Il Granluce è meglio del filtro anti-smog.
Inviato: 21 nov 2007, 18:23
Una recente ricerca classifica come l'abitacolo delle automobili come il luogo più inquinato dove possiamo trascorrere del tempo.
Purtroppo per i più non è possibile fare altrimenti.
Eppure sembra che alcune buone regole possano far diminuire in maniera drastica la presenza di inquinanti, alcuni anche in sospensione, cioè presenti nell'aria che poi si depositano sui sedili e poi di nuovo nell'aria appena ci sediamo e così via, in un balletto infinito.
Oltre alla regolare pulizia dei filtri, e delle bocchette d'aerazione con un buon getto potente d'aria compressa, occorrerebbe soffiare sulla tappezzeria, detergere accuratamente cruscotto e parti plastiche e viaggiare spesso con un finestrino leggermente abbassato.
Qualche doloretto cervicale in più a guadagno della qualità dell'aria, a meno di non avere il tetto apribile e di utilizzarlo spesso, anche d'inverno, in particolare i più efficienti sono quelli ad ampia superficie, che garantiscono durante la marcia una vera e propria "estrazione" forzata dell'aria, proprio per una legge fisica secondo la quale, durante la marcia con tetto aperto a compasso, l'aria interna viene non espulsa, ma come "risucchiata" da quella che invece scorre esternamente alla vettura.
In effetti, più volte ho notato che non appena si apre il tetto l'aria interna viene subito cambita, spariscono odori, fragranze varie, umidità e anche il caldo (ahimè) del riscaldamento.
La stessa efficienza non si ha aprendo il finestrino, perchè solo parte dell'aria esterna entra, ma manca proprio l'estrazione forzata di quella interna.
La cosa migliore sarebbe aprire in egual misura a quello davanti, anche il cristallo posteriore.
Io ho sempre usato il tettuccio, raramente viaggio col tetto chiuso, anche d'inverno.
Mio padre invece non lo sopporta, chiude tetto e tira la tendina.
Ho notato che nei periodi in cui la utilizza lui perchè magari sono fuori per lavoro, al mio ritorno l'auto è molto più sporca e polverosa rispetto a quando la utilizzo io.
Molta cura insomma va riservata all'interno dell'auto, mentre invece troppo spesso ci dedichiamo solo al nero per le gomme e ad una passata di "brillantante protettivo" all'autolavaggio.
La fonte, dell'istituto dei tumori di Milano, presto sarà on line, e probabilmente un articolo apparirà sul Corriere.
Un saluto
Purtroppo per i più non è possibile fare altrimenti.
Eppure sembra che alcune buone regole possano far diminuire in maniera drastica la presenza di inquinanti, alcuni anche in sospensione, cioè presenti nell'aria che poi si depositano sui sedili e poi di nuovo nell'aria appena ci sediamo e così via, in un balletto infinito.
Oltre alla regolare pulizia dei filtri, e delle bocchette d'aerazione con un buon getto potente d'aria compressa, occorrerebbe soffiare sulla tappezzeria, detergere accuratamente cruscotto e parti plastiche e viaggiare spesso con un finestrino leggermente abbassato.
Qualche doloretto cervicale in più a guadagno della qualità dell'aria, a meno di non avere il tetto apribile e di utilizzarlo spesso, anche d'inverno, in particolare i più efficienti sono quelli ad ampia superficie, che garantiscono durante la marcia una vera e propria "estrazione" forzata dell'aria, proprio per una legge fisica secondo la quale, durante la marcia con tetto aperto a compasso, l'aria interna viene non espulsa, ma come "risucchiata" da quella che invece scorre esternamente alla vettura.
In effetti, più volte ho notato che non appena si apre il tetto l'aria interna viene subito cambita, spariscono odori, fragranze varie, umidità e anche il caldo (ahimè) del riscaldamento.
La stessa efficienza non si ha aprendo il finestrino, perchè solo parte dell'aria esterna entra, ma manca proprio l'estrazione forzata di quella interna.
La cosa migliore sarebbe aprire in egual misura a quello davanti, anche il cristallo posteriore.
Io ho sempre usato il tettuccio, raramente viaggio col tetto chiuso, anche d'inverno.
Mio padre invece non lo sopporta, chiude tetto e tira la tendina.
Ho notato che nei periodi in cui la utilizza lui perchè magari sono fuori per lavoro, al mio ritorno l'auto è molto più sporca e polverosa rispetto a quando la utilizzo io.
Molta cura insomma va riservata all'interno dell'auto, mentre invece troppo spesso ci dedichiamo solo al nero per le gomme e ad una passata di "brillantante protettivo" all'autolavaggio.
La fonte, dell'istituto dei tumori di Milano, presto sarà on line, e probabilmente un articolo apparirà sul Corriere.
Un saluto