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Piccola guida di Spello e dintorni.

Inviato: 10 apr 2007, 17:17
da Il Principe di Montenevoso
Dopo lunghe mediatazioni noi si è partorita una piccola giuda di Spello e dei suoi immediati dintorni. Non vuol essere una sostituta alle varie guide in commercio, ma un piccolo vademecum da consultare nelle fredde serate d'inverno seduti dinnanzi al caminetto scoppiettante...... Be, la presentazione era stata pensata x un po' di tempo fa...........

Ecco qui il link x scaricare il PDF.

http://www.fotoflash-bz.it/Spello.pdf

X chi non avesse voglia di scaricarlo ma di leggerlo qui, apro subito sotto un altro post luuungo!

Noi.

Piccola guida di Spello e dintorni. LUUUUUNGO!

Inviato: 10 apr 2007, 17:18
da Il Principe di Montenevoso
Una passeggiata a Spello e dintorni
Spello
L'entrata meridionale attraverso la Porta Consolare è, in un certo senso, l'ingresso principale, aperto già al tempo della città romana nella parte più a valle, in corrispondenza dell'importante asse stradale che si stacca dalla Via Flaminia all'altezza di Foligno. Quest’asse, entrando a Spello, ne costituisce la principale direttrice di sviluppo.
La Porta Consolare del I secolo avanti Cristo, che si apre nella cinta augustea, è a tre fornici, anche se i laterali sono rimasti interrati sminuendone quindi la monumentalità. Detta Porta è sormontata da tre statue d’epoca repubblicana, aggiunte nel XVI secolo, rinvenute nell'area dell'Anfiteatro. E’ affiancata da una Torre medievale ed immette, lungo la via Consolare, nel popolare Terziere di Borgo, dai tipici vicoli ciechi e dalle abitazioni a due piani che utilizzano, nelle murature, la pietra calcarea estratta dal Subasio. L'edilizia s’addensa più fitta nel settore orientale, a ridosso delle mura, tra Porta di San Sisto e Porta Chiusa. Quest'ultima è parte della cinta romana che venne, però, tamponata nel Medioevo.
Lungo la salita ci s’imbatte nella Cappella Tega, del XIV secolo, originariamente dedicata a Sant’Anna, che contiene gli affreschi giovanili di Nicolò di Liberatore (Alunno) del 1461. Gli affreschi „S. Anna“ e „Vergine in trono“ furono anche attribuiti al Mezzastris.
Al termine della Via Consolare, dove ancor oggi si può vedere la catena che segnava il limite tra i Terzieri di Borgo e Mezota, sullo slargo intitolato a Matteotti, s’affaccia la Chiesa di Santa Maria Maggiore. L‘edificio originario del 1025 appartenne ai Camaldolesi dell‘abbazia di S. Silvestro di Collepino, mentre il titolo di Collegiata le appartiene dal XII. Ricostruita nel 1285 in forme romaniche, successivamente, l'intervento seicentesco (1644) ne allunga il corpo originario sostituendo la facciata che, tuttavia, conserva nel portale i fregi romanici con ghirlande di foglie d‘acanto, attribuiti al Binello ed a Rodolfo, i due architetti attivi nella vicina Bevagna tra il XII ed il XIII secolo. L‘interno a croce latina presenta delle volte a crociera ed è allestito con ricchi altari del XVIII secolo e raccoglie una quantità considerevole d’opere d'arte, tra le quali va segnalata la Cappella Baglioni, che s’apre sul lato sinistro della navata, commissionata nel 1500 dal futuro vescovo di Perugia, Troilo Baglioni, e che si presenta con un pavimento in maioliche di Deruta (1526). Le pareti della cappella vennero, nell’anno 1501, affrescate del Pinturicchio e l’„Annunciazione“, l’„Adorazione dei pastori“, l’„Arrivo dei tre Magi“ e la „Disputa nel tempio“ sono considerate le opere migliori della sua produzione. Nelle vele della crociera compaiono le figure di quattro Sibille mentre a destra, nella cornice architettonica dipinta, si trova l'autoritratto del Pittore. Prima del transetto, un pulpito in pietra serena rinascimentale di Simeone da Campione (1545), dal braccio sinistro della crociera