Auto aziendali dal 30% al 50%
Inviato: 04 ott 2006, 15:53
Se é vero lascio la macchina in parcheggio...da 270 a 400 euro al mese.......me li tengo in tasca (vedere sotto zona rossa)
Dal SOLE24ORE http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&a ... olo&back=0
Il decreto legge. Il provvedimento varato la settimana scorsa limita pesantemente i benefici sui redditi
Martedí 03 Ottobre 2006
Un blitz sulle auto aziendali
ROMA
I rimborsi Iva per le auto aziendali costeranno allo Stato 13,4 miliardi di euro. E a pagarne il prezzo saranno gli stessi contribuenti del settore auto, che già per il 2006 dovranno sostenere un aggravio di prelievo di 5 miliardi di euro. E non solo. Il giro di vite avrà ripercussioni anche sui dipendenti che hanno in uso promiscuo le auto aziendali.
È un vero e proprio blitz quello contenuto nel decreto legge collegato alla Finanziaria, approvato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso e in attesa di pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale», dopo la firma apposta ieri dal Capo dello Stato. Salvo ripensamenti dell'ultima ora, i commi 25 e 26 dell'articolo 7 del testo inviato alla presidenza della Repubblica (si veda il testo pubblicato sul Sole-24 Ore di ieri), modificano la deducibilità ai fini delle imposte dirette (Ires, Irpef e Irap) dei costi sostenuti per le auto aziendali.
Misure che non lasciano scampo alle imprese, prevedendo l'abolizione della deducibilità (fino a oggi limitata al 50%) e una riduzione alla metà della percentuale riconosciuta ai professionisti (dal 50 al 25%). Solo per gli agenti e i rappresentanti la misura attuale dell'80% resta immutata.
L'intervento sul fronte delle imposte dirette, per il quale, come accennato, il Governo quantifica un maggior gettito di 5 miliardi, era comunque nell'aria. Già la scorsa settimana (si veda «Il Sole-24 Ore» del 28 settembre) si attendeva un emendamento del Governo al decreto legge n. 258 all'esame della Commissione Finanze del Senato. Il provvedimento venne presentato il 15 settembre scorso in un Consiglio dei ministri straordinario convocato all'indomani della sentenza della Corte Ue che ha condannato l'Italia per le limitazioni ultraventennali alla detraibilità Iva delle auto aziendali. In quell'occasione, per altro, lo stesso vice ministro all'Economia, Vincenzo Visco, nello spiegare i motivi dell'intervento finalizzato a evitare compensazioni indiscriminate, disse che necessariamente si sarebbero dovute prevedere misure compensative e che queste avrebbero interessato lo stesso settore produttivo.
Secondo la nota di variazione al Documento di programmazione economica-finanziaria (si vedano anche gli articoli a pagina 2) presentata ieri alle Camere dalla Presidenza del Consiglio, il minor gettito prodotto dalla sentenza Iva dei giudici europei è stimato in 3,7 miliardi di euro per il 2006. Onere che arriva a 13,4 miliardi, in ragione della competenza economica, per i pagamenti degli arretrati relativi agli 2003, 2004 e 2005.
E per coprire almeno in parte questo buco per gli anni 2007-2011, la stessa nota di aggiornamento espressamente prevede «adeguata compensazione con provvedimento specifico». Il che, tra l'altro ha consentito all'esecutivo di mantenere immutata la manovra finanziaria per il 2007.
La stangata in arrivo, per altro, si abbatte - secondo i dati del Centro studi promotor - in un momento in cui il mercato auto è in frenata. «L'aggravio di imposte sull'auto aziendale - rileva il Centro studi - finirà per vanificare il positivo effetto in termini di impulso agli acquisti di auto aziendali che la sentenza avrebbe dato». Secondo Promotor, in altri termini, «il Governo ha tolto con una mano quello che la sentenza gli imponeva di dare con l'altra».
