Dentista sardo evade 12ML al fisco
Inviato: 10 ott 2007, 21:02
http://www.alguer.it/notizie/sardegna/1 ... ioni_euro/
Fisco: Dentista evade dodicimilioni di euro
Conclusa l’operazione “Golden Bridges”. Dopo l’indagine nei confronti di un noto professionista sassarese ed il sequestro di beni immobili ed auto di lusso per oltre duemilioni e mezzo di euro e la denuncia per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, simulazione di reato ed occultamento delle scritture contabili, ora viene segnalato al fisco il recupero della maxi-evasione
SASSARI - Nel Maggio scorso, i finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Sassari, dopo quasi cinque mesi d’indagini, si erano presentati alla porta di un noto professionista sanitario sassarese, per notificargli l’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Sassari, su richiesta della Procura della Repubblica turritana. Il provvedimento cautelare prevedeva il sequestro di dieci immobili dislocati tra Sassari, Milano e Quartu Sant’Elena; tre autovetture (una Lamborghini, una Ferrari e una Phedra); il ritiro del passaporto e dei documenti d’identità con l’obbligo di residenza nel comune e divieto d’espatrio; l’obbligo di firma di uno degli indagati. La complessa ed articolata attività d’indagine, come noto, traeva origine da una segnalazione di natura valutaria, nella quale si indicavano alcune operazioni sospette, eseguite sul conto corrente di un ricco pensionato. Infatti, sul conto transitavano da diversi anni milioni di euro senza apparente capacità contributiva adeguata (oltre dieci milioni di euro di movimentazioni bancarie in entrata ed in uscita). Dalle indagini si aveva modo di scoprire che i soldi che transitavano sul conto del pensionato, con molta probabilità erano i compensi percepiti dal genero, affermato dentista. Dallo sviluppo dei dati presenti nelle banche dati nazionali si apprendeva inoltre, che la moglie ed il figlio del professionista, risultavano proprietari di numerosi immobili ed auto di lusso, anche se dichiaravano un reddito esiguo. Venivano quindi avviate indagini bancarie e le relative verifiche fiscali tendenti ad accertare la reale capacità contributiva dei soggetti indagati. Infatti da una prima analisi, i redditi dichiarati complessivamente dai tre, dal 2001 al 2005, ammontavano a circa quattrocentotrentamila euro annui, in netto contrasto con le loro possidenze immobiliari. In relazione ai redditi dichiarati emergevano, infatti, una serie di acquisti immobiliari, anche di elevato valore, sia in Italia che nel Principato di Monaco, e acquisti di diverse auto di lusso tipo Ferrari 360, Ferrari 348 Spider, Lamborghini e Bmw. La verifica fiscale, basata sull’analisi di oltre mille fatture acquisite negli enti assistenziali e sulla base di complessi accertamenti bancari in particolare su oltre mille titoli la cui negoziazione è stata ricondotta all’attività professionale del dentista, consentiva di accertare compensi non dichiarati per dodicimilioni centosettantanovemila euro; elementi negativi di reddito non deducibili per trecentosessantaquattromila euro; violazione ai fini Iva per unmilionecentoquattromila euro; violazioni ai fini Irap per cinquecentotrentamila euro. Le Fiamme Gialle, accertate le violazioni, si confermava l’ipotesi penali formulate nella prima fase dell’inchiesta, acquisivano importanti prove circa la commissione di diversi reati, come la frode fiscale e l’occultamento delle scritture contabili.
Fisco: Dentista evade dodicimilioni di euro
Conclusa l’operazione “Golden Bridges”. Dopo l’indagine nei confronti di un noto professionista sassarese ed il sequestro di beni immobili ed auto di lusso per oltre duemilioni e mezzo di euro e la denuncia per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, simulazione di reato ed occultamento delle scritture contabili, ora viene segnalato al fisco il recupero della maxi-evasione
SASSARI - Nel Maggio scorso, i finanzieri del Nucleo Polizia Tributaria di Sassari, dopo quasi cinque mesi d’indagini, si erano presentati alla porta di un noto professionista sanitario sassarese, per notificargli l’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Sassari, su richiesta della Procura della Repubblica turritana. Il provvedimento cautelare prevedeva il sequestro di dieci immobili dislocati tra Sassari, Milano e Quartu Sant’Elena; tre autovetture (una Lamborghini, una Ferrari e una Phedra); il ritiro del passaporto e dei documenti d’identità con l’obbligo di residenza nel comune e divieto d’espatrio; l’obbligo di firma di uno degli indagati. La complessa ed articolata attività d’indagine, come noto, traeva origine da una segnalazione di natura valutaria, nella quale si indicavano alcune operazioni sospette, eseguite sul conto corrente di un ricco pensionato. Infatti, sul conto transitavano da diversi anni milioni di euro senza apparente capacità contributiva adeguata (oltre dieci milioni di euro di movimentazioni bancarie in entrata ed in uscita). Dalle indagini si aveva modo di scoprire che i soldi che transitavano sul conto del pensionato, con molta probabilità erano i compensi percepiti dal genero, affermato dentista. Dallo sviluppo dei dati presenti nelle banche dati nazionali si apprendeva inoltre, che la moglie ed il figlio del professionista, risultavano proprietari di numerosi immobili ed auto di lusso, anche se dichiaravano un reddito esiguo. Venivano quindi avviate indagini bancarie e le relative verifiche fiscali tendenti ad accertare la reale capacità contributiva dei soggetti indagati. Infatti da una prima analisi, i redditi dichiarati complessivamente dai tre, dal 2001 al 2005, ammontavano a circa quattrocentotrentamila euro annui, in netto contrasto con le loro possidenze immobiliari. In relazione ai redditi dichiarati emergevano, infatti, una serie di acquisti immobiliari, anche di elevato valore, sia in Italia che nel Principato di Monaco, e acquisti di diverse auto di lusso tipo Ferrari 360, Ferrari 348 Spider, Lamborghini e Bmw. La verifica fiscale, basata sull’analisi di oltre mille fatture acquisite negli enti assistenziali e sulla base di complessi accertamenti bancari in particolare su oltre mille titoli la cui negoziazione è stata ricondotta all’attività professionale del dentista, consentiva di accertare compensi non dichiarati per dodicimilioni centosettantanovemila euro; elementi negativi di reddito non deducibili per trecentosessantaquattromila euro; violazione ai fini Iva per unmilionecentoquattromila euro; violazioni ai fini Irap per cinquecentotrentamila euro. Le Fiamme Gialle, accertate le violazioni, si confermava l’ipotesi penali formulate nella prima fase dell’inchiesta, acquisivano importanti prove circa la commissione di diversi reati, come la frode fiscale e l’occultamento delle scritture contabili.