s’accede alla Cappella del Sacramento (1478), con un tabernacolo del 1562, e, da un’ulteriore porta, all‘Oratorio dei Canonici, ove v’è un altro affresco del Pinturicchio la „Madonna col Bambino“. Il ciborio dell‘altare maggiore (1515) corrisponde ad uno schema del Brunelleschi ed è stato realizzato da Rocco di Tommaso da Vicenza. I capi dei profeti in terracotta sono stati aggiunti solamente nel 1562. Sui pilastri ai lati del tabernacolo, due affreschi del Perugino (1521) la „Pietà“ e la „Vergine in trono“. Nella Cappella del Crocifisso (braccio destro della crociera) ancora un affresco del Pinturicchio (1503) la „Madonna col Bambino ed i „SS. Giacomo e Bernardino“.
Subito dopo S. Maria Maggiore, lo slargo, molto allungato, fa da sagrato alla romanica (nel 1025 appartenne ai Camaldolesi) Chiesa di Sant'Andrea, con portale a doppia ghiera, più volte ristrutturata tanto che fu necessario, per motivi statici, l‘innalzamento d’una ulteriore parete interna a destra. Sulla sinistra s’apre una cappella di costruzione precedente all‘attuale edificio. All’interno si possono ammirare gli affreschi della scuola folignate del XV secolo, in particolare, nella prima nicchia di sinistra quelli di Ascensidonio Spacca (il Fantino di Bevagna, primo XVII secolo) denominati „S. Caterina“ e „S. Lucia“; sul lato destro, nella prima nicchia, la „Sacra Famiglia e santi“ di Tommaso Corbo (1532); nella seconda il „Sogno di Giuseppe“, di Dono Doni (metà XVI secolo); e, di seguito, un frammento dell’affresco della Vergine, sulla parete originale. Nel transetto destro, una grande tavola del Pinturicchio (1508), „Madonna col Bambino e santi“ e sul pulpito ligneo, un suo dipinto tondo.
Proseguendo per Via Cavour si raggiunge Piazza della Repubblica, piuttosto frammentaria nell'immagine a causa delle innumerevoli e profonde manomissioni che ha subito nel tempo, con il Palazzo Comunale Vecchio, costruito nel 1270, al quale s’appoggia la Fontana cinquecentesca. Il palazzo conserva l’originario loggiato di sinistra ad archi ogivali, coperto oggi a volte, e tre bifore romaniche al primo piano, ed ospita la sede del Museo Archeologico, con stele sepolcrali, sculture ed epigrafi, e della Pinacoteca Civica che raccoglie, fra l‘altro, le opere „Incoronazione di Maria tra angeli, S. Francesco e santi“ e „S. Caterina e S. Cecilia“ dello Spagna (1522), un polittico ed un trittico di Giovanni di Corraduccio, un dipinto di Ascensidonio Spacca e tavole d’artisti umbri del XIV° e XV° secolo. Vi si possono, inoltre, ammirare numerosi reperti romani, tra i quali alcuni frammenti decorativi del Teatro ed il famoso Rescritto di Costantino, che concedeva privilegi alla città. Un tempo in quest’antica piazza medievale sorgeva il foro della città romana, che per via del terreno scosceso ebbe bisogno di imponenti strutture di sostegno, ancora in parte visibili.
Accanto al Palazzo Comunale, si trova la costruzione della cosiddetta Rocca Baglioni (probabilmente una residenza fortificata fatta erigere dal Rettore del Ducato di Spoleto, nel 1358) che ha cancellato parti del tessuto edilizio medievale. Poche, tuttavia, sono le testimonianze sulla Rocca, cui apparteneva il portone ogivale sormontato dallo stemma del Papa. Ancora in piazza, a documentare la complessità delle stratificazioni (vi sono stati rinvenuti, tra l'altro, diversi reperti di epoca romana), c'è anche la Chiesetta di San Filippo, opera settecentesca del Piermarini, sovrapposta all'antica S. Rufino.
