Povera Lancia Beta...
Povera Lancia Beta...
Cari amici, qualche mese fa ho letto un articolo sulla Beta coupè nelle pagine di una rivista di auto d'epoca. L'autore osservava il fatto che tutte le volte che si discute sulla Lancia beta, l'argomento si sposta immancabilmente sulla Lancia Fulvia o sulla Delta integrale. Addirittura, l'autore dice che "..per molti la beta è un apostrofo, neppure troppo rosa, fra la fulvia e la delta integrale".
Effettivamente, da possessore di Beta, ho notato con un certo disappunto questo sgradevole atteggiamento nei confronti di tale vettura.
Poichè possiedo anche la Delta e conosco abbastanza bene la fulvia, ed inolte mi vanto di essere un tecnico raffinato e severo, la mia opinione è che la Beta non è una scatola di sardine con la meccanica antica come la fulvia e non è un'accozzaglia di elementi meccanici, materiali scadenti e soluzioni tecniche demenziali (a parte le quattro ruote motrici) come la delta.
Secondo me la beta è stata una macchina assolutamente moderna e ben concepita, la sua architettura meccanica è stata la base per tutte le automobili del gruppo fiat per oltre venti anni. Credo che la sua mancanza di popolarità sia dovuta al fatto che non è stata impiegata significativamente nel mondiale rally. Sono convito che se un bidone come la fiat 131 (pensate che le sospensioni posteri erano a ponte rigido col differenziale sospeso, come sugli autocarri) ha vinto addirittura due mondiali della categoria non vedo perchè non avrebbe potuto farlo la beta.
Effettivamente, da possessore di Beta, ho notato con un certo disappunto questo sgradevole atteggiamento nei confronti di tale vettura.
Poichè possiedo anche la Delta e conosco abbastanza bene la fulvia, ed inolte mi vanto di essere un tecnico raffinato e severo, la mia opinione è che la Beta non è una scatola di sardine con la meccanica antica come la fulvia e non è un'accozzaglia di elementi meccanici, materiali scadenti e soluzioni tecniche demenziali (a parte le quattro ruote motrici) come la delta.
Secondo me la beta è stata una macchina assolutamente moderna e ben concepita, la sua architettura meccanica è stata la base per tutte le automobili del gruppo fiat per oltre venti anni. Credo che la sua mancanza di popolarità sia dovuta al fatto che non è stata impiegata significativamente nel mondiale rally. Sono convito che se un bidone come la fiat 131 (pensate che le sospensioni posteri erano a ponte rigido col differenziale sospeso, come sugli autocarri) ha vinto addirittura due mondiali della categoria non vedo perchè non avrebbe potuto farlo la beta.
Re: Povera Lancia Beta...
Ben detto Giuseppe.Se mi lasci aggiungere qualcosa vorrei però stigmatizzare l'atteggiamento poco orgoglioso in genere dei betisti tranne ovviamente il bel gruppo che qui scrive, partecipa grazie alla regia di Frederico.
Forse a furia di sentire certi luoghi comuni ai betisti è venuto il complesso della Fulvia, come dici tu essenzialmente per le vittorie della progenitrice nei rally, piacere che fu negato alle bellicose Beta coupè 1800 16v a favore appunto di altri modelli del gruppo per puri calcoli di marketing.
Peccato che manchi un Club di modello .
L'unica seria iniziativa che ricordi risale a 10-12 anni da parte del Classic Club Italia con tanto d inserzioni a pagamento sulle riviste : furono fatti se non erro qualche raduno di prova ma poi mancò il seguito.
Qualche cosa bella la fa il Lancia Classic Team mi sembra : hanno organizzato il primo raduno solo Beta qualche mese fa. Speriamo diventi una costante.
un salutone ai betisti
Forse a furia di sentire certi luoghi comuni ai betisti è venuto il complesso della Fulvia, come dici tu essenzialmente per le vittorie della progenitrice nei rally, piacere che fu negato alle bellicose Beta coupè 1800 16v a favore appunto di altri modelli del gruppo per puri calcoli di marketing.
Peccato che manchi un Club di modello .
L'unica seria iniziativa che ricordi risale a 10-12 anni da parte del Classic Club Italia con tanto d inserzioni a pagamento sulle riviste : furono fatti se non erro qualche raduno di prova ma poi mancò il seguito.
