International Lancia Forums

Questo è quanto riferisce l'articolo su .... http://www.tgcom.mediaset.it/autoemoto/ ... m_3355.htm
... e in Italia ci giriamo i pollici. ?tt?

Speriamo almeno di produrre molti più multijet, da spedire a Brampton.

L'unica bella notizia (per i marchi e non per gli operai) potrebbe essere questa:

"Una cosa è certa: con la produzione oltre Atlantico è facile immaginare la commercializzazione delle due vetture anche in Usa e Canada, e per i due marchi italiani sarebbe un ritorno coi botti su quei mercati"

Peccato sia risaputo che il marchio Lancia sarà riservato all'Europa occidentale (e neanche tutta, in Gran Bretagna verranno rimarchiate Chrysler...) quindi per il nord America niente doppioni Chrysler/Lancia...forse l'Alfa si venderà visto che come dice l'articolo disporrà di linee, motori e sospensioni specifici.

Che i marchi italiani siano incentivati e rilanciati anche all'estero fa piacere. Quello che mi da fastidio che in Italia stanno chiudendo gli stabilimenti o adottano una politica dittatoriale. Io abito nel torinese e fortunatamente non lavoro nel settore auto però conosco persone, padri di famiglia, che sono assunti dalla FIAT ma che sono in enorme difficoltà.
Un'altro articolo ..... http://www.repubblica.it/economia/2010/ ... ef=HRER1-1

Fiat è in competizione su quasi tutti i mercati del mondo con gli altri fabbricanti di auto.
Come tutte le industrie multinazionali, ha come scopo sociale il conseguimento del massimo profitto per gli azionisti.
Quindi produce dove è più conveniente produrre, in termini di costo del lavoro, di infrastrutture, di sicurezza, di incidenza di criminalità, ecc. ecc.
Evidentemente, in Italia, uno o più di questi parametri sono più sfavorevoli rispetto ad altri luoghi del mondo.
Infatti non solo chi produce auto delocalizza, ma anche chi produce scarpe, ceramiche, giocattoli, abiti, e persino prodotti tradizionali (avete presenti il vino Falanghina prodotto in Australia o i pomodori San Marzano che vengono dalla Cina?).
Non è compito dell'industriale perseguire politiche sociali; dovrebbe essere il legislatore, in qualche modo, a rendere conveniente mantenere le produzioni qui da noi.
Ma il legislatore, ultimamente, sembra impegnato esclusivamente a mantenere un solo posto di lavoro: il suo.

Trinacrius ha scritto:

>>Questo è quanto riferisce l'articolo su .... [www.tgcom.mediaset.it]
... e in Italia ci giriamo i pollici. <<

Secondo me girano qualcos'altro.

mastro Scritto:
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&gt; Fiat è in competizione su quasi tutti i mercati
&gt; del mondo con gli altri fabbricanti di auto.
&gt; Come tutte le industrie multinazionali, ha come
&gt; scopo sociale il conseguimento del massimo
&gt; profitto per gli azionisti.
&gt; Quindi produce dove è più conveniente produrre,
&gt; in termini di costo del lavoro, di infrastrutture,
&gt; di sicurezza, di incidenza di criminalità, ecc.
&gt; ecc.
&gt; Evidentemente, in Italia, uno o più di questi
&gt; parametri sono più sfavorevoli rispetto ad altri
&gt; luoghi del mondo.
&gt; Infatti non solo chi produce auto delocalizza, ma
&gt; anche chi produce scarpe, ceramiche, giocattoli,
&gt; abiti, e persino prodotti tradizionali (avete
&gt; presenti il vino Falanghina prodotto in Australia
&gt; o i pomodori San Marzano che vengono dalla
&gt; Cina?).
&gt; Non è compito dell'industriale perseguire
&gt; politiche sociali; dovrebbe essere il legislatore,
&gt; in qualche modo, a rendere conveniente mantenere
&gt; le produzioni qui da noi.
&gt; Ma il legislatore, ultimamente, sembra impegnato
&gt; esclusivamente a mantenere un solo posto di
&gt; lavoro: il suo.

Perché ti devo dare sempre ragione? &gt;:D&lt;

Qui costa troppo produrre, non perché c'è assenteismo per vedere la partita, come qualcuno malignamente ha fatto osservare, ma perché c'è un imposizione fiscale troppo alta.
Vi rendete conto che per ogni stipendio pagato c'è una cifra molto simili tra tasse, contributi etc?
Purtroppo l'imprenditore deve pagare ogni mese lo stipendio al lavoratore ed un altro allo stato.
Chiaro che alla fine vanno a produrre dove costa meno.
Certo bisognerebbe toglierli il made in Italy ed evidenziare bene dove sono state prodotte.
Molti, troppi si fregiano di questo marchio ma di italiano non hanno nulla o quasi.

Ciao