Riprendendo Via Garibaldi si passa accanto a Palazzo Cruciani, attuale sede del Municipio, per arrivare ad un altro slargo, Piazza Umberto I°, ove sorge la seconda Collegiata della città, intitolata a San Lorenzo, edificata sui resti dell'antica S. Ercolano (forse del VI secolo). San Lorenzo venne edificata nel XII secolo e poi trasformata nel 1540, lasciando nella facciata tracce frammentarie d’alcuni elementi romanici dell'architettura precedente (trifora e rosone murati). Sopra al portale di sinistra, un frammento in bassorilievo alto medievale del VIII o IX secolo. L‘interno a tre navate fu ristrutturato nel XVII secolo. A destra dell‘ingresso, un affresco del XIV secolo. Al primo pilastro di destra, un tabernacolo scolpito in pietra caciolfa della fine del ‘400, di fronte, un affresco raffigurante S. Bernardino da Siena, che aveva predicato in questa chiesa. Nella prima cappella di destra, una scultura lignea della Vergine, donata da S. Bernardino (1438). Un altro tabernacolo (1589) si trova nella settecentesca Cappella del Sacramento (seconda di destra), progettata da Giuseppe Piermarini e, forse, eseguita da Filippo Neri, a quel tempo direttore dei lavori del Duomo di Foligno, su disegno del Piermarini stesso. Notevole anche il coro ligneo nell‘abside di Andrea Campano da Modena (1530-31) e il pulpito ligneo intagliato sul secondo pilastro sinistro (1600).
Continuando per via Giulia, la quale corre al di sotto del Terziere di Posterula e costituisce il lungo asse d’espansione della Contrada Prato, si giunge all'incrocio con Via dell'Arco di Augusto ove si possono ammirare i resti dell’antica Porta Romana che s’apriva lungo la Cerchia Augustea. Dell’originario “Arco d’Augusto” rimangono solamente i pilastri laterali con l‘attaccatura dell‘arco.
Al termine della via ed al termine della città stessa chiusa dalle mura romane trecentesche, tra Porta Montanara e Porta Fontevecchia, s'inserisce il complesso della Chiesa e del Convento di S. Maria di Vallegloria. Il convento delle Clarisse, che prende nome da un antico convento d’una valle del Monte Subasio verso Collepino, tutt‘ora esistente, fu edificato intorno al 1320. La Chiesa, la cui facciata presenta, in forme gotiche, lo schema classico romanico con un portale sormontato dal rosone centrale, custodisce, al suo interno, affreschi dello Spacca.
Da qui s’imbocca via dei Cappuccini in direzione della via dell’Arco Romano, che, dopo una breve salita, immette, attraverso ciò che resta della porta urbana antica, la Porta dell'Arce d’epoca repubblicana, con doppia ghiera di cunei ad arco, seminterrato, con le fenditure per il passaggio della cateratta, nella parte più alta della città, denominata la Rocca. Grandi blocchi di pietra appartenenti ad edifici romani testimoniano della storia millenaria di questo vero e proprio "cuore" della civiltà spellana, che fu nei secoli castrum longobardo e successivamente Rocca medievale (forse costruzione trecentesca dell'epoca albornoziana, anche se ciò è scarsamente documentato), di cui restano alcuni torrioni fatti erigere dal Cardinale Albornoz. La zona è oggi occupata dal Convento dei Cappuccini, che ingloba l'antica Pieve di San Severino, con la facciata romanica, del 1180, corrispondente all'abside dell‘attuale chiesa.
Costeggiando i muri della Rocca, lungo via Torre del Belvedere, si scende a San Martino, chiesetta romanica del XII secolo. La ripida via S. Agostino, poi, riconduce al Terziere di Mezota che, costeggiando il tracciato della cinta romana, lungo Via delle Mura Vecchie, porta alla monumentale seconda porta monumentale romana, la Porta Venere, che riceve il suo nome a guisa della sua ubicazione in direzione d’un tempio di Venere, che si pensa si trovasse nell‘area ove sorge l’attuale Villa Fidelia. Due imponenti torri dodecagonali risalenti al XII secolo, in pietra locale, affiancano la porta articolata da un arco a tre fornici, inserito in una struttura architettonica elegantemente ripartita dal gioco delle lesene e dei cornicioni. La parte esterna della porta fu ricostruita agli inizi del secolo, mentre di quella interna restano solo le fondamenta. Come si può desumere da un disegno del Peruzzi, conservato al museo degli Uffizi di Firenze, la parte superiore doveva terminare con un loggiato sormontato da un timpano. Da qui, un corridoio sotterraneo con copertura a volta, conduceva fino alla Porta Urbica.
