Ho ritirato la Morricone, ovvero : appunti di viaggio con la mia Thesis
Inviato: 21 gen 2008, 00:18
La vita dell'appassionato di automobili e' indubbiamente impegnativa, presa come e' dallo sfogliare riviste, confrontare dati, guidare e commentare questo o quel modello, spesso decretandone il successo o forse anche un immeritato insuccesso, ma tutto questo sempre saldamente ancorato alle proprie personali convinzioni che, nel mio caso, si basavano sino ad ora su cavalleria, accelerazione, nervosita' e trazione posteriore.
Sino ad ora, ho detto, perche' prima o poi nella vita reale, come quella di appassionato, capita di incontrare situazioni le quali ribaltano di netto tutte le precedenti convinzioni aprendo quindi nuovi orizzonti di ragionamento.
Cio' e' esattamente quello che e' successo a me, quando, questa sera, nei 650 chilometri del tornare a casa ho potuto gustare quella pietanza eccezionale servitami dal "ristorante Lancia", e che risponde al nome di Lancia Thesis Limited Edition 2.4 Jtd 20 v 185 cv.
E si, perche' la passione per la buona guida e' quanto mai assimilabile a quella per la buona cucina, ed in tal caso mi sono ritrovato a gustare un piatto composto da un perfetto mix di eleganza e potenza, morbidezza e stabilita', facilita' ed intuitivita' di guida e sicurezza, supremazia e classe.
Questa Thesis, infatti, a dispetto di quanto possa sembrare dai freddi dati tecnici, non e' affatto lenta, anzi e' estremamente pronta e rapidissima a riprendere velocita', solo che, grazie ad un confort dinamico ed ad un'insonorizzazione superlativa, sembra andare piu' piano, e cosi' solo osservando la progressione tachimetrica ci si rende conto di cosa e' capace di fare, e non solo, grazie ad una corretta telaistica e ripartizione dei pesi, sembra non andare mai in crisi e cosi' ci si ritrova ad ascoltare della buona musica mentre a dispetto di tutto, si fila senza il minimo impegno a 180 all'ora sui curvoni dell'Appennino !
La thesis quindi sovverte le convinzioni di guida seondo le quali il piacere deve essere fatto di cavalleria spropositata e reazioni nervose e violente, sostituendolo con un sovrano concetto di possente equilibrio ed assoluto controllo e rendendo quanto mai vero il concetto "pirellistico" secondo il quale "la potenza e' nulla senza controllo".
Naturalmente solo il tempo ed i chilometri percorsi sapranno dire se il gusto rimarra' inalterato oppure migliorera' o peggiorera', ma una cosa e' certa sono appena arrivato e non vedo l'ora di rigustare questo ottimo piatto il quale mi ha fatto ritrovare quel piacere di guida, donatomi da precedenti automobili e poi scomparso, ma ora decisamente e felicemente ritrovato e di cui non saro' mai sazio.
PS perdonatemi se ho modellato la recensione su quella del personaggio di Anton Ego del delizioso cartone disneyano Ratatouille, ma credo che la Principessa che da ora in poi mi accompagnera' nei miei viaggi non possa meritare altro.
Francesco Vellucci
Sino ad ora, ho detto, perche' prima o poi nella vita reale, come quella di appassionato, capita di incontrare situazioni le quali ribaltano di netto tutte le precedenti convinzioni aprendo quindi nuovi orizzonti di ragionamento.
Cio' e' esattamente quello che e' successo a me, quando, questa sera, nei 650 chilometri del tornare a casa ho potuto gustare quella pietanza eccezionale servitami dal "ristorante Lancia", e che risponde al nome di Lancia Thesis Limited Edition 2.4 Jtd 20 v 185 cv.
E si, perche' la passione per la buona guida e' quanto mai assimilabile a quella per la buona cucina, ed in tal caso mi sono ritrovato a gustare un piatto composto da un perfetto mix di eleganza e potenza, morbidezza e stabilita', facilita' ed intuitivita' di guida e sicurezza, supremazia e classe.
Questa Thesis, infatti, a dispetto di quanto possa sembrare dai freddi dati tecnici, non e' affatto lenta, anzi e' estremamente pronta e rapidissima a riprendere velocita', solo che, grazie ad un confort dinamico ed ad un'insonorizzazione superlativa, sembra andare piu' piano, e cosi' solo osservando la progressione tachimetrica ci si rende conto di cosa e' capace di fare, e non solo, grazie ad una corretta telaistica e ripartizione dei pesi, sembra non andare mai in crisi e cosi' ci si ritrova ad ascoltare della buona musica mentre a dispetto di tutto, si fila senza il minimo impegno a 180 all'ora sui curvoni dell'Appennino !
La thesis quindi sovverte le convinzioni di guida seondo le quali il piacere deve essere fatto di cavalleria spropositata e reazioni nervose e violente, sostituendolo con un sovrano concetto di possente equilibrio ed assoluto controllo e rendendo quanto mai vero il concetto "pirellistico" secondo il quale "la potenza e' nulla senza controllo".
Naturalmente solo il tempo ed i chilometri percorsi sapranno dire se il gusto rimarra' inalterato oppure migliorera' o peggiorera', ma una cosa e' certa sono appena arrivato e non vedo l'ora di rigustare questo ottimo piatto il quale mi ha fatto ritrovare quel piacere di guida, donatomi da precedenti automobili e poi scomparso, ma ora decisamente e felicemente ritrovato e di cui non saro' mai sazio.
PS perdonatemi se ho modellato la recensione su quella del personaggio di Anton Ego del delizioso cartone disneyano Ratatouille, ma credo che la Principessa che da ora in poi mi accompagnera' nei miei viaggi non possa meritare altro.
Francesco Vellucci