Gilles Villeneuve - il mito
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Gilles Villeneuve - il mito
ciao
Gilles Villeneuve e René Arnoux
Digione - Francia 1979
Gilles Villeneuve e l'alettone
Gilles Villeneuve e l'allegro trenino
Jamara - Spagna 1981
Gilles Villeneuve e René Arnoux
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Gilles Villeneuve e l'alettone
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Jamara - Spagna 1981
Re: Gilles Villeneuve - il mito
Grande Gilles...
Avete visto che controsterzi, sul bagnato senza alettone?
Ed avete notato quanta gente a bordo pista, anzi nella pista?
Avete visto che controsterzi, sul bagnato senza alettone?
Ed avete notato quanta gente a bordo pista, anzi nella pista?
Re: Gilles Villeneuve - il mito
Mimmo , non mi fare questo....
Gilles mi ha fatto appassionare alla F1 , e quel 8 Maggio dell'82 per me fu come se fosse morto un fratello....
Ancora oggi , vedendo certi filmati , e sopratutto le sue interviste , una lacrima si affaccia sempre ai miei occhi.
Gilles era unico.... un pilota che se anche era primo con 10 secondi sul secondo non alzava mai il piede !!!
Forse non avrebbe mai vinto un mondiale , ma quante emozioni !!!!
Una volta , durante le libere di un Gp Arnoux gli chiese : "ma tu quella tal curva la fai in pieno ?"
Gilles rispose che non ci aveva ancora provato ma che lo avrebbe fatto nel giro successivo.
Arnoux al giro dopo vide la Ferrari distrutta in quella curva , ed arrivato ai box corse preoccupato al box Ferrari per sapere come stava Gilles ;
Lo trovò che giocava allegramente con il piccolo Jacques , ed appena vide arrivare Renè gli disse : "No , non si fa in pieno...."
Questo era Gilles...
Per sempre 27 Rosso !!!!

Gilles mi ha fatto appassionare alla F1 , e quel 8 Maggio dell'82 per me fu come se fosse morto un fratello....
Ancora oggi , vedendo certi filmati , e sopratutto le sue interviste , una lacrima si affaccia sempre ai miei occhi.
Gilles era unico.... un pilota che se anche era primo con 10 secondi sul secondo non alzava mai il piede !!!
Forse non avrebbe mai vinto un mondiale , ma quante emozioni !!!!
Una volta , durante le libere di un Gp Arnoux gli chiese : "ma tu quella tal curva la fai in pieno ?"
Gilles rispose che non ci aveva ancora provato ma che lo avrebbe fatto nel giro successivo.
Arnoux al giro dopo vide la Ferrari distrutta in quella curva , ed arrivato ai box corse preoccupato al box Ferrari per sapere come stava Gilles ;
Lo trovò che giocava allegramente con il piccolo Jacques , ed appena vide arrivare Renè gli disse : "No , non si fa in pieno...."
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Lancia Lybra SW 1.9 Jtd LX 2004 - Lancia Ypsilon 1.2 8v 2006

Preferirei spingere la mia Lancia, piuttosto che guidare un'Audi...
www.elettriko.altervista.org

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Re: Gilles Villeneuve - il mito
Di lui scrive Enzo Ferrari nel suo libro "Piloti che gente..." :
"Quella di Villeneuve fu un'assunzione a sorpresa, che scatenò un plebiscito di critiche, forse giustificate in quel momento.
Di Gilles avevo avuto informazioni da un amico che risiede in Canada, da Chris Amon e da Walter Wolf che si era valso di lui per alcune gare della categoria CAN AM.
Lo vidi poi in televisione, in corsa a Silverstone su una McLaren. la sua origine era curiosa: idolo delle motoslitte e vincitore del campionato Atlantic.
Assunsi la decisione di ingaggiarlo , indotto dalla convinzione che con un'adeguata preparazione è possibile, se esistono predisposizioni e talenti naturali, "costruire" un pilota.
Villeneuve , con il suo temperamento, conquistò subito le folle e ben presto diventò... Gilles !
Sì , c'è chi lo ha definito "Aviatore" e chi lo valutava svitato, ma con la sua generosità, con il suo ardimento, con la capacità "distruttiva" che aveva nel pilotare le macchine macinando semiassi, cambi di velocità, frizioni, freni, ci insegnava cosa bisognava fare perchè un pilota potesse difendersi in un momento imprevedibile, in uno stato di necessità.
E' stato campione di combattività e ha regalato, ha aggiunto tanta notorietà alla Ferrari.
Io gli volevo bene."
Il Drake in questo libro parlò di tutti i piloti che aveva conosciuto nella sua lunga carriera , ma solo per Gilles scrisse un commento così benevolo...