Da Porta Venere, attraverso un secondo arco medievale, si esce dalla cerchia che chiude il Borgo di Sant'Angelo e si raggiungono i resti dell'Anfiteatro Romano costruito nel I secolo dopo Cristo che misurava 59 x 35 metri, del quale non rimangono che parti del podio e del corridoio.
Poco lontano si trova la Chiesa di S. Claudio, una chiesa romanica del XII secolo, con la facciata leggermente asimmetrica, sormontata centralmente dal campanile a vela. Anche l‘interno, che si sovrappone a strutture romane preesistenti, è asimmetrico: l‘impianto pseudobasilicale a tre navate è suddiviso, a destra da colonne ed a sinistra da pilastri. Le decorazioni a fresco appartengono al XIV e XV secolo, fra cui un affresco di Cola Petruccioli, datato 1393.
Proseguendo oltre, si giunge alla Villa Fidelia (o Costanzi), costruita nel XVI secolo in un‘area dedicata a templi e terme, delle quali rimangono solo le costruzioni per i terrazzamenti. Qui furono trovati una statua di Venere e l‘epigrafe dei privilegi conferiti da Costantino alla città. La villa, circondata da un giardino all‘italiana, fu ristrutturata nel XVIII secolo e, nuovamente, all‘inizio di questo secolo. Oggi la villa è di proprietà dell‘Amministrazione Provinciale ed ospita la Collezione Straka-Coppa, una raccolta di opere e documenti d‘arte moderna e contemporanea.
Un‘escursione la merita il vicino Castello di Collepino a cui s’accede da un‘unica porta affiancata da due torri, a 5 km sulla strada per il Monte Subasio, un grazioso borgo alto medievale con una splendida vista.
Dove mangiare
L'ORLANDO FURIOSO: Via Centrale Umbra 75 - 06038 - Spello (PG) - Tel: (+39) 0742 - 652125 - Fax: (+39) 0742 - 652125
IL CACCIATORE: V. Giulia 42 - Tel 0742 301603
LA BASTIGLIA: V. Salnitraria 17 - Tel 0742 651277
LA PACE: V. Centrale Umbra 46 - Tel 0742 301538
IL FRANTOIO: V. Consolare 16 - Tel 0742 301134
ASTRO GLI OLMI: Vl. Delle Regioni 12 - Tel 0742 651815
IL MOLINO: P.zza Matteotti, 6/7 - Tel 0742 651305
IL TROMBONE: Via Fontanello, 1- Tel 0742 30100
LA CANTINA: V. Cavour 2 - 06038 - Tel 0742 651775
HOSTARIA DE DADA’: V. Cavour 47 - Tel 0742 301327
TRISTANO E ISOTTA: V. Centrale Umbra 64 Tel 0742 301642
S. JACOPO: V. Borgo Di Via Giulia Tel 0742 301260
IL PINTURICCHIO - Largo G. Mazzini 8 - Tel 0742301003
“NON SO CHE” - Via Navello, 26 Spello (PG) Tel 0742 301369
Assisi
Si allunga sulle pendici del Monte Subasio, al di sopra della pianura in cui scorrono il Topino e il Chiascio.
Benché possa vantare un'origine di epoca romana, l'attuale aspetto di Assisi, tanto degli edifici quanto del tessuto urbano, è stato sicuramente determinato dallo sviluppo medioevale. Il nucleo più antico della cittadina è protetto da un apparato difensivo costituito da otto porte di accesso fortificate e da una lunga cinta muraria, ancora in ottimo stato di conservazione, che fa capo a due castelli: la Rocca Maggiore, ricostruita dal Cardinale Albornotz nel 1367 e la Rocca Minore. Assisi, oltre agli edifici di culto di così grande importanza da non poter essere considerati suo patrimonio esclusivo, come San Francesco, il turista potrà visitare anche le chiese di Santa Chiara e di San Pietro. La prima eretta in forme gotiche fra il 1257 e il 1265, la seconda di poco più antica, decorata da un elegante portale mediano e tre rosoni. Il Duomo, dedicato al patrono San Rufino, mantiene inalterata una splendida facciata con sculture e rilievi; l'interno, invece, ha subito nei secoli interventi di ricostruzione che ne hanno stravolto l'impianto originario del XIII secolo. Sulla Piazza del Comune di Assisi, posta sull'antica area del foro, troviamo il Palazzo dei Priori del 1337, il duecentesco Palazzo del Capitano del Popolo e il tempio di Minerva, costruito durante il periodo augusteo con pronao, colonne e capitelli corinzi ancora intatti. Nella pianura, infine, l'imponente basilica di Santa Maria degli Angeli è stata costruita su progetto dell'Alessi fra il 1569 e il 1679 per proteggere la Cappella della Porziuncola, il povero ritrovo dei primi frati francescani.