Qualche cosa bella la fa il Lancia Classic Team mi sembra : hanno organizzato il primo raduno solo Beta qualche mese fa. Speriamo diventi una costante.
un salutone ai betisti
Re: Povera Lancia Beta...
Ti dò ragione quasi su tutto.
Io posseggo due Fulvia (una berlina ed una coupè) ed ho posseduto in passato una Beta (berlina seconda serie) che rimpiango ancora molto.
Vorrei fare un paio di "precisazioni".
Non sarei molto d'accordo nel considerare la Fulvia una vettura "con la meccanica antica".
Personalmente ritengo il motore Fulvia (pistoni asimmetrici; applicazione su un motore stradale delle cognizioni termodinamiche dei motori "inclinati" da competizione che Zaccone Mina aveva appreso progettando l'8V della D50 di Formula 1; bialbero non di "bancata", ma di "distribuzione", cioè non con un albero che comanda aspirazione e scarico di ciascuna bancata della V, ma un'albero per le valvole di aspirazione ed uno per le valvole di scarico, quasi fosse un quadrialbero a V; trazione anteriore con giunto omocinetico Rzeppa Bierfield; quattro freni a disco; sistema Superduplex; ecc. ecc. ) tutt'altro che una "meccanica antica". Quando è stato progettato quel motore era almeno una quindicina d'anni davanti agli altri. Compresa Alfa Romeo. Anzi. SOPRATTUTTO quindici anni avanti ad Alfa Romeo.
Il passaggio dalla prima alla seconda serie, inoltre, (con l'introduzione del servofreno, dell'alternatore, ecc.) incarna il passaggio tra il concetto della meccanica degli anni Sessanta ed il concetto della meccanica delle vetture "moderne" fino all'avvento dell'elettronica.
Nè sono troppo d'accordo sulle critiche alla Delta. Per lo meno non in relazione ai modelli che montavano l'evoluzione dello stesso bialbero in linea "Lampredi" montato dalla Beta.
Il monoalbero FIAT della Ritmo montato sui modelli 1300-1500 in effetti non è granchè. Ma le Delta bialbero sono tutt'altro che "robetta".
Indubbiamente nella qualità delle rifiniture la "cura FIAT" si fa notare. Ma è un problema da cui, a ben vedere, non è del tutto esente nemmeno la Beta.
Detto questo sono perfettamente d'accordo nel considerare la Beta una vettura eccezionale.
La sua meccanica era in realtà basata - appunto - sul Quattro cilindri bialbero "in linea" progettato da Aurelio Lampredi e nato in configurazione "longitudinale" per la Fiat 124 Sport-Spider bialbero e la Fiat 125.
Ma è solo dopo che i tecnici della Lancia vi hanno messo sopra le mani (creando appunto la Beta) che quel robustissimo bialbero ha assunto la configurazione trasversale anteriore, inclinato di 30°, trazione anteriore, abbinamento a cambio "trasversale" a cinque rapporti, ed ha praticamente equipaggiato tutte le successive vetture bialbero del Gruppo FIAT (compresa l'Alfa Romeo 164) e si è evoluto fino ai 325 cavalli della Lancia Rally 037 in configurazione Rally Gruppo A "Evo", o addirittura ai 600 cavalli della Delta S4 1700 c.c. (oltre 350 Cv/litro) con doppio compressore (VX e Turbo) in configurazione Competizione Gruppo A.
Indubbiamente la Beta non è granchè apprezzata dai "profani".
Non direi altrettanto dei "Lancisti". Chi "bazzica casa Lancia" sa di che sostanza è fatta quella vettura.
Chi poi l'ha posseduta e guidata di certo non l'ha dimenticata.
Io posseggo due Fulvia (una berlina ed una coupè) ed ho posseduto in passato una Beta (berlina seconda serie) che rimpiango ancora molto.
Vorrei fare un paio di "precisazioni".
Non sarei molto d'accordo nel considerare la Fulvia una vettura "con la meccanica antica".
Personalmente ritengo il motore Fulvia (pistoni asimmetrici; applicazione su un motore stradale delle cognizioni termodinamiche dei motori "inclinati" da competizione che Zaccone Mina aveva appreso progettando l'8V della D50 di Formula 1; bialbero non di "bancata", ma di "distribuzione", cioè non con un albero che comanda aspirazione e scarico di ciascuna bancata della V, ma un'albero per le valvole di aspirazione ed uno per le valvole di scarico, quasi fosse un quadrialbero a V; trazione anteriore con giunto omocinetico Rzeppa Bierfield; quattro freni a disco; sistema Superduplex; ecc. ecc. ) tutt'altro che una "meccanica antica". Quando è stato progettato quel motore era almeno una quindicina d'anni davanti agli altri. Compresa Alfa Romeo. Anzi. SOPRATTUTTO quindici anni avanti ad Alfa Romeo.
