Colori Touring: la risposta ufficiale.
Inviato: 04 mar 2010, 13:47
Per molto tempo ci siamo domandati quali fossero i colori standard delle Flaminia Touring, ma soprattutto quali fossero quelli extra-serie. Oggi abbiamo ottenuto una risposta ufficiale dalla viva voce dell'ing. Giovanni Bianchi Anderloni, figlio dell' ing. C.F.Bianchi Anderloni:
Gentilissimo Sig. Paolo,
la ringrazio per il suo cortese messaggio. I colori delle Flaminia Touring che lei elenca, corrispondono a quelli riportati su un documento del Registro Storico Lancia, che le allego.
Purtroppo non sono in possesso di alcun documento dell'Archivio Touring Superleggera, il quale, salvo che per una parte che conservo, è andato quasi completamente distrutto in un sciagurato episodio di ignoranza ed egoismo, un vero e proprio spregio perpetrato ai danni di mio padre. Infatti nei primi mesi del 1967, lo stabilimento Touring Superleggera di Nova Milanese venne venduto ad una industria di elettrodomestici. Pur avendo dato a mio padre un appuntamento per ritirare tutti i materiali di archivio, quando egli arrivò trovò un falò acceso nel cortile dello stabilimento, con alcuni dei nuovi addetti che buttavano nel mucchio, disegni, registri di corrispondenza, e tanto altro materiale prezioso, ritenuto "robaccia" buona solo da bruciare. Così i quaderni di mio padre e di mio nonno sui quali venivano annotate tutte le notizie e le caratteristiche delle varie vetture via via prodotte, disegni con i piani di forma delle carrozzerie, in scala 1:1, ecc. sono finiti in fumo. Quanto si è salvato, costituisce l'attuale archivio della Famiglia Bianchi Anderloni, che io conservo.
Per quanto riguarda i colori speciali, mio padre raccontava molto spesso che il cliente "particolare" (l'attore famoso, l'industriale importante, il personaggio politico in auge, ecc.) spesso chiedeva una colorazione fuori catalogo. Frequente era il caso in cui la tonalità di colore desiderata veniva indicata dalla signora (più o meno ufficiale...) che accompagnava il personaggio, mostrando un foulard, o altro capo d'abbigliamento. Il tecnico delle vernici, servendosi di un colorimetro, riproduceva il colore desiderato con due o più campioni di diversa intessità, che veniva approvato dal cliente. Famosissima rimane la Ferrari 166 Barchetta che fu di Gianni Agnelli, con un inusuale colorazione doppia verde e blu. Riportando questo aneddoto, mio padre affermava pertanto che le Touring non necessariamente avevano dei colori standard e quindi, sopratutto per i modelli anteguerra, talvolta non condivideva la rigidezza di alcuni commissari tecnici durante le sedute di omologazione, nonchè di certi "esperti" delle giurie dei concorsi d'eleganza per auto d'epoca.
Tuttavia, la possibilità di avere colori "speciali" si ridusse notevolmente negli ultimi anni, in cui la costruzione delle carrozzerie si era molto industrializzata e le case automobilistiche madri (Alfa Romeo, Lancia, Maserati ecc.) raramente ammettevano "deviazioni" dalla colorazione ufficiale, sopratutto perchè ricevevano le carrozzerie completamente finite, ma ancora prive della meccanica, che veniva installata presso la fabbrica madre, che ne completava i collaudi e provvedeva alla consegna a concessionari e distributori.
Sono spiacente di non poterle dare le informazioni richieste, ma avendo sentito tante volte mio padre raccontare i concetti di cui sopra, sono sicuro che la sua eventuale risposta sarebbe stata come la mia.
Cordiali saluti,
Giovanni Bianchi Anderloni
Gentilissimo Sig. Paolo,
la ringrazio per il suo cortese messaggio. I colori delle Flaminia Touring che lei elenca, corrispondono a quelli riportati su un documento del Registro Storico Lancia, che le allego.
Purtroppo non sono in possesso di alcun documento dell'Archivio Touring Superleggera, il quale, salvo che per una parte che conservo, è andato quasi completamente distrutto in un sciagurato episodio di ignoranza ed egoismo, un vero e proprio spregio perpetrato ai danni di mio padre. Infatti nei primi mesi del 1967, lo stabilimento Touring Superleggera di Nova Milanese venne venduto ad una industria di elettrodomestici. Pur avendo dato a mio padre un appuntamento per ritirare tutti i materiali di archivio, quando egli arrivò trovò un falò acceso nel cortile dello stabilimento, con alcuni dei nuovi addetti che buttavano nel mucchio, disegni, registri di corrispondenza, e tanto altro materiale prezioso, ritenuto "robaccia" buona solo da bruciare. Così i quaderni di mio padre e di mio nonno sui quali venivano annotate tutte le notizie e le caratteristiche delle varie vetture via via prodotte, disegni con i piani di forma delle carrozzerie, in scala 1:1, ecc. sono finiti in fumo. Quanto si è salvato, costituisce l'attuale archivio della Famiglia Bianchi Anderloni, che io conservo.
Per quanto riguarda i colori speciali, mio padre raccontava molto spesso che il cliente "particolare" (l'attore famoso, l'industriale importante, il personaggio politico in auge, ecc.) spesso chiedeva una colorazione fuori catalogo. Frequente era il caso in cui la tonalità di colore desiderata veniva indicata dalla signora (più o meno ufficiale...) che accompagnava il personaggio, mostrando un foulard, o altro capo d'abbigliamento. Il tecnico delle vernici, servendosi di un colorimetro, riproduceva il colore desiderato con due o più campioni di diversa intessità, che veniva approvato dal cliente. Famosissima rimane la Ferrari 166 Barchetta che fu di Gianni Agnelli, con un inusuale colorazione doppia verde e blu. Riportando questo aneddoto, mio padre affermava pertanto che le Touring non necessariamente avevano dei colori standard e quindi, sopratutto per i modelli anteguerra, talvolta non condivideva la rigidezza di alcuni commissari tecnici durante le sedute di omologazione, nonchè di certi "esperti" delle giurie dei concorsi d'eleganza per auto d'epoca.
Tuttavia, la possibilità di avere colori "speciali" si ridusse notevolmente negli ultimi anni, in cui la costruzione delle carrozzerie si era molto industrializzata e le case automobilistiche madri (Alfa Romeo, Lancia, Maserati ecc.) raramente ammettevano "deviazioni" dalla colorazione ufficiale, sopratutto perchè ricevevano le carrozzerie completamente finite, ma ancora prive della meccanica, che veniva installata presso la fabbrica madre, che ne completava i collaudi e provvedeva alla consegna a concessionari e distributori.
Sono spiacente di non poterle dare le informazioni richieste, ma avendo sentito tante volte mio padre raccontare i concetti di cui sopra, sono sicuro che la sua eventuale risposta sarebbe stata come la mia.
Cordiali saluti,
Giovanni Bianchi Anderloni