Tutti coloro che avranno la fortuna di visitare questa splendida cittadina dovranno convenire con chi ritiene che la sua bellezza vada al di là di un breve e, per forza di cose, incompleto elenco di opere più o meno straordinarie, essendo invece da ricercarsi nell'atmosfera dei luoghi che la storia e la fede di un Santo hanno reso unici nel mondo.
L’Eremo delle Carceri, oasi di pace e di silenzio, nella selva del Subasio, dove Francesco si ritirava in preghiera e i frati eressero poi il caratteristico convento. Si trova a quattro chilometri dalla Porta Cappuccini, salendo lungo la strada che porta al monte Subasio. Si tratta di un luogo solitario tra i boschi di lecci e di querce, a 790 metri sul livello del mare, dove Francesco e i suoi compagni salirono spesso a pregare e a meditare. Gli edifici del convento sono arroccati sopra il Fosso delle Carceri. Da un piccolo chiostro con due pozzi si accede al refettorio, alle celle dei frati, alla Chiesetta di San Bemardino e alla grotta di San Francesco con il giaciglio di roccia su cui il Santo dormiva e dove pregava. Un sentiero conduce attraverso il folto bosco dove si trovano le grotte dei primi seguaci del Santo di Assisi. Sembra che proprio in tale luogo si trovi il leccio dove erano soliti posarsi gli uccelli per ascoltare le parole del Santo.
Dove mangiare
LA PIAZZETTA DELL’ERBA: via San Gabriele dell’Addolorata 15/b - Tel: 075 815352
GROTTA ANTICA: Via Macelli Vecchi - Tel: 075 813467
Perugia
Per ammirare i monumenti più celebri e simbolici di Perugia ci si deve recare nel cuore storico della città: piazza IV novembre, splendida cornice su cui si affacciano la Cattedrale e Palazzo dei Priori. Al centro della scena la magnifica Fontana Maggiore, capolavoro scultoreo di Giovanni e Nicola Pisano che risale al 1278. Volgendo lo sguardo verso corso Vannucci possiamo ammirare il lato nord di Palazzo dei Priori con l'ampia scalinata a ventaglio, gremita di turisti che vi si soffermano per ammirare la fontana o semplicemente godersi la magica atmosfera di questa piazza. Attraverso il portale gotico, in cima alla scalinata, si accede alla preziosa Sala dei Notari. Di fronte al palazzo sorge la Cattedrale, di cui possiamo vedere la facciata laterale con la caratteristica decorazione a marmi dicromi bianco e rosa. Notiamo, poi, sulla destra dell'ingresso il pulpito da cui predicò San Bernardino e sulla sinistra la statua di Giulio III. Spingendo lo sguardo ancora un po' più a sinistra troviamo la Loggia di Fortebraccio, fatte costruire da Braccio da Montone, signore di Perugia, nel 1423. Sotto la Loggia si trovano un tratto del muro romano e la riproduzione della pietra della Giustizia. Il palazzo che sorge a sinistra è il Palazzo Vescovile, sede del Museo di Storia Naturale. Dirigiamoci verso piazza Danti dove troviamo l'ingresso principale della Cattedrale. Entriamo per visitarla e non dimentichiamo che nel chiostro ha sede il Museo Capitolare dove sono custoditi opere e arredi liturgici provenienti dal Duomo. Usciti dalla chiesa dedicata a San Lorenzo, uno dei tre santi protettori della città insieme a Ercolano e Costanzo, notiamo in piazza Danti il Teatro Turreno, uno dei più antichi della città. Al piano terra, invece, si apre lo storico Caffè Turreno, vera e propria istituzione in città.

