Cambio gomme... con riverenza
Inviato: 28 nov 2007, 14:55
ieri mattina, tipica giornata autunnale, il tempo era migliorato rispetto alla precedente giornata uggiosa.
Apro la porta ancora nuda senza il pannello per aprire il cofano e attacco la batteria, salgo e giro la chiave dopo aver visto la spia verde. Lei parte subito.
La mia Signora esce dal garage in retromarcia. Dopo un pò di minuti di strada sento il sole caldo sul viso attraverso i vetri.
Fatti pochi chilometri e sono dal gommista che sta vicino a casa.
Entro dal cancello, mi vede dai vetri dell'ufficio l'assistente e nel tempo di girare l'angolo, il portone è già aperto. Non cè nessuno nel capannone i posti sono tutti liberi, l'assistente mi fa cenno di portarla nella postazione di fronte alla porta. Indossa una tuta bicolore azzura e grigia.
Ci salgo con cautela seguendo i cenni del mio assitente e spengo il motore.
Scendo.
Saluto e chiedo se non c'era Diego. Capisce al volo quello che deve fare, in effetti è da un pò di tempo che il suo capo mi aspetta. Recupera i cerchi gia gommati e pronti e li controlla in silenzio.
Arriva l'altro ragazzo da fuori i due si scambiano poche parole e la macchina si stacca da terra col cuscino d'aria.
La situazione è strana, non cè molto rumore nella sala, cè un bel sole fuori ma sembra che i rumori raggiungano le mie orecchie come "ovattati" dalla nebbia.
Arriva Diego, mi saluta da lontano, sorridendo, ha la solita sua tuta, con lo sponsor nera bianca e rossa con le cuciture bianche. ricambio il saluto, poi fa un giro e mezzo intorno alla macchina. Bella esclama e sparisce in ufficio.
Con pochi movimenti i cerchi sono tutti calati, e mentre l'assitente anziano toglie le gomme che erano montate il ragazzo rimonta i due gia pronti.
E' il momento della convergenza, riaccendo la macchina e faccio manovra per andare sulla buca.
Il compito di montare le bolle sui cerchi è dell'assitente anziano; poi impostati i valori al computer, lavorano in due nella buca parlandosi a bassa voce.
Indossano i guanti per lavorare quelli per lavori leggeri.
Passeggio nella sala, si sente il fresco dell'aria che scende dai monti innevati.
In dieci minuti si conclude tutto. Escono da sotto la macchina e la spingono indietro per 6 metri circa.
Probabilmente resta il segno dei guanti sporchi sui parafanghi a lato dei fari. Il ragazzo si toglie i guanti e accarezza il parafango per togliere il segno.
Si fermano di lato a guardarla pochi istanti. Il capo mi fa: è pronta. e subito dopo: Che macchina!
Apro la porta ancora nuda senza il pannello per aprire il cofano e attacco la batteria, salgo e giro la chiave dopo aver visto la spia verde. Lei parte subito.
La mia Signora esce dal garage in retromarcia. Dopo un pò di minuti di strada sento il sole caldo sul viso attraverso i vetri.
Fatti pochi chilometri e sono dal gommista che sta vicino a casa.
Entro dal cancello, mi vede dai vetri dell'ufficio l'assistente e nel tempo di girare l'angolo, il portone è già aperto. Non cè nessuno nel capannone i posti sono tutti liberi, l'assistente mi fa cenno di portarla nella postazione di fronte alla porta. Indossa una tuta bicolore azzura e grigia.
Ci salgo con cautela seguendo i cenni del mio assitente e spengo il motore.
Scendo.
Saluto e chiedo se non c'era Diego. Capisce al volo quello che deve fare, in effetti è da un pò di tempo che il suo capo mi aspetta. Recupera i cerchi gia gommati e pronti e li controlla in silenzio.
Arriva l'altro ragazzo da fuori i due si scambiano poche parole e la macchina si stacca da terra col cuscino d'aria.
La situazione è strana, non cè molto rumore nella sala, cè un bel sole fuori ma sembra che i rumori raggiungano le mie orecchie come "ovattati" dalla nebbia.
Arriva Diego, mi saluta da lontano, sorridendo, ha la solita sua tuta, con lo sponsor nera bianca e rossa con le cuciture bianche. ricambio il saluto, poi fa un giro e mezzo intorno alla macchina. Bella esclama e sparisce in ufficio.
Con pochi movimenti i cerchi sono tutti calati, e mentre l'assitente anziano toglie le gomme che erano montate il ragazzo rimonta i due gia pronti.
E' il momento della convergenza, riaccendo la macchina e faccio manovra per andare sulla buca.
Il compito di montare le bolle sui cerchi è dell'assitente anziano; poi impostati i valori al computer, lavorano in due nella buca parlandosi a bassa voce.
Indossano i guanti per lavorare quelli per lavori leggeri.
Passeggio nella sala, si sente il fresco dell'aria che scende dai monti innevati.
In dieci minuti si conclude tutto. Escono da sotto la macchina e la spingono indietro per 6 metri circa.
Probabilmente resta il segno dei guanti sporchi sui parafanghi a lato dei fari. Il ragazzo si toglie i guanti e accarezza il parafango per togliere il segno.
Si fermano di lato a guardarla pochi istanti. Il capo mi fa: è pronta. e subito dopo: Che macchina!