Va infine registrato, che il decreto legge con cui è stata fissata la procedura di accesso ai rimborsi, ha subito critiche sia dalla maggioranza che dall'opposizione. Per oggi sono attesi gli emendamenti già annunciati dalla relatrice al provvedimento in commissione Finanze, la senatrice Helga Thaler Ausserhofer (Aut), che nella relazione illustrativa aveva espresso perplessità sulle misure adottate d'urgenza con particolare riguardo ai termini entro cui poter chiedere i rimborsi. Ma su questo il Governo, che ha intenzione di rivedere la procedura, sta trattando con la Commissione europea per mettersi al riparo da future e sgradite sorprese. Ma a oggi da Bruxelles ancora nessuna novità.
I numeri
13,4 miliardi
L'euro stangata
Il costo della recente sentenza della Corte di giustizia, che ha condannato l'Italia a rimborsare le mancate detrazioni Iva per le auto aziendali. Per il solo 2006 il buco nei conti è di 3,7 miliardi
5 miliardi
A carico del settore auto
Le entrate previste dal Governo con la stretta sulla deducibilità ai fini delle imposte dirette (Ires, Irpef, Irap) dei costi delle auto aziendali
25%
Lo
sconto per i professionisti
La quota di deducibilità dei costi relativi alle auto aziendali si dimezza per i professionisti, passando dal 50 al 25 per cento
80%
Rappresentanti in salvo
Resta invece immutata la quota di deducibilità per agenti di commercio e rappresentanti
Fringe benefit sotto tiro
L'effetto sul dipendente
Si consideri un dipendente che utilizza per l'intero 2006, per motivi sia lavorativi sia personali (il così detto uso «promiscuo») un'auto aziendale Fiat Idea 1.2/16V. La tariffa chilometrica Aci relativa all'autovettura utilizzata, corrispondente a una percorrenza annuale di 15.000 km, è di 0,378465 euro al chilometro.
Pertanto il compenso in natura da assoggettare a ritenuta, nel 2006, è pari (secondo le nuove regole introdotte dal decreto legge collegato alla manovra economica 2007) a 2.838,49 euro, (il 50% di 0,378465 x 15.000).
Poiché secondo il "vecchio" regime, il benefit era stato quantificato e tassato in misura diversa (il 30% di 0,378465 x 15.000, e cioè 1.703,09 euro), a decorrere dal periodo di paga di ottobre 2006, la retribuzione in natura precedente pari a 141,92 euro (1.703,09 diviso 12) dovrà quindi essere incrementata mensilmente e portata fino all'importo di 236,58 euro (2.838,49 diviso 12), corrispondente a un incremento mensile di 94,62 euro (+67% circa rispetto alla quantificazione del benefit precedente)
I nuovi criteri di calcolo
L'effetto sull'impresa
Un'impresa nel corso del periodo d'imposta 2006 sostiene spese per un'auto concessa in uso misto al dipendente per 10.329,14 euro (6.455,70 euro quale quota annuale di ammortamento ed 3.873,43 euro per spese di manutenzione e altri costi, quali carburanti, lubrificanti, assicurazione, bollo auto e così via). Il benefit imponibile in capo al dipendente viene determinato sulla base dell'applicazione dell'articolo 51, comma 4, lettera a, del Tuir (valore convenzionale dato dalla tariffa Aci per 7.500 Km), in 4.303,80 euro. Ai fini dell'individuazione dell'ammontare deducibile del reddito d'impresa occorre assumere l'importo che costituisce benefit del dipendente. Pertanto la differenza fra il totale dei costi relativi al veicolo (10.329,14 euro) e il valore del benefit per l'uso promiscuo (4.303,80 euro), sarà indeducibile (6.025,34). In base alle regole precedenti tutto l'importo delle spese (10.329,14 euro) sarebbe risultato deducibile. Per un soggetto Ires l'aggravio impositivo nel 2006 è pari al 37,25% del costo divenuto indeducibile (6.025,34 x 37,25% = 2.244,44) diminuito della quota parte di Iva da considerarsi detraibile in base alla sentenza della Corte di giustizia Cee del 14 settembre 2006
Dal SOLE24ORE http://www.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&a ... olo&back=0
Il decreto legge. Il provvedimento varato la settimana scorsa limita pesantemente i benefici sui redditi
Martedí 03 Ottobre 2006
Un blitz sulle auto aziendali
ROMA
I rimborsi Iva per le auto aziendali costeranno allo Stato 13,4 miliardi di euro. E a pagarne il prezzo saranno gli stessi contribuenti del settore auto, che già per il 2006 dovranno sostenere un aggravio di prelievo di 5 miliardi di euro. E non solo. Il giro di vite avrà ripercussioni anche sui dipendenti che hanno in uso promiscuo le auto aziendali.