Torniamo in piazza IV novembre. Dove termina la Loggia di Fortebracci inizia la suggestiva via Maestà delle Volte, un cammino coperto sotto imponenti archi, lungo la quale un tempo si trovava la Maestà dipinta sotto una volta di sostegno del Palazzo del Podestà. Proseguendo sulla sinistra incontriamo la seconda fontana della città, per celebrità: si tratta della Fontana delle Volte. Siamo nel cuore medievale di Perugia. Giriamo a destra in via Baldeschi per visitare l' Acquedotto Duecentesco, che portava l'acqua da Monte Pacciano a piazza IV novembre e che divenne in seguito una via sopraelevata. Giriamo quindi in via Santa Elisabetta per visitare il Mosaico Romano, appartenuto ad un edificio termale d'epoca romana, e la chiesetta di San Sebastiano. A pochi passi da qui risaliamo per la scalinata che fiancheggia Palazzo Gallenga, sede dell'Università di Perugia, al termine della salita si apre piazza Fortebraccio, che i perugini chiamano Grimana. Volgiamo lo sguardo a destra per ammirare l'imponente Arco Etrusco, ribattezzato Arco di Augusto quando la città passò sotto il dominio di Roma. Si tratta della porta più importante della cinta di mura etrusche. Da qui risaliamo Via Rocchi, l'arteria principale della città etrusca che conduce ancora una volta nel centro storico, ed esattamente in piazza Danti. Risalendo la via incontriamo l' Enoteca Provinciale, il posto giusto per trovare le migliori etichette di vini umbri e alcune specialità gastronomiche. Attraversiamo quindi le due piazze, Danti e IV novembre, che d'estate si riempiono di tavolini all'aperto, e raggiungiamo il corso principale di Perugia: corso Vannucci. Sulla sinistra possiamo notare il Palazzotto dei Notari con la caratteristica torre e sulla cui facciata si aprono delle eleganti trifore. Questo è un buon punto di osservazione per ammirare anche la torre di Palazzo dei Priori. Attraversiamo quindi il corso pedonale e soffermiamoci a destra davanti al grande portone con arco a tutto sesto: l'ingresso alla Galleria Nazionale dell'Umbria. In cima al portale si possono notare le statue dei santi protettori di Perugia. Saliamo al terzo piano del Palazzo dei Priori per visitare la Galleria che custodisce i capolavori della pittura umbra dal XIII al XIX secolo: dal Perugino al Pinturicchio, al Beato Angelico. Se dopo tante meraviglie si volesse deliziare anche il palato una sosta sarebbe d'obbligo alla Pasticceria Sandri, dove gustare i migliori dolci tipici.
Dove mangiare
CIVICO 25: Via della Viola 25 – Tel 075 5716376
DAL MI COCCO: Corso Garibaldi 12 – Tel 075 5732511
DEL BORGO: Via della Sposa 23/27 –Tel: 075 5720390 Aperto solo di sera
RISTORANTE APPARO: Strada dei Cappuccini 2 San Marco – Telefono: 075.69.01.77
Foligno
È uno dei rari centri storici dell'Umbria edificato in pianura, sorto come è sulle rive del Topino là dove il fiume sbocca nella valle. La zona vide prosciugare grandi aree paludose con interventi successivi, prima in epoca romana, poi nel XV e XVI secolo fino a quelli definitivi nell' 800. Il momento più significativo di una visita a Foligno è probabilmente rappresentato dalla visita a Piazza della Repubblica e all'attigua Piazza Duomo. La prima, nel suo attuale assetto, con sagoma allungata e l'innesto di quattro strade agli angoli, risponde ai canoni più generali con cui tra il XII e il XIII secolo venivano progettate molte piazze comunali umbre.Il cuore della città è rappresentato