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brevetto italiano

Inviato: 23 ott 2009, 23:25
da rinato
http://motori.virgilio.it/auto/tecnica/ ... ction.html

interessante vero?

non ho capito come lavora, ma mi andrebbe bene uguale.

Re: brevetto italiano

Inviato: 24 ott 2009, 13:45
da HFil
effettivamente pare davvero interessante! e perdippiu con un principio semplicissimo che gia usiamo per tante altre cose, dal volante alla corona della bicicletta

Re: brevetto italiano

Inviato: 24 ott 2009, 19:25
da EC2277
Purtoppo ne hanno parlato anche al TGR-Lombardia: http://www.youtube.com/watch?v=ULb5JTND ... r_embedded; perché purtroppo?
Per due motivi semplicissimi: anzitutto qualcosa del genere viene usato da anni nei mozzi delle ruote posteriori dei camion e poi perché, avendo inserito un'ulteriore ingranaggio tra il motore e la ruota, tale dispositivo non migliora i consumi ma, a causa dei maggiori attriti, li peggiora.

Re: brevetto italiano

Inviato: 24 ott 2009, 20:36
da rinato
forse la differenza sta proprio in quel " qualcosa del genere". D' altronde se gli hanno concesso il brevetto , qualcosa di nuovo deve esserci. Inoltre , probabilmente , anche se c'è una coppia di ingranaggi in più , nel complesso il sistema diventa più efficente. Che è quello che conta.
Anche perchè, se non ricordo male, le ruote dentate hanno il profilo dei denti a evolvente , e ne deriva la proprietà di trasmettere il moto da una ruota all' altra senza strisciamento reciproco dei denti.

Citando Wikipedia :
" La geometria del profilo dei denti è solitamente ad evolvente di cerchio; tale soluzione assicura un accoppiamento del tipo "rotolamento senza strisciamento", che minimizza usura, vibrazioni e rumore e massimizza l'efficienza nel trasferimento di energia."
E' ovviamente sottinteso che la proprietà geometrica non si verifica appiento nella realtà, ma nessuno è perfetto.

Re: brevetto italiano

Inviato: 24 ott 2009, 20:59
da EC2277
Infatti i camion, per avere una risultante delle forze nulla sul semialbero, hanno tre ingranaggi invece che uno; si tratta infatti di un ruotismo epicicloidale nel quale la solare è calettata sul cerchione ed il pignone sul semialbero (non ricordo dove sono calettati i satelliti).
Il problema è che alla fisica non si sfugge percui, se aumenti i componenti della catena cinematica, la sua efficienza peggiora. Tant'è che nei camion non viene utilizzata per ridurre i consumi ma per avere un'ulteriore moltiplicazione della coppia.

Re: brevetto italiano

Inviato: 24 ott 2009, 22:19
da ardeo51
ma in effetti non c'e nulla di nuovo ,la trasm. a portale, esiste da sempre molti f,strada la usano ha lo scopo di sollevare di + il veicolo e si puo' dire quasi eliminare la scatola del ponte unimog iveco ecc WV COMBI ....c.....s.....gianni

Re: brevetto italiano

Inviato: 25 ott 2009, 11:20
da rinato
ma allora come hanno fatto ad ottenere un brevetto?

Re: brevetto italiano

Inviato: 25 ott 2009, 14:37
da PG
Il brevetto non si ottiene, ma si deposita presso gli appositi uffici delle Camere di commercio che provvedono a trascriverlo sul registro dopo le verifiche del caso.
Un sistema simile era applicato anche sulle ruote anteriori delle vecchie Land Rover 88, il “mozzo a ruote libere“, per circolare su strada asfaltata.

Re: brevetto italiano

Inviato: 25 ott 2009, 21:23
da HFil
Vero.. sarebbe cmq interessante capire meglio le differenze di quest'ultima trovata..

Re: brevetto italiano

Inviato: 27 ott 2009, 11:33
da EC2277
rinato Scritto:
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> ma allora come hanno fatto ad ottenere un
> brevetto?


Non è difficile: per ottenere un brevetto basta applicare una tecnologia già nota ad un ambito nel quale non era ancora stata usata (credo che venga definito "Brevetto per destinazione d'uso") oppure realizzare una diversa variante di uno stesso sistema; basta vedere il CARC della Moto Guzzi, il Paralever della BMW-Motorrad ed il Tetralever della Kawasaki, i quali sono due sistemi analoghi per risolvere alcuni problemi che affliggono la trasmissione cardanica applicata alla moto applicando lo stesso concetto cinematico.