E' uno di quei ricordi che uno tiene di solito per sè in quanto legati a emozioni probabilmente poco condivisibili
Ero in Irlanda , non avevo ancorane Elisa ne Lucia , era forse il 1999. Mi stavo avvelenando ad un Mc Donald's e qualche tavolo più in la c'era una famiglia nella quale uno dei membri , una bimba , era down .
Padre , madre , bimba e bimbo ... un classico , salvo il fatto che la bambina era down
Stavano scherzando , giocavano , tutti quanti , tutti assieme e piano piano contagiarono anche i tavoli vicini i quali assistevano sorridendo e/o salutando a quel bel quadretto familiare
Li guardavo e mi sono soffermato a pensare che quando ero piccolo erano tanti di più i bimbi down che vedevo . Mi sono ricordato che nella mia scuola elementare era previsto un programma per il quale ogni anno veniva introdotto in classe un bimbo down , mi ricordo che errando e probabilmente commettendo anche un errore scarsa polite noi li chiamavamo spastici . Questi ultimi passavano tutto il tempo con noi , erano a rotazione nostri compagni di banco e così via .
Mi sono ricordato benissimo di un bimbo mongolo (così anche erano chiamati ma non c'èra cattiveria ) che mi chiamava MAGHES e lo facceva sorridendo perchè gli piaceva quel suono e mi sono ricordato che anche gli altri miei compagni iniziarono a chiamarmi MAGHES e mi piaceva perchè sapeva di magia
Mi ricordo al mare , li in spiaggia , nello stesso Lido contenuto nelle memorie di Daria Bignardi , e nello stesso periodo , ce ne erano tanti , stavamo anche in quel caso tutti assieme a scaldarci come lucertole al sole , lo stesso sole per tutti (scusate la banalità) non un sole diverso , non un sole "area handicappati" e area "normodotati"
Mi ricordo che si diceva spastico , o mongolino ma che non avvertivo in questo un insulto e mi sembrava che fosse normale , non scorretto , anche perchè non era accompagnato da scherno o se lo era non era per la mongolitudine ma per qualche menata da bimbi
Quel giorno in Irlanda in un paesello chissa-dove ho vissuto quella stessa sensazione emi sono commosso
Mi sono commosso per quel mio passato che non torna , non per la serenità di quella famiglia ..... quella famiglia in quel contesto (come in quegli anni ai miei occhi) era ..... normale
Sono sensazioni , non faccio parte della schiera dei nostalgici a tutti i costi ma credo che in mezzo a tutti i difetti fino a quegli anni li si era forse un tantino più umani
Quello descritto da Salva è comunque un caso limite da stigmatizzare ma da non prendere ad esempio
Quello che a me non piace in realtà è l'isolamento del diverso soprattutto laddove la differenza la ha fatta la natura
Max