È un vero e proprio blitz quello contenuto nel decreto legge collegato alla Finanziaria, approvato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso e in attesa di pubblicazione sulla «Gazzetta Ufficiale», dopo la firma apposta ieri dal Capo dello Stato. Salvo ripensamenti dell'ultima ora, i commi 25 e 26 dell'articolo 7 del testo inviato alla presidenza della Repubblica (si veda il testo pubblicato sul Sole-24 Ore di ieri), modificano la deducibilità ai fini delle imposte dirette (Ires, Irpef e Irap) dei costi sostenuti per le auto aziendali.
Misure che non lasciano scampo alle imprese, prevedendo l'abolizione della deducibilità (fino a oggi limitata al 50%) e una riduzione alla metà della percentuale riconosciuta ai professionisti (dal 50 al 25%). Solo per gli agenti e i rappresentanti la misura attuale dell'80% resta immutata.
L'intervento sul fronte delle imposte dirette, per il quale, come accennato, il Governo quantifica un maggior gettito di 5 miliardi, era comunque nell'aria. Già la scorsa settimana (si veda «Il Sole-24 Ore» del 28 settembre) si attendeva un emendamento del Governo al decreto legge n. 258 all'esame della Commissione Finanze del Senato. Il provvedimento venne presentato il 15 settembre scorso in un Consiglio dei ministri straordinario convocato all'indomani della sentenza della Corte Ue che ha condannato l'Italia per le limitazioni ultraventennali alla detraibilità Iva delle auto aziendali. In quell'occasione, per altro, lo stesso vice ministro all'Economia, Vincenzo Visco, nello spiegare i motivi dell'intervento finalizzato a evitare compensazioni indiscriminate, disse che necessariamente si sarebbero dovute prevedere misure compensative e che queste avrebbero interessato lo stesso settore produttivo.
Secondo la nota di variazione al Documento di programmazione economica-finanziaria (si vedano anche gli articoli a pagina 2) presentata ieri alle Camere dalla Presidenza del Consiglio, il minor gettito prodotto dalla sentenza Iva dei giudici europei è stimato in 3,7 miliardi di euro per il 2006. Onere che arriva a 13,4 miliardi, in ragione della competenza economica, per i pagamenti degli arretrati relativi agli 2003, 2004 e 2005.
E per coprire almeno in parte questo buco per gli anni 2007-2011, la stessa nota di aggiornamento espressamente prevede «adeguata compensazione con provvedimento specifico». Il che, tra l'altro ha consentito all'esecutivo di mantenere immutata la manovra finanziaria per il 2007.
La stangata in arrivo, per altro, si abbatte - secondo i dati del Centro studi promotor - in un momento in cui il mercato auto è in frenata. «L'aggravio di imposte sull'auto aziendale - rileva il Centro studi - finirà per vanificare il positivo effetto in termini di impulso agli acquisti di auto aziendali che la sentenza avrebbe dato». Secondo Promotor, in altri termini, «il Governo ha tolto con una mano quello che la sentenza gli imponeva di dare con l'altra».
