International Lancia Forums

Domenica sera ero in turno 118. Verso le 21, stavamo rientrando in sede da un ricovero: ci trovavamo, quindi, sulla SP 11 (ex SS11) di Brescia, provenienti dal est verso ovest. Il limite è di 90 orari, e decido di collaudare il cruise control (molto comodo) installato sulla nuova ambulanza...
Ad un tratto, nel buio della corsia opposta, alle mie spalle spuntano due fari che mi sorpassano rapidamente: riesco a malapena a rendermi conto della manovra mal assortita, oltrepassando con tutta l'auto la linea continua, quando riconosco il modello, e le maledizioni si strozzano in gola. E' una kC t16, color argento o oro.
Che brutta figura! Che brutta, bruttissima figura! Una Lancia che viola i limiti, che sommette un'imprudenza, che mette a repentaglio la sicurezza altrui, con arroganza, manco fosse una grigia Audi aziendale.(td)

La brutta figura l'ha fatta il guidatore non la macchina............

Infatti...la K non ha nessuna colpa...

Si, avete ragione: il titolo è fuorviante, ma il falloencefalo non l'ho visto in faccia.
Certo, non è l'auto che decide cosa fare... ma anticamente i Lancisti erano dei Cavalieri...

Ehm: dimenticavo: http://it.wikipedia.org/wiki/Sineddoche

Caro MauroG, purtroppo i cavalieri Lancia sono finiti da tempo come il marchio inteso come fabbrica autonoma con un suo stile connotato, ora è in mano ad affaristi e "affarologhi".

Detto questo mi permetto di dire che l'errore stà, parlando in generale, proprio nell'usare parole non descrittivamente appropriate, esercizio ben noto hai nostri politici specialmente di una certa area geografica politica (romani=ladri, meridionali=terroni, negri=stupratori ecc. ecc.), come vedi anche in questo caso viene citata una parola al posto di un altra per far intendere senza specificare e quindi generalizzare.
Purtroppo la citazione del sineddoche che tu hai inserito nella risposta non mi sembra, a mio parere, del tutto appropriata in quanto è una figura di trasferimento semantico fondata sulla relazione di contiguità logica o materiale tra il termine letterale e il termine traslato e quindi anche non scomodando padri della semantica appare non del tutto collegato il modello di una automobile in relazione all'essere pensante che mette in atto l'azione di condurla ( forse poteva andare automobile e conducente lasciando da parte K e Audi aziendale (?)), infatti per rimanere nella tua citazione di wikipedia gli esempi albero con nave o ferro con spada sono chiari e contigui.
Mi scuso per la noiosa tiritera ma essendo tra veri lancisti mi piace la dialettica e spero di dare qualche spunto per ravvivare le discussioni nella nostra sezione.
Un saluto

il vestito non fa l''uomo ma l''uomo fa il vestito e come dice il proverbbio chi sbaglia paga di solito chi fa cosi sono cavallieri senza cavallo io li chimerei asinari .

Aldo

La penso assai diversamente.
Le automobili, soprattutto modelli particolari, sono spesso indicative di chi le guida. Ora, senza arrivare all'orrore che mi imputi (e per il quale ti concedo preventivamente la buona fede, anche se sei ad un passo dall'avermi offeso mortalmente :X ) ovvero di bollare le persone secondo modelli che poco hanno a che fare con la civiltà, ribadisco: la "brutta figura" (retorica) di quell'auto era, eccome, resa dalla sineddoche. E' una figura retorica utilizzabile sia per ampliamento,che per restrizione: possiamo parlare di "pane", intendendo il salario (es: si lavora per il pane), possiamo parlare di "cane" per riferirci a tutti i cani (es.: il cane è fedele. Non lo è solo il mio). A meno che si voglia negare che l'auto (soprattutto, ribadisco, "certe" auto) è anche un po' il nostro abito, ma chi lo vuol negare mi deve mostrare le foto dei matrimoni a cui ha partecipato con l'auto infangata.
Quindi due cose: è perfettamente ovvio che l'auto il sorpasso non l'ha fatto da sè, ma per precisa volontà del neanderthaliano alla guida, di conseguenza è palese che la brutta figura è sua, non dell'autovettura in sè.
Francamente ho l'impressione, mi scuserai, che stiamo discutendo di cose che esulano il messaggio che volevo trasmettere: quando vedo una Lancia, sopratutto un modello che non dovrebbe essere stato comprato perchè c'era uno sconto, ma scelto con una certa attenzione, mi aspetto che alla guida ci sia qualcuno di diverso da quei figuri che dovevo vedere ogni giorno in tangenziale, con le loro arroganti wagon fotocopiate. E se quel "qualcuno" non c'è, un po' mi dispiace. Questo, beninteso, stendendo un pietoso velo sulla manovra compiuta, indice non di un episodio, ma di una condotta abituale...

certo ad agosto fa molto caldo........posso dire che avete ragione tutti e due........-D

Eh, magari: comincia a far caldo adesso, così mi prepara il rientro in officina... quando, invece, volevo andare al lago, faceva temporali a nastro.

Naturalmente per il paragone con certi politici si parlava come ben specificato "in generale" e non riferito alla fattispecie, per il resto però continui ad utilizzare una figura retorica, secondo me , non appropriata, il Kcoupè e te lo dice chi c'è l'ha (grigio 16v . t ma giuro che non passavo da quelle parti ) non è necessariamente la macchina dell'appassionato (come nel nostro caso) ma anche la macchina preferita da rapinatori, ladri e zingari (ho visto un coupè che seminava il panico con alla guida un nomade non proprio rassicurante), sono poche le auto in grado di raggiungere senza modifica i 240 km/h e costare relativamente poco (manutenzione esclusa), come le sw (da me odiate da sempre) non sono sinonimo solo di persone arroganti e prepotenti ma anche di padri di famiglia con prole, potremmo andare all'infinito (Mercedes 190 rosse = macellaio con rolex d'oro massiccio al polso, Ferrari = spacciatori di cocaina come nei telefilm di Miami Vice, Jaguar=protettori ecc.).
Per la pulizia dell'auto sono d'accordo è sinonimo del rispetto della persona verso se stesso e gli altri.
Quindi alla fine se si restasse fedele al tuo ragionamento un osservatore neutrale vedendo la manovra azzardata dovrebbe concludere che i possessori o guidatori di un kcoupè sono tutti pirati della strada o essere così arguto di considerarlo l'eccezione che conferma la regola (ma su quali basi? direbbe Karl Potter, non Harry )