Il passaggio dalla prima alla seconda serie, inoltre, (con l'introduzione del servofreno, dell'alternatore, ecc.) incarna il passaggio tra il concetto della meccanica degli anni Sessanta ed il concetto della meccanica delle vetture "moderne" fino all'avvento dell'elettronica.
Nè sono troppo d'accordo sulle critiche alla Delta. Per lo meno non in relazione ai modelli che montavano l'evoluzione dello stesso bialbero in linea "Lampredi" montato dalla Beta.
Il monoalbero FIAT della Ritmo montato sui modelli 1300-1500 in effetti non è granchè. Ma le Delta bialbero sono tutt'altro che "robetta".
Indubbiamente nella qualità delle rifiniture la "cura FIAT" si fa notare. Ma è un problema da cui, a ben vedere, non è del tutto esente nemmeno la Beta.
Detto questo sono perfettamente d'accordo nel considerare la Beta una vettura eccezionale.
La sua meccanica era in realtà basata - appunto - sul Quattro cilindri bialbero "in linea" progettato da Aurelio Lampredi e nato in configurazione "longitudinale" per la Fiat 124 Sport-Spider bialbero e la Fiat 125.
Ma è solo dopo che i tecnici della Lancia vi hanno messo sopra le mani (creando appunto la Beta) che quel robustissimo bialbero ha assunto la configurazione trasversale anteriore, inclinato di 30°, trazione anteriore, abbinamento a cambio "trasversale" a cinque rapporti, ed ha praticamente equipaggiato tutte le successive vetture bialbero del Gruppo FIAT (compresa l'Alfa Romeo 164) e si è evoluto fino ai 325 cavalli della Lancia Rally 037 in configurazione Rally Gruppo A "Evo", o addirittura ai 600 cavalli della Delta S4 1700 c.c. (oltre 350 Cv/litro) con doppio compressore (VX e Turbo) in configurazione Competizione Gruppo A.
Indubbiamente la Beta non è granchè apprezzata dai "profani".
Non direi altrettanto dei "Lancisti". Chi "bazzica casa Lancia" sa di che sostanza è fatta quella vettura.
Chi poi l'ha posseduta e guidata di certo non l'ha dimenticata.
Re: Povera Lancia Beta...
Ciao Giuseppe, se ne è già parlato nel forum, il problema è che quelle cose le può dire l'uomo della strada piu' o meno sedicente intenditore di automobili, ma non una rivista che si autodefinisce autorevole come RC. Si preferisce piuttosto inseguire il "sentito dire" legato essenzialmente al ricordo dei noti problemi di corrosione sbandierati dagli inglesi in prima fila (ricordati anche in un trafiletto in un altro numero), piuttosto che fare un opera di corretta informazione soprattutto ora che il tempo ha fatto decantare pregi e difetti e ha fatto capire quanto fosse lungimirante il progetto della Beta, che si potrebbe definire la capostipite delle auto italiane e non solo dei decenni a venire. Non si sono risparmiati invece gli elogi per l'Alfetta, ottima auto per carità, ma tecnologicamente anziana rispetto alla Beta e aveva oltretutto gli stessi difetti (corrosione, assemblaggi, impianto elettrico...) peraltro molto comuni nelle auto dell'epoca. Non sono invece d'accordo sui giudizi un pò sbrigativi dati alle altre Lancia (siamo in "viva-lancia" poi...), anche se bisogna riconoscere che il salto tecnologico, prestazionale e di impostazione tra Fulvia e Beta fu grande. Purtroppo ci furono anche differenze in negativo (secondo me troppo enfatizzate) come per le finiture e materiali in genere, ma comunque era scontato, dato che era un processo in atto anche sulle ultime serie delle Fulvia e comunque la nuova proprietà doveva affrontare una situazione finanziaria disastrosa, quindi per non chiudere innovazione e risparmio... In questa ottica la meccanica Fulvia, ormai giunta ad un livello di evoluzione difficilmente superabile e pur mirabile come un pezzo di gioielleria era troppo costosa da produrre senza avere un concreto vantaggio sul bialbero Lampredi.
