Manager dell'anno USA 2011
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Re: Manager dell'anno USA 2011
Credo se lo meriti.
Qui invece le menti Fiomizzate lo vogliono dipingere come un mostro.
Qui invece le menti Fiomizzate lo vogliono dipingere come un mostro.
Re: Manager dell'anno USA 2011
non solo loro Pier... i titoloni anti-Fiat-Marchionne li abbiamo visti anche su LaPadania e il Giornale per vari motivi diversi.. cosiccome solo qua un governo (appena passato) non ha mai fatto una sola legge, mossa, manovra o incentivo o anche solo tavolo di concertazione per l'importante settore che è l'auto in italiana (come invece hanno fatto in Francia, Germania Usa in questi anni di crisi.. anche andando contro le leggi sulla concorenza..) e che traina centinaia di imprese, economia e qualche milione di lavoratori... diciamo che questo paese da dx a sx è senza eguali "sull'auto-tafazzarsi" anche su cose di cui dovrebbe piu o meno vantarsi e che vincono nel mondo..... come in effetti Marchione è e merita
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Re: Manager dell'anno USA 2011
Hai ragione HFil, talora sono troppo di parte ma credo che l'abbandono a se stesso di Marchionne e della Fiat sia demerito di tutti, insomma un demerito trasversale o Bipartisan .
Re: Manager dell'anno USA 2011
Spesso dimentichiamo che il capitalismo italiano, familiaristico, inetto ed autoreferenziale con sè e con i governi che si sono succeduti, ha portato più volte il paese al collasso. Oggi, grazie ai quei capitani d'industria che tutti i giornali hanno osannato negli ultimi 50 anni, abbiamo perso interi settori: acciaio, informatica, elettronica, chimica, ferroviaria, canapa, barbabietola da zucchero, grano duro, etc. Stiamo perdendo anche l'auto e la cantieristica, poi, se gli illuminati governi a venire contribuiranno ancora allo sfacelo, perderemo anche le telecomunicazioni, la difesa e l'energia (da più parti si sente parlare di liberalizzazioni di questi settori come LA soluzione finale). Alla fine dovremmo deciderci, prima o poi, se questo paese sarà abitato solo da mendicanti, bagnini, baristi, cabarettisti ed escort.
L'America premia Marchionne perchè, dopo avergli dato fiducia, ha rispettato i patti ed ha fatto un passo avanti al settore auto, l'Italia invece, Fiom a parte (e per altri motivi), non ha nemmeno provato a discuterci.
L'America premia Marchionne perchè, dopo avergli dato fiducia, ha rispettato i patti ed ha fatto un passo avanti al settore auto, l'Italia invece, Fiom a parte (e per altri motivi), non ha nemmeno provato a discuterci.
Re: Manager dell'anno USA 2011-troppo comodo...
Avantieri avrei sostenuto che nessuno è profeta in patria e che a questa "legge" non è sfuggito neppure Marchionne. Oggi, dopo la lettura delle prime pagine di molti quotidiani, mi domando quanto Marchionne abbia davvero compreso in che situazione ci troviamo e sopratutto se, da "apolide" sui generis, sia consapevole di lavorare per un'azienda ITALIANA, gli piaccia o no.
Siamo d'accordo sulla multinazionalità che deriva dalla localizzazione degli stabilimenti e pure sulla multietnicità del consumatore, ma non sul mettere in discussione l'origine ed il know how della Fiat. Marchionne non può sollevare il dito minacciando sfracelli come se fosse "il verbo". Non può, con parole sottointese, "scippare" la cittadinanza italiana alla Fiat. Dovrebbe capire prima di tutto che quest'azienda non è come lui, privo di fissa dimora. Sbandierare la multinazionalità come arma di ricatto (spero solo come mossa tattica) gli fa calzare alla perfezione la maschera del freddo mercenario. Non è affatto una bella maschera.
Un' Amministratore Delegato coperto di tanta gloria internazionale nonche sovracarico di responsabilità gestionale, in un momento storico come quello attuale e con le annunciate ondate di cassa integrazione sulle spalle dello Stato contrapposte ai profumati dividendi per gli azionisti, non può pensare e poi parlare senza un filtro che gli detti le elementari norme di tatto e buonsenso.
Mi dispiace ma, aldilà dell'indirizzo produttivo e di immagine sulla Lancia che non condivido, e se è vero che esistono diverse "forme di intelligenza" che qualificano un essere umano, quelle di Marchionne (senz'altro cospicue), non sono a tutto tondo.
Siamo d'accordo sulla multinazionalità che deriva dalla localizzazione degli stabilimenti e pure sulla multietnicità del consumatore, ma non sul mettere in discussione l'origine ed il know how della Fiat. Marchionne non può sollevare il dito minacciando sfracelli come se fosse "il verbo". Non può, con parole sottointese, "scippare" la cittadinanza italiana alla Fiat. Dovrebbe capire prima di tutto che quest'azienda non è come lui, privo di fissa dimora. Sbandierare la multinazionalità come arma di ricatto (spero solo come mossa tattica) gli fa calzare alla perfezione la maschera del freddo mercenario. Non è affatto una bella maschera.
Un' Amministratore Delegato coperto di tanta gloria internazionale nonche sovracarico di responsabilità gestionale, in un momento storico come quello attuale e con le annunciate ondate di cassa integrazione sulle spalle dello Stato contrapposte ai profumati dividendi per gli azionisti, non può pensare e poi parlare senza un filtro che gli detti le elementari norme di tatto e buonsenso.