Mi piace ricordarli così...
-D
"Quella di Villeneuve fu un'assunzione a sorpresa, che scatenò un plebiscito di critiche, forse giustificate in quel momento.
Di Gilles avevo avuto informazioni da un amico che risiede in Canada, da Chris Amon e da Walter Wolf che si era valso di lui per alcune gare della categoria CAN AM.
Lo vidi poi in televisione, in corsa a Silverstone su una McLaren. la sua origine era curiosa: idolo delle motoslitte e vincitore del campionato Atlantic.
Assunsi la decisione di ingaggiarlo , indotto dalla convinzione che con un'adeguata preparazione è possibile, se esistono predisposizioni e talenti naturali, "costruire" un pilota.
Villeneuve , con il suo temperamento, conquistò subito le folle e ben presto diventò... Gilles !
Sì , c'è chi lo ha definito "Aviatore" e chi lo valutava svitato, ma con la sua generosità, con il suo ardimento, con la capacità "distruttiva" che aveva nel pilotare le macchine macinando semiassi, cambi di velocità, frizioni, freni, ci insegnava cosa bisognava fare perchè un pilota potesse difendersi in un momento imprevedibile, in uno stato di necessità.
E' stato campione di combattività e ha regalato, ha aggiunto tanta notorietà alla Ferrari.
Io gli volevo bene."
Il Drake in questo libro parlò di tutti i piloti che aveva conosciuto nella sua lunga carriera , ma solo per Gilles scrisse un commento così benevolo...