Quanto alla Delta verrai sicuramente messo sulla graticola dal nutrito e agguerrito stuolo dei deltisti, ma certamente la meccanica Delta può aver risentito dell'essere sempre stata un "work in progress" ovvero partita in sordina con i motori Ritmo siamo arrivati ai Lampredi da 600 cv, passando per una infinità di versioni e aggiornamenti, con motori ruotati di 180 gradi (dal carb. all ie) e impianti elettrici via via piu' complicati. Avendo guidato per molti anni una Prisma, e avendo avuto in tutto 5 Beta, posso dire anche che le Beta (forse spider a parte) danno anche una maggiore sensazione di robustezza e sono anche piu' confortevoli della Prisma. Come affidabilità non posso pronunciarmi dato che si tratta di vetture prese usate ognuna con una sua storia, ma comunque la Prisma ebbe diversi problemi, piu' da giovane che da vecchia. Concordo in pieno il giudizio sui rally, la Beta aveva grandi potenzialità e nella breve carriera le fu negata anche una vittoria perché si era deciso di puntare sulla Stratos. Oggi si sarebbe fatto diversamente, perché la Stratos era sì una vettura di immagine ma con la 131 si capì l'importanza di una vettura che richiamasse direttamente la serie, la propria vettura.
Ciao, A.
Quanto alla Delta verrai sicuramente messo sulla graticola dal nutrito e agguerrito stuolo dei deltisti, ma certamente la meccanica Delta può aver risentito dell'essere sempre stata un "work in progress" ovvero partita in sordina con i motori Ritmo siamo arrivati ai Lampredi da 600 cv, passando per una infinità di versioni e aggiornamenti, con motori ruotati di 180 gradi (dal carb. all ie) e impianti elettrici via via piu' complicati. Avendo guidato per molti anni una Prisma, e avendo avuto in tutto 5 Beta, posso dire anche che le Beta (forse spider a parte) danno anche una maggiore sensazione di robustezza e sono anche piu' confortevoli della Prisma. Come affidabilità non posso pronunciarmi dato che si tratta di vetture prese usate ognuna con una sua storia, ma comunque la Prisma ebbe diversi problemi, piu' da giovane che da vecchia. Concordo in pieno il giudizio sui rally, la Beta aveva grandi potenzialità e nella breve carriera le fu negata anche una vittoria perché si era deciso di puntare sulla Stratos. Oggi si sarebbe fatto diversamente, perché la Stratos era sì una vettura di immagine ma con la 131 si capì l'importanza di una vettura che richiamasse direttamente la serie, la propria vettura.
Ciao, A.
Re: Povera Lancia Beta...
Ciao Alberto,definire autorevole una rivista come RC mi sembra un pelino azzardato...forse nei primi anni; l'incompetenza nel marchio Lancia è pressoche totale!
Penso che chiunque abbia passione e competenza tecnica nel settore automobilistico,non può non riconoscere i notevoli pregi del progetto Beta e il suo vantaggio tecnologico rispetto alle vetture coeve.
Se poi si prendono i discorsi da "bar dello sport" (come fanno molte riviste pseudospecializzate) è anche inutile tentare di convincere l'uomo della strada del valore della Beta...
La sera del 9 agosto scorso,in giro con alcuni amici,ho beccato a Monza tranquillamente parcheggiata,una berlina 1a serie rosso York del 1974,in condizioni più che dignitose! A parte mia moglie che conosce benissimo le Lancia (manco a dirlo!),gli altri amici (quarantenni!) della compagnia mi hanno detto di non avere mai visto una Beta...! Dovrò cambiare compagnia...;;))
Saluti V.
Penso che chiunque abbia passione e competenza tecnica nel settore automobilistico,non può non riconoscere i notevoli pregi del progetto Beta e il suo vantaggio tecnologico rispetto alle vetture coeve.
Se poi si prendono i discorsi da "bar dello sport" (come fanno molte riviste pseudospecializzate) è anche inutile tentare di convincere l'uomo della strada del valore della Beta...
La sera del 9 agosto scorso,in giro con alcuni amici,ho beccato a Monza tranquillamente parcheggiata,una berlina 1a serie rosso York del 1974,in condizioni più che dignitose! A parte mia moglie che conosce benissimo le Lancia (manco a dirlo!),gli altri amici (quarantenni!) della compagnia mi hanno detto di non avere mai visto una Beta...! Dovrò cambiare compagnia...;;))
Saluti V.
