Aprilia sport: l'artigianale tutto pepe.
Inviato: 19 giu 2009, 12:48
Fa un pò sorridere parlare di competizioni automobilistiche quando, nel periodo dell'anteguerra, la maggior parte delle strade italiane non erano nemmeno asfaltate. E sicuramente gare come la Targa Abruzzo, la Parma-Berceto, la Tripoli-Tobruk o la Sassi-Superga ai più non ricorderanno alcunchè.
Eppure il clima di quel lontano 1938 era piuttosto arroventato: il campionato nazionale categoria 1100cc/1500cc sport era stato vinto da Ovidio Capelli al volante di una Fiat 6C 1500 carrozzata Zagato. Le Lancia Aprilia, seppur inferiori di cilindrata, avevano vinto solo qualche gara, anche se Luciano Agosti si era permesso un secondo posto assoluto, con un'Aprilia barchetta superleggera Touring, dietro l'imponente Alfa Romeo 6C 2300 di Cortese sul circuito di Pescara. La riscossa arrivò l'anno successivo con un'autotelaio più corto di 20 cm. e col nuovo motore di 1486cc. La soluzione era già chiara ai preparatori delle scuderie corse 20 anni prima del mitico Colin Chapman: costruire auto leggere ed aerodinamiche che avessero prestazioni migliori rispetto a vetture più potenti, ma ingombranti.
Con la complicità di alcune novità del regolamento, che concesse libertà nell'elaborare le testate, il preparatore Luigi Pagani riuscì a spremere tutti i cavalli possibili e l'Aprilia entrò nella leggenda. Carrozzate da Viotti, Touring, Boneschi, Zagato e da Pininfarina, le Aprilia vinsero la Targa Abruzzo, la Tripoli-Tobruk, la Liegi-Roma-Liegi, la Sassi-Superga e l'ultima Mille Miglia prima del secondo conflitto mondiale.
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Eppure il clima di quel lontano 1938 era piuttosto arroventato: il campionato nazionale categoria 1100cc/1500cc sport era stato vinto da Ovidio Capelli al volante di una Fiat 6C 1500 carrozzata Zagato. Le Lancia Aprilia, seppur inferiori di cilindrata, avevano vinto solo qualche gara, anche se Luciano Agosti si era permesso un secondo posto assoluto, con un'Aprilia barchetta superleggera Touring, dietro l'imponente Alfa Romeo 6C 2300 di Cortese sul circuito di Pescara. La riscossa arrivò l'anno successivo con un'autotelaio più corto di 20 cm. e col nuovo motore di 1486cc. La soluzione era già chiara ai preparatori delle scuderie corse 20 anni prima del mitico Colin Chapman: costruire auto leggere ed aerodinamiche che avessero prestazioni migliori rispetto a vetture più potenti, ma ingombranti.
Con la complicità di alcune novità del regolamento, che concesse libertà nell'elaborare le testate, il preparatore Luigi Pagani riuscì a spremere tutti i cavalli possibili e l'Aprilia entrò nella leggenda. Carrozzate da Viotti, Touring, Boneschi, Zagato e da Pininfarina, le Aprilia vinsero la Targa Abruzzo, la Tripoli-Tobruk, la Liegi-Roma-Liegi, la Sassi-Superga e l'ultima Mille Miglia prima del secondo conflitto mondiale.
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