Comunicazioni ingannevoli da ASI
Inviato: 08 dic 2010, 12:09
Con l'apertura del nuovo portale ansa.it relativo ai motori è stata pubblicata una velina proveniente da ASI che parla di alcune novità per la reimmatricolazione dei veicoli radiati. Come in altre occasioni ho accennato, anche in questo caso non si dice nulla sui veicoli che hanno subito personalizzazioni (tuning) e della loro reimmatricolabilità.
http://www.ansa.it/motori/notizie/rubri ... 65705.html
Come tutti i comunicati provenienti da ASI, anche questo non è scevro da disinformazione.
Soprattutto nelle parti conclusive che riguardano Tassa di Possesso / Circolazione, rifacendosi alla legge 342/2000, a cui peraltro ASI non ha mai ottemperato pubblicando la famosa “lista” come esplicitamente richiesto dal testo di legge, trascurando che in molte Regioni d'Italia si è legiferato in modo differente (vedi Piemonte dove ha sede l'ASI stessa, o la Lombardia) proprioper manccanza di tale lista.
Non dimentichiamo la meritoria attività svolta in Umbria da Dario di Bello, per giungere ad una più semplice e libera determinazione del collezionista, senza versare il pizzo all'ente torinese.
Che dire poi, dei rapporti, di carattere strettamente privatistico tra assicurazioni e contraenti, facendo credere che le uniche attestazioni di storicità siano quelle dell'ASI e dei Registri Storici. Le quali peraltro hanno valore marginale per la definizione del risarcimento in caso di sinistro: occorre sempre passare per avvocati e periti di parte.
Che dire però delle convenzioni stipulate dai vari Club direttamente con le Compagnie Assicurative? Insomma ASI ed Ansa potrebbero essere quasi denunciati per pubblicità ingannevole.
http://www.ansa.it/motori/notizie/rubri ... 65705.html
Come tutti i comunicati provenienti da ASI, anche questo non è scevro da disinformazione.
Soprattutto nelle parti conclusive che riguardano Tassa di Possesso / Circolazione, rifacendosi alla legge 342/2000, a cui peraltro ASI non ha mai ottemperato pubblicando la famosa “lista” come esplicitamente richiesto dal testo di legge, trascurando che in molte Regioni d'Italia si è legiferato in modo differente (vedi Piemonte dove ha sede l'ASI stessa, o la Lombardia) proprioper manccanza di tale lista.
Non dimentichiamo la meritoria attività svolta in Umbria da Dario di Bello, per giungere ad una più semplice e libera determinazione del collezionista, senza versare il pizzo all'ente torinese.
Che dire poi, dei rapporti, di carattere strettamente privatistico tra assicurazioni e contraenti, facendo credere che le uniche attestazioni di storicità siano quelle dell'ASI e dei Registri Storici. Le quali peraltro hanno valore marginale per la definizione del risarcimento in caso di sinistro: occorre sempre passare per avvocati e periti di parte.
Che dire però delle convenzioni stipulate dai vari Club direttamente con le Compagnie Assicurative? Insomma ASI ed Ansa potrebbero essere quasi denunciati per pubblicità ingannevole.