Re: Povera Lancia Beta...
ti do pienamente ragione anche la toyota nel gruppo b e la subaru leone avevano il ponte rigido schifoso ...... la 131 pure.. la beta fin dall inizio e comunque le lancia anni 70 80 90 avevano tutte le mc pherson davanti e dietro .......... siamo statai sempre all avanguardia nella meccanica e nella sospensionistica beta delta gamma...... ( lasciando stare i balestroni della fulvia ) hanno sempre vantato un ottima tenuta di strada.. io avendo adesso due beta . ho potuto notare con felicita una certa somiglianza di prestazioni in curva.... una buonissima tenuta al sovrasterzo......... esagerata direi dato che a me piace fare numeri....... purtroppo tendono molto di piu le beta al sottosterzo a volte..... ma solo sul bagnato ma come le delta sono riprendibili subito ... o almeno io ho notato ksi sono molto '' confidant'' come dice mio padre in francese.... prendi subito una notevole familiarita col mezzo............. passando da delta/prisma a beta .. ho notato solo una piu rigidita struttura del telaio ma come prestazioni e tenuta.... sono quasi identiche . ora e il turno della gamma .
fabio
fabio
Re: Povera Lancia Beta...
Ciao a tutti,
sono d'accordo sul concetto "povera Lancia Beta"..un pò emarginata,dimenticata..però son sicuro e vedo che quando passiamo con le nostre "reliquie" per strada le teste si girano ammirate e incuriosite,peccato che però per mantenerle efficienti,anche in questo,noi Betisti dobbiamo farci un bel mazzo,la Beta è povera anche di ricambi..io non sto assolutamente trovando una vaschetta acqua radiatore per l'ultima serie della Beta coupè...insomma,la morale è:un plauso a chi ha la voglia e lo stoicismo nel lottare per mantenere in vita una testimonianza di ottima interpretazione dell'auto come le nostre Beta,teniamo duro!
p.s.:spero arrivi presto il giorno in cui la gente non mi chieda più:"ma cos'è,la Delta coupè o la Montecarlo?(io ho una Beta Coupè...!)
sono d'accordo sul concetto "povera Lancia Beta"..un pò emarginata,dimenticata..però son sicuro e vedo che quando passiamo con le nostre "reliquie" per strada le teste si girano ammirate e incuriosite,peccato che però per mantenerle efficienti,anche in questo,noi Betisti dobbiamo farci un bel mazzo,la Beta è povera anche di ricambi..io non sto assolutamente trovando una vaschetta acqua radiatore per l'ultima serie della Beta coupè...insomma,la morale è:un plauso a chi ha la voglia e lo stoicismo nel lottare per mantenere in vita una testimonianza di ottima interpretazione dell'auto come le nostre Beta,teniamo duro!
p.s.:spero arrivi presto il giorno in cui la gente non mi chieda più:"ma cos'è,la Delta coupè o la Montecarlo?(io ho una Beta Coupè...!)
Re: Povera Lancia Beta...
Marco ha scritto: "...p.s.:spero arrivi presto il giorno in cui la gente non mi chieda più:"ma cos'è,la Delta coupè o la Montecarlo?(io ho una Beta Coupè...!)"
cit. Non ti curar di loro ma guarda e passa!
Gentile Marco,la creatura di Sergio Camuffo è ancora attuale alla faccia di tutti i detrattori...ti auguro di conservarla a lungo!
Ciao V.
cit. Non ti curar di loro ma guarda e passa!
Gentile Marco,la creatura di Sergio Camuffo è ancora attuale alla faccia di tutti i detrattori...ti auguro di conservarla a lungo!
Ciao V.
Re: Povera Lancia Beta...
Volevo fare i complimenti a Pinko per le due "precisazioni" che denotano una profonda conoscenza della meccanica della Fulvia e della Delta.
Dove è possibile leggere qualcosa sulle cognizioni termodinamiche dei motori inclincati (la tecnica è la mia passione)?.
Grazie in anticipo.
Dove è possibile leggere qualcosa sulle cognizioni termodinamiche dei motori inclincati (la tecnica è la mia passione)?.
Grazie in anticipo.
Re: Povera Lancia Beta...
e vero. perche nella prisma nella beta e nella delta i motori sono cosi inclinati ? prisma prima serie dritto delta in avanti e beta in dietro ????
fabio.
fabio.