altri mercati dove il “superbollo” è più basso o esiste in altre forme.
L’analisi della potenzialità dei leader di questa azienda è un impegno che prendiamo seriamente. La continuità dell’azienda è una cosa che ci sta a cuore, il prossimo amministratore delegato sarà interno al gruppo. Vogliamo evitare la situazione del 2004: quando sono arrivato ero il quinto amministratore delegato in 24 mesi.
Sul futuro di Marchionne parla Elkann: “Quello di cui sono sicuro è che il vertice della società sarà formato dal Dott Marchionne e dal sottoscritto. Il piano di Maggio è triennale e verrà portato avanti da lui, sotto la sua gestione”. In ogni caso, “so che oggi Fiat ha un futuro”.
Lancia Lybra SW 1.9 Jtd LX 2004 - Lancia Ypsilon 1.2 8v 2006

Preferirei spingere la mia Lancia, piuttosto che guidare un'Audi...
www.elettriko.altervista.org
						
Preferirei spingere la mia Lancia, piuttosto che guidare un'Audi...
www.elettriko.altervista.org
Re: Marchionne: ecco il futuro della FIAT
Dice lui: "Per ridargli la credibilità che aveva in passato, deve tornare ad avere il proprio DNA: architetture, motori, e modelli esclusivi per Alfa e non condivisi con altri marchi." . Come a dire voglio ritornare all'Alfa-IRI con qualche lievissimo aggiustamento. Sob...
Fantapolitica industriale di uno che di auto e di pulsioni del mercato proprio non capisce un tubo. Sarebbe a dire che la dirigenza del gruppo VAG, che da anni ha scelto di condividere a piene mani dai pianali alle maniglie, è composta di ebeti. Marchionne vende il solito fumo, come se ridare "autonomia" tecnico progettuale all'Alfa sia non solo un'operazione prioritaria, ma una passeggiata sul bagnasciuga. Intanto, non solo quello di Lancia, ma persino il listino di Fiat langue da fare tenerezza.
Le fasce di mercato, un tempo coperte non solo da Fiat, ma declinate ad hoc dai brand del gruppo (come è logico), sono state lasciate alla mercè dei gruppi stranieri. Questo non sembra preoccupare né l'AD né il Rockefeller di Torino (il burattino del ventriloquo di lontana memoria http://i1.ytimg.com/vi/uPoli5W3jMA/hqdefault.jpg). E intanto sembriamo l'esercito italiano nella campagna di Russia. Per combattere a testa alta mancano SW, mancano Crossover, mancano berline e berlinette, mancano coupè, mancano monovolume, ma sopratutto sta pericolosamente mancando (in Italia ed Europa) la percezione della competitività del marchio Fiat, confinato penosamente nelle Cat. A e B (ma quando mai !). Gli altri brand pagano quasi per riflesso.
Il problema non è ridare all'Alfa il ponte DeDion o il 6V, è quello di fornirle, con le ormai obbligate condivisioni, un'autonomia di immagine. Possiamo anche essere d'accordo su una 4C ma a patto che la gamma del marchio sia già completa, altrimenti è un esercizio di stile, da cialtrone con le pezze al c@@o. Apparire anzichè essere. Nessuno con un minimo di buon senso spenderebbe per un abito buono tenendosi, sotto, le mutande rotte. Quasi nessuno.
E così come il lancista ha da tempo rinunciato ai suoi 4V anche l'alfista nei confronti della TP. Prova ne sia che la 147, realizzata con un ottima strategia di condivisione, ha dato del filo da torcere alla concorrenza. Ed era un'auto di sostanza veramente appagante, lo posso dire, l'ho avuta 13 anni. Anche Fiat meriterebbe un bell'esercizio di stile, dimostrativo della potenzialità anche se non remunerativo (8V, Dino e via discorrendo...). Ne gioverebbe all'immagine.
E per la Lancia mi mancano le parole. Sono addolorato e preoccupato e come la gran parte di noi ipotizzava, mi pare siamo al punto di non ritorno.
			
			
									