da piazza della Repubblica, dove si trovano edifici di alto valore artistico. Il DUOMO: eretto nel 1113 ad opera del Maestro Atto, venne ampliato nel 1201 e ancora trasformato nei secoli XVI e XVII; ha due facciate, una prospiciente piazza Duomo, l'altra su piazza della Repubblica, il cui aspetto romanico che vediamo oggi è frutto del restauro operato nel 1904: vi è un portale sormontato da una fascia, in cui è riportato il nome di Atto, e una galleria compresa tra due bifore; al di sopra il rosone, circondato dai simboli degli evangelisti, e un mosaico aggiunto nel 1904. L'interno, a croce latina, ha un'unica navata, ed è quello realizzato dal Piermarini, su progetto del Vanvitelli, nella seconda metà del '700. Nella chiesa sono conservate molte opere d'arte, tra le quali una statua in argento di S. Feliciano, santo patrono della città, e la copia della Madonna di Foligno di Raffaello. Molto interessanti sono anche la Cripta, risalente al XII secolo, e la Cappella del Sacramento di Antonio da Sangallo il Giovane. Il PALAZZO COMUNALE fu invece eretto nel XII secolo e rinnovato nel XVI secolo; la facciata venne ricostruita in forme neoclassiche nell'800, ma conservando la torre quattrocentesca; la struttura è collegata da un cavalcavia a PALAZZO ORFINI, prima sede delle stamperie della città. Il lato orientale della piazza è occupato da PALAZZO TRINCI, abitazione della nobile famiglia che governò la città nel Rinascimento.
In piazza S. Domenico è situata la CHIESA DI S. MARIA INFRAPORTAS, uno dei più significativi edifici romanici dell'Umbria. Risalente al secolo XI, presenta una semplice facciata con bifora e piccolo portico formato da quattro colonne, e un possente campanile. L'interno è diviso in tre navate, ma quelle laterali sono state aggiunte nel '400; molti sono i dipinti e gli oggetti d'arte che adornano la chiesa: da segnalare una splendida statua lignea raffigurante la Madonna col Bambino di fine XII secolo. Molto interessanti sono anche la chiesa di S. Nicolò, che conserva opere dell'Alunno e del Conca; la chiesa del SS. Salvatore, costruita nel XII secolo come abbazia benedettina, con originali arazzi fiamminghi del '500 e varie opere pittoriche; la chiesa della Nunziatella, rinascimentale, con affreschi del Perugino. Nella Pinacoteca si conservano opere risalenti in gran parte al XV secolo di Alunno, del Mezzastris, di Bartolomeo di Tommaso.
Dove mangiare
Bacco Felice: via Garibaldi 73 - Tel 0742 341019
HOSTARIA SPARAFUCILE: piazzetta Duomo 30 – Tel 0742 342602.

Re: Piccola guida di Spello e dintorni.

Inviato: 10 apr 2007, 20:43
da Max
Badate che il programma del Raduno prevede una mezza giornata dedicata alle interrogazioni sul testo qui presentato. Si raccomanda lettura e ripetizione e laddove fosse carente ancora lettura e ancora ripetizione .

:-)))

Grandi Principi

Max

Re: Piccola guida di Spello e dintorni.

Inviato: 10 apr 2007, 23:49
da Marco M.
Davvero complimenti per il gran lavoro che avete fatto !! Stampato e già messo in auto,
pronto per una rilettura sul luogo.... Grazie Principi !!
Marco M.

Re: Piccola guida di Spello e dintorni.

Inviato: 11 apr 2007, 08:02
da sestrilevante
Grazie Principi
sestri

Re: Piccola guida di Spello e dintorni.

Inviato: 11 apr 2007, 08:14
da kampes
Incommensurabili

kampes

Re: Piccola guida di Spello e dintorni.

Inviato: 11 apr 2007, 18:15
da jo'- MI
Grandi come al solito...............

jo'-