Mi dispiace ma, aldilà dell'indirizzo produttivo e di immagine sulla Lancia che non condivido, e se è vero che esistono diverse "forme di intelligenza" che qualificano un essere umano, quelle di Marchionne (senz'altro cospicue), non sono a tutto tondo.
Moderatore - Sezione Argomenti Generali
Re: Manager dell'anno USA 2011-troppo comodo...
E non sottovalutiamo il ruolo della famiglia Agnelli.........
Re: Manager dell'anno USA 2011-troppo comodo...
1) La cassa integrazione non è certo stata concepita a beneficio delle aziende, bensì dei lavoratori che la percepiscono; senza cassa integrazione, le aziende licenzierebbero tout court i dipendenti in eccesso. Quindi le ondate di cassa integrazione sulle spalle dello Stato vanno a beneficio dei lavoratori, non della Fiat;
2) La FIAT non è un'azienda di Stato, ma un'azienda privata, che ha come scopo sociale non quello di fare il bene degli italiani, ma di realizzare il maggior utile possibile per gli azionisti. Se maggior utile per gli azionisti si consegue andando a produrre un'auto in Canada piuttosto che in Brasile o in Polonia, il dirigente dell'azienda non può certo porsi il problema dell'italianità dell'azienda medesima;
3) Sta agli amministratori locali e centrali di goni singolo Paese creare i presupposti perché un'azienda privata, come la Fiat, impianti o mantenga uno stabilimento. Se la Fiat a Termini Imerese ha chiuso, è perché non sono stati creati o mantenuti questi presupposti: è stato più conveniente, dal punto di vista economico, dismettere lo stabilimento.
4) Il medesimo tuo ragionamento, caro Gianluca, potrebbe essere anche rovesciato: in un momento di crisi come questa, sarebbe opportuno che ogni cittadino, al momento di acquistare un'auto, privilegiasse prodotti italiani, magari rinunciando a qualche rifinitura o pagando un prezzo leggermente più alto di una concorrente straniera, proprio per difendere posti di lavori in Italia. Ma come mai il 65% degli acquirenti di auto nuove non è disponibile ad alcun compromesso ed acquista auto straniere?
Ribadisco la mia posizione: possibile che all'estero Marchionne è visto come un ottimo manager e da noi è l'origine di tutti i problemi? Non è che sbagliamo noi?
2) La FIAT non è un'azienda di Stato, ma un'azienda privata, che ha come scopo sociale non quello di fare il bene degli italiani, ma di realizzare il maggior utile possibile per gli azionisti. Se maggior utile per gli azionisti si consegue andando a produrre un'auto in Canada piuttosto che in Brasile o in Polonia, il dirigente dell'azienda non può certo porsi il problema dell'italianità dell'azienda medesima;
3) Sta agli amministratori locali e centrali di goni singolo Paese creare i presupposti perché un'azienda privata, come la Fiat, impianti o mantenga uno stabilimento. Se la Fiat a Termini Imerese ha chiuso, è perché non sono stati creati o mantenuti questi presupposti: è stato più conveniente, dal punto di vista economico, dismettere lo stabilimento.
4) Il medesimo tuo ragionamento, caro Gianluca, potrebbe essere anche rovesciato: in un momento di crisi come questa, sarebbe opportuno che ogni cittadino, al momento di acquistare un'auto, privilegiasse prodotti italiani, magari rinunciando a qualche rifinitura o pagando un prezzo leggermente più alto di una concorrente straniera, proprio per difendere posti di lavori in Italia. Ma come mai il 65% degli acquirenti di auto nuove non è disponibile ad alcun compromesso ed acquista auto straniere?
Ribadisco la mia posizione: possibile che all'estero Marchionne è visto come un ottimo manager e da noi è l'origine di tutti i problemi? Non è che sbagliamo noi?
Re: Manager dell'anno USA 2011-troppo comodo...
Si Mastro, il discorso mi sta bene anche rovesciato. Tanto in vita mia non ho mai acquistato un'auto straniera e mai, credo, lo farò.
Ripeto, l'inutile e gratuito cinismo di Marchionne, ammesso e non concesso che fosse accettabile in periodi di vacche più grasse, lo è meno in questo mese di Novembre. Tutto qua. Gli si chiede di fare e di essere, se lo vuole e se ci riesce, un pò meno "primo della classe". Non fosse altro perchè siamo tutti sulla stessa barchetta. E le intemperanze di uno potrebbero creare qualche strano rollio. Sai com'è, non tutti sanno nuotare.
Saluti Gianluca
Ripeto, l'inutile e gratuito cinismo di Marchionne, ammesso e non concesso che fosse accettabile in periodi di vacche più grasse, lo è meno in questo mese di Novembre. Tutto qua. Gli si chiede di fare e di essere, se lo vuole e se ci riesce, un pò meno "primo della classe". Non fosse altro perchè siamo tutti sulla stessa barchetta. E le intemperanze di uno potrebbero creare qualche strano rollio. Sai com'è, non tutti sanno nuotare.
Saluti Gianluca
Moderatore - Sezione Argomenti Generali
Re: Manager dell'anno USA 2011-troppo comodo...
E aggiungerei: quante auto in meno vende, la Fiat, ogni volta che Marchionne apre bocca ?
Certo che con i soldi che prende, mi aspetterei qualche vendita in più, e invece sono solo segni meno e sempre peggio della perdita del mercato auto.
Mi dispiace, ma personalmente, ai salvatori della Patria non ho mai creduto.
Certo che con i soldi che prende, mi aspetterei qualche vendita in più, e invece sono solo segni meno e sempre peggio della perdita del mercato auto.
Mi dispiace, ma personalmente, ai salvatori della Patria non ho mai creduto.