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Preferirei spingere la mia Lancia, piuttosto che guidare un'Audi...
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Re: Gilles Villeneuve - il mito
HA DETTO GILLES VILLENEUVE
Sul suo modo di guidare:
"La mia tesi è semplice. E' inutile tirare indietro il piede quando occorre trovare il limite della macchina. Per conoscerlo occorre che il pilota assuma i rischi della sua professione"
Sul suo modo di correre, dopo un ritiro:
"Io corro per vincere, per ottenere il massimo dalla macchina e non per restare in pista, andare piano e giungere ottavo"
Sul primo incontro con Enzo Ferrari:
"Fu un'impressione vaga, come di essere di fronte a un personaggio della storia, uno che si è sempre sentito nominare, ma che appartiene a un mondo sconosciuto, ritenuto inaccessibile. Ecco la prima sensazione che ebbi vedendo Enzo Ferrari"
Sul rapporto con il denaro:
"Chi rischia molto è giusto che guadagni, ma non corro per soldi. Sto facendo il lavoro che sognavo quando ero bambino. I soldi mi hanno permesso di avere elicottero, casa, una grossa barca: ma non è questa la molla che mi dà la motivazione"
Sulla sua preparazione fisica:
"Non ne ho mai sentito realmente il bisogno perché alla fine di una corsa non sono mai realmente stanco. Il mio vero allenamento è quello in macchina. A Fiorano macino tanti chilometri che potrei uccidere un bisonte"
Sul rapporto con la moglie Joanne:
"Il nostro è un rapporto particolare, forse meno tenero di quanto si possa immaginare. Ci amiamo, questo sì, ma è Joanne che deve fare il sacrificio e accettarmi come sono. Senza le corse io non esisterei e Joanne l'ha capito. La sua calma è una maschera. Io so che lei è profondamente contraria alle gare automobilistiche, ma nel rapporto tra me e le corse non ammetto interferenze, neanche da parte sua"
Su suo figlio Jacques, che all'epoca aveva 7 anni:
"Sono felice se mi chiede di mettersi sulle mie ginocchia e guidare. Io ho passato l'infanzia e la prima gioventù gridando, quando si andava in auto, a mio padre di andare più forte, di far vedere che eravamo noi i più veloci. Melanie è ovviamente più calma di Jacques, ma è una donna e pare proprio che non sarà pilota di Formula 1. Jacques, invece...."
Sulle possibilità di vincere nel 1982:
"Se l'anno scorso, con quella macchina che non stava in pista ho vinto due corse, quest'anno che la vettura è tanto migliorata posso vincerne almeno cinque"
Sui rapporti con Didier Pironi dopo il GP di S. Marino 1982:
"Quando Arnoux s'è fermato ho rallentato perché credevo che la battaglia fosse finita. Non avrei mai creduto che lui mi attaccasse, eravamo al limite della benzina e il cartello del box, 'slow', mi aveva fatto capire che non era il caso di fare pazzie. Pironi mi ha anche toccato, ha preferito fare di testa sua. Vuol dire che prima avevo un compagno di squadra e adesso ho un avversario in più"
A Zolder, sul GP di S. Marino:
"Con Didier la questione è sempre aperta. Ha cercato di venire anche qui in Belgio a parlarmi, ma per adesso non credo di volerlo sentire. Piccinini dice che faccio male, ma io l'ho detto anche a Ferrari, sono veramente arrabbiato con Didier. Loro mi dicono "Vincerai ancora". Cosa c'entra? a Imola ho perso una corsa che avevo vinto, e questo non c'è niente che possa cambiarlo. In questo mestiere non si può sempre stare ad aspettare domani, bisogna pensare sempre all'oggi"
Sul rapporto con la morte:
"Non ho paura di morire. Ho paura di rimanere ferito, paralizzato"
Sul suo modo di guidare:
"La mia tesi è semplice. E' inutile tirare indietro il piede quando occorre trovare il limite della macchina. Per conoscerlo occorre che il pilota assuma i rischi della sua professione"
Sul suo modo di correre, dopo un ritiro:
"Io corro per vincere, per ottenere il massimo dalla macchina e non per restare in pista, andare piano e giungere ottavo"
Sul primo incontro con Enzo Ferrari:
"Fu un'impressione vaga, come di essere di fronte a un personaggio della storia, uno che si è sempre sentito nominare, ma che appartiene a un mondo sconosciuto, ritenuto inaccessibile. Ecco la prima sensazione che ebbi vedendo Enzo Ferrari"
Sul rapporto con il denaro:
"Chi rischia molto è giusto che guadagni, ma non corro per soldi. Sto facendo il lavoro che sognavo quando ero bambino. I soldi mi hanno permesso di avere elicottero, casa, una grossa barca: ma non è questa la molla che mi dà la motivazione"
Sulla sua preparazione fisica:
"Non ne ho mai sentito realmente il bisogno perché alla fine di una corsa non sono mai realmente stanco. Il mio vero allenamento è quello in macchina. A Fiorano macino tanti chilometri che potrei uccidere un bisonte"
Sul rapporto con la moglie Joanne:
"Il nostro è un rapporto particolare, forse meno tenero di quanto si possa immaginare. Ci amiamo, questo sì, ma è Joanne che deve fare il sacrificio e accettarmi come sono. Senza le corse io non esisterei e Joanne l'ha capito. La sua calma è una maschera. Io so che lei è profondamente contraria alle gare automobilistiche, ma nel rapporto tra me e le corse non ammetto interferenze, neanche da parte sua"
Su suo figlio Jacques, che all'epoca aveva 7 anni:
"Sono felice se mi chiede di mettersi sulle mie ginocchia e guidare. Io ho passato l'infanzia e la prima gioventù gridando, quando si andava in auto, a mio padre di andare più forte, di far vedere che eravamo noi i più veloci. Melanie è ovviamente più calma di Jacques, ma è una donna e pare proprio che non sarà pilota di Formula 1. Jacques, invece...."
Sulle possibilità di vincere nel 1982:
"Se l'anno scorso, con quella macchina che non stava in pista ho vinto due corse, quest'anno che la vettura è tanto migliorata posso vincerne almeno cinque"
Sui rapporti con Didier Pironi dopo il GP di S. Marino 1982:
"Quando Arnoux s'è fermato ho rallentato perché credevo che la battaglia fosse finita. Non avrei mai creduto che lui mi attaccasse, eravamo al limite della benzina e il cartello del box, 'slow', mi aveva fatto capire che non era il caso di fare pazzie. Pironi mi ha anche toccato, ha preferito fare di testa sua. Vuol dire che prima avevo un compagno di squadra e adesso ho un avversario in più"
A Zolder, sul GP di S. Marino:
"Con Didier la questione è sempre aperta. Ha cercato di venire anche qui in Belgio a parlarmi, ma per adesso non credo di volerlo sentire. Piccinini dice che faccio male, ma io l'ho detto anche a Ferrari, sono veramente arrabbiato con Didier. Loro mi dicono "Vincerai ancora". Cosa c'entra? a Imola ho perso una corsa che avevo vinto, e questo non c'è niente che possa cambiarlo. In questo mestiere non si può sempre stare ad aspettare domani, bisogna pensare sempre all'oggi"
Sul rapporto con la morte:
"Non ho paura di morire. Ho paura di rimanere ferito, paralizzato"
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Re: Gilles Villeneuve - il mito
Nel 1982 avevo 18 anni e, dopo aver visto i telegiornali che parlavano dell'incidente in Belgio, giurai a me stesso che non avrei mai più rivisto le immagini della morte di Gilles.
Stasera, rileggendo il post di Mimmo, su youtube ho ritrovato quel filmato ( è QUI ) e l'ho rivisto, dopo 28 anni.
Ho pianto.
Stasera, rileggendo il post di Mimmo, su youtube ho ritrovato quel filmato ( è QUI ) e l'ho rivisto, dopo 28 anni.
Ho pianto.
Re: Gilles Villeneuve - il mito
Allora non solo il solo ad avere ancora la "Febbre Villeneuve"....
Continuo a seguire la Formula 1 , e vari altri sport motoristici (Motomondiale , Rally , Wtcc) ma nessun pilota è più riuscito ad appassionarmi come Gilles...
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Re: Gilles Villeneuve - il mito
Un altro aneddoto che rende l'idea di chi fosse Gilles.
Dopo l'indimenticabile duello tra Gilles ed Arnoux al Gp di Francia , ci fu un pò di malumore tra i "senatori" della F1 , che ritenevano pericoloso il modo di gareggiare dei due : In particolar modo Niki Lauda che al Gp successivo , durante il briefing apostrofò Gilles dandogli dell'incosciente ed intimandogli di non rifare altre "stupidate" ; Gilles lo guardò sorridendo , poi fece spallucce e si allontanò senza degnarlo di una risposta....
Lauda andò su tutte le furie ed affrontò Arnoux gridando "e tu cosa hai da dire ?"
Le cronache riportano la laconica risposta di Renè : "Penso che se al suo posto ci fossi stato tu , sarei arrivato secondo , non terzo !!"
Lascio a voi immaginare quanto questa risposta possa aver fatto arrabbiare Lauda....
Grazie Gilles , Grazie Renè !!!
Dopo l'indimenticabile duello tra Gilles ed Arnoux al Gp di Francia , ci fu un pò di malumore tra i "senatori" della F1 , che ritenevano pericoloso il modo di gareggiare dei due : In particolar modo Niki Lauda che al Gp successivo , durante il briefing apostrofò Gilles dandogli dell'incosciente ed intimandogli di non rifare altre "stupidate" ; Gilles lo guardò sorridendo , poi fece spallucce e si allontanò senza degnarlo di una risposta....
Lauda andò su tutte le furie ed affrontò Arnoux gridando "e tu cosa hai da dire ?"
Le cronache riportano la laconica risposta di Renè : "Penso che se al suo posto ci fossi stato tu , sarei arrivato secondo , non terzo !!"
Lascio a voi immaginare quanto questa risposta possa aver fatto arrabbiare Lauda....
Grazie Gilles , Grazie Renè !!!
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Re: Gilles Villeneuve - il mito
ciao
Se è vero che la vita di un essere umano è come un film, io ho avuto il privilegio di essere la comparsa, lo sceneggiatore, l'attore protagonista e il regista del mio modo di vivere.
Gilles Villeneuve
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Gilles Villeneuve
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Re: Gilles Villeneuve - il mito
18/1/1950 ... 8/5/1982

ciao Gilles

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