									Fantapolitica industriale di uno che di auto e di pulsioni del mercato proprio non capisce un tubo. Sarebbe a dire che la dirigenza del gruppo VAG, che da anni ha scelto di condividere a piene mani dai pianali alle maniglie, è composta di ebeti. Marchionne vende il solito fumo, come se ridare "autonomia" tecnico progettuale all'Alfa sia non solo un'operazione prioritaria, ma una passeggiata sul bagnasciuga. Intanto, non solo quello di Lancia, ma persino il listino di Fiat langue da fare tenerezza.
Le fasce di mercato, un tempo coperte non solo da Fiat, ma declinate ad hoc dai brand del gruppo (come è logico), sono state lasciate alla mercè dei gruppi stranieri. Questo non sembra preoccupare né l'AD né il Rockefeller di Torino (il burattino del ventriloquo di lontana memoria http://i1.ytimg.com/vi/uPoli5W3jMA/hqdefault.jpg). E intanto sembriamo l'esercito italiano nella campagna di Russia. Per combattere a testa alta mancano SW, mancano Crossover, mancano berline e berlinette, mancano coupè, mancano monovolume, ma sopratutto sta pericolosamente mancando (in Italia ed Europa) la percezione della competitività del marchio Fiat, confinato penosamente nelle Cat. A e B (ma quando mai !). Gli altri brand pagano quasi per riflesso.
Il problema non è ridare all'Alfa il ponte DeDion o il 6V, è quello di fornirle, con le ormai obbligate condivisioni, un'autonomia di immagine. Possiamo anche essere d'accordo su una 4C ma a patto che la gamma del marchio sia già completa, altrimenti è un esercizio di stile, da cialtrone con le pezze al c@@o. Apparire anzichè essere. Nessuno con un minimo di buon senso spenderebbe per un abito buono tenendosi, sotto, le mutande rotte. Quasi nessuno.
E così come il lancista ha da tempo rinunciato ai suoi 4V anche l'alfista nei confronti della TP. Prova ne sia che la 147, realizzata con un ottima strategia di condivisione, ha dato del filo da torcere alla concorrenza. Ed era un'auto di sostanza veramente appagante, lo posso dire, l'ho avuta 13 anni. Anche Fiat meriterebbe un bell'esercizio di stile, dimostrativo della potenzialità anche se non remunerativo (8V, Dino e via discorrendo...). Ne gioverebbe all'immagine.
E per la Lancia mi mancano le parole. Sono addolorato e preoccupato e come la gran parte di noi ipotizzava, mi pare siamo al punto di non ritorno.
Moderatore - Sezione Argomenti Generali
						Re: Marchionne: ecco il futuro della FIAT
Ragazzi togliendo i cassoni americani dal listino Lancia Marchionne ha fatto finalmente una cosa saggia (anche la Chrysler 200 non sarà rimarchiata Lancia ma sarà prodotto per il solo mercato Nord Americano) ma nello stesso tempo ha dato ragione alle tante critiche fatte dai concorrenti tedeschi i quali erano esterrefatti per un tale gesto. E chi ci dice che le prossime mosse potrebbero cadere in errore con il rilancio di Alfa ecc.? 
Forse aveva ragione Diego Della Valle!!
			
			
									
									Forse aveva ragione Diego Della Valle!!
Thesista
						- 
				Alessandro reghini
- Messaggi: 504
- Iscritto il: 03 giu 2010, 07:21
Re: Marchionne: ecco il futuro della FIAT
Alfa ponte de dion e V6? Veramente anche quello era Lancia, 20 anni prima delle alfa.
Oltre al V4 abbiamo rinunciato ai boxer (Flavia) che da tempo orgogliosamente montano le subaro (se non erro hanno anche vinto un mondiale rally con il boxer).
La marca piu' innovativa del mondo ha perso tutto, perfino la memoria di quello che ha messo in produzione molto tempo prima degli altri, tu lo confermi.
Cordialita',
Sandro
Verissimo. La Lancia con l'Aurelia ha insegnato al mondo (sicuramente all'Europa) a fare macchine. Esattamente quelle che ti portavano in gara e poi a teatro la sera. Le GT sono Lancia, non certo Alfa. Richiamando il DeDion ed il V6 volevo riprendere un refrain che torna sempre in bocca agli alfisti quando rimpiangono la vera Alfa (quella a cui pensa Marchionne?). Ma la paternitá delle soluzioni tecniche è indiscutibilmene torinese...Saluti a te. Gianluca Moderatore Sezione.
			
			
									
									
						Oltre al V4 abbiamo rinunciato ai boxer (Flavia) che da tempo orgogliosamente montano le subaro (se non erro hanno anche vinto un mondiale rally con il boxer).
La marca piu' innovativa del mondo ha perso tutto, perfino la memoria di quello che ha messo in produzione molto tempo prima degli altri, tu lo confermi.
Cordialita',
Sandro
Verissimo. La Lancia con l'Aurelia ha insegnato al mondo (sicuramente all'Europa) a fare macchine. Esattamente quelle che ti portavano in gara e poi a teatro la sera. Le GT sono Lancia, non certo Alfa. Richiamando il DeDion ed il V6 volevo riprendere un refrain che torna sempre in bocca agli alfisti quando rimpiangono la vera Alfa (quella a cui pensa Marchionne?). Ma la paternitá delle soluzioni tecniche è indiscutibilmene torinese...Saluti a te. Gianluca Moderatore Sezione.
Re: Marchionne: ecco il futuro della FIAT
Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur.............
			
			
									
									
						Re: Marchionne: ecco il futuro della FIAT
Steve che hai fatto hai bestemmiato in latino ? :)o Ti ricordo che è meglio dirlo in inglese se vuoi che vada a buon fine ... 
			
			
									
									
						
Re: Marchionne: ecco il futuro della FIAT
stevek60 Scritto:
-------------------------------------------------------
> Dum Romae consulitur, Saguntum
> expugnatur.............
Mentre a Roma si discute , Sagunto viene espugnata ...... Detta in altre parole , le chiacchiere stanno a zero.....
			
			
									
									-------------------------------------------------------
> Dum Romae consulitur, Saguntum
> expugnatur.............
Mentre a Roma si discute , Sagunto viene espugnata ...... Detta in altre parole , le chiacchiere stanno a zero.....
Lancia Lybra SW 1.9 Jtd LX 2004 - Lancia Ypsilon 1.2 8v 2006

Preferirei spingere la mia Lancia, piuttosto che guidare un'Audi...
www.elettriko.altervista.org
						
Preferirei spingere la mia Lancia, piuttosto che guidare un'Audi...
www.elettriko.altervista.org