Va infine registrato, che il decreto legge con cui è stata fissata la procedura di accesso ai rimborsi, ha subito critiche sia dalla maggioranza che dall'opposizione. Per oggi sono attesi gli emendamenti già annunciati dalla relatrice al provvedimento in commissione Finanze, la senatrice Helga Thaler Ausserhofer (Aut), che nella relazione illustrativa aveva espresso perplessità sulle misure adottate d'urgenza con particolare riguardo ai termini entro cui poter chiedere i rimborsi. Ma su questo il Governo, che ha intenzione di rivedere la procedura, sta trattando con la Commissione europea per mettersi al riparo da future e sgradite sorprese. Ma a oggi da Bruxelles ancora nessuna novità.
I numeri
13,4 miliardi
L'euro stangata
Il costo della recente sentenza della Corte di giustizia, che ha condannato l'Italia a rimborsare le mancate detrazioni Iva per le auto aziendali. Per il solo 2006 il buco nei conti è di 3,7 miliardi
5 miliardi
A carico del settore auto
Le entrate previste dal Governo con la stretta sulla deducibilità ai fini delle imposte dirette (Ires, Irpef, Irap) dei costi delle auto aziendali
25%
Lo
sconto per i professionisti
La quota di deducibilità dei costi relativi alle auto aziendali si dimezza per i professionisti, passando dal 50 al 25 per cento
80%
Rappresentanti in salvo
Resta invece immutata la quota di deducibilità per agenti di commercio e rappresentanti
Fringe benefit sotto tiro
L'effetto sul dipendente
Si consideri un dipendente che utilizza per l'intero 2006, per motivi sia lavorativi sia personali (il così detto uso «promiscuo») un'auto aziendale Fiat Idea 1.2/16V. La tariffa chilometrica Aci relativa all'autovettura utilizzata, corrispondente a una percorrenza annuale di 15.000 km, è di 0,378465 euro al chilometro.
Pertanto il compenso in natura da assoggettare a ritenuta, nel 2006, è pari (secondo le nuove regole introdotte dal decreto legge collegato alla manovra economica 2007) a 2.838,49 euro, (il 50% di 0,378465 x 15.000).
Poiché secondo il "vecchio" regime, il benefit era stato quantificato e tassato in misura diversa (il 30% di 0,378465 x 15.000, e cioè 1.703,09 euro), a decorrere dal periodo di paga di ottobre 2006, la retribuzione in natura precedente pari a 141,92 euro (1.703,09 diviso 12) dovrà quindi essere incrementata mensilmente e portata fino all'importo di 236,58 euro (2.838,49 diviso 12), corrispondente a un incremento mensile di 94,62 euro (+67% circa rispetto alla quantificazione del benefit precedente)
I nuovi criteri di calcolo
L'effetto sull'impresa
Un'impresa nel corso del periodo d'imposta 2006 sostiene spese per un'auto concessa in uso misto al dipendente per 10.329,14 euro (6.455,70 euro quale quota annuale di ammortamento ed 3.873,43 euro per spese di manutenzione e altri costi, quali carburanti, lubrificanti, assicurazione, bollo auto e così via). Il benefit imponibile in capo al dipendente viene determinato sulla base dell'applicazione dell'articolo 51, comma 4, lettera a, del Tuir (valore convenzionale dato dalla tariffa Aci per 7.500 Km), in 4.303,80 euro. Ai fini dell'individuazione dell'ammontare deducibile del reddito d'impresa occorre assumere l'importo che costituisce benefit del dipendente. Pertanto la differenza fra il totale dei costi relativi al veicolo (10.329,14 euro) e il valore del benefit per l'uso promiscuo (4.303,80 euro), sarà indeducibile (6.025,34). In base alle regole precedenti tutto l'importo delle spese (10.329,14 euro) sarebbe risultato deducibile. Per un soggetto Ires l'aggravio impositivo nel 2006 è pari al 37,25% del costo divenuto indeducibile (6.025,34 x 37,25% = 2.244,44) diminuito della quota parte di Iva da considerarsi detraibile in base alla sentenza della Corte di giustizia Cee del 14 settembre 2006